Le pagelle dei tifosi – stagione 2011/2012


Maarten Stekelenburg – voto: 5,5
– Alla sua prima esperienza italiana paga lo scotto di giocare in una squadra difensivamente disorganizzata e quindi spesso si trova a dover far fronte da solo agli attaccanti avversari, ogni tanto con grandi parate (a Novara) più spesso rimediando figure barbine (derby, Juve). Le espulsioni collezionate infatti più che per colpa sua sono state causate dalla sprovvedutezza della fase difensiva. Da non dimenticare anche il fatto che era reduce da un infortunio abbastanza serio. Il giudizio finale non può essere positivo ma ci sono tutte le giustificazioni del caso. Speriamo di vedere il vero Stekelenburg nel corso della prossima stagione, anche perché è o no il titolare della nazionale olandese (Fabrizio – 38 anni – L’Aquila)

Gianluca Curci – voto: 4 – Veniva da 2 retrocessioni consecutive e con la Roma ha mantenuto piu’ o meno il suo standard…non siamo andati nemmeno in EL !!! Ovviamente scherzo perche’ il povero Curci non ha praticamente giocato, ma la scarsa fiducia dei suoi compagni e dell’allenatore, oltre ai suoi innumerevoli difetti, lo rendono un discreto terzo portiere. (Nicola – 46 anni – Roma)

Aleandro Rosi – voto: 4 – La stagione sportiva 2011/2012 doveva essere quella della sua affermazione, una volta ribattezzato il Cristiano Ronaldo della Garbatella, ora “solo” terzino destro della nuova Roma americana. D’altronde, quando i tuoi colleghi di ruolo sono Cassetti e Cicinho, la possibilità di disputare un campionato da titolare diventa concreta.E invece, il ragazzo col numero 87 non riesce a convincere fino in fondo Luis Enrique; il tecnico asturiano è costretto ad inventarsi Taddei e Perrotta terzini, per la felicità dei tifosi romanisti, complice anche la sfortunata avventura romanista di Josè Angel Valdes. E questo, in qualche modo, ci fornisce la giusta visuale per giudicare quella che è stata un’annata poco felice. In tutti i sensi. Le statistiche parlano di 21 presenze e 0 gol nel campionato appena trascorso. Un po poco. Ma non deve certo stupire questo dato. Ad ogni modo, sarà la dirigenza e il nuovo staff tecnico di Zeman a giudicarlo, e di certo, se il 31 agosto 2012 aprendo il sito della AS Roma, sotto la voce Rosa non leggeremo il nome di Aleandro, non ci sarà sorpresa alcuna. (Daniele – 24 anni – Roma)

Cícero João de Cézare Cicinho – voto: 3 – Arrivato a Roma e accolto a Fiumicino come un campione assoluto , proveniente dal Real Madrid , pagato 9 milioni + bonus, si distingue piuttosto bene all’inizio. Terzino decisamente offensivo e poco propenso alla marcatura, predisposizione imprescindibile per chi vuole emergere nella serie A , lascia poco nel cuore dei tifosi. Ricordo quel traversone tagliato dalla destra per Vucinic che insacca di testa lo 0 a 1 a San Siro, ultima vittoria esterna della Roma col Milan . Erano ancora i tempi di Spalletti. Impiegato col contagocce da Luis Enrique conferma la scarsa attitudine difensiva e spinge con ancor meno convinzione in avanti , perdendosi nel marasma della stagione dell’asturiano che verrà ricordata tra le peggiori della storia giallorossa. Il brasiliano parte svincolato e non lascia alcun rimpianto nella torcida romanista (Bruno – 53 anni – Roma)

Juan Silveira dos Santos – voto: 5,5 – Si chiude la carriera in giallorosso di un grande campione. Piccola premessa per salutarlo con un grande applauso, uno dei migliori difensori visto in casacca giallorosa. 2 scudetti sfiorati, 3 coppe nazionali, svariate finali, ma soprattutto un’eleganza e un anticipo fuori dal comune. Nella stagione 2011-2012 è decisivo in positivo quando è in perfetta forma, ma questo accade troppo poco. E’ spesso infortunato e a tratti spaesato, soprattutto nelle gare ai rientri dopo le soste forzate ai box. Esordisce solo all’ottava di campionato, torna ai box, protagonista in negativo a Firenze con rigore ed espulsione su Jovetic. Rientra a Napoli, sedicesima d’andata e comincia un ottimo periodo per il brasiliano. 12 partite, 3 gol, 20 punti per la Roma, non male vista la disastrosa annata giallorossa. Nel derby di ritorno un infortunio al ginocchio fa terminare anzitempo la sua stagione che si chiude con appena 16 presenze. La risoluzione consensuale del contratto è l’epilogo di una bella storia, fatta di successi, trionfi sfiorati e una serietà e professionalità che merita tutto il rispetto da parte della Roma e dei suoi tifosi. (Flavio – 27 anni – Roma)

