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Categoria: Core de Roma

0 ROMA… Auguri per un ottimo 2014

  • 2 Gennaio 2014
  • Redazione CZ
  • · Core de Roma

Il primo giorno del nuovo anno è l’occasione per esprimere e confermare la nostra profonda passione e l’incomparabile amore che abbiamo per la nostra Roma. La partita che ci attende è importante ma occorre distinguere, a mio semplice parere, le valenze e cioè:

–          Per noi vale tre punti, esattamente come le altre gare; se li otteniamo confermiamo la bontà, la validità e la giustezza del nostro progetto. Se la “folla” arbitrale designata assolverà compiutamente e correttamente il proprio ruolo… dimoselo chiaramente… Regà non c’è partita! Siamo decisamente migliori sotto ogni punto di vista, di loro.

Questo non è un anticipato pretesto in caso di non vittoria, ma dopo lo storico gol di Turone, annullato e tutti ne conosciamo le ragioni, l’unica ed ultima maniera che hanno per non perdere con noi è quella di impedirci di giocare un incontro regolare.

–          Per loro è soltanto un’alchimia calcistica animata dal malcelato terrore di affrontare questa Roma.

Se il tutto si svolgerà correttamente il Sig. Arbitro dovrà portarsi appresso un cartellino giallo grande come un manifesto elettorale per annotare i nomi dei calciatori a strisce che faranno ripetuti falli per fermare la nostra FRECCIA NERA.

In ogni caso noi risulteremo sempre vincitori proprio perchè siano e saremo sempre LA ROMA.

Buon anno nuovo e buona Roma a tutti i Romanisti. Per gli altri aspettiamo Pasqua.

Dario ‘40

0 “…Si chiamava Amedeo Amadei…”

  • 18 Dicembre 2013
  • Redazione CZ
  • · Core de Roma

realizzato da Max

 

