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Tag: Dario ’40

0 La Roma: sprazzi di luce e di buio profondo – di Dario ’40

  • 4 Marzo 2022
  • Redazione CZ
  • · Core de Roma

La notte di San Lorenzo tante persone, compreso il sottoscritto, alzano gli occhi al cielo per vedere le stelle cadenti ed esprimere un desiderio ma il campo di luce che emanano è talmente rapido da non concedere spazio nemmeno a quel desiderio che, subito, si tramuta in speranza.

La tifoseria Romanista non aspetta quella magica ed unica notte, si pone alla visione diretta o televisiva, delle partite della Roma in maniera appassionata, coinvolgente e fiduciosa esattamente come stesse emozionandosi nel vedere la scia luccicante di una stella cadente.

In quelle circostanze non è necessario individuare un personale desiderio in quanto è quello comune a tutti i Romanisti: vedere la squadra vincere una partita contro un’avversaria titolata e dare avvio ad una serie di successi.

Questo immaginario scenario si è concretizzato nell’incontro con la compagine torinese (non riesco a scriverne il nome proprio come quello dei cugini di terza fascia) dove la Roma ha espresso all’inizio dei due tempi una luce abbagliante che appena offuscata da timide nuvole avversarie è divenuta di un buio profondo come se le luci dello stadio si fossero simultaneamente e totalmente spente ed in quelle tenebre solo gli avversari godevano di completa visibilità.

Ovviamente non si tratta di diottrie o di intensità di luce ma il nostro buio è solo caratteriale e mentale tale che nemmeno un elevatissimo esperto come Mourinho riesce a dissipare le sconcertanti e continuative assenze psicologiche dei giocatori.

L’episodio dell’incontro con la compagine torinese non è fine a se stesso, infatti le ottenebrate nostre prestazioni hanno visto il loro apice nella notte norvegese ed il ritorno nella serata di Roma dove una modesta squadretta ci ha rifilato ben otto goal cosa che, ripetutamente ci viene rammentata con perfida ironia dagli anti-Romanisti per vocazione… come se poi le loro vicende fossero più serene delle nostre.
Probabilmente, per queste signori, è più facile sorridere per le disgrazie altrui che piangere per le proprie. Non tentiamo nemmeno di capirli e rimaniamo indifferenti ai loro acidi e superflui commenti.

Ma in tutto questo scenario astrale fatto di rare luci ed impenetrabili tenebre a noi tifosa cosa resta di fare? Iniettarci dosi industriali di vaccino della speranza augurandoci che, almeno quella, continui a sostenerci nell’attesa che sorga definitivamente e senza timore, dalle nubi, il sole giallo-rosso e che rimanga alto e risplendente nel cielo Romanista.

Buona Roma a tutti i Romanisti sempre avvolti dalla luminosità dei nostri colori.
Dario ’40

P.S. Scusate la vena vagamente romantica utilizzata nell’esprimermi ma impiegata solo per non dare avvio ad una interminabile serie di insulti.

