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Categoria: 3 domande con…

0 Baccolini (Repubblica): “O Diawara alla Roma o Sabatini al Bologna”

  • 23 Maggio 2016
  • Carlo Zampa
  • · 3 domande con... · Rubriche


Intervenuto ai nostri microfoni, Luca Baccolini, giornalista della sede di Bologna di Repubblica, sede di Bologna, ha affrontato il tema Diawara e Walter Sabatini.

Ciao Luca, grazie per la disponibilità. Parliamo di Diawara che penso verrà ceduto dal Bologna e si parla di un interessamento della Roma, ti risulta?
Premesso che per me lui verrà ceduto sicuramente, doveva essere un giocatore della primavera, in realtà dalla quarta partita di campionato è partito titolare e non è non è più retrocesso. Una cometa apparsa all’improvviso. La quotazione è tra i 12 e 15 milioni ma con un’offerta di 10 milioni per me la società lo vende ma ha un limite di tempo. Al 30 giugno il Bologna deve presentare un bilancio che avrà un passivo di circa 30 milioni di euro, cifra che non spaventa di certo Joe Saputo. La vendita di Diawara abbatterebbe il passivo portandolo a circa 20 milioni di euro.
Fatta questa premessa, lo staff di Doandoni ha stima del giocatore e lo considera forte ma se ne possono trovare altri. In sintesi è più importante la plusvalenza che il tenere il giocatore a Bologna.

La Roma ha parlato due mesi fa con il procuratore del giocatore (lo stesso di Maxi Lopez), il giocatore è stato veduto anche dal Manchester City.
Con la Roma i colloqui sono legati al futuro di Walter Sabatini… Siamo nella singolare situazione in qui un acquirente rischia di diventare il venditore. Io non credo che si faranno entrambe le cose. Quindi o Diawara andrà alla Roma o Sabatini verrà al Bologna.
Comunque la Roma è interessata al giocatore.

Al momento ritieni più probabile Sabatini al Bologna o Diawara alla Roma?
E’ difficile la probabilità, in questo momento direi più Diawara alla Roma ma lo dico solo perchè Sabatini deve comunque stare alla Roma almeno fino al 30 giugno e io non so se il Bologna può aspettare; a meno che non si siano messi già d’accordo e venga avviato un mercato in maniera sotterranea. Non mi stupirei nemmeno se alla fine Diawara andasse in Premier League che è un mercato che ti può dare soldi immediatamente. A meno che non si
Così come non escludo che Sabatini venga a Bologna, è il candidato numero uno ed è quello che vuole Fenucci a tutti i costi. Lo vuole talmente tanto che è disposto ad aspettarlo con tutti i rischi che ciò può comportare.

Anche Masina è un giocatore molto interessante del Bologna, ci sono interessamenti per lui?
Durante un Frosinone-Bologna in serie B, partita che costò la panchina a Lopez, venne un osservatore della Roma, forse Tempestilli se ricordo bene, a vedere proprio Masina. Anche il Napoli si interessò al giocatore. Ma credo che su di lui il Bologna voglia costruire un percorso tipo quello di De Rossi. E’ un giocatore con una storia personale molto interessante ed il Bologna, per me, non lo cede.

Secondo te, Saputo che idea ha di gestione della società? Vuole fare qualcosa come il presidente Pallotta e costruire un top club con annesso stadio?
Lui lo stadio lo mette al centro del suo progetto, ha presentato al ministero un progetto di ristrutturazione del Dall’Ara (70/80 milioni di euro di spesa)per farlo tipo Dacia Arena. Ha comprato il centro tecnico dove si allena il Bologna,. Il progetto immobiliare è quasi più importante di quello tecnico anche se su questo ha investito già 35 milioni di euro.

A proposito degli acquisti fatti, che idea vi siete fatti di Mattia Destro?
Nelle prime dieci partite con Delio Rossi non ha mai segnato, è arrivato Donadoni ed è subito andato in gol. Le ultime nove partite no le ha giocatore per infortunio quindi ha fatto mezzo campionato con all’attivo otto gol ed un rigore sbagliato. Donadoni lo definisce spesso “un pò indolente”. Ha fatto troppo poco per preso da una grande squadra, è costretto a rimanere a Bologna.

 

di @Flavia Miglietta

0 Tre domande con.. Flavio Insinna

  • 1 Maggio 2016
  • Flavia Miglietta
  • · 3 domande con... · Rubriche

FIPer la rubrica “Tre domande con…” la redazione di Popolo Giallorosso ha incontrato Flavio Insinna, noto attore e conduttore televisivo, e per noi cosa ancor più importante, grande tifoso della Roma.

Ciao Flavio e grazie per la tua disponibilità. Veniamo a noi ed alla nostra amata squadra. Roma terza in classifica. Giusta la posizione o ci sono dei rimpianti?
I rimpianti sono giganteschi, a maggior ragione dopo la vittoria contro il Napoli. La Roma doveva fare meglio per se stessa, per la società e soprattutto per questo straordinario Popolo Giallorosso, che merita di più. Negli ultimi anni siamo sempre arrivati  alla fine con un enorme distacco dalla Juventus. Lo dico da tifoso abbonato da tantissimi anni che ha visto sfiorare scudetti con lo stesso Spalletti, Ranieri e nelle due stagioni con Rudi Garcia. Dopo la partita d’andata con la Juventus pensavo fosse l’anno giusto e invece questa squadra riesce sempre a lasciarti con l’amaro in bocca.

