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Tag: spalletti

0 Inter-Roma. I convocati dei due allenatori

  • 20 Gennaio 2018
  • Redazione CZ
  • · News

Aspettando Roma-Sassuolo

CONVOCATI INTER – Il tecnico nerazzurro Luciano Spalletti ha diramato la lista dei 23 convocati per il match con la Roma:

Portieri: 1 Handanovic, 27 Padelli, 46 Berni.
Difensori: 2 Lisandro, 7 Cancelo, 13 Ranocchia, 21 Santon, 25 Miranda, 29 Dalbert, 33 D’Ambrosio, 37 Skriniar, 55 Nagatomo.
Centrocampisti: 5 Gagliardini, 10 Joao Mario, 11 Vecino, 20 Borja Valero, 77 Brozovic.
Attaccanti: 9 Icardi, 17 Karamoh, 23 Eder, 44 Perisic, 87 Candreva, 99 Pinamonti.

CONVOCATI ROMA – L’allenatore giallorosso Eusebio Di Francesco ha diramato l’elenco dei 23 convocati per la sfida con l’Inter:

Portieri: 1 Alisson, 12 Skorupski, 18 Lobont.
Difensori: 44 Manolas, 20 Fazio, 3 Juan Jesus, 15 H. Moreno, 13 Kolarov, 33 Emerson, Bruno Peres, Nura.
Centrocampisti: 16 De Rossi, 4 Nainggolan, 6 Strootman, 7 Pellegrini, 30 Gerson, 24 Florenzi.
Attaccanti: 17 Under, 92 El Shaarawy, 23 Defrel, 9 Dzeko, 14 Schich, Antonucci.

 

0 Comunicato UFFICIALE: Spalletti lascia la Roma

  • 30 Maggio 2017
  • Flavia Miglietta
  • · Rubriche

@OfficialASRoma

Dopo tanti giorni di rumors è arrivata l’ufficialità: Luciano Spalletti non è più l’allenatore della Roma. Il club tramite il proprio sito ufficiale ha pubblicato la nota di fine rapporto con il tecnico toscano. “L’AS Roma comunica la fine del rapporto di lavoro tra il Club e l’allenatore Luciano Spalletti. La Società è attualmente impegnata nella nomina del nuovo tecnico”, recita la prima parte del comunicato.

“Vogliamo porgere i nostri più sentiti ringraziamenti a Luciano Spalletti per il grande lavoro svolto e per l’importante contributo dato al club sin dal suo ritorno”, afferma il presidente dell’AS Roma Jim Pallotta. “Sotto la sua guida in questa stagione, la squadra ha conquistato il maggior numero di punti e segnato più reti nella storia del club giallorosso. Auguriamo a Luciano il meglio per il futuro”. “Il Club –conclude la nota – intende continuare il suo percorso di crescita e il nuovo allenatore condividerà i valori e la filosofia della Società, contribuendo allo sviluppo dell’AS Roma”.

0 Roma-Genoa 3-2. Spalletti: “Il futuro? C’è prima da parlarne col presidente…”

  • 28 Maggio 2017
  • Flavia Miglietta
  • · News

A stagione finita e obiettivo secondo posto centrato, avrebbe dovuto svelare il suo futuro. E invece mister Spalletti tace ancora una volta, rinviando la soluzione dell’enigma. Ecco cos’ha detto in sala stampa:

Può dirci che succederà in futuro?
“Prima vedrò il presidente, siccome non c’è mai ci voglio prima parlare e poi ci ritroveremo. Prima devo prendere un caffè con lui, purtroppo lui non abita qui. Prima della partita non c’è stato neanche tempo. Poi c’è stata la festa e non volevamo togliere spazio a ciò che si è celebrato. Domani mattina abbiamo un appuntamento a Trigoria e gli verrà detto se avete voglia di fare altre due battute”.