0 “La Roma: quasi tutta bella ” – di Dario ’40

  • 19 Settembre 2019
  • Redazione CZ
  • · Core de Roma

Dall’andamento dei fatti del passato più recente, vista la latitanza della presidenza (forse più correttamente la proprietà) vista la sconcertante campagna acquisti e cessione operata nella scorsa stagione che ha seguito quella evanescenti delle stagioni precedenti, relativamente all’aspetto tecnico della squadra e non certo economico della società, siamo stati suggestionati nel redigere le nostre osservazioni e commenti, da una sorta di una ironicamente critica nell’esprimerle.
Questa volta tentiamo di affrontare un percorso diverso.
Ci lasciamo affascinare dal solo fatto di essere tifosi della Roma e dalla sua prestazione contro il Sassuolo; non tanto per il punteggio conseguito, quanto per averlo raggiunto contro una compagine di assoluto rispetto da esprimere con gioco sapiente, aggressivo e ben organizzato.
Quello che ha mostrato la Roma, dalla cintola in su, è stato veramente bello a vedersi e continuativo nello svolgersi, e questa non era la prima volta.
L’abbondanza delle reti realizzate e la ingente quantità delle occasioni procurate danno l’immagine di un gioco offensivo quasi incontenibile per gli avversarsi. Questa è la prova della bontà e delle determinazioni del nuovo tecnico; rappresenta, inoltre, anche la volontà dei giocatori, vecchi e nuovi, di esprimere al meglio le loro capacità tecniche e di sincero attaccamento ai nostri colori.
Purtroppo, quando la squadra nel suo insieme è chiamata a difendersi, presenta ancora titubanze e lacune che permettono agli avversari di punirci troppo di frequente.
Questa pericolosa realtà non è solo della presente attualità ma si è mostrata già da diverse stagioni ed alla quale ci stiamo abituando.
Ora, ragionando da tifosi, vogliamo vedere che, a brevissimo termine, quella latitanze difensive diverranno sempre più rare e fino a scomparire totalmente.
Si può, pertanto, immaginare e sperare che il nostro futuro sarà sempre più giallorosso.
Tornando al derby abbiamo notato, a nostro modesto avviso, un certo timore reverenziale nei riguardi di quella squadra (sempre e comunque di terza fascia) forse dovuta alla loro precedente vittoria contro la Sampdoria; ebbene noi dobbiamo assolutamente evitare di cadere in quegli atteggiamenti di sudditanza.
Certo rispettare ogni avversario ma senza timori e titubanze, non perchè ci riteniamo superiori a tutti ma unicamente perchè siamo la Roma (realtà unica ed inarrivabile per chiunque).
Oltre a questo abbiamo visto che, nel proseguo degli incontri, la modesta compagine doriana, cosa che ha ridimensionato la vittoria di “quelli”.
Buona Roma a tutti i Romanisti!
Dario ’40

P.S. Chiedo scusa per aver tirato in ballo “quelli” ma era necessario per puntualizzare la loro vera forza calcistica

2 “La Roma: e mò?” – di Dario ’40

  • 22 Agosto 2018
  • Redazione CZ
  • · Core de Roma · Rubriche

L’interrogativo angosciante non nasce dalla campagna acquisti e cessioni, alla quale siamo abituati e che speriamo, con assoluta fede, di uscirne più competitivi e rafforzati.
Siamo pronti ad accogliere i nuovi con fiducia e benevolenza, salutare i parenti senza rancori ma, talvolta, con indifferenza.

L’interrogativo nasce da quanto è stato voluto e determinato dalle emittenti televisive le quali, obbedendo ai loro progetti aziendali, ci hanno privato delle sontuose, emozionati, affettive, simpatiche, trascinanti e coinvolgenti cronache “faziose” che accompagnano le partite della Roma.
Non sono mai stati commenti sterili e sonnolenti, ma hanno sempre dato vivacità agli accadimento sul campo di gioco.
Un vero ed inimitabile arricchimento del fatto sportivo.
Abbiamo già iniziato a subire cronache ed osservazioni scontate e ripetitive magari inframezzate da dati statistici i quali, si può facilmente immaginare, quanto possano interessarci.
Ci dobbiamo rassegnare ad ascoltare i sempre più insistenti paragoni con la compagine dalla maglia a “codice a barre”; questi raffronti sembrano obbligatori da parte dei cronisti di batteria allineati e coperti.
Figuriamoci ora che quelli schierano anche CR7.
Prepariamoci a sentire complimenti, esternazioni di meraviglia ad altre esternazioni di meraviglia ed altre sdolcinature anche se dovessimo assistere, Dazn o chi per lei permettendo, ad incontri tipo Parma-Atalanta

Certamente quegli abili commentatori troveranno il modo di incensare quella pluridecorata compagine… Ma noi abbiamo un’arma letale che ci difende e ci salva da questa epidemia logorroica: AZZITTARE L’AUDIO!
Assisteremo televisivamente alle partite della Roma commentandole da soli ed in piena libertà di espressione.
Dunque solo noi e la Roma senza fastidiosi e scontati commenti più o meno interessanti, tanto quello che accade sul campo non viene cambiato.

