Ieri, oggi e domani? Inizia l’era Spalletti 2.0

“Finirò quello che ho iniziato”, questo il primo virgolettato rilasciato dal nuovo tecnico della Roma Luciano Spalletti. Termina così l’esperienza capitolina di Rudi Garcia, di cui ricordiamo comunque sprazzi di emozione temporanea, pian piano scemata dai frivoli risultati ottenuti da Gennaio 2015. Inizia l’era Spalletti 2.0, un amore mai nascosto anche dopo l’arrivederci del tecnico il 1 Settembre 2009. Ripercorriamo allora il cammino che ha riportato il tecnico di Certaldo nella sua seconda famiglia, la Roma.

Durante l’estate del 2005 Luciano Spalletti fu ingaggiato dalla famiglia Sensi dopo la soddisfacente esperienza a Udine. Una scommessa che si rivelò vincente in quanto a oggi, risulta essere l’ultimo tecnico ad avere riempito vetrine della bacheca giallorossa. Nelle prime giornate del campionato 2005-2006 la Roma ottenne risultati altalenanti. Da dicembre, dopo la partenza di Antonio Cassano al Real Madrid e il mercato bloccato nella sessione invernale per la querela Mexès, la squadra diede il via a una serie di indimenticabili undici vittorie consecutive, tra cui quella nel derby con la Lazio (0-2), che riportarono il sorriso alla tifoseria giallorossa e rappresentò momentaneamente un nuovo record per la Serie A. A fine stagione, la formazione capitolina chiuse al quinto posto ma le penalizzazioni di Juventus, Milan, Fiorentina per il caso Calciopoli proiettarono la Roma al secondo posto, e valsero a Spalletti la seconda qualificazione consecutiva da allenatore alla Champions League, eticamente meritata.

La succesiva stagione inizia con clamorosa rimonta subita dall’Inter in finale di Supercoppa italiana. Nelle fasi iniziali del campionato Spalletti ripresenta lo schema di gioco che l’aveva portato a battere il record di vittorie consecutive della Roma in campionato l’anno prima. Il gioco espresso dai giallorossi è spumeggiante per l’intera stagione e la dimostrazione arriva soprattutto quando la Roma batte il Lione 2-0 negli ottavi di finale di Champions League, raggiungendo un obiettivo storico per il club. Unico neo il 7-1 subito all’ Old Trafford nel ritorno dei quarti di finale dal Manchester United, con susseguente eliminazione dalla competizione. La squadra di Ferguson vinse poi in finale contro il Chelsea il massimo titolo europeo. La Roma termina il campionato al secondo posto in classifica, distaccata di 22 punti dall’Inter primatista. Arriva però una piccola rivincita con il club nerazzurro. La Roma Spallettiana conquista infatti il cerchio tricolore della Coppa Italia, proprio contro la squadra di Mancini. Dopo aver eliminato Triestina, Parma e Milan i giallorossi si impongono nella doppia sfida in finale, specie quando i giallorossi si imposero per 6-2 nel match di andata all’Olimpico. È il primo trofeo per l’allenatore di Certaldo. La filosofia di gioco del tecnico toscano, fatto di corsa, inserimenti, “comportamenti” ed “equilibri”, permise inoltre a Francesco Totti di vincere la scarpa d’oro con i 26 sigilli del capitano riscoperto prima punta.

Il 19 agosto 2007 Spalletti conquista con la Roma anche la sua prima Supercoppa italiana, la seconda della storia del club capitolino, grazie alla vittoria a San Siro per 1-0, firmata dal rigore trasformato da De Rossi. In campionato è una Roma da record: 24 vittorie in campionato e 82 punti in 38 partite che permettono di ottenere nuovamente il secondo posto in classifica, a 3 punti dall’Inter. Il 24 maggio 2008 vince per la seconda volta la Coppa Italia, battendo nuovamente l’Inter campione d’Italia.

Nella stagione 2008-2009, dopo 9 giornate di campionato la Roma colleziona solo 7 punti. Nella sfida col Chelsea in Champions League, rivoluziona il 4-2-3-1 nel più difensivo 4-3-1-2 conquistando tra novembre e dicembre diverse vittorie consecutive tra cui quella nel derby 1-0; vittorie che permettono alla squadra di risalire la classifica in Serie A e di vincere il girone della Champions League davanti al Chelsea. In campionato la squadra termina la stagione al 6º posto, qualificandosi con sofferenza in Europa League. In Coppa Italia la Roma si ferma ai quarti di finale, sconfitta 2-1 sul campo dell’Inter. In Champions League fu eliminato agli ottavi perdendo con l’Arsenal ai rigori dopo la gara di ritorno che ha visto la Roma, in emergenza di formazione, giocare comunque una grande partita di sacrificio.

Il 1º settembre 2009, con decisione richiamata ai disaccordi che aveva da alcuni mesi con la società e a seguito di due sconfitte nelle prime due partite di campionato, Spalletti rassegna le dimissioni. Le due parti rescindono consensualmente il contratto, interrompendo uno straordinario rapporto durato 4 anni e mezzo.

LA PARENTESI RUSSA – L’11 dicembre 2009 viene ufficializzato l’arrivo di Luciano Spalletti sulla panchina dello Zenit San Pietroburgo, il tecnico toscano firma un contratto per tre stagioni con ingaggio di 4 milioni di euro netti all’anno. Dopo i quattro anni e mezzo passati alla guida della Roma, inizia così la sua nuova avventura in Russia. Spalletti prende il posto di Dick Advocaat, l’allenatore che ha portato lo Zenit a vincere in Europa: nel 2008 la squadra russa porta a casa Coppa Uefa e Supercoppa Europea battendo rispettivamente Glasgow Rangers e Manchester United. Luciano non si fa spaventare da quello che lo aspetta e in men che non si dica vince subito il primo trofeo a disposizione: la Coppa di Russia. Nello stesso anno porta poi a casa campionato e Supercoppa di Lega: è triplete. Non sarà come vincere uno scudetto in Italia, ma la gente lo acclama ed è l’uomo del momento. Il modulo preferito dal tecnico toscano è il 4-2-3-1 che già aveva usato nella precedente esperienza con la Roma. Lo staff, invece, se lo porta dietro dall’Italia: Domenichini, Baldini, Bartali e come interprete l’ex Reggiana Simutenkov.  Il 9 febbraio 2012 Spalletti firma il prolungamento del contratto fino al 2015 con lo Zenit da 3,3 milioni a stagione e vince ancora il campionato entrando nella storia del Club russo come primo allenatore a vincere due scudetti consecutivi. Nella stagione 2012-2013 si piazza secondo in campionato a 2 punti dal CSKA Mosca.

Il 10 marzo 2014, con la squadra al 2º posto in classifica, viene sollevato dall’incarico di allenatore della squadra russa, dopo aver vinto solo una delle ultime 11 partite.

IERI, OGGI E DOMANI? – Sicuramente ritroveremo un Luciano Spalletti diverso, il tecnico non ha infatti smesso di seguire, studiare e osservare il calcio in tutto il mondo. Un tecnico che ha saputo vincere con poco, ancor più preparato e invogliato dal sentimento reciproco con questa città. Luciano è pronto, la rosa resta comunque competitiva, ma è vietato fare proclami, chiedere a Rudi Garcia.

A cura di Andrea Fagnano e Riccardo Casoli

 

 

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