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Tag: milan

0 Mercato. Kessié tra Roma e Milan: all’incontro tra club assente l’agente, ora palla al calciatore

  • 4 Maggio 2017
  • Redazione CZ
  • · News

@KessieFranck

Si complica in maniera importante l’affare Kessié. Dopo il corteggiamento del Milan la Roma torna ad incontrare l’Atalanta. Oggi assente al tavolo della trattativa l’agente del centrocampista. Presenti Monchi e Massara per il cub giallorosso, Percassi per i bergamaschi.

LA CRONACA DEGLI EVENTI:

Ore 19.30 – Resta intatta l’intesa tra club, mentre la proposta per l’ingaggio, rivela gianlucadimarzio.com, sarebbe stato alzata da 1.2 ad 1.8 milioni a stagione. Palla ora in mano al giocatore, chiamato ad una decisione definitiva tra Roma e Milan.

Ore 19.00 – Eleonora Trotta, giornalista de Il Messaggero, su Twitter aggiunge: “Kessie deve scegliere tra Roma e Milan. I giallorossi hanno alzato offerta ingaggio al calciatore. Il tema non è quindi più economico”.

#Kessie deve scegliere tra #Roma e #Milan. I giallorossi hanno alzato offerta ingaggio al calciatore. Il tema non è quindi più economico

— Eleonora Trotta (@eleonora_trotta) 4 maggio 2017

Ore 18.20 – Come riferisce ilmessaggero.it (E. Trotta), l’incontro si è tenuto allo studio Tonucci a Roma. Il club giallorosso sarebbe pronto a chiudere l’accordo che ancora manca con l’agente del calciatore, accontentando le richieste. Già a gennaio è stato trovato l’accordo tra club per il centrocampista: 28 milioni, bonus compresi, con prestito oneroso da saldare nel 2018.

Ore 15.00 – Come riferisce Matteo De Santis, giornalista de La Stampa, i rossoneri sono arrivati ad offrire circa 35 milioni di euro all’Atalanta e il calciatore avrebbe dato il via libera al trasferimento. Il lungo incontro di ieri tra l’amministratore delegato Fassone e il presidente orobico Percassi, avrebbe di fatto stravolto le carte in tavola. Tuttavia, oggi i dirigenti nerazzurri comunicheranno al club giallorosso, nell’incontro previsto nel pomeriggio, del rilancio rossonero, e la Roma sarebbe pronta a rilanciare a sua volta, alzando l’offerta da 25 a 29 milioni di euro.

0 Serie A, resi noti gli ultimi anticipi e posticipi: derby di Roma alle 12.30

  • 12 Aprile 2017
  • Flavia Miglietta
  • · Campionato · News

@OfficialASRoma

Il campionato si appresta ormai al giro di boa. A otto turni dalla fine la Lega ha comunicato date e orari della 15^, 16^ e 17^ giornata di Serie A. Il derby di ritorno tra Roma e Lazio si giocherà domenica 30 aprile alle 12.30: sarà dunque la prima stracittadina della storia all’ora di pranzo.

Rese note anche le ultime due gare che attendono la squadra di Spalletti: domenica 7 maggio alle 20.45 i giallorossi faranno visita al Milan, mentre domenica 14 maggio alle 20.45 sarà ancora posticipo con la Juventus all’Olimpico, match che potrebbe decidere definitivamente la lotta scudetto.

0 Mercato Roma. Giallorossi sul giovane portiere del Milan Alessandro Plizzari

  • 8 Marzo 2017
  • Flavia Miglietta
  • · Rubriche

@OfficialASRoma

In casa Milan l’argomento che tiene più banco e preoccupa non poco i rossoneri è il futuro di Gianluigi Donnarumma. Qualche giorno fa il suo procuratore Mino Raiola aveva detto che l’estremo difensore si sarebbe meritato una grande squadra. Qualora il portiere classe ’99 dovesse lasciare il Milan, i rossoneri avrebbero già il suo erede: si tratta di Alessandro Plizzari, classe 2000. Da settembre fa stabilmente parte della prima squadra come terzo portiere, e quando gli impegni glielo permettono torna a difendere i pali della primavera.