Certo ci mancherà la nostra cronaca più intensa ed accorata con la quale abbiamo vissuto ogni partita anche se, con rammarico, dobbiamo accettarne l’assenza.
Buona Roma silenziosa a tutti i Romanisti.
Dario’40

0 “La Roma: bella, festosa e con le solite pause confidenziali” – di Dario ’40

  • 29 Dicembre 2016
  • Flavia Miglietta
  • · Core de Roma

Dopo la, per me immeritata naturalmente, sconfitta piemontese, ecco la nostra Roma che non subisce traumi consequenziali ma ritrova quel piglio e quella volontà di vittoria che, ormai, sono la componente essenziale di ogni prestazione. Anche contro il Chievo abbiamo assistito ad almeno due pause di eccessiva confidenza verso l’avversario ed infatti, da una di queste, abbiamo subito un gol.
Occorre comunque tenere presente che, indipendentemente dalla levatura tecnica ed agonistica, anche le squadre che affrontiamo sono li per disputare la loro partita.
Nel nostro stadio, negli spogliatoi riservati agli ospiti, non veleggia alcun fantasma, è’ tutto assolutamente normale e pulito. Si è notata una trasformazione positiva del giovane Emerson che sta crescendo sensibilmente ed ormai si è totalmente affrancato dalla precedente definizione di “abusivo della panchina”. Anche la partita del “piccolo Faraone” da un validissimo motivo di riflessione e cioè: ai giovani, in ogni campo di attività, occorre dare fiducia affinchè prendano consapevolezza delle loro capacità. Questo però è un esercizio che richiede un notevole equilibrio che può condurre, qualora instabile, a fare sperimentazioni gratuite ed impraticabili in particolari circostanze.
Comunque, anche sotto questo delicato aspetto, possiamo considerarci fortemente equipaggiati. D’altronde, come ne risaputo, l’eccezione conferma la regola.
Tra i regali di fine anno o magari dell’Epifania, noi tifosi ci aspettiamo qualche acquisto di rinforzo, ma principalmente il rientro scalpitante ed ineguagliabile di Florenzi nonchè la completa disponibilità di tutti quanti più o meno acciaccati.
A proposito… Di Manolas sarebbe bene inviare il responso clinico dell’infortunio subito a Torino a quel signore che, tornato a sedersi in panchina dopo la sostituzione, ha platealmente fatto il gesto del “tuffo” mostrando così la sua perfetta integrazione in quell’ambiente.
Contento lui, a me frega sontuosamente meno di nulla.
Buona Roma ed un gioiosissimo nuovo anno, nei nostri colori giallorossi, a tutti i Romanisti.
Dario ’40

0 “La Roma: solita paura con aggregazioni di pura follia” – di Dario ’40

  • 26 Agosto 2016
  • Flavia Miglietta
  • · Core de Roma

Ormai è diventata una tradizione quella di essere estromessi dalla più importante competizione europea. Ma questa volta siamo usciti con largo anticipo manifestando, come sempre, un’incomprensibile timore verso l’avversario di turno. Il Porto non è tra i più affermati e celebrati club, ma solo una normale squadra di calcio abbastanza organizzata, sufficientemente tecnica e fortemente determinata.
Ma questa volta abbiamo messo in campo, oltre alla solita atavica paura, anche una inaspettata follia quasi collettiva alla quale ha partecipato, incredibilmente, anche la gestione tecnica.

