Logo

CARLO ZAMPA

Segui Carlo su:
  • Home
  • A Tutto Zampa
    • L’impronta di Zampa
    • Forum
    • Youtube “Zampato”
    • Facebook
    • Twitter
  • Redazione

Tag: tre domande con

0 Tre domande con.. Flavio Insinna

  • 1 Maggio 2016
  • Flavia Miglietta
  • · 3 domande con... · Rubriche

FIPer la rubrica “Tre domande con…” la redazione di Popolo Giallorosso ha incontrato Flavio Insinna, noto attore e conduttore televisivo, e per noi cosa ancor più importante, grande tifoso della Roma.

Ciao Flavio e grazie per la tua disponibilità. Veniamo a noi ed alla nostra amata squadra. Roma terza in classifica. Giusta la posizione o ci sono dei rimpianti?
I rimpianti sono giganteschi, a maggior ragione dopo la vittoria contro il Napoli. La Roma doveva fare meglio per se stessa, per la società e soprattutto per questo straordinario Popolo Giallorosso, che merita di più. Negli ultimi anni siamo sempre arrivati  alla fine con un enorme distacco dalla Juventus. Lo dico da tifoso abbonato da tantissimi anni che ha visto sfiorare scudetti con lo stesso Spalletti, Ranieri e nelle due stagioni con Rudi Garcia. Dopo la partita d’andata con la Juventus pensavo fosse l’anno giusto e invece questa squadra riesce sempre a lasciarti con l’amaro in bocca.

Cosa ne pensi della protesta della Curva Sud e cosa si potrebbe fare per riportare i tifosi allo stadio?
Io sono stato abbonato per tantissimi anni in Curva Sud e mi ricordo uno speciale bellissimo, mi sembra del Tg1 o del Tg2, dove il commando ultra curva sud definendosi disse ‘la curva sud è il cuore della Roma’. Come nelle poesie degli innamorati è una manifestazione d’amore pazzesca e infinita. Io non ho soluzioni. Sono figlio dello striscione del ‘Ti Amo’, che sono le 5 lettere più difficili da dire al mondo. Spero che la Curva Sud torni tutta bella e piena a cantare ‘Forza Roma’. Io amo, ho amato e sempre amerò la curva e vorrei tornasse quella che era un tempo. Voglio rivedere i cori e la felicità per una Roma che si faccia amare. Sarebbe ora che i tifosi oltre a dare, ricevano anche qualcosa

Secondo te cosa manca alla Roma per fare quel salto di qualità che le può consentire di vincere?
Forse alla Roma calcio manca ciò che manca alla Roma città. Probabilmente questa meraviglia, questa infinita bellezza forse inconsciamente porta a pensare ” e che dobbiamo essere anche bravi, tignosi e pignoli?”… Si, perchè altrimenti sarà una città sempre più decadente con un maggior numero di difetti problemi e  mascherati in parte da questa infinita bellezza. Così anche la Roma, la continui ad amare, ha i colori e la tifoseria più bella del mondo. Però manca, secondo me, una cosa difficilissima ma che è un segreto per tutti quelli che vogliono vincere nella vita e migliorarsi. Manca la voglia di rendere straordinario l’ordinario. Mi spiego: i giorni sembrano uguali e normali e invece sono tutti quei giorni la che vanno resi straordinari allenandosi, provando e riprovando (una scena, una battuta, o una sequenza per quanto riguarda il mio lavoro); per una squadra è provare e riprovare movimenti, dei fatti tecnici, dei calci d’angolo, tutto quello che volete. Tutti i miei insegnanti di teatro mi hanno parlato di una sana maniacalità nel lavoro per arrivare a dei risultati. Detto invece alla romana, senza troppi giri di parole, manca la “tigna” che non è la malattia dei gatti. E’ restare attaccato ai propri sogni. Realizzare i sogni, costa fatica, è la cosa più faticosa del mondo, rimboccarsi le maniche perchè sognare possiamo sognare tutti, a voler realizzare quei sogni si resta in pochi. Come diceva Ennio Flaiano “le idee vanno coccolate, difese e protette per poi  poterle viverle nel pieno della loro realizzazione”. Sarò banale ma a questa squadra manca una voglia feroce che io ritrovo, ad esempio, e lo dico con l’amarissimo in bocca, nella Juventus. Contro la Fiorentina ha preso il gol del pareggio e dopo due minuti torna di nuovo in vantaggio.
Auguro a questo squadra con tutto il cuore di avere una voglia maniacale, disperata, feroce di farci felice, di essere felici loro vincendo e di far felici noi perchè vinceremo insieme a loro. Dovrebbe essere la cosa più naturale per la Roma avere fame visto che abbiamo una bacheca piuttosto scarna e non si capisce perchè; ma forse è tutto troppo bello, e questa città e questa squadra la vuoi pure vincente dato che è già così bella? Il popolo giallorosso vuole vincere, aspettiamo da troppo troppo tempo.