Simon Kjaer – voto: 4 – Se fosse stato alto un metro e ottanta e magari con i capelli castani tagliati alla moda Walter Sabatini una seconda possibilità gliela avrebbe data, forse…. Nella disastrosa stagione passata e particolarmente nel naufragio difensivo ci ricordiamo discrete partite in marcatura ferrea ( voto 7), ma purtroppo per le nostre coronarie, frequenti amnesie a difesa schierata ( voto 4,5) condite da 5/6 errori “epici” che ci sono costati altrettante sconfitte o meglio imbarcate ( voto ng di stima). Buono il colpo di testa (voto 7) e discreta la velocità (voto 6+) ma pecca purtroppo in concentrazione e cattiveria agonistica “intelligente” (voto 5-) Personalmente non penso che sia scarso come ha dimostrato e una seconda possibilità almeno per farlo valutare dal Maestro gliela avrei concessa; fortunatamente per la As Roma e per i suoi Tifosi non sono io il ds e quindi… ciao Simon, hai sbagliato stagione agonistica e probabilmente il momento di arrivare a Roma. (Luigi – 36 anni – Roma)

Marco Cassetti – voto: ng – Mai visto da Luis Enrique, poteva essere, data anche l’esperienza in campo e non, un valore aggiunto in certe occasioni per la disastrosa difesa giallorossa ma inspiegabilmente è stato forse troppo presto messo fuori dalle scelte del tecnico. Ovviamente la situazione non ha giovato al buon Marco che nelle rare presenze non ha dato il meglio di se. Il voto sarebbe stato negativo ma, come già detto anche per colpe non sue, non credo meriti di lasciare l’ultima stagione nella Roma con un segno negativo. Per sempre rimarrà nel cuore dei tifosi la sua gioia scomposta ma genuina nella corsa sotto la Sud dopo il gol nel Derby…Grazie Marco un piccolo segno nella storia della Roma lo hai lasciato anche tu. (Cristiano – 38 anni – Segni)

Gabriel Heinze – voto: 6 – Ha alternato prestazioni quasi perfette ad altre disastrose, seguendo quindi l’andamento del campionato della Roma. L’impegno è sempre stato massimo e la sua grinta lo ha aiutato a sopperire alle evidenti lacune difensive dimostrate dalla squadra. E’ subito diventato lui il leader della difesa viste le defezioni di Burdisso per infortunio e Juan in pre-pensionamento. Il cuore non è mai mancato ma spesso le prestazioni positive sono state oscurate da errori pacchiani che hanno influenzato irreparabilmente il risultato della partita. Il suo vero valore si è visto quindi a tratti, sarebbe da valutare in una squadra meglio organizzata specialmente in fase difensiva. In alcune partite ha retto da solo la difesa (Fabrizio – 38 anni – L’Aquila)

Nicolas Burdisso – voto: 10 – A causa di un brutto infortunio patito ad inizio stagione con la nazionale, Burdisso non ha potuto dare il suo contributo nel campionato scorso e la squadra ne ha certamente risentito, la difesa in particolare. La sua assenza è stata un handicap a livello agonistico e di leadership prima ancora che tecnico. La sua voglia di lottare e di tornare il prima possibile a disposizione della squadra meritano sicuramente ammirazione e l’augurio è che la sua forza interiore contagi anche il resto della truppa, che troppo spesso nella scorsa stagione ha peccato proprio in grinta e tenacia. Si gioca come si vive …(Valerio – 34 anni – Roma)