A cosa è stato dovuto quell’approccio così sbagliato?
“Oggi con il gol subito siamo andati subito in difficoltà, poi la Roma è magica e con la magia ha reagito. Ci siamo fatti prendere dalla voglia di disegnare subito e abbiamo fatto fatica in campo aperto. Abbiamo trovato una squadra con entusiasmo in un momento difficile perché la salvezza l’ha trovata domenica scorsa, ha levato quelli un po’ più vecchi e ha messo dentro i giovani, perché Juric ha carattere e lo sa trasferire alla squadra. Si è visto come ha partecipato alla partita e cosa ha trasmesso ai giocatori. Noi non siamo stati fortunatissimi con l’infortunio di Emerson, poi c’è stato il rischio di abbassare il livello di squadra con Mario Rui che non ha mai giocato. Siamo faticosamente riusciti a fare il secondo gol, poi l’abbiamo ripreso e li è diventato tutto più difficile. Poi ci ha aiutato il pubblico e l’ingresso di Totti e le sue giocate hanno determinato che il pubblico partecipasse. Noi non abbiamo mai perso la testa e questo è un merito. Quando abbiamo mandato Fazio avanti abbiamo mantenuto l’ordine e Dzeko è stato fenomenale, sul gol di Perotti ha fatto una giocata paurosa. Con fatica, ma la vittoria l’abbiamo meritata. Il fatto che ci sia girato tutto a favore è il risultato dell’impegno che ci abbiamo messo. Poi c’era il rischio di allungarci come successo nell’occasione del palo, quando abbiamo attaccato fuori tempo e ci siamo fatti imbucare. Dovevamo far meglio, ma secondo me non abbiamo fatto malissimo. Siamo stati ripagati dello sforzo, abbiamo sfruttato il sold out che non avevamo mai visto, grazie a Francesco che ha chiamato a raccolta tutto il suo pubblico e questo ci è servito”.

Ci descrive l’anno e mezzo che ha vissuto con Totti?
“Qualche volta ho sbagliato ad usarlo e nell’andare a prendere lui come carico che possa stimolare una crescita nei giocatori. Sono ruoli, a volte va fatto ma ci sono altre cose. Tipo che lui è un bravissimo ragazzo e qualche volta questo esaltarlo in continuazione può pesare anche a lui, cosa che non è successa perché lui ha questa personalità nel fare il suo ruolo. Poteva essere ogni tanto un limite per gli altri e ho cercato di usare questi ingredienti per creare una crescita negli altri perché ci vogliono tanti giocatori forti e la Roma li ha. Per raggiungere questo risultato ci sono voluti i calciatori di un certo livello. La gestione che ho usato gli ha creato forse qualche limite, ma l’obiettivo era solo dare qualcosa alla Roma per renderla più forte. Se alleni la Roma punti sempre al massimo, ma in questo caso la seconda posizione assomiglia ad un obiettivo importantissimo”.

Il suo bilancio da quando ha preso la Roma? C’è qualcosa che non rifarebbe?
“Non mi ha mai dato grandi benefici guardare gli errori passati. Quando si sbaglia poi, nell’andare a riguardare l’errore si commettono ulteriori sbagli, poi devi sempre resettare e affrontare cose nuove. Difficilmente, andando a lavorare da un’altra parte, perché non ci sono le stesse situazioni. Guardi ciò che capita e affronti la situazione. Purtroppo è andata così mi dispiace se ho penalizzato qualcuno. Secondo me abbiamo lavorato seriamente, abbiamo guadagnato dei punti su diverse squadre. Quando sono arrivato l’anno scorso ho lavorato su quella squadra lì, poi abbiamo ricominciato, ci hanno portato via dei giocatori e abbiamo cercato di completare la rosa per quelle che erano le nostre possibilità. E’ una squadra forte, abbiamo vinto tante partite, siamo sempre ripartiti da zero, non abbiamo perso tante partita di fila e mentalmente abbiamo sempre reagito nel modo corretto in queste riunioni nello spogliatoio. Abbiamo parlato e ci siamo detti quello che pensavamo, siamo sempre stati molti seri e determinati. Ci fanno male le partite che abbiamo perso. Qualcuna l’abbiamo vinta come oggi, altre però non meritavamo di perderle e ci hanno fatto male. La seconda posizione è un grandissimo risultato, soprattutto visto chi ci sta davanti, che è una finalista di Champions. Anche stare davanti al Napoli è un gran risultato. Guardando il calendario dopo il derby eravamo tutti un po’ titubanti di poter chiudere davanti e invece poi l’abbiamo fatto e fatto bene. Abbiamo vinto partite difficili. L’anno scorso è successo l’opposto, noi stavamo benissimo e loro sembravano in flessione, poi hanno vinto un paio di partite fuori casa e sono rimasti davanti. Il Napoli è fortissimo, come la Roma”.