Come giudichi la gestione americana della Roma dopo questi cinque anni, c’è qualcosa da migliorare secondo te?
Non mi piace criticare, poi non mi piace proprio criticare la mia Roma in qualunque aspetto la riguardo. Sono cresciuto seguendola sempre, macinando chilometri e superando gli ostacoli. Spero che questa società voglia essere sempre più vicina alla squadra. Faccio sempre dei piccoli paragoni, forse sciocchi, con il mio lavoro, Avere qualche volta il produttore, il superdirettore che ogni tanto ti vengono a trovare ti fa piacere, remano con te, anche se devono muovere qualche critica, i problemi ci sono sempre. Spero che questa società ci voglia bene sempre di più, voglia bene sempre di più alla squadra. Vorrei soprattutto un impianto societario che voglia disperatamente il bene della Roma, i trionfi della Roma. Come un amore folle, non è un caso ma forse siamo la sola squadra al mondo che ha un’anagramma “Amor”, un caso più unico che raro.. Credo che questa squadra meriti ancora più attenzione da questa società e questa attenzione si riflette poi su noi pubblico che amiamo questa squadra. Quando vince è tutto più bello, anche il lunedì mattina all’alba al lavoro; quando perde è brutto tutto, io spengo tutto, radio, giornali, tappi alle orecchie e il calcio non esiste più. In bocca al lupo, anzi viva il lupo, vinca il lupo,  a questa società che spero voglia rimanere per tanto tempo per vincere, per farci vincere, per farci felici, e per vedere questa società trionfare. Il massimo sarebbe che accadesse in uno stadio tutto nostro e noi saremo già pronti ad acquistare i biglietti se dovesse succedere.

Qual’è il tuo ricordo più bello legato alla Roma?
Il mio ricordo più bello è anche un ricordo un po’ doloroso e strano. Vado a vedere un derby da bambino, lo perdiamo 1-0, credo gol di Giordano, ma poi con 1000 tiri della Roma, tanto è vero che ancora adesso mi ricordo che sui giornali, vado a vedere il portiere della Lazio, Pulici, aveva preso 10. La Roma fece 1000 tiri ma perse. Il giorno dopo torno a scuola, all’improvviso piccolo tema in classe ‘descrivete la vostra domenica’ e io quasi non accorgendomi, più che la partita, presi 10 tra l’altro, senza accorgermene racconto della bellezza di questa curva, descrivo le due curve, ma soprattutto mi soffermo sul colore del sole, arancione e rosso fuoco, il rosso della passione, e di questa curva che non smette di cantare e sostenere la propria squadra anche nella sconfitta. Un amore che sta sbocciando, avrò avuto 6 o 7 anni, e racconto appunto di questa domenica e di questa mia passione, che, ripeto quasi a mia insaputa sgorga e metto su carta, e divento anche io un tifoso della Roma. Il fatto che ci sai diventato nel giorno di una sconfitta la dice lunga sul nostro dna e su come siamo destinati noi, ma insomma i destini si possono anche cambiare con la buona volontà. Penso che sia il ricordo più bello soprattutto per un fatto, da bambino con in classe molti bambini della Lazio, derby perso, sarebbe stato facile accodarsi al carro de vincitori e invece mi innamoro di questi colori pazzeschi, il rosso porpora, il rosso sangue, l’arancione, il rosso dei tramonti di Roma descritti in tantissime poesie… e divento tifoso della Roma

a cura della redazione di Popolo Giallorosso

0 Tre domande con,.. Luciano Marangon

  • 22 Marzo 2016
  • Flavia Miglietta
  • · 3 domande con...

La redazione di Popolo Giallorosso ha incontrato Luciano Marangon, ex calciatore, di ruolo terzino, alla Roma nella stagione 1981-82

Buongiorno Luciano, grazie per la disponibilità. Lei ha giocato sia con la Roma che con l’Inter, da poco avversarie in Campionato, Che ricordo ha delle sue due esperienze?
Il ricordo della mia esperienza a Roma é sicuramente positiva , squadra fortissima in tutti i reparti , grande campioni da Conti, Falcao, Ancelotti, Di Bartolomei , Pruzzo etc.
Grande Allenatore e Società, stagione fantastica e Olimpico sempre strapieno.
Mentre all’Inter esperienza negativa causa molti infortuni e Società minore all’era Moratti, ottimo rapporto con i tifosi.

Parliamo di Roma, argomento a noi più caro. Si parla di un’altra epoca ed il calcio è cambiato nel tempo, come erano gli allenamenti e com’era il suo rapporto con il Barone Nils Liedholm?
Non credo sia cambiato molto il calcio del mio tempo ad oggi , di sicuro in italia era molto più difficile giocare in serie A visto quanti forti giocatori c’erano nel nostro campionato. Con Liedholm c’era un bellissimo rapporto professionale visto che mi aveva voluto lui

Ha girato tante squadre; ce ne sta qualcuna che le è rimasta più nel cuore?
Delle squadre dove ho giocato nel cuore mi sono rimasti tutti i tifosi e le seguo un po’ tutte sperando abbiano fortuna . Ma se devo essere sincero nessuna delle società dove ho giocato si ricorda del proprio passato e ha qualche pensiero per la storia. Solo le tifoserie ricordano con piacere il passato. I tifosi della Roma, quando mi incontrano, mi fanno il coro “Nela Nela Marangon…”!