Josè Angel Valdés – voto: 5 – “Nulla succede per caso” recita il titolo di un libro. Chissà se José Ángel Valdés l’ha letto, o se si sia mai interessato alle teorie junghiane sulle coincidenze che cambiano irrimediabilmente la vita degli uomini. Seconda giornata di campionato, Roma-Cagliari, dopo un’ora di gioco, il ragazzo con la faccia timida ha fatto vedere il meglio del suo repertorio. Corre e punta l’avversario, tira, si propone. C’è da migliorare in difesa, si pensa, ma ci sarà tempo, si spera. Al minuto 67, però, capita la coincidenza che cambia il corso delle cose. Che tramuta una bella prospettiva in un campionato finito troppo presto. Un cross del cagliaritano Agostini, grazie alla sponda del nostro, finisce dritto sui piedi di un giocatore rossoblù, che segna, senza rispetto per il suo passato e il nostro futuro. Da lì in poi cambia tutto, oltre alla faccia, anche il gioco del ragazzo diventa timido. Oscar Wilde disse “Non c’è mai una seconda occasione per fare una buona impressione la prima volta”. (Sandro – 51 anni – Roma)

Marco Antonio De Mattos Filho “Marquinho” – voto: 7 – Centrocampista brasiliano, è arrivato in prestito dal Fluminense, durante il mercato invernale. Il suo esordio è avvenuto il 19 febbraio contro il Parma, facendo intravedere ottime qualità di palleggio, inserimento e un buon tiro dalla distanza. Alla fine il suo rendimento è stato più che positivo, nonostante la stagione della Roma sia stata deludente, il ragazzo si è messo comunque in evidenza dimostrando ottima corsa e predisposizione al sacrificio, realizzando 3 reti e fornendo qualche assist vincente. La sua miglior partita l’ha disputata contro il Novara segnando un gol e propiziandone un altro. La Roma lo ha riscattato, potrebbe essere un ottimo jolly per Zeman, vista la sua capacità di poter giocare in più ruoli del centrocampo o anche come esterno basso a sinistra. (Pino – 51 anni – Roma)

Daniele De Rossi – voto: 6,5 – Prendete il giorno e la notte, metteteli insieme, e avrete lo specchio della prestazione complessiva di Daniele De Rossi nel campionato 2011-2012. Gioca, e benissimo nel girone d’andata, male in quello di ritorno (come tutta la squadra). Un canovaccio figlio di una serie d’acciacchi, con i quali Capitan Futuro deve convivere per i primi mesi del 2012, figlio di una squadra che non ha trovato mai la “giusta via”, se non per pochi giorni, salvo poi riperdersi tra le oscure pieghe di un calcio sconosciuto.In molti hanno sussurrato come le prestazioni di De Rossi, siano calate in coincidenza della firma sul contratto, ma gli stessi non hanno visto, o hanno preferito ignorare, come e quanto De Rossi abbia continuato a correre e a fare tackle con lo stesso impegno di prima, con la stessa grinta, convivendo con gli infortuni, stringendo i denti solo per essere in campo. Ci si aspetta molto da lui, normale per un campione del suo calibro, illuminare o deludere le attese è una “questione di centimentri”. Gli stessi centimentri che contano lì, in mezzo al campo, la sua tana, il suo ring. Magari domani sarà giorno e non più notte. (Fabio – 28 anni – Roma)

Fernando Gago – voto: 5 – Possiamo annoverarlo come quei calciatori meteore della Roma, venuti per una stagione e subito andati via, alcuni hanno lasciato un segno indelebile come Pietro Vierchowod, altri invece non lasceranno nessun ricordo particolare, come Gago appunto. Giunto dal Real Madrid con la formula del prestito oneroso per 500.000 euro, con diritto di riscatto fissato a 7 milioni di euro, voluto dall’allenatore Luis Enrique che lo considerava adatto per il suo gioco, debutta in campionato nella gara casalinga contro il Cagliari, totalizzerà in totale 31 presenze in campionato e 2 in Coppa Italia. Questi i numeri di Gago nella sua unica stagione con la Roma, una stagione in cui Gago non contribuisce come sperato al gioco innovativo che voleva impostare Luis Enrique, mai Gago ha fatto vedere personalità nei momenti critici, anzi spesso si è spento nelle partite diventando quasi anonimo non facendo mai fare quel salto di qualità a centrocampo alla squadra, motivo per cui era stato preso. La Roma a fine stagione non ha ovviamente esercitato il diritto di riscatto e Gago è tornato al Real Madrid, che lo ha ceduto al Valencia. (Alfredo – 37 anni – Trapani)