Cosa ne pensi della protesta della Curva Sud e cosa si potrebbe fare per riportare i tifosi allo stadio?
Io sono stato abbonato per tantissimi anni in Curva Sud e mi ricordo uno speciale bellissimo, mi sembra del Tg1 o del Tg2, dove il commando ultra curva sud definendosi disse ‘la curva sud è il cuore della Roma’. Come nelle poesie degli innamorati è una manifestazione d’amore pazzesca e infinita. Io non ho soluzioni. Sono figlio dello striscione del ‘Ti Amo’, che sono le 5 lettere più difficili da dire al mondo. Spero che la Curva Sud torni tutta bella e piena a cantare ‘Forza Roma’. Io amo, ho amato e sempre amerò la curva e vorrei tornasse quella che era un tempo. Voglio rivedere i cori e la felicità per una Roma che si faccia amare. Sarebbe ora che i tifosi oltre a dare, ricevano anche qualcosa

Secondo te cosa manca alla Roma per fare quel salto di qualità che le può consentire di vincere?
Forse alla Roma calcio manca ciò che manca alla Roma città. Probabilmente questa meraviglia, questa infinita bellezza forse inconsciamente porta a pensare ” e che dobbiamo essere anche bravi, tignosi e pignoli?”… Si, perchè altrimenti sarà una città sempre più decadente con un maggior numero di difetti problemi e  mascherati in parte da questa infinita bellezza. Così anche la Roma, la continui ad amare, ha i colori e la tifoseria più bella del mondo. Però manca, secondo me, una cosa difficilissima ma che è un segreto per tutti quelli che vogliono vincere nella vita e migliorarsi. Manca la voglia di rendere straordinario l’ordinario. Mi spiego: i giorni sembrano uguali e normali e invece sono tutti quei giorni la che vanno resi straordinari allenandosi, provando e riprovando (una scena, una battuta, o una sequenza per quanto riguarda il mio lavoro); per una squadra è provare e riprovare movimenti, dei fatti tecnici, dei calci d’angolo, tutto quello che volete. Tutti i miei insegnanti di teatro mi hanno parlato di una sana maniacalità nel lavoro per arrivare a dei risultati. Detto invece alla romana, senza troppi giri di parole, manca la “tigna” che non è la malattia dei gatti. E’ restare attaccato ai propri sogni. Realizzare i sogni, costa fatica, è la cosa più faticosa del mondo, rimboccarsi le maniche perchè sognare possiamo sognare tutti, a voler realizzare quei sogni si resta in pochi. Come diceva Ennio Flaiano “le idee vanno coccolate, difese e protette per poi  poterle viverle nel pieno della loro realizzazione”. Sarò banale ma a questa squadra manca una voglia feroce che io ritrovo, ad esempio, e lo dico con l’amarissimo in bocca, nella Juventus. Contro la Fiorentina ha preso il gol del pareggio e dopo due minuti torna di nuovo in vantaggio.
Auguro a questo squadra con tutto il cuore di avere una voglia maniacale, disperata, feroce di farci felice, di essere felici loro vincendo e di far felici noi perchè vinceremo insieme a loro. Dovrebbe essere la cosa più naturale per la Roma avere fame visto che abbiamo una bacheca piuttosto scarna e non si capisce perchè; ma forse è tutto troppo bello, e questa città e questa squadra la vuoi pure vincente dato che è già così bella? Il popolo giallorosso vuole vincere, aspettiamo da troppo troppo tempo.

Come giudichi la gestione americana della Roma dopo questi cinque anni, c’è qualcosa da migliorare secondo te?
Non mi piace criticare, poi non mi piace proprio criticare la mia Roma in qualunque aspetto la riguardo. Sono cresciuto seguendola sempre, macinando chilometri e superando gli ostacoli. Spero che questa società voglia essere sempre più vicina alla squadra. Faccio sempre dei piccoli paragoni, forse sciocchi, con il mio lavoro, Avere qualche volta il produttore, il superdirettore che ogni tanto ti vengono a trovare ti fa piacere, remano con te, anche se devono muovere qualche critica, i problemi ci sono sempre. Spero che questa società ci voglia bene sempre di più, voglia bene sempre di più alla squadra. Vorrei soprattutto un impianto societario che voglia disperatamente il bene della Roma, i trionfi della Roma. Come un amore folle, non è un caso ma forse siamo la sola squadra al mondo che ha un’anagramma “Amor”, un caso più unico che raro.. Credo che questa squadra meriti ancora più attenzione da questa società e questa attenzione si riflette poi su noi pubblico che amiamo questa squadra. Quando vince è tutto più bello, anche il lunedì mattina all’alba al lavoro; quando perde è brutto tutto, io spengo tutto, radio, giornali, tappi alle orecchie e il calcio non esiste più. In bocca al lupo, anzi viva il lupo, vinca il lupo,  a questa società che spero voglia rimanere per tanto tempo per vincere, per farci vincere, per farci felici, e per vedere questa società trionfare. Il massimo sarebbe che accadesse in uno stadio tutto nostro e noi saremo già pronti ad acquistare i biglietti se dovesse succedere.