Domanda 3+1: di leggende su di lei e sulla sua vita extra calcistica ne girano tante… ma sono tutte leggende o qualcosa di vero ci sta? 🙂
Si é sempre chiacchierato sul mio nome abbinato alle donne e se non ricordo male nessuno ha mai messo in dubbio la mia professionalità di calciatore. Insomma ho sempre gestito bene la mia vita privata con quella professionale. Si é sempre stato tutto vero , molte donne hanno fatto parte della mia vita privata e questo creava alle volte molta curiosità e invidia……

Intervista realizzata da @Flavia Miglietta

0 Tre domande con…Cristiano Zanetti: “Roma, se sarai umile contro il Real puoi giocartela. “

  • 16 Febbraio 2016
  • Flavia Miglietta
  • · 3 domande con... · Rubriche

Cristiano Zanetti

Continua la nostra Rubrica “Tre domande con…”. Nel giorno che fa da vigilia al match di Champions League contro il Real Madrid, la redazione di Popolo Giallorosso ha incontrato Cristiano Zanetti, campione d’Italia con la maglia della Roma nella stagione 2000/2001. Oggi l’ex centrocampista di Inter, Juventus e Fiorentina, allena il Pietrasanta con ottimi risultati nella categoria dell’Eccellenza toscana. Di seguito le sue dichiarazioni ai nostri microfoni:

Salve, qual è il suo giudizio sulla stagione della Roma fino alla vittoria contro il Carpi?

“La Roma era partita come una delle favorite per vincere il campionato, poi ha avuto un calo evidente. La scossa del cambio di allenatore può succedere. Ora si è ripresa molto bene ma deve essere pronta per lo sprint finale.”

 I giallorossi affronteranno il Real Madrid agli ottavi di finale di Champions League, se lei fosse in Spalletti, come affronterebbe la squadra di Zidane?

“Io giocherei molto all’italiana e con poca presunzione, lascerei il possesso palla al Real e magari colpirli in contropiede con le punte veloci che la Roma ha a disposizione. Giocare invece nella loro metà campo potrebbe diventare pericoloso vista la qualità degli attaccanti del Real Madrid. Molto dipenderà dall’atteggiamento della squadra di Spalletti, se sarà umile, compatta e decisa su ogni palla secondo me se la può giocare. Chiaramente deve affrontare il match con molta umiltà.”

Lei ha vinto lo scudetto con la Roma nel 2000/2001, quali ricordi le sono rimasti impressi di quella stagione?

“Sicuramente quella fu una annata trionfale, dove tutte le cose funzionavano nel modo giusto. Avevamo un grande allenatore e una grande squadra e credo che alla fine abbiamo vinto quel titolo meritatamente.”

Roma viene spesso identificata come una piazza difficile dove lavorare, lei cosa pensa a riguardo?

“L’ambiente è difficile come sono difficili Milano e Torino. Diventa complicato ovviamente quando non si raggiungono i risultati. Roma ti può dare come tutte le altre situazioni la spinta per fare ancora meglio. E’ normale quando giochi in una grande squadra come Inter, Milan e Juve non è la stessa cosa rispetto ad altre piazze minori, e infatti la qualità dei giocatori è completamente diversa.”

a cura di @ Andrea Fagnano

0 Claudio Zuliani (Mediaset Premium): “Dal punto di vista tattico sarà un match intrigante. Mentalità vincente? Alla Juve la storia viene tramandata dai vecchi ai giovani. Su Caceres…”

  • 24 Gennaio 2016
  • Flavia Miglietta
  • · 3 domande con... · Campionato · Rubriche

Zuliani

Continua la rubrica di Popolo Giallorosso “Tre domande con…”. A poche ore dal big match della 21a giornata tra Juventus e Roma, ai nostri microfoni è intervenuto il telecronista tifoso bianconero Claudio Zuliani. Di seguito le sue dichiarazioni in vista del match di stasera:

– Questa sera c’è Juventus-Roma. Che partita si immagina di vedere?
“Bella dal punto di vista tecnico, maschia dal punto di vista agonistico e intrigante dal punto di vista tattico”

– Nel match di andata, i giallorossi si imposero per due reti a uno. Il percorso delle due squadre si è poi rivoltato, in meglio per la Juve e in peggio per la Roma. Secondo lei cosa è cambiato dal quel 30 agosto 2015?
“La differenza tra le due squadre è l’ambiente. Io ritenevo e ritengo la Roma l’unica squadra con una rosa all’altezza per giocarsela con la Juve. Nella capitale, quando le cose prendono un verso negativo,si esagera nella critica distruttiva e non si aiutano di certo i giocatori. La lontananza della proprietà e la perdita di autorevolezza dell’allenatore nei confronti del gruppo hanno fatto il resto. Alla Juve,dopo Sassuolo,il capitano ha parlato di approcio indegno alla gara, Evra ha ricordato immediatamente ai nuovi arrivati cosa significa la maglia bianconera,il presidente ha definito la posizione in classifica inaccettabile, l’amministratore delegato ha escluso categoricamente che si potesse vivere una stagione di transizione e i tifosi hanno sostenuto la squadra.”

– Caceres sembra essere un obiettivo concreto per la Roma. Il suo giudizio sul giocatore e su una sua possibile partenza?
“Martin è un difensore polivalente e molto affidabile, a patto che stia bene. Quest’anno è sembrato un giocatore della nazionale uruguaiana in prestito alla Juve perchè giocava benissimo con la maglia Celeste e tornava infortunato. Penso che la Juve non si voglia privare di lui a gennaio con il rischio di perderlo a parametro zero nel mercato di giugno”.