Miralem Pjanic – voto: 6 – Il colpo di chiusura del mercato della Roma è lui. Il bosniaco avendo già rodato la sua condizione fisica con qualche giornata di Ligue1 è subito titolare. L’impatto è dei migliori, da anni non si vedeva un giocatore della sua eleganza nel centrocampo della Roma. Una Roma lentamente in crescita viene dispensata dei suoi assist e giocate. Ragazzo ancora giovane (21 anni), ma con tanta esperienza sulle spalle maturata nel Lione mattatore per anni in Francia e che ben figurava in Europa. Molto legato al suo paese ed alla sua nazionale, tanto da giocare non al meglio fisicamente le partite di qualificazioni europee. Sacrificio che gli è costato un lungo infortunio nella Roma a metà campionato, con perdita di condizione fisica. Stagione di inserimento cominciata bene e finita non brillantemente, non solo per sue colpe, ma dovuto anche da una Roma troppo altalenante nei risultati e prestazioni. (Gianluca – 30 anni – Roma)

David Marcelo Pizarro Cortés – voto: 4,5 – Quello scorso non è stato certo la migliore stagione di Pizarro con la maglia della Roma. Giunto nel 2006, voluto fortemente dal suo ex allenatore dell’Udinese e allora allenatore dei giallorossi Luciano Spalletti, Pizarro è stato il fulcro del controcampo della Roma spallettiana per 3 stagioni, vincendo 2 coppe italia e una super coppa. Anche nella Roma di Ranieri, Pizarro è stato titolare del centrocampo, come in quella di Montella. Il suo modo di giocare a calcio, da registra davanti la difesa che tiene palla per far salire la squadra, però non si sposa bene col gioco che vuole impostare il nuovo allenatore Luis Enrique, per la stagione 2011\2012, cosi Pizarro si accomoda spesso in panchina collezionando nella prima metà di campionato solo 7 presenze e nessun gol. A gennaio 2012 così, passa al Manchester City del suo ex allenatore Roberto Mancini, con la formula del prestito secco. Il voto di Pizarro per la passata stagione non può essere che d’insufficienza ovvero un 4,5, ma per quanto fatto in carriera nella Roma negli anni precedenti è sicuramente un 7 pieno. (Alfredo – 37 anni – Trapani)

Rodrigo Taddei – voto: 6 – Partito quasi come un indesiderato, come calciatore inadatto alla proposta calcistica di Luis Enrique, il buon Rodrigo è riuscito a guadagnarsi il diritto a giocare scoprendo per se stesso un nuovo ruolo. Le scadenti prestazioni di Jose’ Angel hanno costretto il tecnico spagnolo già in Settembre a guardare all’interno della rosa per reperire un calciatore adattabile come terzino sinistro; e chi se non il calciatore duttile per eccellenza? Taddei ha risposto presente garantendo un rendimento sufficiente per un ruolo non suo, al netto di comprensibili sbavature difensive, e sfoderando in occasione di Roma-Lecce, Bologna-Roma e nel nubifragio di Catania, prestazioni decisamente al di sopra delle righe. Il voto complessivo è un sei pieno ed include solo una piccola parte dell’affetto che tutta la tifoseria nutre per un giocatore che non si è tirato mai indietro. (Gianpaolo – 34 anni – Vietri sul Mare)

Simone Perrotta – voto: 5 – C’era un ragazzo…nato in UK. Come i Beatles. Come il soccer stesso. “SuperSimo” lo chiamano, come un supereroe di seconda classe. Il suo sguardo è lo stesso del 2004, quando Sfide dedica una puntata al ventiseienne che dal piccolo Chievo passa alla grande Roma. Lui spera di poter arrivare nel calcio che conta; è il suo ultimo treno, dice. Ci arriverà. Quel treno in due anni lo porterà fino a Berlino, sul tetto del mondo. Ma questa è un’altra storia. Bellissima, sì. Quella dello scorso anno invece è una storia che si conta in minuti: 500. Tanti sono quelli che gli varrebbero il prolungamento automatico del contratto. Una clausola forse poco elegante. Ma SuperSimo dopo l’intermedio e il trequartista spallettiano si rimbocca le maniche del vestito da supereroe e con una giravolta asturiana si trasforma in terzino destro. A novembre ha già infranto il muro dei 500 minuti. Come sempre, le sue prestazioni sono come quelle della Roma: se la squadra vola, lui vola con lei. Se l’abisso inghiotte i cuori e le gambe degli undici in campo, Perrotta sparisce con loro. E così oscilla la pagella di SuperSimo: 4 quando la Roma affonda senza appello; 6,5 quando l’illusione del tikitaka si fa largo nei cuori degli innamorati giallorossi. Ma d’altronde è questo che fanno i supereroi di seconda classe. Da otto meravigliosi anni giallorossi. (Giulio – 38 anni – Roma)