Nei mesi scorsi è stato il Manchester City ad approcciare con i rossoneri, i quali però hanno rispedito al mittente un’offerta di 2 milioni di euro. Adesso è la Roma a voler tentare il colpo. Come riporta ‘calciomercato.com’, il contratto da professionista fino al 2018 mette al riparo il Milan dalla possibilità che il giocatore si liberi pagando un semplice indennizzo per il premio di formazione. Quindi se la Roma vuole fortemente il calciatore dovrà parlare con la dirigenza rossonera, impegnata oggi in altre vicende, come il closing. Intanto il Milan sarebbe pronto a dare la maglia da titolare a Plizzari, qualora Donnarumma dovesse andarsene.

0 Gandini: “Dopo il Milan potevo scegliere solo la Roma”

  • 14 Ottobre 2016
  • Redazione CZ
  • · News

Si viene e si va. Come riporta Il Tempo (A. Austini), la Roma in questi giorni è una sorta di “sliding doors”, cioè di porte che si aprono e si chiudono per far uscire, da un lato, Walter Sabatini e far entrare, dall’altro, Umberto Gandini.

“Quando ormai pensavo non potessi cambiare casacca se non all’estero – racconta quest’ultimo – è arrivata la proposta dell’unica società italiana dove avrei potuto continuare. Un’opportunità perfetta, in un momento in cui si sta chiudendo un’epoca al Milan e in generale nel gruppo Fininvest. Le dinamiche di Roma sono molto delicate e particolari, serve un maggiore equilibrio. Mi calerò sempre di più nella realtà cercando di portare la mia esperienza. Gli obiettivi? Restare sempre competitivi e guidare il movimento del calcio italiano sia a livello di Lega che nello scacchiere internazionale”.

Come scrive sempre Il Tempo, l’attacco all’impero bianconero passerà inevitabilmente per la costruzione del nuovo stadio, ma anche per il main sponsor. Gandini ha consigliato a Pallotta di imprimere sulle maglie giallorosse il marchio della Raptor.

0 Trigoria, Sabatini saluta tutti con un enigma: “La causa scatenante? Il mancato acquisto di un giocatore…”

  • 7 Ottobre 2016
  • Redazione CZ
  • · News

@OfficialASRoma

Cinque anni: tanto è durata la parentesi di Walter Sabatini alla Roma. Una parentesi lunga, chiusa quest’oggi a Trigoria con un nodo visibile in gola e un altrettanto forte rimpianto, che lui definisce irreversibile: la mancata vittoria dello scudetto. “Da un punto di vista emotivo, emozionale se volete, certamente è mancata la convocazione al Circo Massimo dei tifosi della Roma. Quello era non un sogno, ma una speranza che si è accesa saltuariamente rispetto alle squadre che sono andate in campo e che hanno fatto calcio in questi anni. Ci sono stati alcuni momenti in cui ho pensato che le nostre squadre che si sono succedute, prima o poi avrebbero potuto competere per un risultato eclatante. E’ il più grande rammarico, la mia frustrazione che mi porto a casa”.

Un rimpianto, quello per il mancato scudetto, che tuttavia non è l’unico, visto che poco più avanti l’oramai ex ds aggiunge di aver fallito la cosiddetta “rivoluzione culturale”, ossia “l’esigenza di pensare alla vittoria non come possibilità ma come necessità. (…) Trigoria, i calciatori, i tecnici, i dipendenti devono iniziare a pensare alla vittoria non come una possibilità che può o non può essere, ma come una necessità. (…) Perché questo possa arrivare serve, una rivoluzione. Da questo punto di vista non ho centrato l’obiettivo”.

Ci sono dunque rimpianti sul fronte verdetti, ma anche sul versante mercato. “Cedere Lamela mi ha ucciso, perché la mia era stata una provocazione: quando ho ritenuto di poter essere il ds della Roma ho imposto questa operazione, dato che immediatamente volevo che la Roma desse subito un segnale di forza e intercettasse un predestinato, come a dire ‘Ci siamo anche noi, adesso arriveremo noi in tutti i mercati’. Fu un’operazione, complicata, inquinata, (…) e venderlo è stato un grande dolore, edulcorato dallo stato d’animo di aver comprato subito uno ritenuto più forte”.

Tuttavia Sabatini trova per un attimo serenità: “Ho ancora una speranza perché l’allenatore che c’è (e che auspico rimanga per cinque anni con il suo laboratorio permanente), riesca a centrare questo obiettivo. (…) Qui si perde e si vince alla stessa maniera: è la nostra vera debolezza”.