Il grande Totò lo annoverava tra i Re di Roma, una battuta di Mario Carotenuto ne Il tifoso, l’arbitro ed il calciatore recitava “… il centravanti della Roma del primo scudetto si chiamava Amedeo Amadei; ecco perché er mi fio se chiama Amedeo…” questi sono solo alcuni dei tributi che la cinematografia ha reso ad uno degli uomini più rappresentativi nella storia dell’A. S. Roma. Si tratta di film comici, leggeri e divertenti, ma per dare un’idea del legame che univa Amadei alla Roma bisognerebbe far ricorso ad un bellissimo romanzo d’amore. Per lui era amore materno, come testimonia una sua affermazione “Non pugnalerò mai mia madre” , il cui significato era chiaro: non avrebbe mai giocato col massimo impegno contro la sua Roma. Il calcio era la sua passione, malgrado l’opinione contraria dei suoi genitori che volevano si dedicasse all’attività di famiglia, da cui il soprannome di Fornaretto de Frascati. Debuttò in prima squadra giovanissimo, aveva solo 15 anni, con un pareggio interno contro la Fiorentina e la domenica successiva, in una gara da dimenticare, Amedeo stabilì un record tuttora imbattuto: il più giovane realizzatore che la serie A italiana abbia mai avuto. Era il 9 maggio 1937, riportò momentaneamente in partita la Roma pareggiando il vantaggio iniziale della Lucchese… ma il risultato finale fu un pesante 5-1 per i toscani. Fu mandato a maturare a Bergamo, un anno in serie B con l’Atalanta; il 1938 – ’39, il torneo che vide il ritorno di Attilio Ferraris in giallorosso. Arrivò il 1941 – ’42, l’anno tanto atteso. All’esordio la Roma rifilò un 5-1 al Napoli, in cui Amedeo mise a segno una splendida tripletta, un biglietto da visita efficace con il quale la Roma metteva in guardia le sfidanti. Il centravanti quell’anno colpì 18 volte. Decisiva la sua presenza nelle sfide – scudetto del girone di ritorno: a Venezia lui e Masetti furono i protagonisti. Il portierone giallorosso parò un rigore ad Alberti nel primo tempo mentre Amedeo segnò il gol – partita di un match tesissimo. A Torino contro i granata il centravanti firmò una doppietta e gli fu ingiustamente annullata un’altra rete. L’arbitro era in giornata negativa e alcune sue decisioni trasformarono una vittoria giallorossa per 3-1 in un insperato (dai piemontesi) 2-2 finale. Torino non è propizia per le direzioni arbitrali, lo abbiamo capito anche in questo campionato, ma in quel maggio del ’42 si giocava la volata finale per il titolo ed i granata lo contendevano ai capitolini. Basterebbe questa gara a mettere il bavaglio a chi, nel corso dei decenni, ha osato insinuare che da Piazza Venezia qualcuno (…) avesse fatto partire delle “veline” che ordinavano di favorire la Roma. In fondo, ripensandoci, ai “piani alti” non avevano altri problemi a cui pensare. Cosa c’era che poteva dare turbamento a chi aveva in mano le redini politiche ed amministrative del Paese? Forse un conflitto che da “blitzkrieg” (guerra – lampo) iniziale stava aprendo fronti di guerra in tutte le zone del mondo e si stava complicando sempre più? Altre situazioni interne che stavano sfuggendo di mano?… queste sono cose secondarie: bisognava far vincere lo scudetto alla Roma, era sicuramente più importante, almeno per chi ha la pretesa di insegnare la storia senza conoscerla. Il tricolore arrivò con grande merito e fu una gioia a metà; non si poteva festeggiare con una guerra in corso. Trascorse un anno ed Amedeo si ritrovò squalificato a vita per un calcio rifilato in mischia ad un segnalinee durante una semifinale di coppa Italia. Non era stato lui e, anche se tardivamente, arrivò l’ammissione di colpevolezza di un suo compagno. Nel frattempo, provvidenzialmente, un’amnistia federale aveva già reintegrato Amedeo. La catastrofe bellica finalmente cessò e si tornava lentamente alla normalità. Un interessamento del Torino mise in allarme la tifoseria romanista: Amedeo non deve lasciare Roma! Questo il coro unanime dei supporters romanisti. La società fece allora un passo indietro e sospese le trattative. Col senno di poi, quella presa di posizione dei tifosi salvò Amedeo dalla maledetta strage di Superga del 1949, uno dei momenti più tristi nella storia del calcio italiano. Ma la Roma viveva un momento drammatico e la separazione arrivò, era l’estate del 1948. Amadei all’Inter, “…per favorirne l’affermazione ad un più alto livello…” dirà l’allora presidente giallorosso Pietro Baldassarre. Si aprirono le porte della nazionale per lui. Dopo due anni indossò la maglia del Napoli, ma la Roma restava sempre nel suo cuore e non ne faceva un segreto per nessuno. All’ombra del Vesuvio ritrovò Naim Krieziu, compagno di mille battaglie e campione d’Italia nel ’42. Pianse amaramente quando il 17 giugno del ’51 i destini di Roma e Napoli si incrociarono beffardamente; ultima giornata di campionato, i partenopei facevano visita al Padova che lottava per restare in serie A proprio come la Roma che giocava col Milan fresco campione d’Italia. I veneti avevano un punto di vantaggio sui giallorossi. Messo fuorigioco dopo pochi minuti per un infortunio Amedeo seguì la sfida dagli spogliatoi; il Napoli non andò oltre con l’impegno e venne sconfitto 2-0 come, per la stessa mancanza di motivazioni, fece il Milan a Roma perdendo 2-1. La Roma in B. Unico momento buio della sua Roma che seppe reagire e tornare presto tra le grandi del calcio italiano, restandoci in pianta stabile. Nel 1956 appese gli scarpini al chiodo; allenò il Napoli e la Lucchese e poi negli anni settanta, a titolo gratuito. la nazionale di calcio femminile. Nel 2012 Amedeo entra nella Hall of fame istituita dalla dirigenza giallorossa; un voto popolare gli ha attribuito questo doveroso riconoscimento. A votarlo molti giovani e meno giovani che, per motivi anagrafici, non hanno avuto la fortuna di vederlo giocare. Il racconto di un nonno o di un genitore, però, è bastato a dare l’idea di chi fosse il grande centravanti del primo scudetto romanista, un uomo con la lupa capitolina cucita sul cuore. Amedeo Amadei se n’è andato pochi giorni fa, aveva 92 anni; gli almanacchi parlano delle sue tante reti, di uno scudetto conquistato durante la guerra e di qualche presenza in nazionale ma per chi va oltre freddi dati statistici e vive con passione e con amore questo sport, quel nome è il sentiero su sui incamminarsi per ripercorrere 86 anni di storia giallorossa.
Addio Amedeo, grande cuore giallorosso.