Fabio Simplicio – voto 6: 6 per la simpatia, per il suo sorriso spontaneo, per l’esultanza tra i familiari in tribuna dopo il pareggio in extremis con il Napoli o semplicemente per il fatto che in qualsiasi momento, in qualsiasi gara nella quale è stato chiamato in causa ha sempre risposto in maniera brillante, dimostrandosi un ottimo rincalzo nel centrocampo titolare. Soffre come tutta la squadra, anche se si integra bene nelle geometrie di squadra dimostrando ottime capacità d’inserimento, finendo però spesso in tribuna per scelta tecnica, anche dopo prove maiuscole come quella fornita contro l’Atalanta dove realizza il primo goal della stagione.Con la sua presenza in campo dal primo minuto la Roma conquista quasi sempre i 3 punti in palio. Un’altra rete nella gara d’andata nella vittoria contro il Napoli ed il ‘’cucchiaio’’ nel 5-2 contro il Novara, impreziosiscono lo score stagionale del nostro simpaticissimo ‘’Arnold’’. (Emiliano – 27 anni – Roma)

Fabio Borini – voto: 7 – La ricerca disperata di talenti nostrani porta Fabio Borini , classe 91 , alla corte di L.Enrique come valore aggiunto ai giovani già innestati in rosa dalla nuova proprietà. Colleziona 26 presenze stagionali di cui 2 in coppa Italia ( in cui ricordiamo il gol alla viola nel 3-0 dell’andata ) , mettendosi in mostra per la sua velocità e la rapidità di esecuzione anche se a volte queste caratteristiche non collimano con le sue scarse capacità tecniche nei fondamentali del possesso palla e della precisione al tiro ; rientra però nei tatticismi dell’asturiano grazie al pressing sugli avversari e alla dote di non arrendersi mai , non sottraendosi al carico delle responsabilità neanche quando c’è da mettere la gamba nel tackle duro , dove affiora il suo passato calcistico anglosassone . Il suo primo gol lo segna nella sconfitta di Genova , ma verrà ricordato per la stupenda doppietta in casa contro l’Inter in concomitanza con l’acquisizione in comproprietà del suo cartellino dal Parma. Il futuro ci dirà quanto (secondo me) benediremo i 13 milioni della sua cessione pagati dal Liverpool o quanto rimpiangeremo la sua grinta negli schemi zemaniani. (Alessio – 34 anni – Torino)

Daniel Pablo Osvaldo – voto: 6,5 – Arrivato tra lo scetticismo generale visto l’elevato prezzo del cartellino, di circa 18 milioni, ha avuto subito la strada in salita. Giocatore che ha alternato grandi prestazioni e grandi gol a diverse partite in cui suscitava molta irritazione tra i tifosi a causa dei suoi innumerevoli gol mangiati e alienazione dal gioco. Da considerare è anche il suo primo anno nella Roma, ma subito ha dimostrato di saper fare gol, 11 per la precisione in serie A quest’anno, considerando anche lo sfortunato periodo dell’infortunio, con una media voto che per poco non ha raggiunto la sufficienza. Forse ci si aspettava qualcosa di più da lui ma la valutazione non può che essere positiva considerando i suoi gol spesso molto pesanti per il risultato finale (Andrea- 25 anni – Roma)

