Roma-Pescara 3-2. Spalletti: “Non vogliamo essere belli, ma vincenti. Mese decisivo per lo scudetto? Sì, lo è”

La Roma soffre, Spalletti anche. Il tecnico di Certaldo ha provato a spiegare il mistero del puntuale calo nel secondo tempo sia ai microfoni di Mediaset Premium che a quelli di Sky Sport.

Spalletti a Mediaset:

Se abbiamo rischiato? Vero, ma siamo in una fase di cambiamento. Non ci garba essere belli, ma vincenti. E dico che la squadra ha fatto una bella vittoria, non era facile quando si gioca in tranquillità. Sono stati bravi a fare delle giocate che capitano quando non si ha pressione. Gli altri sono stati bravi a farci due gol e a non fare il terzo”.

Dzeko dice che se giocate male non vincete il derby…
“Iniziasse lui a giocare meglio, cosi ci da una mano (ride, ndr). I gol e gli assist sono le cose che danno più all’occhio. A Genova oggi, ad esempio, non ho visto giocate ma vittorie sui contrasti. Su quello dobbiamo migliorare, ma abbiamo fatto anche tante cose fatte bene, oltre che a concedere probabilmente troppo. Dobbiamo approfittare quando l’avversario è stordito, avevamo un margine di due gol ma loro poi possono comunque crearti problemi, non esistono partite facile e niente diventa impossibile. Con tutto questo pacchetto di squadre vicine può accadere di tutto. Il Pescara contro la Juventus aveva fatto bene per 45′, potevano anche passare in vantaggio ma poi sul 2-0 dovresti avere la tonalità mentale di dire che la partita va addormentata e invece vogliamo sempre essere bellissimi, andiamo spesso su e senza essere alternati, perdiamo un po’ di ordine perché la facciamo troppo facile e gli altri ci creano il problema. Facciamo tanti gol ma ne sbagliamo anche tanti, se guardiamo tutto, dobbiamo trovare fuori l’equilibrio migliore”.

Come migliorare in vista del derby?
“Si cerca di pensare un po’ a tutto, dobbiamo lavorare su quello che c’è da migliorare e mantenere ciò che c’è da mantenere, per arrivare all’equilibrio migliore”.

Szczesny è stato il migliore in campo nel momento di amnesia, la squadra si è spezzata in tre e i reparti erano distaccati. Facendo così con la Lazio sarà difficile.
“Diventa difficile contro chiunque, se si concedono queste ripartenze. Se non c’era la parata di Szczesny, Pepe avrebbe segnato. Un paio di interventi importanti l’ha fatti anche il portiere avversario. Ma abbiamo concesso troppo, è vero, ma è un bene che si porti a casa una partita senza essere bellissimi, senza aver fatto un po’ di mestiere. Sennò si fa sempre tanti gol e siamo belli, ma bisogna vincere le partite, punto e basta. In classifica non c’è scritto come abbiamo vinto le partite, ma c’è scritto ‘vinte, pareggiate e perse’”.

 

 

Spalletti a Sky Sport:

“Io conosco le nostre qualità e i difetti, lo facciamo vedere e lo sanno tutti. Se non fossimo andati sul 2-0 non avremmo avuto quel momento dove abbiamo perso equilibri e sbagliato palloni facili. Nei momenti in cui la situazione sembra gestibile concediamo azioni agli altri. Quando la palla gira le cose si fanno bene e si insiste per quella strada senza sapere quando rallentare, velocizzare, muovere la palla, quando serve fare numero con gli attaccanti e tenere palla. La scelta dei momenti ancora non è chiara ma è quella che fa la differenza. Non si può perdere palloni e andare in difficoltà sul 2-0”.

C’è stato il piedino?
“Quello ti succede involontariamente, quando fai cose facili e le sbagli lo stadio rumoreggia. Il pubblico ha visto campioni importanti e se ne accorge, non li inganni. In questo confronto di qualità qualcuno abbassa la sua sicurezza e tranquillità nella ricerca delle giocate. Dobbiamo assolutamente crescere, abbiamo fatto vedere che quando facciamo la partita facciamo buoni risultati, in altri momenti ci abbassiamo troppo”.

Dzeko-Salah la seconda coppia più prolifica d’Europa
“Diamo importanza ai numeri, ma dobbiamo dire anche altre cose. Ci sono stati palloni da gestire persi, si tenta di far gol quando non c’è bisogno. Quelli di Edin sono numero importanti, ma sono anche palloni recuperati, bisogna fare tutto con ordine e compattezza di squadra. Alcune volte deleghiamo, non siamo fatti per i duelli fisici”.

Come si risolvono questi problemi di mentalità?
“La Juve oggi ha perso contro una squadra che ha avuto una sostanza intimidatoria per quel che riguarda corsa e contrasti. E’ successo un po’ come a noi a Bergamo. Dobbiamo alzare questo livello e mantenere la partita su binari congeniali, senza sbagliare palle facili, scegliere i momenti giusti per attaccare e riuscire a fare più gestione di palla, comandando la partita”.

Secondi in campionato, qualificati in Europa League. E’ questo il mese decisivo per lo scudetto?
“Sicuramente sì, è un campionato che fa vedere che nessuna partita è facile. Per questo c’è equilibrio, un bel mazzo di squadre che sta facendo bene e sta li insieme a noi. Bisogna migliorare qualcosa, viste le nostre qualità si cerca di forzare le cose in quella direzione, ma ci sono equilibri da mantenere”.

Gerson?
“Ha fatto quello che doveva fare ma è ancora abituato ai suoi ritmi. Interpreta le cose in maniera ancora troppo facile. Deve crescere e prendere confidenza col nostro campionato, la qualità e il ritmo ce li ha, noi non siamo nelle condizioni di fargli fare esperienza con continuità, dovrà essere bravo a metterci da subito qualcosa in più”.

Il rigore?
“L’episodio è borderline, una mezza leggerezza da parte del difensore, un po’ come è successo a noi a Bergamo. Sono cose che succedono nel calcio”.

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