Pinzolo 2016. ‪Spalletti‬: “Preliminare? Sarà importantissimo, i giocatori non dovranno aver paura” (FOTO e VIDEO)

Luciano Spalletti ha incontrato i tifosi a Pinzolo. La serata, iniziata alle ore 21.00, si è svolta presso la Piazza Sissi Madonna di Campiglio ed è stata motivo di confronto tra il tecnico della Roma e i sostenitori giallorossi.

Spalletti, introdotto dal presentatore della serata Vespasiani, ha detto: “Avere questo contatto ci porta ad assorbire più passione, poi abbiamo più responsabilità quando si va in campo. Però poi è anche esagerata. Del troppo amore si rischia di farne un cattivo uso. Quando la gente crede in te non puoi fallire. La gente si rende conto da sola di quello che dici e di quello che fai”.

Se fa freddo?

“Io sono abituato bene. Russia spesso la si metteva in un piano fisico, i contrasti non mancano mai. Siamo stati abituati bene, si è vissuto un’esperienza indimenticabile. Avevamo una palestra abbastanza grande, si parlava cinque minuti. Li avevo abituati ad ascoltarmi cinque minuti al giorno, ci allenavamo in palestra perché fuori si ghiacciava. In Russia ci sono anche altre cose, ci si può anche riscaldare. Per giocare lì bastano un pallone e due pali. I tifosi, siccome sono dispiaciuti, gli dà fastidio che dalle altre parti si conosca solo il freddo della Russia, si spogliano tutti quando si vince. E lo fanno per venti minuti, per dire che il freddo non li limiti”.

L’argomento si sposta sul ritorno nella Capitale.

Vespasiani: “Alla Roma, la prima volta, era la grande occasione dopo l’Udinese. Ci torna dopo aver vinto. Questo aiuta?”
Spalletti: “Naturalmente le conoscenze ti aiutano nel prevedere e mettere apposto gli errori. Si perde un po’ d’istinto, di ragazzo e sarebbe bene mantenerlo“.

Vespasiani: “Rimpiange quell’istinto?”
Spalletti: “Un po’ sì, bisogna esser pronti a sterzare con creatività in questa vita che va così veloce. Diventa un vantaggio“.

Vespasiani: “Se si parla di Spalletti si parla di severità. L’allenatore bravo è quello che comanda dicendolo o non dicendolo?”
Spalletti: “E’ quello che delega molto. Accentrare è sintomo di debolezza. Lo facessi sarebbe paura di lasciare il meglio agli altri. Sono bravo se riesco a essere migliore di un altro che ha tutto lo spazio di potersi esprimere“.

Vespasiani: “Quant’è importante la fiducia nello spogliatoio?”
Spalletti: “A me piacciono i miei calciatori, le regole se le fanno da soli per il reciproco rispetto. Loro debbono imparare a coesistere tra di loro. Io devo controllare. Se mi piace qualcosa aggiungo io. I calciatori mi danno la fiducia per raggiungere i risultati. Sono convinto che loro abbiano le loro soluzioni“.

Vespasiani: “Quanto conta un allenatore nella squadra?”
Spalletti: “Dipende da che ruolo lo guardi, da come vedi le cose, dalle conoscenze che hai, dai ruoli. Tutti i ruoli sono fondamentali e importanti. Tutti i ruoli possono determinare qualcosa di importante. Io mi avvicino alla squadra e penso di non potergli dare niente. Quelli fondamentali sono i giocatori. Se si riesce a mettere insieme la qualità individuale, il rispetto e il comportamento di squadra si arriva un po’ più in la. Non gli undici migliori ma il miglior undici“.

Si passa alle domande personali.

Vespasiani: “Legge i giornali dopo le partite?”.
Spalletti: “Qualcosa sì, mi costringono a leggere. Poi dipende dagli spazi che hai, è tutta conoscenza“.

Vespasiani: “Cosa la infastidisce di più?” Urlano dal pubblico: ‘La Lazio!’. Spalletti sorride.
Spalletti: “La stupidità mi dà noia“.

Vespasiani: “Ha qualche profilo social?”
Spalletti: “No, ma ora li faccio… Vanno fatti. Il mondo va in quella direzione, anche per comunicare coi miei figli“.

Vespasiani: “Crede nell’oroscopo?”
Spalletti: “No, non ci credo. Meno male hanno detto solo il giorno del mio compleanno e non quello dell’anno di nascita…“.

Vespasiani: “Scaramantico?”
Spalletti: “No“.

Dal pubblico chiedono due parole su Bielsa.

Spalletti: “Ci sarebbe stato da imparare, è un gran personaggio, un grande allenatore. Ci sono squadre che hanno fatto vedere ciò che lui ha insegnato“.

Vespasiani: “Gestisce i social dei ragazzi?”
Spalletti: “Non saprei come, ma in conseguenza di quello che postano possono esserci dei problemi e lì se ne parla. Quando si posta una frase è come se la si dicesse nello spogliatoio“.

Vespasiani: “Ma è un modo di comunicare…”.
Spalletti: “Difatti sto per farlo anche io. Capita anche di dover rettificare. Se ho tempo riuscirò a scrivere qualcosa“.

Domande botta e risposta: Scudetto o Champions? Prima lo scudetto, per poi andare a giocarsi la Champions. Luciano o mister? Luciano. Sera con amici o Maldive? Gli amici. Domenichini o mia moglie? Torno sempre a casa… Musica italiana o straniera? Italiana, Luca Barbarossa, Venditti. Calciatore o allenatore? Tutto bello, sono stato fortunato. Ho ricordi bellissimi, tutto da portare dietro. Totti a 20 o a 40 anni? Totti Capitano. Tra un mese si gioca? In Russia si giocava dopo 10 ore di aereo, proviamo a farlo noi… E’ stato particolare. A volte ci lamentiamo troppo in Italia. Il preliminare? Lo prepariamo nella maniera corretta, facendo ciò che i miei collaboratori hanno organizzato con la società. Il decorso deve assomigliare a ciò che troveremo in questa partita, parlando in maniera giusta ai giocatori, devono avere una testa forte perché sarà un momento importantissimo. Ma non devono avere paura, bisogna dosare i discorsi per metterli nelle condizioni di ragionare. Parlo abbastanza coi miei calciatori. Pallotta? Ha parlato quasi sempre lui, io ascoltavo, aveva entusiasmo, era contento e voleva trasferirmi la sua carica per la Roma. Un bel personaggio, è abituato a uno sport diverso in un Paese diverso, ma vuole bene alla Roma“.

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