Bojan Krkić Pérez – voto: 6,5 – Annata con molti bassi e pochi alti per il calciatore spagnolo arrivato lo scorso anno dal Barcellona. Il giovane talento blaugrana soltanto a sprazzi a mostrato l’enrome talento che lo ha portato ad essere fin da giovanissimo uno dei calciatori più importanti del panorama europeo, ed a vincere da protagoinista una Champions League nel 2008 con il Barcellona, con ben 10 presenze e 3 reti a solo 18 anni. Sicuramente l’annata a dir poco storta della Roma di Luis Enrique e qualche problemino di adattamento al calcio italiano non hanno aiutato l’inserimento del calciatore. Nonostante questo, e nonostante Bojan non sia stato quasi mai in grado di ritagliarsi un ruolo da titolare, subentrando quasi sempre a partita in corso, a fine stagione il giovane calciatore giallorosso ha messo a segno un bottino di 7 gol. (Gianluca – 44 anni – Roma)

Erik Lamela – voto: 7 – 23 ottobre 2011, stadio Olimpico. E’ il settimo minuto del primo tempo quando il pallone disegna una parabola che va ad insaccarsi sotto la rete lasciando il portiere inerme. Si presenta così Erik Lamela. Obiettivo numero uno del primo calciomercato della Roma targata USA, Lamela arriva a Roma con un esborso di 12 milioni di euro più bonus. L’inizio di stagione è esaltante, el Coco dimostra oltre che dei gesti di incredibile nobiltà calcistica anche un’ottima maturità, rara per un ragazzo di soli 19 anni; ma quello che stupisce di più è la sua prorompenza fisica: Lamela cerca il contatto, trascina gli avversari e macina chilometri. Tra un tocco di suola ed un dribbling Lamela disputa un ottima stagione, condita da 6 gol di pregevole fattura e diversi assist. Qualche errore sottoporta e qualche sciocco fallo di reazione ci riporta un po’ con i piedi per terra, ricordandoci che ha ancora molto da imparare ma Lamela ha le qualità del campione, il coraggio e la testa per diventarlo ed è soprattutto dai suoi piedi che passa il futuro della Roma (Livio – 21 anni – Napoli)

Gianmario Piscitella – voto: 6,5 – 10 e 25. Sono i minuti che inanella nella stagione del suo esordio in A Gianmario Piscitella, talentuosa ala sinistra dei baby di mister De Rossi. 35 minuti totali in cui il ragazzo classe ’93 mostra parte del proprio repertorio: velocità, dribbling, e la sfacciataggine tipica del predestinato. Sono due gare non banali quelle che Luis Enrique “regala” alla giovane stella della Primavera. Il 5 febbraio 2012 esordisce sul 3-0 in favore della Roma facendo in tempo a far ballare la difesa interista prima di servire l’assist a Bojan per il 4-0 finale; l’altra partita, l’anomalo recupero col Catania, la disputa addirittura da titolare. Si mette in luce in entrambe le occasioni meritandosi quindi le attenzioni di vari club. Attenzioni che in estate si traducono nel trasferimento in comproprietà al Genoa nell’affare che porta Destro a Roma. L’augurio di un pronto rientro alla base è doveroso nei confronti di chi non più di un anno fa aveva scomodato addirittura gli emissari di Sir Alex Ferguson. (Gianluca – 37 anni – Roma)

Francesco Totti – voto: 10 – Nell’ Annus Horribilis della conduzione tecnica di Luis Enrique, prende per mano la squadra in piu’ di un frangente, realizzando 8 gol in campionato, portandosi a quota 215 e dunque al 4° posto nella classifica marcatori di tutti i tempi, collezionando alla fine piu’ di 600 presenze con la maglia giallorossa. Reagisce da par suo a chi lo considerava sul viale del tramonto, ferito dalle parole di Baldini prima dell’avvio della stagione scorsa circa la sua presunta pigrizia a gestirsi, e dalla sostituzione contro lo Slovan nel preliminare infausto di Europa League. Totti “basta” non lo dice con una maglietta ma con i fatti, dimostrando ancora una volta che con la sua classe il gioco fluisce in maniera più rapida. Unico neo il rigore mancato contro la Juventus all’Olimpico che avrebbe potuto generare l’unica sconfitta dei bianconeri rendendo loro la strada piu’ difficile verso il titolo poi conquistato. Forse, con due punti in piu’, avremmo raggiunto la sesta posizione accedendo ai preliminari di EL anche per quest’anno ma… non può sempre fare tutto lui ! Non a 36 anni !!! (Bruno – 53 anni – Roma)

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