2 Grazie……

  • 1 Novembre 2013
  • Redazione CZ
  • · Core de Roma

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0 La Roma, poi il nulla… di Dario ’40

  • 24 Ottobre 2013
  • Redazione CZ
  • · Core de Roma

Appare molto evidente la malcelata speranza che i non romanisti vedano cadere la nostra Roma.

Certo poi (molto poi) potrà accadere; ma se possiamo giustificare i tifosi delle altre squadre non altrettanto lo possiamo fare per alcuni degli addetti ai lavori.

Sono state presentate le partite con le malcapitate Inter e Napoli come le nostre immancabili sconfitte. Poi sappiamo quali sono stati i risultati.

Anche quella con i cugini di seconda fascia doveva rappresentare la conclusione del nostro exploit iniziale.

Ora tutti si accingono ad aspettarci al varco con altre grandi squadre (ma perchè Inter e Napoli che abbiamo strapazzato cosa erano?). Ora tutti affidano le loro residue speranze alla Juventus.

Sappiano pazientemente attendere e verrà anche il loro turno.

Noi proseguiamo imperturbabili nel nostro cammino e nemmeno l’uscita anzitempo del  Capitano, nella partita con il Napoli, ha interrotto la nostra bella serie positiva. qualche geniale accorgimento tattico per riportare le cose nella giusta misura.

Il fatto divertente, ovviamente solo per noi, è che alcune delle compagini fino ad ora affrontante, sono state indicate, prima delle partite, come squadre di elevatissimo livello contro le quali avremmo dovuto necessariamente uscire sconfitti. Invece ne è uscita vittoriosa sempre la Roma. E’ proprio così difficile prenderne atto?

 Buona Roma a tutti i Romanisti (per gli altri non posso guardare così in basso e  poi, pur volendo, manco li vedo)

Dario ’40

0 Ecco la Roma nostra!

  • 9 Ottobre 2013
  • Redazione CZ
  • · Core de Roma

Bella, cinica, intransigente, volitiva, determinata, reattiva semplicemente efficace: SUPERBA!

Oltre alla soddisfazione che abbiamo dai risultati e dalla apparente facilità con la quale la nostra Roma li ottiene, ci arriva un’altra forma di piacere che ci viene offerta, loro malgrado, dai vari tecnici che esprimono i loro “competenti” commenti durante le trasmissioni sportive.

Nell’intervallo della partita con l’Inter, un notissimo ex arbitro nell’analizzare il rigore a nostro favore sembrava che stesse informandoci di una catastrofe o di un evento sismico, tanto era la sana costernazione ed il dispiacere per l’accaduto. Altri, poi, vicino a lui, annunciavano, non tanto velatamente, la più certa ed assoluta rimonta da parte dei nostri avversari. Diversamente si sarebbe trattato di lesa maestà.

Ma come ci potevamo permettere tanta superiorità?!

Qualcuno di loro ha detto che anche lui sarebbe andato a salutare il Mister avversario se la sua squadra avesse vinto 3 a 0. Alla faccia della sportività e delle buone maniere.

Rosicate in pace e fatevene una ragione

Poi parleremo della qualità delle squadre fino ad ora incontrate.

Buona Roma a tutti i Romanisti, degli altri proprio non me ne curo.

Dario ’40

0 Ecco la nostra Roma!

  • 30 Settembre 2013
  • Redazione CZ
  • · Core de Roma

Ecco la Roma, quella vera, quella nostra.