Nel caso andasse via, quali sarebbero i motivi?
“Ma se te lo dico vuol dire che vado via. Quando ho detto le famose frasi (‘Se non vinco vado via’, ndr) erano le frasi migliori per quel momento li. Mi è sempre sembrato di essere coerente nella mia vita, quello che ho detto va sicuramente collocato ma va anche un po’ mantenuto. Ho detto delle cose in precedenza e devono restare lì. Una cosa l’ho detto perché serviva, un’altra pure, ma un altra perché la pensavo. Restano lì, e poi si farà chiarezza. Non ti posso rispondere, non ha senso. Prendo il caffè e poi se ne riparla. E’ andato via, se l’avessi preso ora si poteva dire qualcosa”.

0 Roma-Genoa 3-2. Perotti salva la festa a Totti: zampata finale e squadra in Champions

  • 28 Maggio 2017
  • Flavia Miglietta
  • · Campionato · News

Tutto come da copione, sofferenza compresa. La Roma guadagna l’accesso diretto alla Champions League e festeggia a dovere Francesco Totti, che a fine gara tiene incollati tutti e 60.000 gli spettatori con tanto di microfono e ringraziamenti speciali.

LA FORMAZIONE – Spalletti manda in campo il tridente Salah-El Shaarawy-Dzeko, con Nainggolan a fare la spola tra attacco e centrocampo, composto invece da Strootman e De Rossi in mezzo ed Emerson all’occorrenza terzino. In difesa spazio ai soliti Ruediger, Manolas e Fazio, con Szczesny che completa il reparto arretrato.

LA CRONACA – Mentre tutti si aspettano la Roma, a passare vantaggio è il Genoa: ai grifoni bastano solo 3′ per sbloccare la gara e lo fanno con Pellegri, che scatta sul filo del fuorigioco e insacca sfruttando al meglio l’assist di Lazovic. Tempo due minuti e i padroni di casa quasi subiscono il raddoppio a causa di un’uscita avventurosa di Szczesny, che lascia la porta sguarnita e Palladino, dalla distanza, per poco non la mette dentro.

LA REAZIONE – Al 10′, però, Dzeko rimette le cose a posto. Emerson s’incunea sulla fascia e serve il bosniaco che, da posizione ravvicinata, coglie il palo; la palla tuttavia carambola nuovamente in zona sua e stavolta non sbaglia. Il pareggio dà linfa vitale ai giallorossi, anche se al 14′ mister Spalletti è costretto a sostituire lo stesso Emerson per un infortunio al ginocchio abbastanza serio: al suo posto entra Mario Rui.

OCCASIONI SPRECATE – Nel giro di un solo minuto sia Dzeko che El Shaarawy avrebbero l’occasione per ribaltare il risultato, ma nel primo caso è bravo Lamanna, nel secondo è impreciso il Faraone. Al 41′ è ancora il n. 9 giallorosso a rendersi pericoloso quasi dal limite, ma il suo tiro è debole ed è facile preda del portiere rossoblu.

LA RIPRESA – Il secondo tempo si apre con gli ennesimi cori a sostegno del Capitano, che sembrano più un invito per Spalletti a inserirlo in campo. Così è: al 54′ Totti rileva Salah e viene accolto dal boato dell’Olimpico, mentre piovono fischi assordati per il quasi contemporaneo ingresso di Cataldi al posto di Hiljiemark. La Roma è carica e al 67′ Strootman sfiora il goal dalla distanza: il suo sinistro esce davvero di pochissimo. Un minuto dopo Totti compie un lungo lancio a tagliare l’area, El Shaarawy sovrasta il suo avversario ma Lamanna vola e devia in angolo.

