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Tag: luciano spalletti

0 Match Review: Roma-Inter 1-3 ” The Great Robbery”

  • 27 Agosto 2017
  • Stefano Sale
  • · AS Roma Corner

Good morning Roma and rest of the world. We have woken up thinking about what happened last night. Was it just a bad dream? The reality this morning is that we just cannot comprehend how Roma lost a match dominated for at least 70 minutes, hitting the internal side of the post 3 times, so unlucky not to be able to put a second goal against an Inter side that did not exist up to that point. We cannot comprehend why a clear penalty was denied, and why the new VAR technology was not applied for a circumstance like that. Why didn’t the referee asks for the VAR assistance , instead asking the officials “Who do I do now?” when he should be the one asking for the VAR replay. Why did the officials deny the VAR reply and why the referee decides for a corner kick instead, if the Inter defender did not touch Perotti or the ball. This is an absolute sham, a series of mistakes that cost Roma possibly 3 points, because if Roma had doubled the advantage it would have been a different game altogether.  Let’s face it: Roma were robbed last night.

Inter were lucky enough to manage 4 shots in the Roma goal in 90 minutes and scoring 3. Thanks to Mauro Icardi’s impeccable skills in the penalty area. Of course, Roma lost a bit of touch after missing out doubling the advantage, Inter raised themselves somehow and turned the game around.  But what hurt the most is listening to the Inter coach Luciano Spalletti, claiming Inter deserved to win, and that the penalty was not a penalty. Not to talk about Totti, and the Roma fans that whistled him before the game. Just in complete denial. Much better Eusebio Di Francesco, his analyisis was impeccable instead. His team was unlucky this time but we have seen a very good display by Roma, pity for the last 20 minutes, especially with the defense. Jesus was good on the right for a good part of the game, but then suffered Perisic badly.  Fazio and especially Manolas were responsible for Icardi’s free range shots. Our best players on the pitch, Perotti, Kolarov and Dzeko. Perhaps, the only mistake made by EDF was making changes too late. Maybe Gonalons should have replaced De Rossi, and Cengiz Under for Defrel, since the young turk impressed when he came on.  But there is no point talking about that now. We need to move on. Now, two weeks break for International duties, good time to regain confidence and injured players like Peres, Karsdorp and Florenzi. Hopefully, Patrik Schick will be a new Roma player by tomorrow. New ammunition for Roma. Head on!  Forza Roma!

Stefano Sale, Roma Club Dublin @ASROMA.IE

0 Match Preview: Roma vs Inter

  • 25 Agosto 2017
  • Stefano Sale
  • · AS Roma Corner

Yesterday Francesco Totti spent his first day as Roma Football Director at UEFA Champions League draw and received the UEFA President’s Award winner 2017🏅 🇮🇹 🏅Tomorrow he will be back to the Stadio Olimpico, sitting in the stands for Roma-Inter in his first game in charge as Roma Director. It will be another emotional day since his farewell last 28th May in Roma-Genoa. A revisit of that incredible day full of tears, Totti-Day willl never be forgotten because Totti is Roma!  Meanwhile, Francesco was not so lucky with the Champions League draw when he picked AS Roma from the pot pairing them with Chelsea and Atletico Madrid. A tough draw for the Giallorossi. But, tough for the other two teams, too. The team will need to show character and determination if they want to progress.

Tomorrow, Inter Milan. An early showdown for the top of the table. Luciano Spalletti who now leads the Nerazzurri will face an hostile environment back at the Stadio Olimpico. The way he handled Totti the player last season did not go too well with the fans. The pair probably respect each other but don’t get on really. They will probbaly shake hands but that’s all. There are no signs of a patch up.  In the field, Roma have a gap on the right back with Karsdorop and Peres out. Florenzi was called up for the mergency but he has not seen the football field for months. The most probable alternative will be Manolas to play on the right, and if things do not work out, then Florenzi might step in at the last resort.