E, a proposito di debolezze, ecco spuntarne un’ultima, del tutto personale: “Sono stato il ds della Roma e sono stato esclusivamente il ds della Roma: ho annullato totalmente la mia persona, non ho fatto nulla in questi cinque anni nella vita che non fosse determinata, dettata e informata dal fatto che fossi il ds della Roma. Non ho scritto, mangiato, telefonato, telefonato, litigato, guardato le spalle a una donna, senza sapere di essere il ds della Roma, una cosa per me esclusiva. Questa esperienza non è stata una frazione di vita, ma è stata la vita”.

Proprio alla luce di ciò, sono tanti i momenti belli che Sabatini porterà con sé, a partire dalla vittoria con la Lazio per 2 a 1 grazie a quello che lui definisce il “vituperato” Ibarbo. “Colgo l’occasione per dire che Ibarbo è stato pagato 2 milioni per il prestito, recuperati tre mesi dopo cedendolo al Watford. Ho letto 8-10 milioni eccetera. Quel povero disgraziato di Ibarbo, venuto alla pari, ha fatto un progressione al derby che ha consentito al vituperato Iturbe di fare gol e aprire una partita che poi ci ha portato in Champions. E’ stata una vittoria che ricordo con grande affetto, prodotta da giocatori con poca fortuna qui. Oppure Il gol di Bradley a Udine quando avevamo creato un presupposto per stabilire un record: era la nona vittoria completata dalla decima contro il Chievo con un gol del ‘problema’ Borriello (così ne ho parlato io nella prima conferenza stampa)”.

Altrettanti, però, anche i ricordi brutti, come “la sconfitta nel derby in Coppa che tuttavia è stata la catarsi, l’aggiustamento del mio pensiero. Pensavo di poter fare un certo tipo di calcio, ma subito dopo quella partita ho pensato che sarebbe stato giusto cambiare indirizzo ed è stato fatto con successo”.

Inevitabile, nel corso della conferenza, la domanda su Totti e la relativa risposta: “Non riapriamo il discorso su chi lo vuole o meno. Tutti vogliono Totti: io gli darei un Nobel per la fisica dato che il Pallone d’Oro non gliel’hanno dato. (…) Le sue giocate non sono riproponibili, le sue traiettorie, le sue trasmissioni di palla, le sue parabole possono aver rimesso in discussione Copernico, Keplero, la teoria della relatività. Totti però costituisce un tappo perché porta una luce abbagliante, il sole allo Zenit e oscura tutto un gruppo di lavoro: la curiosità morbosa per il suo fare e dire, in ogni sua espressione di gioco o fuori dal campo, comprimono fortemente la crescita di un gruppo che deve essere subordinata a questo”. E, poco più avanti: “Totti non è un tappo in senso deteriore, ma per il fatto che gli rimangano in penombra, non maturando. Mi chiedo perché”.

A un certo punto, anche se non vuole, Sabatini fa polemica: “Non voglio far polemica, sono in uno stato di tranquillità; ma un giorno qualcuno di voi mi spiegherà perché ha l’esigenza di indebolire la Roma attraverso la demolizione costante e preventiva di qualsiasi dirigente venga qua. Ammetto tutte le critiche, alcune le condivido perché di errori ne ho fatto e voi li avete puntualmente denunciati, ma io vedo che c’è la tendenza a far diventare un massone Franco Baldini o un arrogante avvocato Mauro Baldissoni. Adesso sta arrivando Gandini: preparate un dossieraggio perché dovrete distruggerlo. Non vi sto accusando di nulla, non dite Sabatini se la prende con la stampa. (…) Tra venti minuti non sarò più il ds della Roma e non devo difendere nessuno, parlo in generale: rendete la Roma forte, fidatevi dei dirigenti e non fateli diventare carne da pestare. (…) L’ultimo mercato è stato statico e noioso, non mi ha somigliato: abbiamo deciso di puntellare la difesa, considerato che centrocampo e attacco hanno fornito un risultato rimarchevole l’anno scorso”.

