La polemica di Pjanic – di Flavia Miglietta

La Roma ha vinto una importante partita contro il Napoli, ottenendo tre punti che in campionato, in casa, mancavano dal 30 novembre, Roma-Inter 4-2. Mesi questi che hanno visto, purtroppo, la Roma perdere terreno nella lotta scudetto rendendola ormai impossibile ed eliminata da Coppa Italia ed Europa League ad opera della Fiorentina. Mesi tutt’altro che facili per i tifosi giallorossi.

La vittoria contro la squadra allenata da Rafa Benitez è avvenuta grazie al gol segnato da Miralem Pjanic, autore di una sontuosa prova che da tempo si faceva attendere. Non è chiaramente passata inosservata la sua esultanza polemica che potrei interpretare, forse sbagliando, come  il naturale seguito delle parole rilasciate dal giocatore un paio di giorni prima della partita. Di tutta l’intervista riporto solo qualche passo “… capisco che i tifosi siano delusi, arrabbiati, pensano che non diamo il massimo (…) e “…dopo l’anno scorso la gente si aspettava che la squadra girasse, è venuta meno la fiducia, la piazza s’è innervosita (…)”.

Frasi che denotano, a mio avviso, amarezza e dispiacere nonchè consapevolezza di non essere riusciti ad ottenere quanto ci si era prefissati. Prendersela con la piazza è diventata quasi una moda che però non passa mai, Miralem ha segnato e si è rivolto verso la curva dei tifosi giallorossi con gesti eloquenti mentre gli altri giocatori erano intenti ad esultare in lungo e in largo. Comprendo la rabbia così come capisco che molte persone utilizzano carta stampata e byte per attaccare i calciatori sul piano personale, andando ad indagare nelle loro vite private ed arrogandosi il becero diritto di sindacarne i propri usi e costumi. Così come non mi trovano d’accordo atteggiamenti quali prendere a calci le macchine ed altre amenità del genere.

Tuttavia Miralem sa perfettamente che quest’anno, fino al 3 aprile, ha giocato una stagione al di sotto delle sue capacità e non sapendo prendere per mano la Roma nei momenti del bisogno nei quali giocatori del suo calibro possono e devono farlo. Perchè questo non sia successo io non lo so ma dentro le mura di Trigoria, anzi, nelle mura dello spogliatoio del centro Fulvio Bernardini, mi auguro che questo sia stato un argomento di discussione (civile, si intende) perchè se la Roma si trova a dover combattere ogni domenica per mantenere il secondo posto in classifica, unico obiettivo rimasto ad oggi, la colpa non può essere certo riconducibile in toto alla piazza, ai giornalisti o ai tifosi che si innervosiscono. Il nervosismo dei tifosi, poi, merita una menzione a parte. Il popolo giallorosso ha iniziato a manifestare il malumore solo dopo il ko casalingo con la Sampdoria (e siamo già al 16 marzo 2015), salvo poi contestare in maniera più forte il successivo 19 marzo dopo l’eliminazione dall’Europa League.

Ed in questi mesi (dal 30 novembre al 16 marzo) allo stadio Olimpico sono andati in scena svariati pareggi, prestazioni opache, una sofferta qualificazione contro l’Empoli in Coppa Italia (per poi essere eliminati al turno successivo dalla solita Fiorentina). Diciamolo… non è proprio un quadro allegro, escluso il derby dove, manco a dirlo, ci ha salvato il Capitano. Mi chiedo: è pertanto lecito essere un tantino alterati dopo queste performances? Io direi di si, dando per scontato che l’alterazione resti nei canoni della civiltà, sia chiaro questo.

Al gol di Miralem abbiamo gioito, un  urlo liberatorio che mancava da tanto, troppo tempo. Di polemiche, vere o costruite ad arte che siano, ne abbiamo fin sopra i capelli e sinceramente io ne farei volentieri a meno e credo, come me, tanti tifosi della Roma. La stagione sta andando verso la sua conclusione, finiamola nel modo più dignitoso possibile e poi si faranno le dovute valutazioni.

Vorrei però sottolineare un’ovvietà che delinea sicuramente la mia incoerenza ma soprattutto il mio tifare Roma: spero di vedere altri 20 esultanze polemiche di Miralem da qui al 31 maggio!

Forza Roma, sempre, comunque e dovunque!

Flavia Miglietta (@FlaviaMiglietta)

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