Qual’è il tuo ricordo più bello legato alla Roma?
Il mio ricordo più bello è anche un ricordo un po’ doloroso e strano. Vado a vedere un derby da bambino, lo perdiamo 1-0, credo gol di Giordano, ma poi con 1000 tiri della Roma, tanto è vero che ancora adesso mi ricordo che sui giornali, vado a vedere il portiere della Lazio, Pulici, aveva preso 10. La Roma fece 1000 tiri ma perse. Il giorno dopo torno a scuola, all’improvviso piccolo tema in classe ‘descrivete la vostra domenica’ e io quasi non accorgendomi, più che la partita, presi 10 tra l’altro, senza accorgermene racconto della bellezza di questa curva, descrivo le due curve, ma soprattutto mi soffermo sul colore del sole, arancione e rosso fuoco, il rosso della passione, e di questa curva che non smette di cantare e sostenere la propria squadra anche nella sconfitta. Un amore che sta sbocciando, avrò avuto 6 o 7 anni, e racconto appunto di questa domenica e di questa mia passione, che, ripeto quasi a mia insaputa sgorga e metto su carta, e divento anche io un tifoso della Roma. Il fatto che ci sai diventato nel giorno di una sconfitta la dice lunga sul nostro dna e su come siamo destinati noi, ma insomma i destini si possono anche cambiare con la buona volontà. Penso che sia il ricordo più bello soprattutto per un fatto, da bambino con in classe molti bambini della Lazio, derby perso, sarebbe stato facile accodarsi al carro de vincitori e invece mi innamoro di questi colori pazzeschi, il rosso porpora, il rosso sangue, l’arancione, il rosso dei tramonti di Roma descritti in tantissime poesie… e divento tifoso della Roma

a cura della redazione di Popolo Giallorosso

0 Tre domande con… Ruggiero Rizzitelli: “Secondo posto? Non crederci è da pazzi. Dzeko troppo buono. Totti? Ora non ci sono più scuse, si è guadagnato il rinnovo sul campo”

  • 28 Aprile 2016
  • Flavia Miglietta
  • · 3 domande con... · Rubriche

Rizzitelli

Torna la rubrica di Popolo Giallorosso “Tre domande con…”. Il protagonista di questa edizione è Ruggiero Rizzitelli, attaccante giallorosso dalla stagione 1988 al 94′ che in sei stagioni realizzò 29 gol in campionato, conquistò una Coppa Italia, e sfiorò una Coppa UEFA, persa in finale contro l’Inter nonostante un suo sigillo nel match di ritorno. In esclusiva ai nostri microfoni ha parlato del momento attuale della squadra di Spalletti, ecco le sue dichiarazioni:

Salve, partiamo proprio da Spalletti, come giudica i risultati ottenuti dal tecnico di Certaldo?

“Beh i fatti sono dalla sua parte, nessuno tre mesi fa avrebbe scommesso sul piazzamento Europeo, invece Luciano è arrivato e ha messo l’ordine giusto dando autostima a questa squadra che purtroppo a Gennaio era allo stremo dove tutti erano delusi dai risultati. In particolare è riuscito a restituire velocemente un gioco, che se uno vuole vincere diventa un fattore fondamentale, ora questi giocatori sono all’altezza di poter lottare per le prime posizioni. Secondo posto? Non crederci ora è da pazzi, il rammarico c’è, contro Bologna e Atalanta sono stati buttati via dei punti, ma queste partite ci stanno e contro il Napoli hanno dimostrato che con un po’ più di attenzione la Roma poteva scavalcare tranquillamente il Napoli senza pesare dai risultati altrui. Il loro calendario ora è più facile, l’unica speranza sarà la partita di Torino che davanti al proprio pubblico potrebbe esaltarsi. Alla fine basta un pareggio”.

Lei ha sempre ricoperto il ruolo di attaccante, come valuta la stagione di Edin Dzeko?

“Il problema di Dzeko riguarda la continuità. Quando si sbloccava non riusciva a ripetersi in quella dopo, e questo gli ha tagliato un pò le gambe. Tanti di noi ci aspettavamo più prepotenza calcistica da parte sua, e invece non si fa rispettare in area, è troppo buono. Io dico sempre che se fisicamente non stai bene, almeno devi dimostrare la forza fisica, e questo non è avvenuto perchè lui è un buono. Io avrei preferito un gigante cattivo (ride ndr), ma questa caratteristica gli manca come indole. Non sono cose che si possono migliorare, o lei hai o non le hai. Una sua eventuale cessione? Non lo so, saranno Spalletti e la società a deciderlo”.

Dove giocherà Francesco Totti il prossimo anno?

“Alla Roma ovviamente, questo è poco ma sicuro. Se prima si parlava di un Francesco Totti finito, adesso si è guadagnato la riconferma sul campo. Più di così non può fare, molti lo davano per bollito ma ha fatto vedere che anche nei minuti finali può fare la differrenza. A questo punto non fai solo un contratto alla storia del campione, ma fai un contratto a un giocatore ancora molto utile, e questo va evidenziato. E’ riuscito a eliminare anche quei pochi dubbi, ora non ci sono più scuse”.

L’assenza della Curva Sud ha in parte influito sui risultati della squadra, lei cosa pensa a riguardo?