– Qui a Roma, si parla spesso di una mancanza di mentalità vincente rispetto ai bianconeri. Frequentando Vinovo più di noi, potrebbe descriverci la gestione che ha avuto la Juventus per ottenere tale capacità? “È la storia che viene tramandata dai vecchi ai giovani. Non si può spiegare a parole, dovreste frequentare l’ambiente per rendervi conto dell’aria che si respira.”

A cura di @ Andrea Fagnano

1 Tre domande con… Giancarlo Fisichella

  • 16 Dicembre 2015
  • Flavia Miglietta
  • · 3 domande con...

Giancarlo Fisichella, pilota automobilistico e grande tifoso della Roma, ha risposto alle nostre domande sulla squadra giallorossa.

Partiamo da cose belle… ci racconti il tuo ricordo più bello legato alla Roma?

Sicuramente lo scudetto del 2001, ricordo ancora la ricerca del risultato al termine della mia gara in F1. Allora correvo in Benetton, ed ero stato l’anno prima a trovare la Roma di Mister Capello nel ritiro di Kapfenberg, e loro mi erano venuti a trovare ai box in occasione del GP d’Austria…ricordi bellissimi.

La Roma ha pareggiato con il Bate Borisov ed è uscita tra i fischi, ha pareggiato a Napoli e si parla di risultato soddisfacente. Tu cosa ne pensi di entrambe le partite?

 
Contro il Napoli ho visto segnali incoraggianti…quantomeno dal punto di vista della personalità e dell’agonismo. Anche se si è tirato poco in porta abbiamo fatto una partita attenta, soprattutto in difesa. Contro il Bate è stata veramente difficile…ero allo stadio con i miei figli e devo dire che ho sofferto…

Prima della “batosta” presa a Barcellona, la Roma sembrava sicura di se, ora appare timorosa. Tu sei un uomo di sport a livelli elevati, anzi elevatissimi. Che consiglio e/o suggerimento potresti dare per gestire situazione del genere?

Il calcio è uno sport di squadra…sinceramente non mi sento di dare dei consigli a dei professionisti. Nel nostro sport siamo abituati a dare sempre il massimo in ogni occasione…sia se corri per la vittoria sia se sei in fondo alla griglia. Vorrei vedere in ogni caso sempre attaccamento alla maglia…a prescindere dal risultato.

Per te, cosa dovrebbe succedere, a maggio, per considerare positiva la stagione della Roma?

A maggio vorrei vedere il tricolore! Scherzo…so che è arduo e che non stiamo messi molto bene, ma mai dire mai. Sinceramente altri piazzamenti sarebbero normali e farebbero giudicare la stagione ai limiti della sufficienza. Vediamo anche come ci comportiamo in Champions ed in Coppa Italia.

L’ultimissima… la Roma gioca senza la parte più “calda” del suo tifo in seguito alla protesta per le decisioni prese dal prefetto di Roma. Che idea ti sei fatto di questa vicenda? Da tifoso giallorosso, quanto manca la spinta della Curva Sud?

La spinta della curva Sud è fondamentale…ora sembrano partite surreali. Io penso che anche qualche risultato in più sarebbe arrivato in condizioni normali e con il tifo della curva. Spero che si trovi un’intesa fra società e prefetto di Roma per il bene di tutti, una partita della Roma senza curva Sud non fa bene a nessuno. Spero sinceramente di rivedere uno Stadio Olimpico pieno e festante quanto prima.

Fisichella

 

Un ringraziamento a Giancarlo Fisichella per la sua disponibilità ed a Gianluca Spoletini per la sua cortesia.

di Flavia Miglietta

0 Tre domande con…Massimo Ghini: “Roma schizofrenica. Il distacco Sabatini-Garcia ormai è chiaro”

  • 7 Dicembre 2015
  • Flavia Miglietta
  • · 3 domande con... · Rubriche

massimo-ghini-60-anni

Continua la rubrica di Popolo giallorosso “Tre domande con…” . Massimo Ghini, attore e regista di fede romanista, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni. Ecco la sua opinione sul campionato e il faticoso momento della Roma:

Come giudica queste prime 14 giornate della Roma, e quale squadra considera favorita per lo scudetto?

“Secondo me quest’anno una favorita non c’è, almeno da quello che si vede in questi ultimi giorni. Fino alla precedente stagione, c’era una Juventus mangia tutto e le altre che arrancavano dietro. Ci sono tante pretendenti ma ho paura che la Juventus torni a farsi pericolosa, anche se non è la stessa squadra degli anni passati. L’Inter ha molta fortuna, la Fiorentina ha una buona squadra e potrebbe approfittare dei difetti delle altre, il Napoli è l’unica che ha dimostrato una solidità di gioco che però non le permette di essere una candidata unica perchè ci sono dei difetti anche lì come abbiamo visto contro il Bologna. In questa stagione potrebbe accadere che tra i due litiganti il terzo gode e la Fiorentina potrebbe approfittarne, anche se ormai non possiamo parlare di regolarità in questo campionato, i risultati vengono stravolti di giornata in giornata.”

La Roma?