VANTAGGIO E PAREGGIO – Al 69′ il tecnico toscano getta nella mischia anche Perotti per El Shaarawy, e dopo 5′ la Roma trova il vantaggio: cross arretrato di Dzeko, De Rossi ci arriva e da dentro l’area di sinistro batte l’estremo difensore genoano. Neanche il tempo di festeggiare, però, che al 79′ gli ospiti pareggiano i conti con Lazovic, che insacca di testa un cross di Laxalt a scavalcare Szczesny. All’82’ il Genoa potrebbe addirittura chiudere la partita, se non fosse per l’imprecisione di Lazovic che supera il portiere polacco ma centra il palo.

EUROPA IN EXTREMIS – I capitolini sembrano smarriti e con essi Spalletti, che si gioca il tutto per tutto mettendo Fazio centravanti affianco a Dzeko. Si susseguono una serie di tentativi giallorossi, tutti però vani; quando però ormai sembra che sarà il Napoli a varcare la soglia della Champions senza i preliminari, ecco che sale in cattedra Perotti. Il signor Tagliavento concede 4′ minuti di recupero, ma all’argentino ne basta mezzo per andare in goal sfruttando una carambola infinita tra Nainggolan, Fazio e Dzeko.

Finisce così, 3 a 2, con il via libera per la festa a Francesco Totti, che lascia il campo e poi rientra trovando i suoi compagni di squadra con addosso la maglia a lui dedicata. Stessa maglia, ma decisamente più grande, che troneggia al centro del terreno di gioco e che segna la fine di un’era.

0 Roma-Genoa. Spalletti: “In settimana mi incontrerò con la società”

  • 27 Maggio 2017
  • Flavia Miglietta
  • · Rubriche

Il tecnico giallorosso Luciano Spalletti si appresta a presentarsi per quella che potrebbe essere la sua ultima conferenza stampa sulla panchina giallorosso. Tra qualche giorno si saprà meglio quale sarà il suo futuro, futuro che però a oggi non può che essere quello della partita di domani contro il Genoa, che oltre a sancire l’addio di Totti con la maglia giallorossa, sancirà anche chi tra Roma e Napoli arriverà al secondo posto e quindi accesso diretto alla fase a gironi della prossima Champions League.

Quali sono le insidie maggiori che presenta la partita di domani in una giornata particolare?
Sono sempre le stesse le insidie maggiori, che la testa venga portata su un altro tipo di attenzione ugualmente bellissimo, lucentissimo, ugualmente importante e si perda di vista quello che deve essere l’obiettivo primario. Sennò che festa sarebbe se non ci fossero i tre punti? Per cui la prima cosa è da ricordare che noi dobbiamo fare questa partita nella maniera corretta.

Ripercorrendo mentalmente la stagione, in cosa la squadra è cresciuta di più?
Di confronti ce ne sono stati tanti. Forse la cosa fondamentale che poi è quella che io gli ricorderò è di aver usato la strategia che ogni volta si riparte da zero. Quando poi ti abitui a vincere, quando vinci, aumenta il film della tua persona, del tuo ego. E spesso succede che poi diventa più in io che ‘noi’. Se ogni volta che vinci una partita riesci a far ritornare che c’è da ripartire da zero quella è la migliore medicina per arrivare a degli obiettivi. Involontariamente il meccanismo che poi si consuma è quello che ti ho detto prima. Il ripartire da zero tutte le volte è stata la qualità di questa squadra.

Totti domani gioca dal primo minuto? 
Totti giocherà un bel pezzo di partita e giocherà il pezzo più importante secondo me.

Cosa significa, cosa rappresenta questa che è l’ultima partita con la Roma del giocatore che ha fatto la storia del club?
Significa essere fortunati, perché io ho avuto la possibilità di apprezzarlo non solo quando c’è stata la partita, ho avuto la fortuna di vedere la qualità del suo piede, delle sue giocate. Di accorgermi in ritardo delle sue intuizioni geniali, di anticipazione, di giocata, di lettura prima che uno se ne accorga. Sono fortunatissimo. Poi c’è anche qualche altra cosa che lo riguarda, nel senso che io l’ho visto segnare per tante volte. Poi dipende cosa il suo sentimento gli dice di fare. Vorrei sentirlo contento di quella che è la decisione da prendere sul suo futuro.

