Brutta con l’anima – di Andrea Fagnano

Una Roma concreta e ragionata ha battuto il Genoa di Gasperini allo Stadio Olimpico, un tabù sfatato che negli ultimi sei mesi ha regalato solo due vittorie e prestazioni da cestinare. Garcia sembra aver trovato il quadro più adatto da mostrare, schierando i giocatori più in forma nelle giuste posizioni in campo. Il tecnico francese ha capito che senza la corsa e la dinamicità dello scorso anno, non si può puntare su una manovra di gioco scintillante. Per questo stiamo vedendo nelle ultime giornate, una squadra con il freno a mano tirato, pronta ad accelerare nel momento opportuno, come poi si è visto nei gol di Doumbia e Florenzi. Eliminato il possesso palla, si passa alle tanto amate verticalizzazioni con un tridente tutta corsa, Gervinho, Ibarbo e Doumbia. Il primo ha ancora la forza per arrivare in area di rigore, ma non per superare il diretto avversario. Fondamentale il lavoro tattico di Ibarbo, che grazie alla preparazione fisica Zemaniana, può permettersi di ricordare il miglior Eto’o di Mourinho. Anche se poco lucido in avanti riesce ad accorciare rapidamente per impedire la partenza della manovra avversaria. Il terzo, Doumbia, scaccia i pregiudizi del suo arrivo con il secondo gol in maglia giallorossa. Una rete da attaccante di razza che però rimane perennemente tra i quesiti in vista della prossima stagione. Ovvero, è rispettoso non giudicarlo da gennaio ad oggi ma è altrettanto coerente non ricoprirlo di gloria per due partite giocate che potrebbero al massimo diventare sei. Il problema è quindi di fondo. Perchè non è stato disponibile fin dal suo arrivo nella capitale? Chi vuole tragga conclusioni.

Una Roma operaia quindi, che ora si appresta ad affrontare le ultime quattro battaglie della stagione. Le tabelle sembrano colorarsi di giallorosso, ed è proprio questo che preoccupa. Fare calcoli sarebbe infatti il peggior errore da commettere. Il Napoli ha ancora la possibilità di essere il terzo in comodo, anche se ormai sembra aver puntato tutto sull’Europa League, che le consentirebbe di accedere direttamente ai gironi di Champions League. La Lazio sta meglio fisicamente ma il calendario potrebbe non essere d’aiuto.

A fine gara, dopo la traversata del “bello di nonna” Alessandro Florenzi, la Curva Sud richiede undici uomini della sua fattura, della sua corsa e della sua anima. Le dichiarazioni che rilascia ai microfoni Sky un minuto dopo il suo gol, sono lo specchio di questo ragazzo che non smette mai di arrendersi: “Quando riparti così in velocità e senti tutto il pubblico che vuole che tu continui, trovi le forze, anche se non so come starò domani mattina e dopodomani, però la partita per fortuna è sabato prossimo. Adesso testa subito al Milan e continuiamo con questo spirito, perché andremo avanti. I tifosi li avremo riconquistati quando arriveremo al secondo posto, che è quello che vogliamo noi e quello che vogliono loro».

Il ragazzo si farà anche se ha le spalle strette, canta De Gregori, spalle che contengono l’anima dei grandi campioni e dei grandi capitani. Che rispecchiano il cuore e il sacrificio di chi il calcio lo ama. L’anima di questa Roma brutta sta proprio qui.

Andrea Fagnano (Twitter: @AndreaFagnano)

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