“E’ il caso più schizofrenico. Io ho sempre detto che essere tifosi della Roma è bellissimo ma anche difficilissimo. L’ambiente è particolare, forse c’è qualcosa nell’acqua o nell’aria (dice con tono ironico), che non ci permette di avere mai una stabilità di giudizio. Ora anche noi siamo tra le pretendenti, ma eravamo partiti come unici favoriti per lo scudetto. Io sono molto amareggiato e deluso ma non definitivamente sconfitto. Ieri ad esempio stavo lavorando con dei colleghi napoletani e anche loro erano delusi perchè nessuno si aspettava la sconfitta a Bologna. Una costante di questa stagione è l’altalenanza della giostra del campionato. Vorrei che la Roma inizi a vincere qualcosa, e si stabilizzi il rapporto tra noi tifosi, tra la società e il tecnico e tra il tecnico e i giocatori. Io difendo Garcia e sostengo la squadra fino alla fine perchè non ho mai creduto ai salvatori che arrivano da fuori. Certo è che, se oggi devo trarre un giudizio da tifoso, fatico ad essere coerente con questa idea. Finalmente è arrivato Pallotta e non credo si parlerà solo di stadio come molti dicono, onestamente a me interessa relativamente perchè prima di pensare a costruirlo bisognerebbe vedere chi scenderà in campo nel nuovo stadio.

Una sua impressione sul tecnico giallorosso?

“Fino ad oggi ha fatto un lavoro meritevole perchè è arrivato secondo per due anni consecutivi più le annesse qualificazioni in Champions League. Il problema è che la squadra gli è sempre stata frammentata, distrutta. Non penso che lui voglia vendere i giocatori migliori per poi prenderne altri che non giocano. Ormai è chiaro il distacco che c’è tra poteri decisionali e il tecnico. Sicuramente ha fatto i suoi errori, però qualcuno deve mettersi in mezzo a queste diatribe e decidere quale deve essere il corpo di questa squadra. Mettiamoci anche la sfortuna di questi ultimi anni, infortuni fondamentali nei momenti fondamentali. Il cambio del tecnico non cambierà di colpo le cose perchè non capisco il mercato e gli acquisti fatti da Sabatini. Naturalmente ognuno di noi spera che il prossimo anno arrivi Ancelotti perchè ha vinto tanto, ma se prima non si risolve questa situazione difficilmente cambierà qualcosa. Io mi chiedo perchè Iturbe gioca come un brocco e Dybala fa il fenomeno alla Juve? Un pò mi rode quando vedo queste cose. Perchè Uçan non gioca mai? Questi sono i problemi da risolvere prima di tutto. Vengono spesi tanti soldi per giocatori che non si vedono in campo, cosa c’è dietro a tutto questo?. Anche Dzeko sembra sia stato affetto da una macumba.”

Ha visto Torino-Roma?

“Confesso che ho preferito vedere le prove del mio spettacolo. Perchè sento un clima troppo pesante che influisce in maniera negativa con stampa, radio e media. Il clima incide se non si ha un’esperienza societaria forte e quindi diventi automaticamente vittima facendo scelte sbagliate sulla pressione esterna. La Juventus, nonostante tutti i malaffari del passato, è una società seria che fa autocritica e sa rialzarsi in qualsiasi momento. Noi tifosi della Roma non siamo abituati a vincere e ormai mi sono abituato, ma anche stancato.”

Cosa manca a questa squadra secondo lei?

“Prima di tutto vincere, solo così puoi ambire a diventare un top club. Vedere Barcellona-Roma con i giocatori già sconfitti nello spogliatoio prima della partita ti fa capire la differenza tra noi e squadre come Manchester, Chelsea etc etc. Quando la Roma avrà quella mentalità e inizierà a vincere con un progetto e persone adatte, che forse non abbiamo, potrà arrivare qualche risultato importante.”

Mercoledi la Roma affronterà il Bate Borisov…

“In qualsiasi modo bisognerà batterli, perchè sinceramente non so neanche da dove vengono quindi non si accettano giustificazioni. Se arriverà la qualificazione agli ottavi, a Gennaio vorrei vedere due difensori che riparino la situazione attuale. Io stimo Sabatini, ma se poi compra giocatori che non piacciono a Garcia è tutto inutile. Lui invece punta solo a fare plusvalenze. La Roma si è per l’ennesima volta sbilanciata. quando c’è l’attacco non c’è la difesa e viceversa. Se io compro voglio vedere cosa ho acquistato. Guardando al mio ambiente teatrale, se ho bisogno di un attore che sappia cantare non prendo un ragazzo stonato. Possibile che solo gli altri fanno acquisti giusti? Stavo guardando Destro e Ljajic, chi si sarebbe mai immaginato questo rendimento da parte loro? Solo noi possiamo dare via giocatori che poi fanno vincere le altre.”

Un nome per un eventuale dopo Garcia?

“Adesso come al solito il clima è acceso, ma secondo me nessuno si prenderà questa gatta da pelare in corsa. Un conto è cambiare nelle piccole squadre, un conto è venire in una piazza avvelenata. Magari qualcuno arriverà ma a mio avviso Garcia deve almeno finire la stagione.”

a cura di – @ Andrea Fagnano

 

 

0 Tre domande con… Francesco Repice: “La Juventus tornerà tra le prime.Derby? Condizionato dal rigore ma…”

  • 12 Novembre 2015
  • Flavia Miglietta
  • · 3 domande con... · Campionato · Rubriche

repice

Francesco Repice, una delle colonne portanti di “Tutto il calcio minuto per minuto”, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni. Insieme al celebre radiocronista siamo tornati sul derby di Domenica, vinto dalla Roma per 2 reti a 0, passando per una panoramica sul campionato e il ricordo di Gabriele Sandri. Ecco le sue dichiarazioni

Salve, l’ultimo derby è stato vinto dalla Roma, qual’è il suo giudizio sul match?