Abbiamo dovuto aspettare alcuni mesi, peraltro estivi, dando ai cugini di seconda fascia l’llusione di essere i padroni della città (in senso calcistico).
Poi la realtà, quella vera, quella storica, quella veramente colma di un affetto senza limiti si è manifestata inesorabilmente e tutto è rientrato nelle regole, le nostre regole, quelle dettate sempre e per sempre dal più forte.
E’ quasi patetico l’atteggiamento trionfalistico con il quale i citati cugini, appunto nel periodo estivo, hanno dato sfogo al loro incanto, convincimento di preponderanza calcistica; ciò attraverso proclami, comunicazioni, messaggi più o meno eleganti ma certamente ingenui!
Ma basta! Li abbiamo considerati pure troppo.

Veniamo alla ROMA.
Abbiamo una squadra che sta dimostrando, partita dopo partita, di avviarsi ad avere:
– una grande volontà di vittoria
– una grande determinazione singola e collettiva
– un affiatamento di enorme livello tecnico ed umano tra tutti i componenti
– una chiarezza e correttezza in tutti gli atteggiamenti
– uno staff tecnico che esprime una notevole qualità collaborativa oltrechè risolutiva
– una consapevole necessità di cercare sempre la via del gol, indipendentemente dal risultato raggiunto

In definitiva stiamo riavendo la Nostra Roma, quella vera.
Scusatemi se non posso andare avanti ma sono troppo emozionato nel rivedere, finalmente, la squadra giallorossa!

Alla prossima e Buona Roma a tutti i Romanisti (gli altri… ma chi sono?! Boh!)
Dario ’40

0 Roma machiavellica

  • 26 Agosto 2013
  • Redazione CZ
  • · Core de Roma

Roma città per la sua storia, è il luogo dove può avvenire qualsiasi cosa. La Roma, unica squadra della Capitale checché ne dicano i suburbani, non poteva certamente sottrarsi al destino tracciato dagli antichi padri.

Ecco la nostra raffinata malvagità: dimentichiamo di giocare una partita che sembrava importante ma che invece era una trappola per il vincitore, il quale ignaro si è avviato baldanzoso e festante verso il baratro dove sarebbe inesorabilmente precipitato.

Non solo: abbiamo dato ospitalità al drago che avrebbe ingoiato, in quattro portate, l’ingenua ed incolpevole vittima predestinata.

Ahò!! Pijamola così e passiamo ad altro.

Il progetto “giovani” è bello ed intrigante ma richiesti tempi lunghi che non abbiamo, Allora occorre inserire in organico uno o due promettenti ragazzi che si abituino a giocare e convincere con i grandi, ne acquisiscano le doti tecniche ed umane ed acquistino la necessaria personalità vincente.

Questo ad ogni stagione.

Il progetto si rinnovo, ringiovanimento ed assemblaggio deve procedere per gradi confrontarsi con le risorse economiche ma essere inarrestabile nella crescita alla quale contribuiscano inevitabilmente i risultati positivi.

Apriamoci dunque con animo sereno a questa nuova stagione, cominciata ottimamente a Livorno, consapevoli e certi che abbiamo una squadra ben assortita e composta sia da elementi di notevole ed affermata esperienza che da ragazzi di sicura capacità (E poi c’è lui… il Capitano che gioca sempre e solo con noi).

Noi non solo siamo i più affamati ma abbiamo proprio una fame arretrata, però non siano disposti ad ingannare il nostro raffinato palato.

Buona Roma a tutti i Romanisti… Ci dispiace, con ghigno, per gli altri.

Dario ’40

0 Disegniamo il logo della Roma

  • 14 Giugno 2013
  • Carlo Zampa
  • · Core de Roma

Chiunque volesse disegnare il logo da proporre in alternativa a quello giá scelto dalla societá, può inviare il suo disegno alla mail: logoroma@retesport.it

Tutti i disegni pervenuti entro mercoledì 19 giugno alle ore 23 saranno giudicati idonei da una giuria formata da me, Carlo Zampa, Bobo Artefatti e dal direttore di Rete Sport, Daniele Lo Monaco.
I migliori tre saranno inviati direttamente alla AS Roma.