Off the pitch: Patrick Schick is becoming another Mahrez saga, Roma wants him but he’s lured by Inter. Roma needs badly a player there, tonight or tomorrow we will know the outcome, deal or not. But most importantly, Roma must improve on the pitch, the game with Atalanta has only highlighted some of the existing problems for EDF 4-3-3 formation, especially with Nainggolan new position in the middle of the park. The Belgian has not been called for international duties and his morale is not at best. Roma will need him at the top if he’s to replace the heart and soul of Francesco Totti. Forza Roma!  Stefano @ASROMA.IE

0 Udinese-Roma 0-1. Spalletti: “Oggi abbiamo subito dettato legge. Dzeko? A volte è molle”

  • 15 Gennaio 2017
  • Flavia Miglietta
  • · Rubriche

@OfficialASRoma

Il tecnico della Roma Luciano Spalletti ha commentato la vittoria in trasferta contro l’Udinese. Ecco le sue parole nel post partita ai microfoni di Premium Sport:

“Quando si giocano le partite, bisogna essere continui. Se ti capitano quelle 3-4 occasioni e le sbagli, gli avversari ne sono beneficiati e prendono coraggio e cambiano le carte in tavola. C’è un punto da analizzare bene: nella ripresa si poteva gestire meglio la palla, non si è aspettato il fraseggio e persi troppo palloni. Delneri aveva messo tutti gli attaccanti in campo, la nostra qualità ci permetteva di avere il possesso con più continuità. Anche oggi siamo stati tosti, abbiamo dettato subito legge per portare a casa il risultato. Nella ripresa, invece, non abbiamo ragionato da squadra matura e questo è l’unico punto da sistemare, però la vittoria è meritata. Strootman? Ha giocato bene così come Jesus e Fazio, dobbiamo solo ragionare da squadra matura in alcuni momenti. La difesa a 3? Abbiamo trovato degli equlibri con questi tre centrali, anche oggi avevamo giocatori forti dal punto di vista del contrasto contro, tipo Zapata o Thereau. Manolas e Jesus devono stanare sempre il centrocampista avversario, altrimenti non si crea la superiorità nel centrocampo, bisogna tirar fuori i loro mediani con il possesso. El Shaarawy? Se non porto a casa tre punti, mi aspettano all’aeroporto… Qua si fanno le seghe mentali o le carezze a chi ti pare, ma nell’1 contro 1 c’è da stoppare e da scardinare la fase difensiva del tuo avversario, perché quella è la tua qualità. La sua qualità deve essere il dribbling e lo deve fare con forza, lui ha fatto una buona partita ma c’è stato un momento che non doveva attaccare, doveva gestire e invece siamo andati a prenderla troppe volte. Quindi, ho messo Francesco che in questo è un maestro, cioè nel gestire i palloni e comunque l’ho tolto al 65′. So che Dzeko talvolta è molle, talvolta si coccola quando fa 2 gol. Se fa 2 gol, ne deve fa 4, se ne fa 4 ne deve fa 5, non deve mai accontentarsi”.

0 Udinese-Roma. Spalletti: “Out Perotti. Mercato? Feghouli e Musonda possono darci una mano”

  • 14 Gennaio 2017
  • Flavia Miglietta
  • · Rubriche

Alla vigilia del match domenicale contro l’Udinese, il tecnico giallorosso Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa. Ecco le sue parole:

“Perotti ha un risentimento muscolare al soleo per cui non ci sarà. Florenzi, che noi aspettiamo, sarebbe il nostro grande rinforzo”

Dove può migliorare la Roma nel girone di ritorno?
“Abbiamo sempre detto di aver fatto delle cose buone in funzione dello spettacolo. A volte ricadiamo in quell’abbassare il rendimento. A volte dobbiamo metterci un po’ di legna. In quello che abbiamo fatto vedere in questo periodo noi andiamo a dare considerazione a quegli atteggiamenti lì. La squadra ha capito che in alcuni momenti bisogna dare sostanza. Questi sono segnali importanti perché a Genova abbiamo vinto meritatamente. Loro ci hanno messo in difficoltà ma noi ci siamo costruiti, oltre al gol fatto, delle azioni e delle trame offensive che potevano andare nello stesso senso. Siamo sulla strada giusta”.