“Mi sembra sia stato un derby certamente condizionato, anche dal punto di vista tattico, dal calcio di rigore assegnato da Tagliavento. La Lazio avrebbe dovuto fare qualcosa di più, invece non ci è riuscita. Inoltre c’era una Roma molto rimaneggiata con tantissime assenze pesanti come Totti, Maicon, De Rossi, Pjanic e Florenzi non in buona condizione. I biancocelesti non sono stati capaci di approfittarne, in particolar modo nel secondo tempo, dove ha iniziato a costruire qualcosa quando ormai l’inerzia della gara andava spedita verso il fronte giallorosso.”

Nel post partita Pioli ha detto senza quel rigore sarebbe finita diversamente. E’ d’accordo con il tecnico biancoceleste? Qual’è il suo pensiero sul penalty assegnato da Tagliavento?

“Non mi piace molto parlare di episodi arbitrali sinceramente. La moviola non è calcio. Io dico sempre che quando un arbitro concede un rigore come quello, è difficile attribuirgli colpe particolari. In diretta sembrava rigore netto, poi si può discutere fino a dopodomani se c’è o non c’è. Che abbia condizionato la partita è ovvio e come qualsiasi gol a inizio gara, specialmente in match così importanti, ti condiziona tatticamente. Però sono cose che vanno messe in conto sia se subisci o realizzi il gol. Una partita va organizzata e preparata in base a tutte le varianti.”

Inter e Fiorentina non mollano la vetta. Secondo lei riusciranno a mantenere questo ritmo fino al termine della stagione?

“Paradossalmente, c’è chi dice che l’Inter è troppo fortunata, sia troppo difensivista e che subisca troppo per poter mantenere questo livello. Poi c’è chi dice che l’Inter abbia una tale solidità e capacità di sfruttare tutti gli episodi favorevoli che riuscirà fino alla fine a resistere e ad arrivare a dama. C’è chi invece dice che la Fiorentina è talmente bella che può lottare fino all’ultima giornata, ci sono poi altri che affermano che sia talmente bella che finirà per compiacersi e faticherà a mantenere questo passo. Tutte le teorie sono buone. Io ricordo che in campionato, anche quando l’Inter anni fa era prima a 17 punti dal termine, si è arrivati a decidere il titolo all’ultima giornata. A maggior ragione questa volta, secondo me il campionato si deciderà nelle ultime 6/7 giornate dalla fine, perchè ci sono tante squadre che possono conquistare lo scudetto e si troveranno tutte lì nel giro di pochi punti.”

La Juventus tornerà tra le prime posizioni secondo lei?

“Assolutamente si, la Juventus secondo me tra un mese sarà nelle prime posizioni. Sono abbastanza sicuro di questo. Conosco quell’ambiente e so cosa possono dare. Chi si culla sul ritardo della Juventus per me ha sbagliato clamorosamente i conti.”

Ieri è stato il giorno del ricordo di Gabriele Sandri, a 8 anni dalla sua scomparsa, qual’è il suo commento su questa orribile vicenda?

“Io sono un genitore, non esprimo commenti, sento semplicemente un rispetto infinito verso una famiglia che ha subito una perdita irreparabile. Non voglio parlare di altro rispetto a questa cosa perchè il discorso non finirebbe mai. Dico semplicemente che in questo momento, penso a due genitori che hanno subito la perdita più terribile che un essere umano possa subire. Sebbene non li conosca mi piacerebbe essere vicino a loro e dargli una parola di conforto anche se non servirebbe a nulla.”

A cura di @ Andrea Fagnano

 

 

0 Esclusiva: A. Giorgetti (La Nazione): “L’accoglienza per Salah sarà bollente. In casa viola trapela ottimismo sulla vicenda”

  • 24 Ottobre 2015
  • Flavia Miglietta
  • · Campionato · News · Rubriche

 

0

Continua il nostro appuntamento con la rubrica “Tre domande con…”. Alla vigilia del match Fiorentina-Roma, la redazione di Popolo Giallorosso ha contattato in esclusiva Angelo Giorgetti, prima firma della Nazione di Firenze. Ecco le sue dichiarazioni ai nostri microfoni:

Salve Signor Giorgetti, la Fiorentina viene da due sconfitte, contro il Napoli in campionato, e contro il Lech Poznań in Europa League. Com’è la situazione in casa dopo questi due passi falsi?

Ma, Giovedì è stata una sconfittta particolare, hanno giocato nomi diversi rispetto alla partita di Napoli. Ha fatto una buona figura. E’ stata una Fiorentina alternativa, giustamente Sousa secondo me è rimasto deluso da qualche giocatore perchè si aspettava un atteggiamento diverso. Con la presenza di questa competizione interna per potersi guadagnare un posto da titolare, partite come quellla di Giovedi diventano un’occasione da sfruttare per chi ha meno minutaggio. Il clima certamente non risente di questa sconfitta anche se c’è molta delusione, secondo me la Fiorentina ha fatto anche qualche calcolo in vista della partita di Domenica.