Inutili falli da espulsione diretta, ovviamente sancita, in zone del campo totalmente anonime. Sostituzione di giocatori con altri che, seduti su quella panchina, risultano degli abusivi. Eppure era presente uno, inutilizzato, che di partite ne ha risolte tante e la sola entrata in campo avrebbe angosciato gli avversari. Ma, forse, in 9 contro 11, è stato un bene (per lui) non essere schierato.
Da ultimo, la macabra passeggiata dell’estremo difensore che sarebbe dovuto uscire negli spazi di sua competenza in occasione del primo gol subito.
Certo il Porto ha avuto vita facile giocando contro una squadra dove solo tre o quattro elementi hanno disputato una vera partita.
Forse sarebbe necessario, oltre agli allenamenti atletici ed alle sedute tecnico-tattiche, gran parte dei nostri fossero sottoposti a terapie psichiatriche.
In due interi incontri, siamo stati la vera Roma solo nella prima mezz’ora del primo; troppo poco per avere ambizioni extraterritoriali.
Personalmente vengo assalito da disagio quando vedo che il nostro portiere viene ripetutamente chiamato in causa, non dagli avversari, in quanto sta li proprio per questo, ma dagli stessi compagni ed al termine della partita ha giocato più palloni di un centrocampista o di un attaccante.
Ma noi tifosi, sempre con affetto e rinnovate speranze, continuiamo a manifestare immensa ed assoluta dedizione ai nostri colori.
Cosa altro potremmo fare?
Ingoiamo nuove amarezze e, aspettiamo, pazienti e fiduciosi che qualche dolce per il palato possa arrivare dal campionato, dalla Coppa Italia, dall’Europa Leage.
Buona Roma a tutti i Romanisti
Dario ’40

0 “La Roma: finalmente si ricomincia” – di Dario ’40

  • 19 Agosto 2016
  • Flavia Miglietta
  • · Core de Roma · Rubriche

Bentornato al nostro Dario ’40, pronto anche lui per questa stagione. FORZA ROMA – ndr

La solita intrigata campagna acquisti/cessioni che caratterizza ogni pausa estiva non mi coinvolge eccessivamente anche perchè, come sempre, saranno i risultati in campo ad evidenziare le cose buone e quelle scadenti.
Noi siamo sempre animati e sostenuti dalla incolmabile fede che riponiamo nella squadra e ciò indipendentemente da chi veste quella maglia.
Ben vengano i nuovi, buona fortuna a chi ha scelto nuove destinazioni, senza rancori o rimpianti.
Certo in altri ambienti si hanno più certezze di vittoria ma nessuna di queste potrà suscitare quelle emozioni e quelle passioni vivibili solo con le vittorie della Roma.

Forse per questo vinciamo poco, perchè sono talmente preziose ed importanti da essere una rarità.
Le nostre rinnovate speranze hanno trovato sicuro sostegno proprio nella partita con il Porto. Sembrava, questa, una squadra molto organizzata e determinata ma, al nostro completo cospetto, è apparsa poca cosa.

 

Anzi alcuni loro elementi hanno mostrato più dedizione alla provocazione che alle giocatore, indubbio segno di nervosa debolezza verso di noi.
Naturalmente in dieci e con una condizione atletica ovviamente non ottimale, hanno avuto più spazio per fare loro la partita.
Ma se non non la facevano in quelle circostanze, in quali altre avrebbero potuto farla?
Comunque, con assoluta certezza e relativo gesto scaramantico, si può affermare che al ritorno ogni cosa andrà al suo posto.
Non voglio e non posso avventurarmi in considerazioni tecniche ma mi limito ad esprimere alcune interezza nella prestazione del nostro portiere… ma forse era l’emozione dell’esordio. Speriamo bene!!
In ogni caso e sempre: buona Roma a tutti i Romanisti!

Dario ’40

0 “La Roma: una bella realtà, qualche piccolo rimpianto” – di Dario ’40

  • 4 Maggio 2016
  • Flavia Miglietta
  • · Core de Roma

Proprio nell’incontro con il temuto (dagli altri) Napoli, la Roma ha dimostrato tutta la sua crescita. In altri lontani momenti gli importanti infortuni subiti sarebbero stati innalzati a vessillo di una prestazione infelice con relativo risultato negativo.
Ora non più. Siamo assolutamente consapevoli della nostra crescita e non abbiamo necessità di accampare scusanti di sorta per giustificare partite mediocri. La mentalità di grande squadra la stiamo acquisendo gradatamente ma inesorabilmente, anche se, nelle ultime prestazioni, la reminiscenza dovute alla precedente direzione tecnica hanno fatto la loro negativa comparsa.
Solo scorie da eliminare.