Domani sarà l’ultima di Totti, sarà anche la sua ultima o aspetterà il presidente?
Noi bisogna arrivare in fondo come ci siamo detti. Abbiamo la possibilità, mi sono appuntato che in questa partita c’è tutto quello che stiamo cercando da un anno. Bisogna essere bravi nella coerenza di quella che è la strategia di lavoro. Bisogna fare ‘festa’ sennò la festa ce la fanno gli altri, il Napoli a Genova contro la Sampdoria non mollerà nulla. Di questi calciatori ci possiamo fidare, questa è una squadra da Roma. Tutte le volte ha fatto vedere poi il proprio valore.

In questa sua seconda esperienza, qual è il pensiero, il ricordo che lo lega di più a Francesco Totti e quella che magari le può aver dato fastidio
Il pensiero che mi lega di più a Francesco è quello della qualità, della forza del giocatore. Della personalità quando entra in campo, perché poi una qualità fondamentale per il calciatori, si va a prendere poi in esame quelle che sono le cose visibili, la velocità, la tecnica, ma ce n’è un’altra: il carattere. Quando sei in una situazione dove tutti ti fanno sentire scomodo, tu prendi e fai vedere una cosa contraria, che qui comando io, datemi una palla sui piedi e vi faccio vedere io. Qui siamo colpevoli tutti, perché lo abbiamo un po’ creato questo grandissimo calciatore che può ricoprire qualsiasi situazione che lo riguardi. Totti ne ha molte di queste qualità. In qualcuna bisogna che lui faccia ancora profondità delle conoscenze più approfondite, perché essere capitano di una squadra vuol dire donare anche agli altri. Probabilmente lo ha fatto ma non gli è arrivato lo stesso messaggio. E’ sempre stato messo davanti in qualsiasi performance, magari annullando quella che è la qualità di un altro calciatore. Da un punto di vista di una tifoseria dovrebbe essere un po’ sviluppata. La Roma deve vincere, non ci possiamo accontentare che ha vinto lui, deve vincere la squadra. Lui da solo non basta, è un po’ quello che è successo. Siamo qui sempre a dire le stesse cose, che la Roma non ha vinto niente e quindi c’è dentro anche quello che è stato il comportamento di Totti, anche se lui dei numeri importanti l’ha fatti. Anche questa potrebbe essere una chiave, non che nello spogliatoio ce l’hanno con me. Per far capire meglio, tu mi tiri dentro questo discorso e poi si scrive che io ce l’ho con Totti. Lui sbagliò in una stagione 6 rigori di fila, tutte le volte D’Ubaldo titolava “il prossimo lo ritiro io”. Secondo me quando un calciatore sbaglia tre calci di rigore si può cominciare a parlarne del fatto che anche uno di personalità. Se non trovi quello che lo vuol battere diventa poi una situazione difficile. Totti è un dono che c’è stato fatto, a tutti quelli che amano questo sport e che tutti hanno potuto usare e hanno potuto vedere. Vogliamo tutti bene, poi ogni tanto Totti viene usato per altri fini. Lasciategli fare a Vocalelli una prima pagina che vorrebbe sennò diventa acido, diventa velenoso. Vuol far vedere che gli vuole bene ma poi è quello che lo usa. Crea dei problemi al di la’ di quelli che ci devono essere, menomale che poi si è ricreduto. Lasciategli fare il titolo che vuole in prima pagina.

Sull’Inter
Io tento di fare le cose migliori per domani, come ho sempre fatto. Se non vinco vado via, perché in quel momento li il mio rapporto con la squadra prevedeva che io dicessi quelle cose lì. Si tenta poi sempre di andare a mettere un po’ di veleno. Noi si tenta di remare tutti verso la stessa direzione, che è quella del fare sempre più grande la Roma, e in questo momento qui c’è l’attenzione nel vincere questa partita qui. Tutti i giocatori domani entreranno con la determinazione giusta per fare risultato.

