Roma-Palermo. Spalletti: “Palermo avversario insidioso. La replica di Blind? Non mi interessa”

Il tecnico giallorosso Luciano Spalletti torna a parlare in conferenza stampa dopo l’impegno in Europa League contro l’Austria Vienna. Domani i giallorossi affronteranno il Palermo di De Zerbi nel posticipo della 9a giornata di campionato, ecco le sua parole:

“Per quanto riguarda gli infortunati, ho lasciato il foglio di là… Nura ha iniziato ad allenarsi con la Primavera, Strootman è a disposizione, ieri si è allenato e ha fatto bene, poi è chiaro che va pensata in maniera corretta la sua convocazione. Rüdiger ha giocato, fatto bene e fatto gol, è chiaro che ora deve recuperare. Qualcuno stamani, travestito da studente, mi ha chiesto se lo porto domani ma non lo posso fare, il problema diventa il recupero. Domani è rischioso anche giocare 5 minuti, dopo che ha recuperato può essere meno rischioso e domani non si porta. Mercoledì, invece, viene con noi. Vi ricordo che c’è la Hall of Fame domani, oggi ho salutato Cerezo”.

Turno favorevole per la Roma?
“Lo sarà se vinceremo domani, il Palermo può diventare un avversario insidioso, poi bisognerà vedere quello che si riesce a produrre o no dentro le nostre prestazioni perché abbassiamo il livello delle volte, Ah, Perotti e Bruno Peres proseguono la riabilitazione. Quello che dà segnali positivi è Vermaelen, anche Mario Rui prosegue la riabilitazione”.

Può essere una partita insidiosa quella contro il Palermo?
“Sì, De Zerbi è un allenatore forte e promettente. Apro una parentesi: il tanto nominato Zamparini ha lanciato tanti allenatori bravi, se si va a vedere su quanti giovani ha puntato e nel confronto abbiano maturato una personalità importante, sono diversi. Lui è presente e ti sta addosso, De Zerbi avrà un futuro importante, Zamparini la vede lunga”.

Quali sono i passi concreti per una mentalità vincente?
“Il presidente può far poco se non comprare giocatori forti. È importante la velocità, la forza, il carattere che è altrettanto fondamentale. Ci sono calciatori che non mollano mai e altri si compiacciono di quanto fatto in precedenza senza essere pignoli nella richiesta della ricerca del risultato. Deve essere una qualità del professionista in generale, bisogna essere veramente bravi nell’essere professionisti, questo è il momento di difficoltà che mi permette di portare a casa il risultato, c’è anche questo nella caratteristica dei calciatori. Ho avuto attaccanti che ci hanno fatto prendere tante palle sulle bandierine, anche in questa scelta qui si è bravi. Ogni tanto ci succede che quando si fa un tragitto, si fa fatica e si ha il momento che non si sa cosa facciamo, secondo me ci siamo riposati un po’ e poi siamo ripartiti quando siamo nel confronto con la fatica. Le ripartenze, però, sono fondamentali”.

La partita contro il Napoli è stata un fatto episodico?
“No, il nostro livello è quello lì. L’altra sera è stata una cosa anomala, non è solo colpa della difesa. Non è che un reparto sia il gestore della situazione, è tutta una conseguenza di chi sta davanti, se non si faceva battere la punizione, se ci fossimo messi davanti alla palla, bisognava prendere i tempi corretti. È doloroso quanto successo, però gli episodi dolorosi non ci toglieranno la voglia di creare presupposti importanti, domani lo faremo vedere”.

Le parole di Blind?
“Tutto vero quello che avete scritto, non ho tempo per soffermarmi su questa cosa qui. Può scrivere o aggiungere quello che vuole, può dire quello che vuole. Non lo so, non ho tempo, vado di fretta…”.

Il ct dell’Olanda ha detto che è frustrato…
“Ancora? Non ho tempo per questo”.

Le parole di Garcia sui preparatori americani come le commenta?
“Succede questo: quando si va in un posto di lavoro alcuni si devono adeguare al mio modo di lavorare. Lippie e Norman sono intelligenti e l’hanno fatto, se non si pesa il lavoro si sconfina e si allena un’altra qualità. Pesando bene le esercitazioni, il 90% sono con la palla, bisogna sapere dove si va a cadere e loro sono perfetti e per me questo è una conferma, un valore aggiunto che mi fa lavorare bene. Per quel che mi riguarda sono due persone buone, si può parlare di qualsiasi cosa, poi devono allinearsi al mio metodo di lavoro”.

Rüdiger gioca meglio centrale o terzino?
“Può giocare in entrambi i ruoli, ha questa qualità dei piattoni lanciati in avanti, sulla fascia destra fluidifica non come Peres ma difende come Rüdiger, cioè bene. Quando è venuto il tecnico della Germania a trovarlo, mi ha chiesto proprio se giocasse meglio a destra o al centro e gli ho risposto che dipende dalla partita, dall’equilibrio della squadra”.

La Roma è pronta per determinati palcoscenici avendo vinto 4 partite negli ultimi 5 anni in Europa?
“No, però c’è stata spesso, Totti ha fatto 100 partite in Europa, quindi la Roma è stata brava, qualche fine settimana ce l’ha passato in Europa. È chiaro che se i dati son questi, dobbiamo migliorare questo dato, noi ci siamo in Europa e vogliamo restarci e fare bene, c’è la necessità di fare bene in Europa. Come già detto, noi portiamo sulle spalle il nome della Capitale d’Italia, quindi dobbiamo abituare tutti in giro per il mondo portando questo nome qui, a godere della bellezza della nostra città, dei nostri monumenti e fare buoni risultati per stare all’altezza della nostra bellezza”.

 

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