La Roma: questa non è la nostra! (di Dario ’40)

Se elenchiamo le mancate motivazioni, le incertezze, i timori, le distrazini, la pochezza agonistica ed altri simili caratteristiche non possiamo che ottenere una sconfitta come quella di Bologna.



Ma quella Roma non ci appartiene nè mai ci apparterrà! Cosa fare per far capire a quegli individui che indossano la nostra maglia ciò che questa vale e costituisce?



Proviamo a metterli tutti su un pullman e facciamo fare loro un giro per la città ma non al Colosseso o i Fori Imperiali bensì nei quartieri dove la fede giallorossa trasuda dalle mura dei palazzi, dove si respira aria romanista, dove l’esito di una partita viene vissuto ed atteso con ansia e trepidazione. Dove la gente Romanista, a seconda del risultato della squadra, affronta il futuro con speranza e gioia oppure con delusione e angoscia.



Se dopo questo pellegrinaggio nella città i giocatori/turisti ancora non hanno percepito l’importanza di indossare i nostri colori allora è necessari un ultimo estremo tentativo. Una visita al cimitero di Prima Porta e non per portare fiori ma solo ed esclusivamente per prendere atto delle tante tombe che sono ornate di piccole bandiere giallorosse.



Significa che l’amore per la Roma ti accompagnerà all’infinito, ti segue sempre ed ovunque, non ti abbandona mai e ti sostiene sempre!

Qualora risultasse vana anche quella visita ed i calciatori/turisti proseguissero nelle loro elencate caratteristiche che, come detto, non ci competono, vorrà dire che possiamo cederli ad altri squadre meno emotivamente coinvolte e sentimentalmente legate di come siamo noi per la Roma.



Buona Roma nostra a tutti i Romanisti in attesa di riaverla!


Dario ’40

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