“Questa è una storia assurda, non si riesce a capire la vera motivazione. Che motivo c’è di dividere la Curva? Non so perchè il Prefetto ha preso questa decisione, anche perchè io ho sempre visto disordini fuori dal campo e non all’interno del settore. La vicenda va assolutamente risolta perchè un’Olimpico senza il suo cuore è molto triste e fa male a tutti. Io spero che le parti ritrovino un dialogo. Parliamoci chiaro, possono esserci anche 60.000 persone sugli spalti ma senza la Curva è come un cuore che non batte”.

a cura di @ Andrea Fagnano

0 Tre domande con,.. Luciano Marangon

  • 22 Marzo 2016
  • Flavia Miglietta
  • · 3 domande con...

La redazione di Popolo Giallorosso ha incontrato Luciano Marangon, ex calciatore, di ruolo terzino, alla Roma nella stagione 1981-82

Buongiorno Luciano, grazie per la disponibilità. Lei ha giocato sia con la Roma che con l’Inter, da poco avversarie in Campionato, Che ricordo ha delle sue due esperienze?
Il ricordo della mia esperienza a Roma é sicuramente positiva , squadra fortissima in tutti i reparti , grande campioni da Conti, Falcao, Ancelotti, Di Bartolomei , Pruzzo etc.
Grande Allenatore e Società, stagione fantastica e Olimpico sempre strapieno.
Mentre all’Inter esperienza negativa causa molti infortuni e Società minore all’era Moratti, ottimo rapporto con i tifosi.

Parliamo di Roma, argomento a noi più caro. Si parla di un’altra epoca ed il calcio è cambiato nel tempo, come erano gli allenamenti e com’era il suo rapporto con il Barone Nils Liedholm?
Non credo sia cambiato molto il calcio del mio tempo ad oggi , di sicuro in italia era molto più difficile giocare in serie A visto quanti forti giocatori c’erano nel nostro campionato. Con Liedholm c’era un bellissimo rapporto professionale visto che mi aveva voluto lui

Ha girato tante squadre; ce ne sta qualcuna che le è rimasta più nel cuore?
Delle squadre dove ho giocato nel cuore mi sono rimasti tutti i tifosi e le seguo un po’ tutte sperando abbiano fortuna . Ma se devo essere sincero nessuna delle società dove ho giocato si ricorda del proprio passato e ha qualche pensiero per la storia. Solo le tifoserie ricordano con piacere il passato. I tifosi della Roma, quando mi incontrano, mi fanno il coro “Nela Nela Marangon…”!

Domanda 3+1: di leggende su di lei e sulla sua vita extra calcistica ne girano tante… ma sono tutte leggende o qualcosa di vero ci sta? 🙂
Si é sempre chiacchierato sul mio nome abbinato alle donne e se non ricordo male nessuno ha mai messo in dubbio la mia professionalità di calciatore. Insomma ho sempre gestito bene la mia vita privata con quella professionale. Si é sempre stato tutto vero , molte donne hanno fatto parte della mia vita privata e questo creava alle volte molta curiosità e invidia……

Intervista realizzata da @Flavia Miglietta

0 Tre (e più) domande con Davide Moscardelli

  • 2 Marzo 2016
  • Flavia Miglietta
  • · 3 domande con... · Rubriche

Ciao Davide e grazie per la tua gentilezza.

Nella tua carriera non hai mai nascosto il tuo amore per la Roma. Come vivi da lontano la tua passione per i colori giallorossi? Sei mai stato vicino a vestire la maglia della Magica e sogni ancora di terminare la tua esperienza da calciatore nella capitale?
Cominciamo dalla cosa più sicura… Non finirò la carriera con la maglia della Roma. Troppo alte le aspettative che ha la società e di una città intera. Per quanto riguarda il mio legame da tifoso, solo per quattro anni, quelli che ho fatto in serie A, e per 2 partite all’anno, il tifo andava messo da parte. E comunque non sono mai stato vicino a vestire la maglia della Roma, non per colpa mia, ma essendo onesti credo sia stato giusto così.

– Il ritorno di Spalletti ha portato linfa vitale nella squadra. Secondo te dove può arrivare la Roma in campionato quest’anno e con l’organico che ha avuto a disposizione Garcia ad inizio stagione si poteva competere alla pari con la Juventus?
Spalletti era l’unico in questo momento che poteva dare qualcosa alla Roma, l’obiettivo ora è centrare la Champions è perché no anche arrivando al secondo posto. L’organico della Roma è ottimo e sicuramente poteva lottare per la vittoria del campionato, ma a volte non va come tutti vorrebbero

-Quante possibilità hanno i giallorossi di superare il turno contro il Real?
Per superare il turno in Champions ci vorrebbe un miracolo, una partita al di sotto delle proprie possibilità da parte di tutti del Real è una perfetta per la Roma, e forse non basterebbe. Peccato per la partita di andata, sicuramente la Roma non meritava di perdere e per di più con 2 goal di scarto.
Però nel calcio mai dire mai, e poi con Spalletti contro il Real mi sembra sia già andata bene. Quindi perché non crederci!

-Secondo te qual’è stata la Roma più forte degli ultimi 20 anni?
Potrei essere banale, forse non è la più forte, ma non posso che citare quella dello scudetto. Motivo in più quello di avere in attacco il mio idolo e modello da seguire da sempre che si chiama Batistuta. Un anno impossibile da dimenticare anche perché l’ho vissuto in pieno. Giocavo ancora in eccellenza laziale, giocavo la domenica alle 11:00 di mattina, e finita la partita spesso andavo allo stadio. Finita poi alla grande con la festa al Circo Massimo!