Oltre che su Totti, poi, inevitabile anche una battuta su Pallotta. “Io penso che lo sappia perfettamente perché se ne rende conto quando viene qui e si affaccia per le strade. Si rende conto di quale passione c’è e andrebbe incentivata perché il segreto per il successo è la passione popolare. (…) Lui è bostoniano allegro e propositivo, incline allo studio della statistica e ai meeting; io sono un europeo crepuscolare e solitario. Lui vive, pensa al calcio come le sue azienda; io in maniera un pochino differente. Conflitti evidenti e chiari, ma abbiamo rispetto reciproco e il fatto che siamo arrivati alla risoluzione consensuale dimostra il buon rapporto. (…) Non è stato così lontano dagli obiettivi importanti. Milan e Inter, senza mancare di rispetto a nessuno, vorrebbero essere la Roma. Siamo incappati in un ciclo incredibile della Juve, che ha lavorato sia con le strategie aziendali ma sopratutto con le scelte di Paratici e Marotta e sono stati superiori a noi. Ma non siamo stati tanto al di sotto: 17 punti sono stati poi una esagerazione venuta fuori per un nostro mollare negli ultimi giorni”.

Ma ecco che sul finale si arriva al punto decisivo: il motivo dell’addio. “La causa scatenante per cui ho assunto questa mia decisione riguarda un giocatore che sta facendo anche molto bene in Italia. (…) Quel giocatore lì l’ho perso perché mi è mancata l’arroganza, la forza, la determinazione e la sicurezza di poter fare quell’operazione che comportava anche una commissione crassa e, sentendo alle mie spalle tutta una serie di osservazioni giuste e corrette, punti di domanda, recriminazioni, ho perso l’attimo fuggente che è la mia forza. Io invece l’attimo fuggente non lo perdo mai, perché quando c’è da arrivare su una cosa io ci arrivo con forza e con prepotenza orgogliosamente romanista. Perso questo giocatore, ho riflettuto sul fatto che non merito più la Roma. (…) Chi è questo giocatore? Ci arriverete tranquillamente…”.

E ancora: “Quando io maturo un sentimento di questo tipo voglio sportivamente morire. Se io fossi un ds simmetrico, adesso direi a tutti: Sì, sono stanco, farò dei viaggi studio e mi aggiorneró”, ma invece no. Non faró nessun viaggio studio perchè sono aggiornato, adesso mi cerco una tana dove rinchiudermi, senza leccarmi le ferite. Voglio un pertugio, un buco dove nascondermi e stare zitto 10-15-20 giorni e vorrei anche non ascoltare, quindi spegneró il telefonino e non mi troverete. Ho bisogno di raccogliere le idee, ma questo episodio è stato decisivo per decidere che non potevo essere più il ds della Roma. Questa è stata la cosa per dire basta”.

E ora? Da chi verrà sostituito Sabatini? “Da una cultura – dice lui -, da un modo di fare che non è condannabile o censurabile, è un modo di fare che fanno in molti, per carità, e sono io che ritengo di non essere più all’altezza di questo compito. Io c’ho un’idea di me stesso piuttosto altolocata, sono stato definito giustamente un presuntuoso, ma sono un presuntuoso critico di me stesso. Infatti mi affosso su qualsiasi stop sbagliato di un giocatore, ma devo e voglio fare il mio calcio e qui forse adesso posso farlo un po’ di meno. Se ho già pensato a una nuova destinazione dopo la Roma? Essendo io un inconscente, non ho nessuna offerta. Da oggi pomeriggio sono un disoccupato. Voglio lavorare, perché per me la vita è un corollario, è una cosa relativa. Vivo solo se lavoro e se faccio il mio mestiere. Non guardo alle grandi società, perché un bel panino con la mortadella vale quanto il caviale. L’importante è che possa fare il mio calcio”.

0 Ufficiale: Gandini lascia il Milan, firma con la Roma a un passo

  • 7 Settembre 2016
  • Flavia Miglietta
  • · Rubriche

L’avventura di Umberto Gandini nella capitale può iniziare. Recentemente accostato alla Roma come nuovo Amministratore Delegato, quest’oggi ha lasciato la sua carica nel Milan. A comunicarlo lo stesso club rossonero tramite una nota apparsa sul sito ufficiale: “Dopo 23 anni di Milan, Umberto Gandini ci lascia. È legittimo, caro Umberto, che tu abbia maturato il desiderio di misurarti in un nuovo contesto, ma sappi che lasci qui un gran rimpianto e tanto affetto: è ciò che, al di là perfino dei tuoi indiscutibili valori professionali, resterà per sempre nel cuore di tutti noi”.