Le rare occasioni da rete create dai partenopei sono state arginate con attenzione, accompagnata dalla buona sorte; occorre a riguardo osservare che questa indispensabile componente affianca sempre di più chi crede nelle proprie capacità senza mai arrendersi.
Se solo non fossimo stati penalizzati da quelle scorie, ora saremmo due punti avanti al Napoli e la squadra dalla maglia tipo codice a barre non starebbe a festeggiare con anticipo il suo ennesimo scudetto (questo meritato). Ma questa è la realtà che dobbiamo accettare rivolgendo immediatamente l’attenzione al prossimo campionato, nel quale dovremmo evitare di arrivare al termine senza rimpianti.
Non è un caso che siano stati raggiunti risultati positivi con momenti finali degli incontri (Bologna, Atalanta, Torino, Napoli), una proprio in concomitanza con l’ingresso in campo del nostro inimitabile Capitano.
Ritornando a bagliori illuminanti della precedente nota, si può affermare che Totti rappresenti per noi e per la squadra una vera luce di emergenza. L’incontro con il Napoli porta alla mente un’altra sfida che risate ad almeno trenta anni addietro, forse anche di più: la loro porta era difesa da tal Gedeone Carmignani che venne all’Olimpico con la fama di portiere imbattibile. In quella partita per il nostro Scaratti, detto Torre in Pietra, che con una tremenda punizione dal limite, ne ridimensionò la figura facendolo ritirare definitivamente tra i portieri comuni.
Quella passata, quella attuale e quella futura è e sarà sempre la Roma che amiamo.
Nulla di più tangibile e veritiero.
Buona Roma a tutti i Romanisti.
Dario ’40

PS Forse qualcuno avrà notato che non è stato espresso, da molto tempo, alcun pensiero riguardo agli altri. Ma ormai abbiamo preso la sana abitudine di argomentare solo sul calcio giocato e non su quello parlato; ecco questa è la motivazione del diniego manifestato.

0 La Roma: bentornata! – di Dario ’40

  • 4 Febbraio 2016
  • Flavia Miglietta
  • · Core de Roma

Eh si, ci voleva proprio il cambio di allenatore. Ormai, da molti mesi, mancava, sulla nostra panchina, quella partecipazione efficace, affettiva, coinvolgente e dirompente che, per i giocatori in campo, è supporto irrinunciabile.
Mister Spalletti non prende appunti ma partecipa sapientemente alle fasi del gioco e mette in atto tutta la Sua enorme competenza e manifesta le sue ragioni anche in maniera burbera (quando necessario è bene sia così).
Certamente conosce tutto e tutti del nostro calcio e non ha bisogno di “pizzini” e/o di memorie.
La sua presenza dona, ai giocatori, quella splendida forma di determinata allegria che latitava da lungo tempo e che è un elemento essenziale di primaria importanza nelle fasi di ogni sana competizione sportiva.



Basta vedere con quanta partecipazione ed esultanza tutti festeggiano un gol ed il risultato finale.
Certamente questi aspetti, mi auguro, contribuiranno a fare ritornare i nostri più possenti tifosi allo stadio, superando ed ignorando, attraverso il loro affetto, le inique disposizioni precauzionali messe in atto dalle Autorità.
Probabilmente, nel recentissimo passato, gli ultimi due vittoriosi incontri sarebbero terminati, al meglio, con due inutili e stucchevoli pareggi.
Ma l’ardore e la competenza della nuova direzione tecnica hanno assolutamente contribuito alla vittoria.
Di questo, anche la buona sorte, ne ha preso atto ed ha dato il suo efficace contributo (rigore contro spedito in curva).
Neanche un arbitraggio superficiali, se non addirittura ostile, che ha sorvolato su evidentissimi falli da rigore (due nella stessa azione) ha potuto inferire sulla nostra meritatissima vittoria.
Ecco, è proprio questa la Roma che amiamo e che vogliamo sempre vedere: improvvisata nella sua difesa ma sempre determinata nel raggiungere la vittoria; i giocatori che tornano ad aiutarsi vicendevolmente ed a parlarsi in campo (poi, viste le diversità linguistiche, parlano come noi Romani e si esprimo a gesti significativi e con un internazionale “Ahò” che si capisce in ogni parte del mondo). Tutto molto chiaro.
Ritengo necessario complimentarmi con i nuovi acquisti che, finalmente, stanno contribuendo in maniera assolutamente positiva al bene della squadra e ciò come se ne facessero parte da sempre.
E’ abbastanza facile a chi attribuire il merito di questa rapidissima evoluzione…
Guardiamo al futuro con maggiore e giustificato ottimismo.
Buona e veramente MAGICA ROMA a tutti i ROMANISTI!