– In queste settimane tiene banco il caso Totti. Qual è il tuo pensiero a riguardo?
Sul caso Totti-Spalletti sono a metà strada. La cosa sicura è che cosa del genere non devono uscire dalla spogliatoio, o meglio la notizia è venuta fuori troppo in fretta e questo dispiace. Lo sfogo del Capitano ci sta, anche se mi ha un po sorpreso, ma anche la risposta del mister ci sta, era un momento particolare per la squadra, e voleva dare un segnale forte. La cosa che mi rasserena un po è che sicuramente già si è sistemato tutto, sono due persone intelligenti e che sanno di calcio. Non vedo l’ora di rivederli festeggiare insieme dopo una vittoria importante… magari al Derby

-Hai sempre uno dei parastinchi con la foto di Totti? Come ti immagini e soprattutto ti auguri la fine della carriera del Capitano?
Si, ho ancora la foto del Capitano sul parastinco, e la prima volta che ci ho giocato contro me la sono fatta autografare. In verità non mi immagino che possa mai finire la carriera di Totti. Non vedo una Roma senza il capitano, ma so anche che non è possibile. Quindi spero solo che lui in quel momento sia felice. Se lo merita per tutto quello che ha fatto per questa maglia.

– Questo è il tuo secondo anno nel Lecce, credi che ci siano le possibilità per riportare il club pugliese in Serie B?
Quest’anno c’è veramente tutto per puntare alla serie B. Però non è semplice, abbiamo avuto dei problemi all’inizio, e anche i miei goal non arrivavano di frequente come l’anno scorso, ma ora siamo lì, ed è giusto crederci perché una piazza come Lecce non può stare il lega pro. Alla partita contro il Foggia abbiamo fatto 18000 spettatori. E questo dice tutto!

A cura di Andrea Fagnano

0 Tre domande con…Cristiano Zanetti: “Roma, se sarai umile contro il Real puoi giocartela. “

  • 16 Febbraio 2016
  • Flavia Miglietta
  • · 3 domande con... · Rubriche

Cristiano Zanetti

Continua la nostra Rubrica “Tre domande con…”. Nel giorno che fa da vigilia al match di Champions League contro il Real Madrid, la redazione di Popolo Giallorosso ha incontrato Cristiano Zanetti, campione d’Italia con la maglia della Roma nella stagione 2000/2001. Oggi l’ex centrocampista di Inter, Juventus e Fiorentina, allena il Pietrasanta con ottimi risultati nella categoria dell’Eccellenza toscana. Di seguito le sue dichiarazioni ai nostri microfoni:

Salve, qual è il suo giudizio sulla stagione della Roma fino alla vittoria contro il Carpi?

“La Roma era partita come una delle favorite per vincere il campionato, poi ha avuto un calo evidente. La scossa del cambio di allenatore può succedere. Ora si è ripresa molto bene ma deve essere pronta per lo sprint finale.”

 I giallorossi affronteranno il Real Madrid agli ottavi di finale di Champions League, se lei fosse in Spalletti, come affronterebbe la squadra di Zidane?

“Io giocherei molto all’italiana e con poca presunzione, lascerei il possesso palla al Real e magari colpirli in contropiede con le punte veloci che la Roma ha a disposizione. Giocare invece nella loro metà campo potrebbe diventare pericoloso vista la qualità degli attaccanti del Real Madrid. Molto dipenderà dall’atteggiamento della squadra di Spalletti, se sarà umile, compatta e decisa su ogni palla secondo me se la può giocare. Chiaramente deve affrontare il match con molta umiltà.”

Lei ha vinto lo scudetto con la Roma nel 2000/2001, quali ricordi le sono rimasti impressi di quella stagione?

“Sicuramente quella fu una annata trionfale, dove tutte le cose funzionavano nel modo giusto. Avevamo un grande allenatore e una grande squadra e credo che alla fine abbiamo vinto quel titolo meritatamente.”

Roma viene spesso identificata come una piazza difficile dove lavorare, lei cosa pensa a riguardo?

“L’ambiente è difficile come sono difficili Milano e Torino. Diventa complicato ovviamente quando non si raggiungono i risultati. Roma ti può dare come tutte le altre situazioni la spinta per fare ancora meglio. E’ normale quando giochi in una grande squadra come Inter, Milan e Juve non è la stessa cosa rispetto ad altre piazze minori, e infatti la qualità dei giocatori è completamente diversa.”

a cura di @ Andrea Fagnano

0 Claudio Zuliani (Mediaset Premium): “Dal punto di vista tattico sarà un match intrigante. Mentalità vincente? Alla Juve la storia viene tramandata dai vecchi ai giovani. Su Caceres…”

  • 24 Gennaio 2016
  • Flavia Miglietta
  • · 3 domande con... · Campionato · Rubriche

Zuliani

Continua la rubrica di Popolo Giallorosso “Tre domande con…”. A poche ore dal big match della 21a giornata tra Juventus e Roma, ai nostri microfoni è intervenuto il telecronista tifoso bianconero Claudio Zuliani. Di seguito le sue dichiarazioni in vista del match di stasera:

– Questa sera c’è Juventus-Roma. Che partita si immagina di vedere?
“Bella dal punto di vista tecnico, maschia dal punto di vista agonistico e intrigante dal punto di vista tattico”