0 Pellegatti: “Ecco chi è Gandini. Da metà Settembre sarà operativo a Roma”

  • 25 Agosto 2016
  • Flavia Miglietta
  • · 3 domande con...

Carlo Pellegatti parla di Gandini

Continua la nostra consueta rubrica ‘3 DOMANDE CON…’, questa volta per approfondire la figura di Umberto Gandini abbiamo intervistato il giornalista di Mediaset Premium Carlo Pellegatti, il quale ci ha aiutato a conoscere meglio il dirigente rossonero che sta per passare alla Roma. Ecco l’intervista:

Conosciamo meglio Gandini
Umberto Gandini nel 1993 è entrato nel Milan come direttore organizzativo, occupandosi nel tempo anche di acquisizione di diritti televisivi per il gruppo Mediaset di cui era anche dirigente. Con l’entrata in borsa di Mediaset, nel 1998, non potendo mantenere il doppio incarico, ha assunto il ruolo di dirigente del Milan dove adesso è direttore generale. Lui è anche vice presidente della ECA (European Club Association) e fa parte del consiglio strategico della UEFA.

Trattativa conclusa con la Roma?
La trattativa è ormai chiusa. Gandini andrà il 6 e 7 settembre a Ginevra, dove completerà la riunione dell’ECA, e poi si trasferirà a Roma. Sarà operativo nella capitale dal 10 o dal 15 di settembre. 

L’ufficialità arriverà quindi a mercato chiuso? 
Assolutamente si, aspetterà che si chiuderà il mercato del Milan e quello della Roma.

Cosa ha spinto Gandini ad accettare l’offerta della Roma?
Giriamo la domanda, che cosa lo ha spinto a lasciare il Milan e cosa lo ha spinto per arrivare a Roma. Per quanto riguarda il Milan, il 9-10 settembre dovrebbero arrivare gli 85 milioni che chiudono la caparra da 100 dei cinesi, prima del closing. Il Dottor Fassone, nuovo A.D. del Milan, secondo i voleri del gruppo cinese, non l’ha contattato. La nuova proprietà del Milan ha fatto evidentemente scelte diverse ed è per questo motivo che Gandini ha ritenuto opportuno accettare l’offerta della Roma che già da fine luglio lo aveva contattato. Quindici giorni fa è arrivata l’offerta ufficiale che Gandini ha accettato. Ovviamente stiamo parlando di un top club che occupa stabilmente le prime posizioni in campionato che vuole crescere sempre di più in Europa. Nel Milan era chiamato “Il ministro degli esteri” e porterà nella Roma tutta la sua esperienza e le sue conoscenze facendo fare al club giallorosso un ulteriore salto di qualità a livello di visibilità in Europa. La Roma avrà come dirigente un vice presidente dell’ECA.

Che ruolo ricoprirà?
Penso che diventerà il primo assistente del presidente Pallotta che per motivi di lavoro è all’estero. Diventerà il punto di riferimento del presidente. L’amministratore delegato è la figura d’eccellenza di una società.

Qual’è il rapporto tra Gandini e Galliani?
Eccellente, hanno sempre lavorato insieme. Questa è una cosa che va oltre il lato professionale, sono amici che si conoscono da circa trenta anni, dai tempi di RTI.

Questo approdo alla Roma del dirigente rossonero può facilitare in futuro le operazioni di mercato tra i due club?
Io direi che gli scambi e i rapporti tra Milan e Roma sono eccellenti. Lo abbiamo visto negli episodi di Destro, El Shaarawy, Romagnoli. Un’ulteriore spinta di un rapporto ben saldo. 

