Perotti: “Abbiamo dato la risposta giusta dopo il derby. Secondo posto fondamentale per noi”

L’attaccante della Roma, Diego Perotti, è intervenuto in diretta alla radio ufficiale del club giallorosso. Queste sono le sue dichiarazioni:

Come stai?
“Bene, ieri ho preso una botta ma per fortuna non la caviglia non si è gonfiata e in un paio di giorni spero di recuperare”.

Sei uscito per precauzione?
“Si, alla fine del primo tempo non stavo benissimo e ho sentito dolore. Non sarei stato utile in campo visto che non ero al 100%”.

La sfortuna di quest’anno è stato non avere visto Perotti bene fisicamente per un mese consecutivo
“Io sono arrivato l’anno scorso e ho giocato, ma quest’anno ho giocato quasi 40 partite, cosa che non facevo da molto. In altri tempi non giocavo neanche con questi fastidi muscolare che ho avuto perché avevo paura. Giocare in Serie A e in Europa League è dura, ma 40 partite sono importanti”.

Questa Roma quando cade poi si rialza…
“Non era facile la partita di ieri. Uno che guarda il risultato potrebbe pensare a una parta semplice ma non è così. Non venivamo dalla sconfitta del derby, sapevamo il risultato del Napoli… E’ stata una partita dura ma abbiamo giocato con la mentalità giusta, il mister ha saputo leggere la loro formazione e noi in campo abbiamo dato la giusta risposta”.

Quest’anno sulla fascia il mister ti ha chiesto anche maggiore copertura?
“Si, è vero. Al Siviglia giocavo come attaccante a sinistra e ripiegavo anche in copertura, anche se non sono uno che difende molto bene. Sapevo che De Sciglio avrebbe spinto molto e che Suso sarebbe stato pericolo nell’uno contro uno e ho aiutato Jesus. Poi quando faccio il falso nove difendo un po’ di meno”.

Donnarumma ha fatto una grande parata…
“Ho chiesto a El Shaarawy come ha fatto a segnare (ride, ndr). Donnamurra è un gran portiere, ha fatto dei bei interventi, anche su Nainggolan”.

Quando prendi la palla, cosa pensi?
“La velocità di Salah è una sua qualità così come gli inserimenti di El Shaarawy. De Sciglio non è stato aiutato molto da Suso e ne ho approfittato per fare l’uno contro uno. Guardo la posizione del corpo dell’avversario per saltarlo, ieri ci sono riuscito ma vorrei la velocità di Salah: con quella riuscirei a fare ancora meglio”.

Domenica c’è la Juventus, per voi è una partita di grande significato: batterla sarebbe importante per avvicinarsi al loro livello.
“Si, è vero. La sconfitta nel derby di Coppa italia mi ha bruciato abbastanza. Avevamo una possibilità incredibile di giocare all’Olimpico contro la Juve, questo mi dà fastidio. Dobbiamo dare il meglio come ieri, per noi e per i tifosi che sicuramente sono un po’ incaz****. Abbiamo fatto 9 mesi bellissimi, poi quei dieci giorni non siamo stati al nostro livello. Contro il Lione ci è mancato solo un gol per la qualificazione… La partita contro la Juve può dare fiducia per il prossimo anno, e il secondo posto per noi è fondamentale”.

È la domenica decisiva per il secondo posto?
“Se riusciamo a vincere contro la squadra più forte d’Italia e forse d’Europa, abbiamo quasi una grande possibilità di arrivare al secondo posto. Sarà una bella partita domenica”.

È un peccato aver sbagliato quei dieci giorni…
“Io capisco quando i tifosi si arrabbiano, ma se poi facciamo i calcoli non è normale fare tanti punti e avere un attaccante capocannoniere. Se riesci ad arrivare secondo già sarà un passo in avanti rispetto all’anno scorso e non dovremmo giocare i preliminari di Champions. Contro la Lazio stavamo meglio di loro e saremmo dovuti andare in finale. Una vittoria contro la Juve sarebbe molto positiva”.

Che effetto ti ha fatto vedere Monchi?
“Sono stato sette anni a Siviglia, con lui. I numeri parlano da soli, tutti i giocatori che ha preso – compreso Fazio che ha preso a poco e poi ha rivenduto a dieci volte tanto – dimostrano che è un bravissimo diesse. Questa non è Siviglia, è un passo in avanti in tutto sia per storia che per tifo, quindi Monchi dovrà ambientarsi. Sono convinto che se riesce a fare la metà di quello che ha fatto a Siviglia, riusciremo a vincere”.

In cosa è più bravo?
“In tutto. Se prendi un giocatore a poco e poi lo vendi a venti volte tanto è perché è un fenomeno. E questo lui l’ha fatto con tanti giocatori”.

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