– Nel match di andata, i giallorossi si imposero per due reti a uno. Il percorso delle due squadre si è poi rivoltato, in meglio per la Juve e in peggio per la Roma. Secondo lei cosa è cambiato dal quel 30 agosto 2015?
“La differenza tra le due squadre è l’ambiente. Io ritenevo e ritengo la Roma l’unica squadra con una rosa all’altezza per giocarsela con la Juve. Nella capitale, quando le cose prendono un verso negativo,si esagera nella critica distruttiva e non si aiutano di certo i giocatori. La lontananza della proprietà e la perdita di autorevolezza dell’allenatore nei confronti del gruppo hanno fatto il resto. Alla Juve,dopo Sassuolo,il capitano ha parlato di approcio indegno alla gara, Evra ha ricordato immediatamente ai nuovi arrivati cosa significa la maglia bianconera,il presidente ha definito la posizione in classifica inaccettabile, l’amministratore delegato ha escluso categoricamente che si potesse vivere una stagione di transizione e i tifosi hanno sostenuto la squadra.”

– Caceres sembra essere un obiettivo concreto per la Roma. Il suo giudizio sul giocatore e su una sua possibile partenza?
“Martin è un difensore polivalente e molto affidabile, a patto che stia bene. Quest’anno è sembrato un giocatore della nazionale uruguaiana in prestito alla Juve perchè giocava benissimo con la maglia Celeste e tornava infortunato. Penso che la Juve non si voglia privare di lui a gennaio con il rischio di perderlo a parametro zero nel mercato di giugno”.

– Qui a Roma, si parla spesso di una mancanza di mentalità vincente rispetto ai bianconeri. Frequentando Vinovo più di noi, potrebbe descriverci la gestione che ha avuto la Juventus per ottenere tale capacità? “È la storia che viene tramandata dai vecchi ai giovani. Non si può spiegare a parole, dovreste frequentare l’ambiente per rendervi conto dell’aria che si respira.”

A cura di @ Andrea Fagnano

1 Tre domande con… Giancarlo Fisichella

  • 16 Dicembre 2015
  • Flavia Miglietta
  • · 3 domande con...

Giancarlo Fisichella, pilota automobilistico e grande tifoso della Roma, ha risposto alle nostre domande sulla squadra giallorossa.

Partiamo da cose belle… ci racconti il tuo ricordo più bello legato alla Roma?

Sicuramente lo scudetto del 2001, ricordo ancora la ricerca del risultato al termine della mia gara in F1. Allora correvo in Benetton, ed ero stato l’anno prima a trovare la Roma di Mister Capello nel ritiro di Kapfenberg, e loro mi erano venuti a trovare ai box in occasione del GP d’Austria…ricordi bellissimi.

La Roma ha pareggiato con il Bate Borisov ed è uscita tra i fischi, ha pareggiato a Napoli e si parla di risultato soddisfacente. Tu cosa ne pensi di entrambe le partite?

 
Contro il Napoli ho visto segnali incoraggianti…quantomeno dal punto di vista della personalità e dell’agonismo. Anche se si è tirato poco in porta abbiamo fatto una partita attenta, soprattutto in difesa. Contro il Bate è stata veramente difficile…ero allo stadio con i miei figli e devo dire che ho sofferto…

Prima della “batosta” presa a Barcellona, la Roma sembrava sicura di se, ora appare timorosa. Tu sei un uomo di sport a livelli elevati, anzi elevatissimi. Che consiglio e/o suggerimento potresti dare per gestire situazione del genere?

Il calcio è uno sport di squadra…sinceramente non mi sento di dare dei consigli a dei professionisti. Nel nostro sport siamo abituati a dare sempre il massimo in ogni occasione…sia se corri per la vittoria sia se sei in fondo alla griglia. Vorrei vedere in ogni caso sempre attaccamento alla maglia…a prescindere dal risultato.

Per te, cosa dovrebbe succedere, a maggio, per considerare positiva la stagione della Roma?

A maggio vorrei vedere il tricolore! Scherzo…so che è arduo e che non stiamo messi molto bene, ma mai dire mai. Sinceramente altri piazzamenti sarebbero normali e farebbero giudicare la stagione ai limiti della sufficienza. Vediamo anche come ci comportiamo in Champions ed in Coppa Italia.

L’ultimissima… la Roma gioca senza la parte più “calda” del suo tifo in seguito alla protesta per le decisioni prese dal prefetto di Roma. Che idea ti sei fatto di questa vicenda? Da tifoso giallorosso, quanto manca la spinta della Curva Sud?

La spinta della curva Sud è fondamentale…ora sembrano partite surreali. Io penso che anche qualche risultato in più sarebbe arrivato in condizioni normali e con il tifo della curva. Spero che si trovi un’intesa fra società e prefetto di Roma per il bene di tutti, una partita della Roma senza curva Sud non fa bene a nessuno. Spero sinceramente di rivedere uno Stadio Olimpico pieno e festante quanto prima.

Fisichella

 

Un ringraziamento a Giancarlo Fisichella per la sua disponibilità ed a Gianluca Spoletini per la sua cortesia.

di Flavia Miglietta

0 Tre domande con…Massimo Ghini: “Roma schizofrenica. Il distacco Sabatini-Garcia ormai è chiaro”

  • 7 Dicembre 2015
  • Flavia Miglietta
  • · 3 domande con... · Rubriche

massimo-ghini-60-anni

Continua la rubrica di Popolo giallorosso “Tre domande con…” . Massimo Ghini, attore e regista di fede romanista, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni. Ecco la sua opinione sul campionato e il faticoso momento della Roma:

Come giudica queste prime 14 giornate della Roma, e quale squadra considera favorita per lo scudetto?

