“La Roma: gratuita sofferenza” – di Dario ’40

Torna la rubrica “Core de Roma” curata dal nostro Dario ’40, tifoso romano, romanista con alle spalle 76 primavere, tutte rigorosamente giallorosse – ndr

E’ pur vero che la vita di noi comuni mortali è improntata sulla sofferenza ma dover patire questa angosciante realtà pure al cospetto di una qualsiasi squadretta europea appare veramente immeritata. Non riesco proprio a giustificare l’assenza mentale, la superficialità e l’inconsistenza operativa e la leggerezza atletica manifestata da alcuni dei nostri.

Possibile che loro non abbiamo avvertito la delicatezza e l’importanza di quell’incontro? Oppure avevano deciso che dopo l’iniziale vantaggio gli avversari non avrebbero reagito? Sono dubbi banale ma la realtà dei fatti ne dimostra la totale fondatezza. Inoltre non ravviso la necessità di effettuare una quantità di esperimenti collettivi proprio in una competizione europea.  Naturalmente non sono critiche ma solo autonomi apprezzamenti di un comune tifoso davanti alla TV; tifosi che per quella cronaca ha dovuto subire lo “ZIO” che descrive gli antagonisti della Roma come se tutti fossero il Barcellona. Fortuna che quegli apprezzamenti sono ascoltati soltanto in occasione di questo specifico torneo europeo. Bontà sua, si è avventurato, credo malvolentieri, in elogi per alcune giocate del Capitano. Vorrei vedere il contrario! 

Ma torniamo a noi… 

Sarebbe il caso e di prenderne atto che ancora non siano mentalmente in grado  di uscire fuori dai confini nazionali; magari proviamo a disputare qualche partita con San Marino o con Città del Vaticano, così tanto per fare esperienza. 

Non vorrei sembrare denigratorio o allarmistico, ma in questo inizio di stagione troppe volte ho visto la squadra giocare per un solo tempo e troppe volte i nostri sono ricorsi a scorrettezze palesi puntualmente (e giustamente, aggiungo) punite dagli arbitri. Perchè tanto nervosismo? Perchè così scarsa concentrazione? Non sta certo a noi, tifosi, trovare le cause ed individuarne i rimedi. 
Forse a quegli atleti basta indossare la maglia per sentirsi grandi; è necessario sappiano che quella maglia occorre comunque e sempre onorarla e meritarla. Sportivamente sento il dovere di complimentarmi con il Sassuolo che allestendo una squadra di giovani, credo tutti italiani, ha mortificato l’Atletico di Bilbao che è certamente superiore, sotto ogni aspetto, ai volenterosi nostri avversari di turno. 

Prendiamo esempio da chi, meno svagato ed inconsistente dei nostri, nobilita i suoi colori.

In ogni caso: Buona Roma a tutti i Romanisti.!!

Dario ’40

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