Roma-Viktoria Plzen. Spalletti: “Ora possiamo ambire a una possibilità di qualificazione, la dobbiamo sfruttare”

L’allenatore giallorosso Luciano Spalletti, accompagnato dal centrocampista Radja Nainggolan, sono intervenuti in conferenza stampa alla vigilia del match di Europa League tra la Roma e il Viktoria Plzen. Queste sono le loro dichiarazioni:

nainggolan-spalletti

Spalletti: “Vermaelen ha fatto il primo allenamento con il gruppo, risultato positivo e siamo molto soddisfatti. Florenzi, Nura e Mario Rui proseguono col protocollo previsto. Totti ha questo risentimento articolare, nell’allenamento di oggi verranno aumentati i carichi, non si allena con la squadra e valuteremo le risposte. Non so dirvi se verrà convocato o no”

Come ha trovato la squadra?
“Come ultimamente avevo detto, dispiaciuta, amareggiata. Ma non c’è nessun caos, c’è stata una brutta sconfitta, la squadra ha fatto vedere di non aver perso il vizietto, c’è da lavorare in modo serio e profondo per mettere a posto la difficoltà che ogni tanto ci capita. Si parlava di contratti, ma bisogna parlare dell’impegno per sistemare alcune cose che ancora evidenziamo che non vanno bene. Ci sono ricadute, a volte paghiamo a carissimo prezzo, ma dentro la squadra c’è disponibilità e attenzione per quanto riguarda far bene per la Roma e per i tifosi”.

Quali sono le insidie di questa partita?
“Le insidie ci sono sempre, gli episodi possono determinare una partita che non volevi, non considerata. Ma una squadra come la nostra ha pagato qualcosa in funzione di queste cattive attenzioni, e deve volere quando si può. Ora possiamo ambire a una possibilità di qualificazione, la dobbiamo sfruttare. Al tempo non c’è retromarcia, ci capita questa situazione e dobbiamo portarla a casa”.

Alla luce degli ultimi risultati, l’Europa League ha preso maggiore importanza?
“Sono tutti importanti gli obiettivi. Sono tutte importanti le partite, soprattutto i successi vengono determinati da una serie di prestazioni, questa è una di quelle partite che dobbiamo vincere, tentare di vincere. Abbiamo perso tre punti importanti in classifica che non riguarda soltanto solo una squadra, ma tutte le altre. Ma finisce lì, è una partita, ci dispiace, lavoriamo in profondità sugli errori commessi e vogliamo risalire il prima possibile. Le possibilità, il tempo sono ancora lì, si lavora in maniera tranquilla e serena per riuscire ad avere il meglio”.

Dalla penultima sosta Strootman sembra in calo. Secondo lei ha più bisogno di giocare o va dosato?
“Vanno bene un pp’ entrambe, dipende il pensiero del ragazzo. Dipende come sta fisicamente, come si sente mentalmente. Domani secondo me è una partita che può giocare, lo valuterò. È uno che considero dentro la partita. In assoluto in questi momenti bisogna fare un po’ di valutazioni, a volte sono in una direzione e a volte in quella opposta, però è chiaro che ha bisogno di un po’ di tempo per raggiungere la forma migliore. È normale, lo sapevamo e anche voi, nel tentare di descrivere il suo rendimento ho detto che non c’era da aspettarsi che fosse subito lo Strootman che conosciamo. Per quanto riguarda domenica, a volte l’ho visto un po’ lento nel pensiero, nell’anticipazione delle cose. Muscolarmente ha fatto un lavoro eccezionale, come corsa è quello che ha fatto di più. Come strada è quello che ha fatto più di tutti. Se uno non fa metri è chiaro che sulla palla non ci arriva, se fa metri e la legge in modo sbagliato, è facile da invertire, è più difficile fare 13 km partendo da 7”.

E’ ancora convinto di poter riprendere la Juventus?
“Sono convinto di fare il massimo di quello che ho davanti. Se uno dice che la Juventus è più forte non ci crede, noi tentiamo di vincerle tutte, di raggiungere il massimo finché non c’è la matematica che te lo vieta. Si guarda avanti, si vuol migliorare, perdere il vizietto. Abbiamo perso da una squadra che nel secondo tempo ci è stata superiore dal punto di vista dell’aggressività, ma hanno segnato con una carambola e un rigore evitabilissimo, oltre a predere un palo. Così netta la sconfitta non è stata, si poteva ricevere anche di più, anche nel secondo tempo. I pochi tiri sono evidenti, i passaggi che vanno ai giocatori che vanno verso la porta che non vanno a segno, non vengono evidenziati. Ci sono capitate un paio di quelle situazioni facili da portare a termine. Però se c’è un’inversione di tendenza è chiaro che si fanno vedere limiti, si ricade in questi limiti e non c’è altro da fare se non lavorare, ricreare un’attenzione verso quegli errori lì e ad avere la disponibilità della squadra, che riconosca che quel limite lì si può superare lavorando in profondità”.

Ci spieghi cosa è successo a Bergamo? Cosa non ti è piaciuto della stampa? Caos tattico?