“Secondo me quest’anno una favorita non c’è, almeno da quello che si vede in questi ultimi giorni. Fino alla precedente stagione, c’era una Juventus mangia tutto e le altre che arrancavano dietro. Ci sono tante pretendenti ma ho paura che la Juventus torni a farsi pericolosa, anche se non è la stessa squadra degli anni passati. L’Inter ha molta fortuna, la Fiorentina ha una buona squadra e potrebbe approfittare dei difetti delle altre, il Napoli è l’unica che ha dimostrato una solidità di gioco che però non le permette di essere una candidata unica perchè ci sono dei difetti anche lì come abbiamo visto contro il Bologna. In questa stagione potrebbe accadere che tra i due litiganti il terzo gode e la Fiorentina potrebbe approfittarne, anche se ormai non possiamo parlare di regolarità in questo campionato, i risultati vengono stravolti di giornata in giornata.”

La Roma?

“E’ il caso più schizofrenico. Io ho sempre detto che essere tifosi della Roma è bellissimo ma anche difficilissimo. L’ambiente è particolare, forse c’è qualcosa nell’acqua o nell’aria (dice con tono ironico), che non ci permette di avere mai una stabilità di giudizio. Ora anche noi siamo tra le pretendenti, ma eravamo partiti come unici favoriti per lo scudetto. Io sono molto amareggiato e deluso ma non definitivamente sconfitto. Ieri ad esempio stavo lavorando con dei colleghi napoletani e anche loro erano delusi perchè nessuno si aspettava la sconfitta a Bologna. Una costante di questa stagione è l’altalenanza della giostra del campionato. Vorrei che la Roma inizi a vincere qualcosa, e si stabilizzi il rapporto tra noi tifosi, tra la società e il tecnico e tra il tecnico e i giocatori. Io difendo Garcia e sostengo la squadra fino alla fine perchè non ho mai creduto ai salvatori che arrivano da fuori. Certo è che, se oggi devo trarre un giudizio da tifoso, fatico ad essere coerente con questa idea. Finalmente è arrivato Pallotta e non credo si parlerà solo di stadio come molti dicono, onestamente a me interessa relativamente perchè prima di pensare a costruirlo bisognerebbe vedere chi scenderà in campo nel nuovo stadio.

Una sua impressione sul tecnico giallorosso?

“Fino ad oggi ha fatto un lavoro meritevole perchè è arrivato secondo per due anni consecutivi più le annesse qualificazioni in Champions League. Il problema è che la squadra gli è sempre stata frammentata, distrutta. Non penso che lui voglia vendere i giocatori migliori per poi prenderne altri che non giocano. Ormai è chiaro il distacco che c’è tra poteri decisionali e il tecnico. Sicuramente ha fatto i suoi errori, però qualcuno deve mettersi in mezzo a queste diatribe e decidere quale deve essere il corpo di questa squadra. Mettiamoci anche la sfortuna di questi ultimi anni, infortuni fondamentali nei momenti fondamentali. Il cambio del tecnico non cambierà di colpo le cose perchè non capisco il mercato e gli acquisti fatti da Sabatini. Naturalmente ognuno di noi spera che il prossimo anno arrivi Ancelotti perchè ha vinto tanto, ma se prima non si risolve questa situazione difficilmente cambierà qualcosa. Io mi chiedo perchè Iturbe gioca come un brocco e Dybala fa il fenomeno alla Juve? Un pò mi rode quando vedo queste cose. Perchè Uçan non gioca mai? Questi sono i problemi da risolvere prima di tutto. Vengono spesi tanti soldi per giocatori che non si vedono in campo, cosa c’è dietro a tutto questo?. Anche Dzeko sembra sia stato affetto da una macumba.”

Ha visto Torino-Roma?

“Confesso che ho preferito vedere le prove del mio spettacolo. Perchè sento un clima troppo pesante che influisce in maniera negativa con stampa, radio e media. Il clima incide se non si ha un’esperienza societaria forte e quindi diventi automaticamente vittima facendo scelte sbagliate sulla pressione esterna. La Juventus, nonostante tutti i malaffari del passato, è una società seria che fa autocritica e sa rialzarsi in qualsiasi momento. Noi tifosi della Roma non siamo abituati a vincere e ormai mi sono abituato, ma anche stancato.”

Cosa manca a questa squadra secondo lei?

“Prima di tutto vincere, solo così puoi ambire a diventare un top club. Vedere Barcellona-Roma con i giocatori già sconfitti nello spogliatoio prima della partita ti fa capire la differenza tra noi e squadre come Manchester, Chelsea etc etc. Quando la Roma avrà quella mentalità e inizierà a vincere con un progetto e persone adatte, che forse non abbiamo, potrà arrivare qualche risultato importante.”