Le due squadre di queste trasferte sono difficili da affrontare?
“Sono due partite insidiose che abbiamo preparato allo stesso modo. Dobbiamo mettere quelle caratteristiche di cui parlavamo adesso. Queste caratteristiche in alcuni momenti ci sono mancate. La differenza è che a Gena c’è un ambiente che ti mette in difficoltà. L’affetto verso la loro squadra ti crea problemi. A Udine magari sarà più facile giocare ma l’Udinese è forte e ha un allenatore esperto. A Udine è più facile per i calciatori esprimere la propria personalità, cosa che in ambienti come Roma, Inter e Napoli è più difficile.

Pinzi?
“Io e lui ci capivamo subito. Pinzi è stato un professionista eccezionale. Io rivedo in quella squadra lì la mia Roma. Gli voglio fare i complimenti: l’ho messo da tutte le parti e in tutte le parti mi ha sempre dato il risultato. In quella squadra, come in questa, c’erano uomini veri come Muzzi, Giannichedda, Fiore, Sensini e Sottil. Ogni volte che andavamo in campo si andava oltre alle proprie possibilità per il risultato, come in questa squadra qui. Vedo molti calciatori che per il risultato della Roma danno quel qualcosa in più”.

C’è un punto in comune con Delneri?
“C’è un detto  che dice foco se mi considero, quello che dicono tutti. Il discorso su Delneri è facile: è uno forte che ha sempre messo la partita sull’aggressività. Poca tattica e tanta coerenza dall’inizio alla fine. È un allenatore che ti toglie il fiato che ti viene a pressare. L’abbiamo visto anche con il Verona le difficoltà che ha creato. I giocatori erano liberi di interpretare il suo calcio. Il plauso più corretto è secondo me quello della coerenza calcistica. Da lui abbiamo preso molto tutti noi allenatori”.

Feghouli e Musonda?
“Quello del mercato è un tema caldo e attuale. Da parte mia diventa facile perché ho già detto che per me poteva anche non esserci questo mercato perché la squadra l’ho scelta io ed è forte. Bisogna lasciare la squadra esprimersi. Ho già portato Frattesi e Tumminello. Alberto De Rossi ci dà calciatori già forti e pronti per la Prima squadra. Qui le cose si fanno iniziando dalla fine del percorso. A Emerson non si può dire di diventare subito Candela. Emerson diventerà Candela, ve lo farò vedere tra un po’. C’è bisogno di quel periodo dove lui possa analizzare le sue prestazioni in funzione del risultato da avere a livello di squadra. Non chiedo nulla alla mia società. Ho sposato la causa quando mi hanno chiamato e sono venuto a piedi pari con tutto l’amore e l’affetto che ho per questi colori. Lavoriamo sugli elementi che abbiamo. Mi concentro su quello che ho, sperando di far crescere Gerson che ha potenzialità. Se si riesce a gestire questa differenza sottile è tutto più facile per noi. C’è un periodo che sarà duro ma con una squadra, come quella che ho, non credo che ci saranno problemi. Ci saranno calciatori che saranno costretti a giocare al di sotto del loro massimo. Questo diventa difficile ma nutro fiducia nella gestione personale dei nostri calciatori. Loro ragionano nella maniera giusta. Perderemo ma sarà dura per chiunque ci ritroveremo davanti”.

La Juventus e il Napoli in qualche modo hanno cambiato i rapporti di forza con la Roma?
“Tu me le rigiri queste domande. Ho da impostare bene il mio lavoro, che è quello di far sapere ai giocatori che mi fido di loro. Ho bisogno di uno sforzo da parte loro nei momenti difficili, nei quali ci sarà da soffrire. Mi sembra già abbastanza lo stimolo che riceviamo. Ci sono delle possibilità. Se la società facesse le cose per ottenere qualche soldino da mettere sotto al materasso, io lì farei casino. Se so che la società è disponibile a mettere tutto quello che ha a disposizione e che cerca le soluzioni per sopperire alle difficoltà che avremo, io sto sempre al loro fianco. Voi la scorsa settimana mi avete chiesto se mi piaceva Rincon. Poi non si è riusciti a prenderlo perché ci sono club più forti o che hanno al momento più disponibilità. Poi c’è sempre la volontà del calciatori. Io ho iniziato a guardare Feghouli e Musonda per vedere se ci possono dare una mano e, su questo, dico di sì. Poi Massara lavorerà a tal proposito. Io mi baso su quelli che ho, sono lo zoccolo duro. Sono loro la nostra soluzione. Ora il mercato non mi interessa. Poi c’è l’aspetto dei tifosi, le attese e le pretese. Dal mio punto di vista voglio parlare in maniera trasparente e vera. Non mi aspetto che Musonda ci faccia vincere le partite. Do forza a Emerson, Nainggolan, Strootman, De Rossi e Peres che dovranno fare il doppio dei chilometri per dare palla a Dzeko e buttarla dentro. I rapporti di forza sono gli stessi. Loro hanno qualche calciatore in più di noi che, se non siamo fantastici nel modo di comportarci in quel momento lì, può crearci qualche difficoltà. Io non chiedo nulla. È bene che i nostri sappiano di dover fare gli straordinari. Si diventa di più attraverso il loro lavoro”.

