“La Roma: dove sta? A Napoli non c’era” – di Dario ’40

E’ passato qualche giorno dal termine della partita con il Napoli, anzi della partita che il Napoli hja giocato contro il nulla. Vista la stessa identica realtà espressa con il Bayern e tenuto conto della facilità di arrivare a conclusione e le occasioni dei goal create dal Napoli, il risultato finale avrebbe potuto avere la stessa dimensione.

Ma il Napoli non è il Bayern Monaco. Nel campionato italiano non c’è nessuno come loro, a meno che non li facciamo diventare come tali. Eppure a Torino contro i codici a garre abbiamo disputato una partita gagliarda.

A Napoli non abbiamo disputato la partita.
Ma occorre osservare che tra i due incontri, oltre quelli di normale amministrazione (Sampdoria e Cesena) c’è stata la gara con i tedeschi. Allora mi domando:

A) quanto ci deve costare ancora la sconfitta con la squadra di Guardiola?

B) possibile che appena affrontiamo una squadra di livello superiore alla media cadiamo in depressione e non riusciamo ad esprimerci come sappiamo?

C) sabato mi è sembrato di vedere una partita di rugby con la palla sempre passata indietro. Mi sbaglio?

Mi permetto, e ne chiedo scusa, di fare un’osservazione tecnica ed  una raccomandazione, e cioè:

OSSERVAZIONE: Keita è bravissimo ma rallenta troppo l’azione impedendo ai nostri attaccanti di effettuare azioni in velocità, cosa che sappiamo fare molto bene, e consentendo agli avversari di triplicare le marcature in difesa

RACCOMANDAZIONE: Per favore, a gennaio, acquistate due veri laterali di difesa. Possibile che Emanuelson sia più scarso di tutti quelli che hanno fino ad ora giocato? (Ovviamente escluso Maicon). Se così fosse, cosa lo abbiamo preso a fre? Forse perchè era a parametro zero? E allora?!


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Prima di emettere declami di vittoria finale è bene affrontare serenamente e consapevolmente la realtà individuando i necessari accorgimenti e modifiche da apportare al nostro progetto di gioco.

Certamente non è una critica ma solo l’espressione amareggiata di un semplice tifoso, quale io sono.

Quattro attaccanti tutti insieme (Destro, Gervinho, Iturbe, Ljajc) li ricordo solo in una partita, in casa, con la Sampdoria, con Boskov nostro allenatore e Montella loro attaccante, che finì 4-1 per loro.

Ma quelli erano altri tempi ed eravamo, ormai, abituati a qualsiasi cosa.

Ora no!! Dobbiamo e possiamo misurarci con ogni avversario; poi possiamo anche perdere, ma la partita va giocata esattamente come sappiamo, senza timori reverenziali o ambientali e attuando quei dispositivi tecnici e tattici di cui disposiamo sia in panchina che in campo (peraltro tutti di notevolissimo ed acclarato valore).
Sempre con immutato amore per la nostra squadra, auguro Buona Roma a tutti i Romanisti.

Gli altri: macchissenefrega, semprechè esistano.

Dario ’40

 

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