“La Roma: quella nostra, vera, bella e cattiva… esiste!” – di Dario ’40


Anche se con malcelati rimpianti è necessario riconoscere che la Dirigenza, quella competente e capace e pensante, è tornata sui suoi passi. Un ulteriore ritardo sarebbe stato fatale.
Ora siamo tornati sulla strada giusta e siamo consapevoli che avventurose alternative non sono di nostra competenza e non hanno mai contribuito, anche nel recente passato, a determinare fasi positive della nostra storia.
Dunque è assolutamente necessario vincolare a noi l’attuale tecnico e tutti quegli atleti che, secondo le sue indicazioni, possono determinare sia nell’immediato che nel futuro, l’ascesa che abbiamo intrapreso.

Dovranno essere abbandonate le già dannose e comprovate, in tal senso, plusvalenze economiche.
In campo non vanno gli euro ma i giocatori, la tecnica, la determinazione, il coraggio, la volontà di vincere, la forza atletica, la tenacia, la cattiveria agonistica, questa sempre suffragata dalla lealtà competitiva e dal rispetto per gli avversari.
Condizioni essenziali tutte ritrovate nelle ultime competizioni.
Allora, erano presenti anche prima del cambio tecnico, e quindi, con quasi certezza, si può affermare che la precedente conduzione, ad eccezione del primo anno, non è mai stata in grado di individuarle o di esaltarle.
Certo il mercato invernale ha portato benefici enormemente maggiori rispetto a quello comico e quasi grottesco del gennaio 2015.
Sarebbe stato molto difficile, se non impossibile, fare peggio di allora. Ma i giusti ed indispensabili rimedi sono stati attuati quindi guardiamo al futuro con maggiore serenità e fondate speranze di successi.
Noi tifosi dovremmo abituarci a non vedere i volti di quei giocatori che hanno veramente fatto la storia della Roma; il ricambio generazionale è dovuto esclusivamente al trascorrere degli anni ma, con estrema certezza, si può affermare che quegli atleti saranno sempre amati e che, nel nostro cuore, avranno sempre la nostra riconoscenza per quanto ci hanno dato.
Unica nota stonata avvenuta nell’intervallo della “nostra inimitabile cronaca” durante l’incontro con la Viola è stata quella dei tristi commenti tecnici nello studio dell’emittente televisiva. Probabilmente, al di là delle loro simpatie personali, la Roma accoglie commenti benevoli e di circostanza solo quando è in difficoltà. Ma quelli sono problemi loro e speriamo che durino il più a lungo possibile.
Alla faccia dell’imparzialità!
Buona, finalmente, nuova Roma a tutti i Romanisti!
Dario ’40

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