Nel caso in cui dovesse andare via la Roma sarebbe costretta a prendere il 14° allenatore in 14 anni. E’ complicato vivere in questa città?
Non è complicato, si può lavorare benissimo, l’essenziale è riuscire a fare chiarezza che si lavora tutti nella stessa direzione. Siamo un corpo unico, gli allenatori si cambiano. Leggo dei nomi, ho letto dei nomi. Sono situazioni che si possono fare, fa parte dell’intuizione della professione che facciamo. Non so se la Roma avrà cambiato allenatore il prossimo anno. Noi ci rincontreremo in settimana. Domani c’è da dare spazio a quello che succede, qualche cosa dico, ma se Francesco dice che è l’utlima c’è da dare spazio a Totti, poi ci si rivede lunedì, martedì, anche per parlare con la società.

Il futuro è domani. In questi giorni avrai letto tutte le considerazioni sul tuo futuro. Questo nel tuo modo di gestire l’ultima di campionato ti ha dato fastidio? Come hai vissuto?
E’ un po’ quello che dicevamo prima. Queste cose si affrontano nella prossima conferenza stampa. Io ho fatto vedere, che nonostante il campionato che è venuto fuori, la squadra lavorando in maniera corretta e facendo risultati importanti, che ognuno fa apparire come vuole, questa è una squadra di grande valore. Ho avuto la fortuna di allenare dei campioni. Ahimé devo dire le stesse cose: se non ho vinto un titolo la colpa è la mia. In questa partita qui, se succedesse per caso che si riesca a vincere si è rimesso tutto a posto, nel senso che si è fatto vedere soprattutto questo fatto dell’andamento della stagione. Gente come Vermaelen, Alisson, Gerson, sono giocatori che non ho mai fatto giocare. Sono loro che devo ringraziare. Che domenica bisogna vincere lo sanno tutti, poi bisogna far vedere quello che hai dentro per il tentativo di vincere. Continuano ad allenarsi nella stessa maniera, perché tutti siano svegli a mantenersi il posto. Quelli che ho fatto giocare non ho da ringraziare, quelli che ho fatto giocare poco va a loro il mio pensiero. Abbiamo avuto a che fare con giocatori professionisti e uomini veri.

0 Spalletti, ore contate per lui: al suo posto è pronto Di Francesco

  • 23 Maggio 2017
  • Flavia Miglietta
  • · Campionato · News

Aria da ultimo giorno di scuola a Trigoria: Spalletti è pronto a togliere il grembiule e a lasciarlo a Eusebio Di Francesco. Stando a un’indiscrezione raccolta da Sky Sport, l’attuale allenatore del Sassuolo sarebbe a un passo dall’accordo coi giallorossi, obbligati però ad attendere il finale di stagione per ufficializzare il tutto.

La clausola di 3 milioni non ha spaventato la Roma: l’accordo verrà raggiunto nei prossimi giorni. Il tecnico di Certaldo, invece, sarebbe in procinto di accasarsi all’Inter.

0 Spalletti: “E’ possibile che Totti possa aiutare la squadra con il Genoa. Incontro con Baldini? Una cena fra amici”

  • 22 Maggio 2017
  • Redazione CZ
  • · News

Si è tenuto oggi a Firenze il Memorial “Niccolò Galli” presso il ristorante di Luciano Spalletti, il Fashion Foodballer. L’evento in ricordo di Niccolò ha visto protagonisti Carlo Ancelotti, Karl-Heinz Rumenigge e Federico Chiesa, che hanno ricevuto un premio speciale dal presidente della Fondazione Niccolò Galli. Alla cerimonia ha preso parte anche l’allenatore giallorosso e a margine dell’evento ha rilasciato alcune dichiarazioni a Premium Sport. Eccole di seguito:

TOTTI – “Lo stadio pieno per Roma-Genoa? In quest’anno e mezzo non abbiamo mai rivisto l’atmosfera che ho vissuto nella mia prima esperienza a Roma. Sapere che l’Olimpico sarà così carico di quel sentimento che racchiude la romanità ci permetterà di sviluppare meglio le qualità che abbiamo. L’addio di Totti? Non lo so perché riguarda Francesco. Sarà lui a dover dire cosa farà. Non so cosa stia pensando. Nella partita ci sarà la possibilità che lui possa aiutare la squadra”.

IL FUTURO – “Io alla Fiorentina? Dobbiamo rimanere concentrati sulla partita. Per noi significherebbe moltissimo vincere questa partita. Qualsiasi altro discorso può essere travisato. La Fiorentina è una bella realtà. Ha perso qualche gara di troppo ma può succede”.