0 ASPETTANDO… Roma – Milan

  • 19 Dicembre 2014
  • Flavia Miglietta
  • · Campionato · Rubriche

Aspettando la febbre del sabato sera, domani alle 20.45 contro il Milan, la Roma intanto si gode le vittorie in tribunale. Infatti alle 14,45 di oggi, l’entourage giallorosso si è presentato presso il Tribunale Nazionale della Figc per discutere il ricorso alla squalifica per le accuse di uno steward dopo Genoa-Roma, nei confronti del mister Rudi Garcia. La linea difensiva scelta dalla Roma per “scagionare” il tecnico, ha puntato a dimostrare come la testimonianza dello steward non fosse sufficiente per una squalifica disciplinare. Nel tardo pomeriggio la Corte Sportiva d’appello ha fatto sapere che la squalifica di Garcia è sospesa, in attesa di ulteriori accertamenti della Procura Federale. Per cui sabato sera, il tecnico giallorosso siederà regolarmente in panchina. Per quanto concerne invece Jose Holebas è stato accolto il ricorso del club giallorosso riguardo la sanzione della squalifica per una giornata effettiva di gara inflitta al terzino greco.



Il tecnico francese ha inoltre parlato in conferenza stampa, alla vigilia del match contro i rossoneri, ed ha risposto così a chi vuole mettere i bastoni tra le ruote: “Posso solo dire che più ci daranno fastidio e più lotteremo”. Parole importanti che rappresentano in pieno la forza di questa squadra e di questa società, concetto che a qualcuno non è ancora molto chiaro.



LA ROMA – La vicenda squalifiche potrebbe dare alla squadra, la carica giusta per affrontare al meglio questo match. Il Milan non è lo stesso di qualche anno fa, ma non per questo va sottovalutato. Sarà importante rimanere incollati alla Juventus prima delle feste natalizie. Rimangono squalificati Astori, Pjanic ma ha recuperato al meglio Torosidis, abile pedina da schierare per dare sostanza alla difesa. Con il rientro di Holebas il reparto arretrato dovrebbe completarsi con i due centrali Manolas e Yanga Mbiwa, mentre a destra rimane titolare Maicon. A centrocampo torna Daniele De Rossi che sarà probabilmente accompagnato dai Keita e Nainggolan. Il tridente d’attacco sarà composto da Gervinho, Totti e Ljajic, con Destro e Iturbe pronti a subentrare.

IL MILAN – Filippo Inzaghi ha chiarito, in conferenza stampa, l’importanza di un giocatore come El Shaarawy, bloccando così le voci che portano il giovane talento italiano proprio alla Roma. L’ex attaccante dovrebbe affidarsi al modulo che ha fatto molto bene contro il Napoli, il 4-3-2-1: in attacco, quindi, si rivedranno l’ex Jeremy Menez nel ruolo di prima punta e alle sue spalle Honda e Bonaventura. Stando a quanto riferisce Sky Sport, Andrea Poli avrebbe vinto il ballottaggio con Sulley Muntari per la terza maglia del centrocampo titolare. Nel corso delle prove effettuate, Montolivo è stato provato come mezz’ala destra con l’ex Samp come mezz’ala sinistra. In difesa, l’unica modifica rispetto al match di San Siro, sarà l’ingresso in campo di Zapata al posto dell’infortunato Rami.

LE PROBABILI FORMAZIONI: Roma (4-3-3): De Sanctis; Maicon, Manolas, Yanga Mbiwa, Holebas; Keita, De Rossi, Nainggolan; Ljajic, Totti, Gervinho
A disposizione. Lobont, Curci, Somma, Cole, Torosidis, Emanuelson, Paredes, Strootman, Florenzi, Destro, Borriello, Iturbe. Allenatore: Rudi Garcia
Squalificati: Astori, Pjanic
Indisponibili: Balzaretti, Castan, Ucan, Skorupski

Milan (4-3-2-1): Diego Lopez; Bonera, Zapata, Mexes, Armero; Poli, De Jong, Montolivo; Honda, Bonaventura; Menez. A disposizione Abbiati, Agazzi, Albertazzi, Alex, Zaccardo, Essien, Muntari, Saponara, Niang, Torres, El Shaarawy, Pazzini. Allenatore: Filippo Inzaghi
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Abate, De Sciglio, Mastour, Van Ginkel, Rami