Da tener presente che, da quello che abbiamo capito, l’esigenza della societá americana é di valorizzare il nome Roma.

Resta inteso che la nostra è un’iniziativa che non garantisce,ovviamente, il cambio del logo ma mira esclusivamente a fornire alla società le migliori indicazioni per rispettare la tradizione della nostra amata Roma.

1 30 maggio…. una brutta data

  • 30 Maggio 2013
  • Redazione CZ
  • · Core de Roma

30 maggio 2010

Una data brutta.
1984, la partita maledetta.
E, dieci anni dopo, Agostino che decide di andarsene, nello stesso maledetto giorno.
Rimane il rimpianto, per chi gli era accanto, di non aver capito.
Ma fino a che punto è possibile leggere nel cuore di un uomo?

 

Il Mostro

E chi poteva mai cambià le cose?
Chi po’ sentille l’urla silenziose?

Contro quel male ‘n basta solo amore.
Ce vole l’esperienza di un dottore
che te dia forza contro ar mostro zozzo,
e co’ ‘na mano te tiri su dal pozzo.

Er pozzo infame della depressione,
quante se n’è inghiottite de persone.
E’ un mostro vero e merita rispetto
te toglie l’aria intorno, e dentro ar petto.

Triste dovè incontrallo sur cammino.
A noi ce s’è portato via Agostino.

di Marazico

0 La Roma e le magie

  • 15 Maggio 2013
  • Flavia Miglietta
  • · Core de Roma

 

Sarà certamente capitato a tutti di assistere a quegli spettacoli dove un signore vestito con un improbabile frac nero effettua dei giochi di prestigio dove fa apparire e scomparire oggetti e colombe.

Ebbene questi prestigiatori si avvalgono di trucchi del mestiere che sono stati sviluppati ed attuati in tanti anni di esercizi e prove. Loro mettono in scena lo spettacolo e dimostrano la loro maestria con l’ausilio di luci poco risplendenti e spesso con la collaborazione di graziose partner che, vestite di poco, anzi, molto poco, inducono il pubblico maschile ad attirare la propria attenzione, molto più che dei voltabili che appaiono dal cilindro o dai pezzi di carta che diventano coloratissimi foulard.

Insomma tutto avviene tra luci e ombre e con innocente inganno.

LA ROMA NO!

La Roma fa tutto alla luce del sole o di potenti riflettori e “Signore e Signori” senza trucco e senza inganno! La Roma è capace di far apparire il gioco ed i risultati a farlo scomparire, senza risultati, in qualsiasi scenario e con luce la cui intensità è sempre ottimale. Questa è vera e propria magia.

Carissima Roma, tutti compresi e nessuno escluso, noi ti vogliamo bene, ti amiamo, viviamo dei tuoi battiti, soffriamo le tue pene e le facciamo nostre. Mò basta!!

Abbiamo regalato punti a compagini che per ritrovarle in classifica è necessario sostenersi altrimenti vieni colto da vertigini. Abbiamo preso carrettate di gol da squadre che ne hanno subito altrettanti in una sola partita (vedi poi da chi?!).

Abbiamo dissipato con leggerezza e con sconsiderata costanza i capitani che avevamo accumulato per poi vanificare ogni cosa.
Guardatevi tutti l’un l’altro, parlate, parlatevi, parlatevi con la società, con il barista, con il giardiniere, confrontatevi con chi ve pare… ma mò basta!!

Colgo ancora una volta l’occasione per informarvi di una novità assoluta: la finale di Coppa Italia NON si giocherà contro il Bayern Monaco o contro il Borussia Dortmund né contro il Real Madrid né contro il Barcellona, si giocherà contro i cugini di seconda fascia. Si, proprio loro.

Pensate un po’ a quello che dovete fare e fatelo bene. Mi pare proprio il caso.

Buona Roma a tutti, questa volta mi dispiace solo per noi, degli altri, al momento, mi interessa nulla.

Dario ’40

 

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