Dario ’40

0 Roma mia: a quando la continuità? – di Dario ’40

  • 1 Dicembre 2015
  • Flavia Miglietta
  • · Core de Roma

Oggi riesco ad analizzare più serenamente Bologna-Roma, per le successive partite sto ancora elaborando pensieri che non siano colmi di improperi di ogni sorta…

Dopo la facile vittoria nel derby, dovuta anche alla pochezza degli avversari, era logico aspettarsi la continuità dei risultati e considerando ‘entità delle squadre da affrontare in campionato, tutto appariva normale, ma non scontato.
Dalle cronache si evince che la squadra fosse convinta che, con il campo di Bologna in quelle condizioni, la partita non si sarebbe giocata. Sarebbe stato bene che qualche dirigente avesse fatto presente a tutti che giocare o no lo decide solo il direttore di gara. Poi, visto il Sig. Arbitro che è stato assegnato è quello sempre tanto “sfortunato” con la Roma, avremmo dovuto aspettarci di giocare anche se nell’acqua sul campo fossero stati presenti sciami di meduse.
Ma il Bologna ha giocato sullo stesso campo nostro… Solo che loro hanno messo la giusta determinazione e volontà; noi l’approccio molle e vado che, ogni tanto, ma tropo spesso, attuiamo negli incontri (come dimenticare la trasferta con il Bate Borisov).
A partita finita dobbiamo riconoscere di essere stati fortunati in quanto:
– il gol del Bologna annullato era assolutamente regolare
– il nostro secondo rigore era stato preceduto da un nostro fallo non rilevato.
Certo che questo Sig. Arbitro non smentisce la sua fama di “sfortunato” con la Roma.
Se poi nell’intero contesto mettiamo anche i reiterati errori di formazione ecco che il risultato acquisito assume un aspetto positivo (pensa te…)
Eppure eravamo in vantaggio ma è prepotentemente riapparsa la supponenza e la mancanza di lucidità che, messe insieme impediscono di arrivare la vittoria.
A quando l’assoluta ed indispensabile padronanza delle situazioni?
Immagino la delusione che avrà patito il Sig. Destro quando gli hanno svelato che il suo gol era solo quello di un pareggio in una partita di campionato e non quello di una finale mondiale. La sua smodata esultanza meriterebbe ben altre circostanze.

Buona Roma a tutti i Romanisti!
Dario ’40

PS tornando indietro di qualche settimana e facendo riferimento ai commenti del Sig. Allenatore gli altri, circa le somme spese nelle relative campagne acquisti, devo osservare che il loro “Ufficio impicciamoci dei fatti loro” è sempre vigile, attento ed efficiente. Contenti loro…

0 La Roma è altra cosa – di Dario ’40

  • 13 Ottobre 2014
  • Flavia Miglietta
  • · Core de Roma

Dopo la partita (puro eufemismo) di domenica 5 ottobre disputata contro la squadra con la maglia tipo codice a barre, vorrei esprimere solo una considerazione e suggerire l’impiego di un termine più appropriato rispetto a quello usuale.
Mi spiego meglio.

“cheflab.it"

Normalmente la copiosa compagine che dirige e controlla le partite di calcio viene definita: arbitrale. Visto che da anni,m ormai, le decisioni sono sempre unilateralmente favorevoli ai codificati, mi sembra più corretto, e certamente più appropriato, non utilizzare più il termine di compagine arbitrale mala definizione più coerente di “compagine di badanti”
C’è solo da augurarsi che a tale compagine non debba essere aggregata ance una balia.

Ribadisco con assoluta certezza e convinzione che: la Roma è un’altra cosa.

Alla prossima!

Buona Roma a tutti i Romanisti.
Dario ’40

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