Andrea Fagnano

2 Milan-Roma: le pagelle dei tifosi

  • 16 Dicembre 2013
  • Redazione CZ
  • · Rubriche

pagelle dei tifosi

Fabio, 56 anni, Roma

De Sanctis:6 incolpevole sui gol, fa il suo
Maicon: 6 Emanuelson gli mette pensiero e lui si propone poco
Benatia:8 Mastino, Balotelli trova pane per i denti
Castan: 7 dalla parte di Leo non si passa…purtroppo solo per un tempo….
Burdisso: 6 El bandito ci mette l’esperienza ma Castan….è Castan
Dodò: 6 Concentrato…in crescita
Bradley:6 Lavoro sporco, preciso, ogni tanto perde la posizione….ma subito la ritrova
De Rossi: 6 Meno preciso del solito, sbaglia un pallone pericolosissimo ma nell’insieme sempre importante.
Strootman: 7 Solito carro armato…rigore perfetto
Ljiajic: 7 mai visto a Firenze correre tanto
Florenzi: 6 solito tanto movimento
Destro: 7 Primo pallone….GOL….Grande Mattia punta vera
Totti: 6 entra…. ma ancora non c’è
Gervinho: 8 una sola parola DEVASTANTE….se lo fosse anche al momento di concludere….

Garcia: 6 Sceglie Destro per Florenzi….e il campo lo premia ma deve insegnare alla squadra a “finire” l’avversario

ROMA : Comanda il gioco in lungo e in largo, può andare sullo 0-2 ma “nessuno vede” la maglia tirata di DDR, primo pareggio del Milan casuale, un solo grande difetto NON SA CHIUDERE LE PARTITE che domina…e rischia di perderle…e la Juve va… !

—–

Giulia, 22 anni, Roma

De Sanctis 6: poteva fare di più sui gol, continuo a dire che i portieri dovrebbero uscire.
Dodò 6: qualcosa di buono la fa, rischia con un retropassaggio al portiere quando avrebbe potuto tranquillamente rinviare.
Castan 6,5: bella partita fino alla sostituzione, la sua mancanza si è sentita. Burdisso 5: fa rimpiangere Castan come non mai, non interviene a dovere su balotelli che riesce ad appoggiare a muntari senza problemi. Inguardabile.
Benatia 7,5: migliore in campo, le prende tutte, non passa nessuno, altra bella partita.
Maicon 6: non male, ma pecca di superficialità, i cross non vanno, deve essere più concentrato.
De Rossi 7: bella partita di cuore, recriminare per un rigore grande come una casa, ma già sembra incredibile che stasera ce ne abbiamo dato uno, dopo tanto.
Strootman 7: bella partita di spessore, difende e lotta come sa fare, rigore battuto perfettamente
Bradley 5,5: troppi errori in fase di impostazione, non è in serata, si mangia una palla gol.
Gervinho 6,5
Ljajic 5: combina poco e nulla, sempre più svogliato e sempre più da panchina. Estremamente deludente.
Destro 6,5: buona prova, secondo gol consecutivo

—–

Lucia, 18 anni, Bari

DE SANCTIS 6 Qualche intervento abbastanza semplice, prende il gol sul suo palo
CASTAN 6 Inizia a fare la sua ottima partita poi viene sostituito per infortunio
BENATIA 7.5 Veramente fenomenale questo giocatore
BURDISSO 6 Fa il suo dovere
DODò 5.5 Fa un ottima partita se non fosse che si perde il giocatore sul secondo gol
MAICON 6+ Buona partita
DE ROSSI 6.5 Sempre presente, attento e grintoso
BRADLEY 5 Sbaglia tantissimo e si addormenta nel finale. non all’altezza.
STROOTMAN 6.5 Segna su rigore, ci mette la sua grinta ma a volte risulta un pò lento
LJAJIC 5 Si vede pochissimo e risulta ancora inconcludente
TOTTI 6 Entra ed illumina un pò san siro con qualche passaggio, di più non può fare
DESTRO 7+ 2 gol in 2 mezze partite. Sempre pronto al posto giusto grazie ai suoi movimenti. Non è lui che segna a porta vuota per fortuna, ma è lui che si mette in condizione di farlo grazie alla sua intelligenza tattica. BENTORNATO BOMBER.
GERVINHO 6 Si procura l’ennesimo rigore, ma spreca troppo. Doveva essere più decisivo.