L’INCONTRO CON BALDINI –  “Il mio futuro? Ieri sera ero qui a cena e potrei anche considerare di fare il cameriere. Può essere un’opportunità. L’incontro con Baldini? Lui è un amico, quando torna qui lo vedo perché siamo amici. La Juve? Ha dimostrato di avere le carte in regole per questo confronto di livello incredibile. Ha meritato lo scudetto e merita di giocare la finale di Champions”.

0 Chievo-Roma 3-5: “Almost done”

  • 21 Maggio 2017
  • Flavia Miglietta
  • · News · Rubriche

“It did not start so well, at all. Twice down, the wrong attitude and a lot of mistakes in defense. Embarrassing. Chievo’s goals exposed Roma’s defense as something to be worried about. Many of us we thought of the worst to come, the typology of the game and the history of Roma football club in that sense. It was a relief in the second half, when Roma rolled up their socks, and superiority eventually prevailed. El Sharaawy was still decisive scoring two, same as Salah, and a great goal of Dzeko to make five.

Second place target nearly almost done, despite Napoli win over Fiorentina. Roma can still win the Scudetto theoretically, if Juve does not win against Crotone and Bologna. But we know that will not happen. Now close to second place, we have to beat Genoa on the last game of the season, next Sunday.

Meanwhile, the news reports that Spalletti would have told the Club he’s leaving, and so it is likely that Totti will remain, as a director. No official statement yet, however, they will definitely come after Roma Genoa, after mission accomplished, fingers crossed. We cannot fail. Daje Roma!”.

Stefano Sale @asroma.ie

0 Chievo-Roma 3-5. Spalletti: “Non ho schierato Nainggolan per preservarlo. Lo scudetto? Andrà alla Juve”

  • 20 Maggio 2017
  • Flavia Miglietta
  • · Campionato · News

Un po’ sorridente e un po’ corrucciato, come sempre. Al termine della partita vinta al “Bentegodi” il mister toscano Luciano Spalletti ha concesso un’intervista a Sky Sport. Ecco cos’ha detto:

Con 87 punti negli ultimi 10 campionati sette volte si vinceva lo scudetto. Che riflessioni si fanno?
“Numeri che suscitano delle riflessioni, nel senso che la squadra ha lavorato in maniera seria e, nonostante abbiamo perso delle partite difficili da dimenticare e da sopportare, poi in questa partita ci stava tutto quello che volevamo realizzare. Lo abbiamo portato a casa e siamo tutti felici”.

Qualche disattenzione difensiva oggi…
“La posta in palio è alta, la palla brucia più del solito. Non si riesce a partire bene e si abbassa il tentativo di ritrovare le nostre giocate e le nostre qualità. La qualità del Chievo ti entra dentro nelle situazioni in cui non riesci a fare il tuo gioco, loro sono bravi a giocare dritto per dritto. Le punte sono brave a giocare uno per l’altro, fare uomo contro uomo con i difensori centrali. Ci hanno fatto gol perché si spostano sempre dalla parte della palla e lì si inserisce il centrocampista opposto. Anche se lo sai, si esercitano molto e diventa difficile sopperire”.

Ti è servito cambiare la posizione di Strootman nel secondo tempo per migliorare?
“All’inizio del secondo tempo ci siamo messi con un mediano solo perché ci abbassavamo troppo con i mediani sui due centrali e non spingevamo molto con i terzini per non scoprirci troppo, si andava a giocare sulla trequarti e si perdeva palla senza poi fare densità per recuperarla. Nel secondo tempo meglio perché con i due centrocampisti eravamo più dentro il campo e più offensivi per risaltargli addosso e fare più squadra. Abbiamo iniziato lentamente ci hanno fatto gol ma non abbiamo perso la testa e questo è stato fondamentale, abbiamo giocato lentamente ma non siamo andati in confusione e quando sai che devi fare due gol c’è il rischio invece si è mantenuta la calma e poi nel secondo tempo si è giocata la palla sui piedi con più precisione e poi Salah, El Shaarawy e Dzeko hanno questi colpi in canna”.

