“La Roma: mi manca” – di Dario ’40

Non esiste alcun dubbio sulla presenza di quella sgradevole sensazione di vuoto che mi assale in questo periodo dell’anno attribuibile esclusivamente alla mancanza delle competizioni sportive ufficiali. E’ come dover subire una sorta di allontanamento forzato dalla persona amata e con la quale si intrattengono solo frettolose conversazioni telefoniche o poche righe di struggente compagnia.
Manca l’emozione dello sguardo, il sorriso di complicità, l’intensità del contatto fisico,il conforto della vicinanza, l’inquietudine dei rapporti che ora accetteremo come dolcezze.
Non è sufficiente porre attenzione alle azioni di mercato, degli acquisti e delle cessioni, perchè tutte sono avvolte dall’incertezza tipica del periodo. Siamo certamente pronti ad accogliere i nuovi arrivi accreditandoli di fiducia e donando loro lo storico affetto. Qualche ripianto per i parenti l’avvertiamo in virtù dello spazio concesso nei nostri cuori ma questa è la realtà dei fatti che dobbiamo sempre accettare con la speranza che, chi decide e chi esercita quei ruoli non venga sostenuto ed indirizzato, nelle scelte, dalle sempre presenti condizioni economiche ma venga pervaso da quella sana leggiadria affettiva che costituisce il vero grande, inestinguibile ed irraggiungibile patrimonio di fede sportiva di quanti abbiano a cuore la Roma.
Questa volta abbiamo un’altra notevole incombenza da dover superare: l’abbandono agonistico del nostro Capitano. Ormai ha deciso e non andrà a deliziare altre platee più lontane e certamente meno esigenti e meno invidiose di quelle del nostro campionato. Lui rimarrà sempre presente in noi e la riconoscenza e l’inestinguibile affetto per quanto ci ha donato.
Tutto ciò non vuol essere un’elegia all’angoscia ed all’auto commiserazione, ma soltanto una cosciente presa d’atto delle imperturbabili e continue esigenze del tempo che trascorre .
Allora apprestiamoci con assoluta fiducia ad affrontare una nuova stagione con la certezza che la nostra Roma sia prodiga di grandi soddisfazioni.
Mi permetto di ribadire un semplice concetto già espresso tentiamo di costruire, nel più breve tempo, una squadra composta da giocatori romani e romanisti andando ad appropriarci di quella ricchezza di spirito competitivo insita nell’animo e nel pensiero di ogni elemento della “Primavera”.
Diamo loro l’opportunità di mostrare l’attaccamento ai nostri colori e certamente non verremo delusi.
I sontuosi esempi dai nostri Capitani, quello del passato e quelli del presente e futuro, non dovranno certamente essere ignorati in quanto costituiscono l’assoluta verità di quello che auspichiamo.
Buona Roma a tutti i Romanisti.
Dario ’40

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