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Daniele, 25 anni, Tivoli

De Sanctis: 6. Non è chiamato a grandi interventi ma subisce per la prima volta 2 gol in una partita. Sul primo svarione della difesa, sul secondo poteva fare di più. SUFFICIENTE
Maicon: 6,5. Dalla sua parte non si passa, non sbaglia un passaggio e fa sentire il suo peso offensivo. POSSENTE
Benatia: 7,5. Chiunque sia l’avversario, il marocchino ha sempre la meglio. Qualità, fisicità ed esperienza da vendere. INVALICABILE
Castan: 6,5. Puntuale come sempre in questa stagione negli anticipi e usa il fisico per chiudere gli spazi agli avversari. Sostituito per infortunio. PRESENTE
Dodo: 6. Sta crescendo il pupillo di Sabatini, sbaglia ancora qualcosa ma è coraggioso in fase difensiva e spavaldo in fase offensiva. SPERANZA
De Rossi 6,5. Solita partita di qualità e quantità di capitan futuro, oggi più propositivo per l’assenza di Pjanic. GENEROSO
Strootman 6,5. E’ il centrocampista gioiello che tutta Europa sta ammirando, imposta e spezza il gioco. Quando pressa fa paura. FAMELICO
Bradley 5. L’americano non è un regista, a lui non si chiedono geometrie ma ha parecchi limiti anche per giocate elementari. INADEGUATO
Ljajic 5. Da lui ci si aspetta la giocata fondamentale dalla cintola in su. Non va oltre qualche buon dribbling, non tira mai. DELUDENTE
Destro 6,5. Seconda partita, la prima da titolare, fiuta e trova il gol dopo pochi minuti. BOMBER
Gervinho 6,5. Se non lo leghi non lo prendi. Oggi qualcosa in più poteva farlo, ma conquista il rigore e semina il panico con la sua velocità. FULMINE
Burdisso 6. Subentra al posto dell’infortunato Castan nei minuti finali del primo tempo facendo il suo. BANDITO
Totti sv. Pochi minuti e pochi palloni per il capitano. BENTORNATO
Florenzi sv. Pochi minuti, come il capitano.

Garcia 6,5. Totti in panca e Destro dall’inizio. Scelta che lo premia dettata anche dallo stato di salute dei 2 giocatori. Non ha sbagliato nulla preparando bene la partita. Come sempre vuole vincere e trasmette questa voglia ai giocatori, allenatore di grande spessore. Non sarà contento del risultato e di qualche errore difensivo. Ha cercato di tamponare l’assenza di Pjanic, profilo di giocatore che in panchina la Roma non ha. CONDOTTIERO

—–

Mariaclaudia, 23 anni – Bisceglie

De Sanctis: 6,5
Attento e determinante sulla punizione di Balotelli. Prima partita di campionato in cui subisce due reti.

Maicon: 6
Fa bene le due fasi, senza eccessi.

Benatia: 7
Come al solito, dà sicurezza con i suoi interventi.

Castan: 6
Non appare così sicuro come nelle ultime uscite, ma è efficace. Cade male in un contrasto ed esce già nel primo tempo.
> Burdisso: 6 Si fa trovare pronto alla causa, entra abbastanza concentrato.

Dodò: 6,5
Al contrario di chi dice male di lui, stasera ha dimostrato di saper tenere i ritmi alti. Meglio sicuramente in avanti, da rivedere sempre qualcosa in difesa: rischia un po’ sull’intervento su Kakà.

Strootman: 7
Oggi è lui che tiene in mano il centrocampo. Serve l’assist per Destro e mette a segno il suo quarto gol in campionato.

De Rossi: 5,5
A tratti poco concentrato. Negli ultimi secondi del match prova a scuotere i suoi con una bella azione… troppo tardi!

Bradley: 6
Troppo timido quando si trova nei pressi dell’area di rigore. A centrocampo, però, prova a mettere attenzione e muscoli.

Ljajic: 5,5
Non riesce ad entrare nella manovra, appare troppo fine a se stesso. Perlomeno, ha velocità.
> Florenzi: s.v.

Destro: 6,5
Di nuovo al posto giusto nel momento giusto… ed è rete! Poco altro, ma non possiamo chiedere troppo per ora.
> Totti: 6 Torniamo ad ammirare i tocchi del capitano.

Gervinho: 6,5
E’ sempre l’attentatore delle difese avversarie (si procura il rigore), ma questa volta sbaglia qualcosina di troppo.

Garcia: 6
Porta a casa solo un punto, malgrado la Roma abbia disputato nel complesso una bella gara.
Forse si poteva fare meglio con l’ultimo cambio

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