Domani Fiorentina e Roma si giocano il primato al Franchi. Quale potrebbe essere secondo lei, la chiave per sbloccare il match da ambo le parti?

E’ una partita impronosticabile, io penso che la Roma è fortissima ha grandissimi giocatori in ogni reparto, un attacco che fa paura. La Fiorentina ha però dimostrato di essere consapevole di poter giocare contro tutte, è una squadra che quando va in campo con i migliori giocatori sa sempre cosa fare. Gestire situazioni diverse fase difensiva sa chiudersi molto e ripartire con grande velocità, ha trovato anche un giocatore come Kalinic, un centravanti di grande spessore cercato in un campionato abbastanza periferico. Non so se ci sarà una chiave specifica, nel senso che sarà una partita molto aperta, dove la Fiorentina giocherà con molta attenzione e almeno otto giocatori diversi rispetto al match di Europa League. La chiave potrebbe comunque essere una grandissima attenzione tattica per poi colpire al momento giusto.

I riflettori saranno sicuramente puntati su Mohamed Salah. Che accoglienza riceverà il giocatore? Secondo lei come si risolverà la vicenda con la Fifa?

L’accoglienza è scontata, sarà bollente, hanno già venduto diversi fischietti, immagino quando toccherà palla ci saranno manifestazioni d’ostilità molto concrete. Visto come sono andate le cose, devo dire che la Fiorentina ha un pò di responsabilità, lei stessa ha ammesso di esser stata un pò troppo disinvolta. L’anno scorso dichiarando più volte che sarebbe rimasto Salah, anche per motivi che a Firenze ancora non abbiamo ben capito, perchè c’è stato un cambio di procuratore, un cambio di atteggiamento e un cambio di allenatore. Ci sono state cose che non sono state dette fino in fondo, poi Salah ha cambiato atteggiamento per cui i tifosi l’hanno presa malissimo, è chiaro che che lui ha fatto i suoi interessi è chiaro che tornando a Firenze sarà accolto male. Però credo che l’abbia messo in conto e che pochissimo influirà sulla sua scelta. Per risolvere la questione ormai la Fiorentina si sta facendo sentire con gli avvocati, c’è un ricorso presentato alla commisione della Fifa e aspettano che possa essere reso noto il verdetto a Dicembre, dopodichè si prenderanno le decisioni. In casa viola si continua ad essere ottimisti perchè ritiengono di aver ragione, non conosco le carte, apparte una che è stata pubblicata tempo fa dalla Gazzetta. Frequentandola sento tranquillità poi tornando all’accoglienza sarà per lui molto impegnativa, ogni professionista reagisce a modo suo. Io ricordo che c’era anche chi si esaltava come Mutu, che più veniva fischiato meglio rendeva. Come anche Alonso che a Torino è scomparso dalla partita. Dipenderà da lui.

Lei vede delle somiglianze tra Rudi Garcia e Paulo Sousa?

Io Sousa lo conosco da molto lontano, lo vedo parlare a volte, leggo qualcosa. Secondo me la Fiorentina è stata molto brava e/o fortunata a prenderlo dopo Montella, anche perchè gli ha risolto molti problemi con i tifosi. Uno che sa toccare i punti giusti, i temi giusti, ha saputo ristabilire un contatto con i tifosi  e poi ha detto delle cose che poi si sono verificate in campo. Un allenatore che non lascia niente al caso, ha un rapporto ottimo con i giocatori anche quelli che restano fuori, da chance a tutti. Molti meriti sono di Sousa perchè è arrivato in una situazione difficile dopo Montella, con un mercato oculato e poi perchè ha saputo cambiare il gioco facendolo diventare più concreto. Garcia visto da lontano mi sembra che abbia a disposizione un grandissimo numero di giocatori importanti e forse non è cosi facile farli stare insieme in certe situazioni. Inoltre gestire un ambiente caldissimo sotto tutti i punti di vista. Per Garcia le difficoltà ambientali sono superiori rispetto a Sousa.

Firenze e Roma sono due piazze caldissime. Trova delle somiglianze tra le due città?

Conosco persone che hanno lavorato a Roma e che ora sono a Firenze, e da loro mi è sembrato di capire a Roma sia un maggiormente amplificato più che altro per la grandezza della città, dove ci sono più persone, ma senz’altro ci sono delle somiglianze con Firenze. Qui c’e un rapporto viscerale con la squadra, c’è tanto affetto per questo è difficile. Penso che a Roma ci sia una attenzione mediatica superiore come per il numero di media e radio. Firenze da questo punto di vista forse è meno esasperata ma rimane sempre molto calda perchè quando le cose vanno male è difficile per tutti lavorare dentro la Fiorentina. Quando le cose vanno bene come ora, c’è un totale affetto dove magari è possibile uscire anche con i protagonisti.

a cura di – @ Andrea Fagnano

0 Tre domande con…Paolo Baldieri: “Roma, vai avanti di giornata in giornata. La Juve è in ritardo”

  • 9 Settembre 2015
  • Flavia Miglietta
  • · 3 domande con... · Rubriche

baldieri7

Continua il nostro appuntamento con la Rubrica “Tre domande con…”. La redazione di Popolo Giallorosso ha contattato l’ex attaccante della Roma, Paolo Baldieri. Aggregatosi alla prima squadra nell’anno dello scudetto 1982/83, in maglia giallorossa ha collezionato 26 presenze in campionato con tre reti, e 16 in Coppa Italia condite da una rete contro l’Avellino. Ha conquistato un campionato Primavera, un torneo di Viareggio e una Coppa Italia nel 83’/84′. Poi la scelta di abbracciarsi alle  squadre di provincia, Pisa, Empoli, Pescara, Avellino, Lecce e Perugia, per guadagnarsi spazio e molte soddisfazioni.