Perché hai scelto di non far giocare Nainggolan dall’inizio? Salah dove può migliorare?
“Radja abbiamo deciso di far così perché c’era il rischio che altrimenti non finisse nemmeno un tempo oggi. Paredes ha fatto bene, Strootman sta bene, De Rossi ora è insostituibile e quindi si può anche iniziare così e decidere di metterlo quando la partita si fa più complicata. Se mi avesse chiesto il cambio all’intervallo dopo un primo tempo del genere sarebbe stato poi difficile mettere un altro giocatore. Anche lui stesso è stato d’accordo quando gliel’ho detto perché sente il polpaccio intossicato”.

Come lo vivono a Vinovo il -1 della Roma? Se lei fosse l’allenatore della Juve sarebbe preoccupato?
“Io sono l’allenatore della Roma e dico che il campionato lo vince la Juventus perché se l’è meritato. State tranquilli che la Juve non si fa scappare questo vantaggio in queste due partite e il merito è di Allegri e gli si dice bravo”.

0 Chievo-Roma 3-5. El Shaarawy e Salah, due goal a testa. Poi Dzeko fa 38

  • 20 Maggio 2017
  • Flavia Miglietta
  • · Campionato · News

@OfficialASRoma

Una partita rocambolesca. Questo è l’aggettivo migliore per riassumere Chievo-Roma, fatta di vantaggi e svantaggi, rimonte e goleade.

LA CRONACA – I primi ad andare a segno sono i padroni di casa con Castro, che al 15′ insacca al volo di destro il traversone di De Paoli prolungato da Inglese, E’ la sesta rete consecutiva subita dai giallorossi: non accadeva dall’aprile 2016.

IL PRIMO PAREGGIO GIALLOROSSO – La Roma non ci sta e si proietta in avanti. Al 28′ Fazio spazza di testa un tentativo avversario, Gamberini e Sorrentino non si capiscono ed El Shaarawy ne approfitta lanciandosi sulla sfera e superando il portiere clivense da fuori area. Record anche qui, ma in positivo: si tratta del terzo goal di fila per il Faraone, che non aveva una tale media da dicembre 2012.

LA REAZIONE DEL CHIEVO – Al 38′, però, i gialloblu vanificano lo sforzo capitolino andando nuovamente a segno con Inglese, il quale trafigge di testa Szczesny su preciso cross dalla sinistra di Birsa. Da registrare lo svarione totale della difesa ospite, che lascia tutto solo l’autore del goal.

IL SECONDO PAREGGIO – A tre minuti dal duplice fischio la Roma si rimbocca le maniche e riagguanta il pari grazie a Salah, che dal limite dell’area rientra sul sinistro e infila Sorrentino godendo anche di una netta deviazione. Ennesimo numero da registrare qui: decimo goal per il Saladino in nove partite giocate.

LA RIPRESA: IL SORPASSO – Al 58′ gli uomini di Spalletti completano la rimonta ancora una volta con El Shaarawy, che scatta sul filo del fuorigioco e, dopo aver agganciato al meglio l’assist di Strootman, supera in diagonale Sorrentino. Il Faraone non siglava una doppietta in Serie A dal febbraio 2016.

IL POKER E’ SERVITO – La Roma preme e cerca il sigillo al match. Al 64′ ci prova Dzeko di testa su traversone di Rudiger, ma Sorrentino respinge coi pugni; dieci minuti più tardi tocca a Manolas su angolo di Paredes, ma il portiere gialloblu si distende e devia sulla linea. E’ il preludio al quarto goal: Dzeko serve in verticale Salah che, con un sinistro preciso col limite, beffa Sorrentino sul suo palo.

TRA TOMBOLE, OVAZIONI E DISTRAZIONI – All’83’ Dzeko mette poi la parola fine sul match con un destro potente dai 25 metri, che arriva dopo uno stop smarcante pregevole. Proprio mentre Totti si accinge ad entrare in campo, il Chievo accorcia le distanze con Inglese, che in posizione dubbia insacca con una zampata al termine di un’azione partita da corner.

Finisce così, con il secondo posto quasi ipotecato e un’illusoria speranza che domani la Juve possa compiere un passo falso.

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