Mercoledi la Roma affronterà il Bate Borisov…

“In qualsiasi modo bisognerà batterli, perchè sinceramente non so neanche da dove vengono quindi non si accettano giustificazioni. Se arriverà la qualificazione agli ottavi, a Gennaio vorrei vedere due difensori che riparino la situazione attuale. Io stimo Sabatini, ma se poi compra giocatori che non piacciono a Garcia è tutto inutile. Lui invece punta solo a fare plusvalenze. La Roma si è per l’ennesima volta sbilanciata. quando c’è l’attacco non c’è la difesa e viceversa. Se io compro voglio vedere cosa ho acquistato. Guardando al mio ambiente teatrale, se ho bisogno di un attore che sappia cantare non prendo un ragazzo stonato. Possibile che solo gli altri fanno acquisti giusti? Stavo guardando Destro e Ljajic, chi si sarebbe mai immaginato questo rendimento da parte loro? Solo noi possiamo dare via giocatori che poi fanno vincere le altre.”

Un nome per un eventuale dopo Garcia?

“Adesso come al solito il clima è acceso, ma secondo me nessuno si prenderà questa gatta da pelare in corsa. Un conto è cambiare nelle piccole squadre, un conto è venire in una piazza avvelenata. Magari qualcuno arriverà ma a mio avviso Garcia deve almeno finire la stagione.”

a cura di – @ Andrea Fagnano

 

 

0 Tre domande con… Francesco Repice: “La Juventus tornerà tra le prime.Derby? Condizionato dal rigore ma…”

  • 12 Novembre 2015
  • Flavia Miglietta
  • · 3 domande con... · Campionato · Rubriche

repice

Francesco Repice, una delle colonne portanti di “Tutto il calcio minuto per minuto”, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni. Insieme al celebre radiocronista siamo tornati sul derby di Domenica, vinto dalla Roma per 2 reti a 0, passando per una panoramica sul campionato e il ricordo di Gabriele Sandri. Ecco le sue dichiarazioni

Salve, l’ultimo derby è stato vinto dalla Roma, qual’è il suo giudizio sul match?

“Mi sembra sia stato un derby certamente condizionato, anche dal punto di vista tattico, dal calcio di rigore assegnato da Tagliavento. La Lazio avrebbe dovuto fare qualcosa di più, invece non ci è riuscita. Inoltre c’era una Roma molto rimaneggiata con tantissime assenze pesanti come Totti, Maicon, De Rossi, Pjanic e Florenzi non in buona condizione. I biancocelesti non sono stati capaci di approfittarne, in particolar modo nel secondo tempo, dove ha iniziato a costruire qualcosa quando ormai l’inerzia della gara andava spedita verso il fronte giallorosso.”

Nel post partita Pioli ha detto senza quel rigore sarebbe finita diversamente. E’ d’accordo con il tecnico biancoceleste? Qual’è il suo pensiero sul penalty assegnato da Tagliavento?

“Non mi piace molto parlare di episodi arbitrali sinceramente. La moviola non è calcio. Io dico sempre che quando un arbitro concede un rigore come quello, è difficile attribuirgli colpe particolari. In diretta sembrava rigore netto, poi si può discutere fino a dopodomani se c’è o non c’è. Che abbia condizionato la partita è ovvio e come qualsiasi gol a inizio gara, specialmente in match così importanti, ti condiziona tatticamente. Però sono cose che vanno messe in conto sia se subisci o realizzi il gol. Una partita va organizzata e preparata in base a tutte le varianti.”

Inter e Fiorentina non mollano la vetta. Secondo lei riusciranno a mantenere questo ritmo fino al termine della stagione?

“Paradossalmente, c’è chi dice che l’Inter è troppo fortunata, sia troppo difensivista e che subisca troppo per poter mantenere questo livello. Poi c’è chi dice che l’Inter abbia una tale solidità e capacità di sfruttare tutti gli episodi favorevoli che riuscirà fino alla fine a resistere e ad arrivare a dama. C’è chi invece dice che la Fiorentina è talmente bella che può lottare fino all’ultima giornata, ci sono poi altri che affermano che sia talmente bella che finirà per compiacersi e faticherà a mantenere questo passo. Tutte le teorie sono buone. Io ricordo che in campionato, anche quando l’Inter anni fa era prima a 17 punti dal termine, si è arrivati a decidere il titolo all’ultima giornata. A maggior ragione questa volta, secondo me il campionato si deciderà nelle ultime 6/7 giornate dalla fine, perchè ci sono tante squadre che possono conquistare lo scudetto e si troveranno tutte lì nel giro di pochi punti.”

La Juventus tornerà tra le prime posizioni secondo lei?

“Assolutamente si, la Juventus secondo me tra un mese sarà nelle prime posizioni. Sono abbastanza sicuro di questo. Conosco quell’ambiente e so cosa possono dare. Chi si culla sul ritardo della Juventus per me ha sbagliato clamorosamente i conti.”

Ieri è stato il giorno del ricordo di Gabriele Sandri, a 8 anni dalla sua scomparsa, qual’è il suo commento su questa orribile vicenda?

“Io sono un genitore, non esprimo commenti, sento semplicemente un rispetto infinito verso una famiglia che ha subito una perdita irreparabile. Non voglio parlare di altro rispetto a questa cosa perchè il discorso non finirebbe mai. Dico semplicemente che in questo momento, penso a due genitori che hanno subito la perdita più terribile che un essere umano possa subire. Sebbene non li conosca mi piacerebbe essere vicino a loro e dargli una parola di conforto anche se non servirebbe a nulla.”

A cura di @ Andrea Fagnano

 

 

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