“È un episodio tattico, c’erano state sostituzioni e si può invertire la posizione, ma cose banali per il fine che ci poteva capitare. Chiaro che se chi è a bordocampo ha la volontà di raddoppiare le difficoltà raccontando bugie, che hanno le gambe corte, non ti resta niente da dire. A noi va bene così, si vuol passare sopra a questo risultato e sopra a quello che è capitato nel secondo tempo. Lavoreremo per migliorare. È una bugia anche quanto detto il giorno dopo, della riunione. Una bugia totale. Non è il tempo di parlarne in una partita internazionale, parliamone sabato. Su internet lo leggono anche in America, ma parliamone sabato. Cominciamo a fare nomi e cognomi. Parliamo di quello che uno dice e non dice. Cherubini se ha detto questo ha detto una cosa sbagliata. Per cui bisogna approfondire quello che ha detto, quando c’è il topo che riporta delle cose, perché le dice? Perché mi parli male di un compagno di squadra? Perché ha vantaggi. Sicuramente queste cose non le ha riportate né lui, né Manolas. Fazio non lo vedo mai citato, è perfetto. A noi interessa il problema. Di Fazio non possiamo fare a meno, si prendono tutte cose senza mettere in evidenza cose che lo meritano. Fazio merita un articolo, se non sapete che scrivere”.

Che avversario è il Viktoria Plzen?
“Una partita da sudare, da lottare, ha cambiato alcune cose a livello tattico, gioca con un Nainggolan in più dietro la punta, ha messo una prima punta fisica e veloce, sparano su di lui e vanno a sostegno, la fa cascare lì. Stanno bene. Io mi auguro che loro credano alle parole che ci siamo detti, che c’è da sudare, per cui voglio che facciano in questo modo”.

Col passare delle giornate ci si pongono degli obiettivi, lei ha una deadline?
“Sono in movimento le palle e le persone, se non muovi la persona le palle stanno ferme. Che cosa dovrei fare? Qual è la diversificazione che può venire utile? Si lascia da parte la coppa? Qual è il modo diverso di chiedere risposte? O sai quello che dici o è meglio che non ci vai. Cosa dovrei rispondere? Non lo so. Il massimo è la Juventus, però poi perdi delle partite, loro vincono col minimo sforzo e fanno vedere un’autorità, una forza mentale e fisica dove nell’episodio portano sempre via il massimo. Se avessimo fatto quello che dovevamo fare il risultato sarebbe stato diverso. Il discorso è avere sempre la voglia di riparare, di rimbalzare sui punti di contatto. Siamo in contatto con questa sconfitta che ci brucia, ci disturba, cerchiamo di trasferirla in reazione. Non faccio una formazione dicendo o pensando che a questa tengo meno, ho a disposizione dei calciatori che ho fatto giocare di meno, ci sono notizie che ti fanno saltare per aria. Si dice sempre così. Noi diciamo la verità, te hai detto che è stato uno shock, un putiferio nella riunione, hai detto una bugia, te in generale. Ora hanno perso e sono in difficoltà, mettiamogli anche questo carico. Non si capisce come si possa tirare fuori una cosa totalmente inventata”

Si parla della difficoltà di vincere partite “sporche”, è un problema di caratteristiche di giocatori o di personalità?
“Se fai la lotta bruci la qualità, noi abbiamo più qualità nella tecnica, nella velocità, nell’estro e si perde un po’ delle altre caratteristiche. Se porti la gara nelle tue qualità si evidenziano di più, se gli altri sono bravi a portarla dove ci fa meno piacere da un punto di vista fisico, allora è meno facile che si riesca a mettere in evidenza le nostre caratteristiche. Bisogna comandare la partita, ripetevo all’infinito: secondo me dentro la gestione della palla diventavano veramente bravi, quello che si vede spesso anche quest’anno. Sono state fatte giocate in velocità, come non si delinea quello scenario lì si fa più fatica. Molti calciatori hanno più queste caratteristiche”.

Nainggolan: “Dobbiamo fare quello che abbiamo fatto dopo Torino, bisogna avere più continuità. Poi si pensa di nuovo al campionato”.

Dal Belgio il CT continua a dire che qualcuno fa meglio di te, ti sei spiegato questa cosa?
“Lui dice che non mi vede bene, ha fatto le sue scelte. Io ero un po’ deluso, penso sia normale, la nazionale è sempre un obiettivo. Ho lavorato bene qui, ho migliorato un po’ il livello personale, il fisico. Sono contento di essere rimasto qui. Bisogna accettare le scelte e basta, spero di nuovo di esserci la prossima volta, dipende solo da me”.

Si parla di un adeguamento che tarda ad arrivare. C’è questa trattativa? Le voci influenzano il rendimento?
“Sono in sintonia, ho fatto la scelta di restare qui e sono contento di star qui, voglio restare perché altrimenti avrei scelto diversamente prima. Non sto parlando con la società ma in questo momento sto sereno e idem loro”.

Lo scivolone di Bergamo rientra in un processo di crescita?
“Penso che tutti noi sapevamo che sarebbe stata una partita difficile. Nel primo tempo abbiamo avuto occasioni, se non fai gol le partite non le vinci. L’1-0 ci stava stretto, poi l’avversario era in un buon momento. Non abbiamo fatto la miglior gara, ma sono stati bravi loro e noi un pochino meno. Ora tocca a noi far vedere che è solo un passo falso, che cominciamo a non avere più risultati negativi e solo positivi”.

Ci spieghi cosa è successo a Bergamo? Cosa non ti è piaciuto della stampa? Caos tattico?
“Tatticamente non c’era niente da dire, è stata scritta una storia inventata totalmente al contrario. Quello che è successo ci riguarda nello spogliatoio, a volte si scrive troppo velocemente”.

Cosa manca per diventare grandi?
“Cosa devo rispondere?”
Spalletti: “Attento all’ambiente”
Nainggolan: “Il supporto del pubblico, quando giochi fuori è difficile, senti le difficoltà, i fischi. Penso che ci manchi soprattutto quello, poi bisogna evitare di sbagliare le partite. Pensando a quello che hai perso per strada pensi che hai perso tanti punti”.

Da Trigoria

 Casoli-Salvo

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