Salve Baldieri, lei ha fatto parte della rosa Campione d’Italia nel 82′-83′. Quali sono gli ingredienti, che fanno di una squadra, una grande squadra? –  “Il primo aspetto fondamentale sono i giocatori, poi un allenatore che li sappia assemblare bene e che li metta in condizione di rendere al meglio anche attraverso i suoi discorsi. Infine una società alle spalle che sappia gestire i momenti buoni dai meno buoni, che ci sia equilibro sia nelle vittorie che nelle sconfitte.

Oltre alla Roma, ha militato in diverse squadre come Pisa, Empoli, Pescara, Avellino, Lecce e Perugia. Secondo lei, quali tra queste è da considerarsi una piazza difficile?   –  “Ma non c’è una piazza difficile se poi uno va in campo e da il massimo. Durante un periodo di carenza di risultati, può esserci un po’ di malcontento. Io ero un giocatore che difficilmente tirava indietro la gamba. Diciamo che i tifosi più esigenti li trovai a Pescara. Un po’ di polemiche in più, ma niente di particolare anche perché ho  sempre avuto un buon rapporto con tutti, soprattutto grazie a questa mia caratteristica di non tirarmi mai indietro. Roma non è una piazza facile, non tanto a livello di tifosi perché il tifo è spettacolare, però chiunque viene tende ad accontentare prendendo il campione, si pensa magari più al nome pur di badare alla sostanza. Bisognerebbe avere un po’ più di pazienza e magari formare una squadra di ragazzi giovani che possano fare esperienza. A Roma non c’è tempo per vederne, adesso ancora si discute di Iturbe, che ha tanta esperienza da fare, però metterlo in discussione non fa bene al ragazzo. Io mi sono sempre divertito in provincia, fino a 27 anni ero di proprietà della Roma. Andavo in ritiro con la Roma ma poi chiedevo di giocare in provincia perché in panchina non volevo starci. Adesso molti pagherebbero per restarci. Ero una testa matta per quello, io sentivo l’affetto dei tifosi ed il loro calore, e questo era quello che mi importava, al di la della maglia che indossavi. Poi sono comunque rimasto tifoso della Roma e rimango soddisfatto di quello che ho fatto. Rispetto al passato si cura più l’immagine, ma questo dipende anche dalle società. Una volta andavi a trovare un Roma Club quando volevi, adesso è la società a decidere chi deve andare ad un Roma Club. C’è un distacco dal tifo. Una volta conoscevi quasi tutti i tifosi per nome, adesso invece c’è un po’ di freddezza. D’altra parte più di qualcuno sta tentando di spostare il calcio dallo stadio alla poltrona

E’ sempre vivo il ricordo di Agostino Di Bartolomei. Il suo rapporto con Ago?– “Ero un ragazzino. Liedholm mi chiamava a fare gli allenamenti nella prima squadra, per me era un piacere incredibile. Ago era un giocatore di cui avevi sempre timore. Così taciturno, ma poi crescendo ho conosciuto una persona con la quale potevi scambiarci due chiacchiere e ricevere i consigli giusti. Ago era una persona equilibrata, calcisticamente parlando aveva la pecca di essere un po’ lento, che però veniva nascosta da un senso della posizione, un tiro e un modo di darti la palla  fenomenali. Un aneddoto che ricordo in particolare, quando nello spogliatoio disse ad Impallomeni: “A Impallomè c’hai metà cervello bono e metà da buttà via” , ancora mi viene da ridere. Una persona meravigliosa. Poi finito l’allenamento io lo testavo. Liedholm mi chiamava perché ero veloce a tagliare le difese avversarie. Tagliavo la difesa con lui e con Vierchowod, studiavamo la difesa a zona, presi tanti calci da Ago in allenamento, ma erano calci di esperienza e non buttati all’aria.

La Roma attuale. Secondo lei, questa squadra è pronta per vincere lo scudetto? – ” Ma, la Juve è un po in ritardo, altre squadre aspettano, insomma, abbiamo preso un punto a Verona dove tutti hanno gridato allo scandalo, ma secondo me quello sarà un campo ostico per qualsiasi squadra. Quindi staremo a vedere, anche lo scorso anno eravamo partiti bene poi ci siamo persi. Bisogna vivere alla giornata cercando di andare a migliorare di situazione in situazione. Certo è, che l’organico ci porta a pensare che hai diversi ricambi e soluzioni, e questo è importante. Adesso abbiamo adattato Florenzi in difesa che se riesce a ingranare è un bel giocatorino e speriamo in questo.”

A cura di @AndreaFagnano

© 2023 carlozampa.it - testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma. Registrazione n° 299/2012 del 08/11/2012 - isogare.it - Diritti Riservati | Sito web realizzato da Andrea Giannini Designer.