Szczesny ha detto che il suo futuro dipende da Wenger. C’è la possibilità che chieda di prendere il polacco alla società?
“La sua intervista l’ho sentita. La cosa più importante è stata quello di fare i complimenti ad Alisson. Loro sono i primi a battersi le mani. Abbiamo due grandi portieri. Se scegliamo Szczesny abbiamo fiducia nelle sue qualità di trequartista portiere. Se lui farà scelte diverse abbiamo un altro grande portiere che lo sostituirà in tutto. Abbiamo bisogno di tutti e due. Quello che diventa fondamentale è che bisogna ragionare sul fatto di essere parte integrante in una società. In base ai risultato di quest’anno noi cercheremo a ritagliarci uno spazio più importante nel nostra campionato. Si ragiona ora. Sui portieri siamo a posto. Si possono fare degli allenamenti che finiscono 0-0 per mesi interi”.

Ha bisogno di un mercato numerico?
“Lì si rischia di far confusione. C’è il livello che ti fa star dentro alla Roma e uno che ti fa star dentro a un’altra squadra. In quest’ultimo a volte ci si può permettere anche un risultato diverso dalla vittoria. Non abbiamo bisogno di questi calciatori. Se riusciamo a prendere un calciatore che ti può dare un contributo in funzione degli obiettivi, il discorso si fa diverso. Noi dobbiamo essere bravi. Il fatto numerico lo riesco sempre a coprire con il lavoro di Alberto De Rossi. I ragazzi che porto in Prima squadra mostrano allenamenti di livello e vicini al calcio che dobbiamo giocare. La Primavera ci ha sostituito a volte nel mandare un messaggio in giro per l’Italia”.

0 Roma-Chievo. Spalletti: “Juve? Il gruppo ha reagito bene. Se non vinco è giusto lasciare”

  • 21 Dicembre 2016
  • Flavia Miglietta
  • · Rubriche

Il tecnico della Roma Luciano Spalletti ha parlato alla vigilia di Roma-Chievo Verona, ultimo impegno del 2016 dei giallorossi. Ecco le sue parole rilasciate in conferenza stampa:

“Nura e Lobont proseguono la riabilitazione. Per Florenzi, lunedì ha cominciato corsa lineare, siamo a sette settimane quindi nei tempi previsti. Nelle prossime settimane aumenterà i carichi di lavoro e si valuteranno le risposte, perché questo può essere aumentabile o meno, dipende il ginocchio come risponde. Paredes corre da 2-3 giorni, ogni volta che esce gli dà fastidio la caviglia, oggi riproviamo però è difficile che sia a disposizione. Manolas ha un infortunio muscolare alla coscia destra, poi ci sono Francesco, Radja e Daniele, che sono da valutare”.

Come ha reagito il gruppo dopo la sconfitta di Torino?
“Benissimo, nel senso che sono sconfitte che fanno male, poi va fatta un’analisi obiettiva che di solito si fa dentro lo spogliatoio. Quello che dà il via alla giornata dice 3 minuti all’inizio, spogliatoio, palestra, campo, oppure campo subito, oppure altro. Di solito si fa questo confronto, analisi video o solo spogliatoio. Questa volta abbiamo fatto solo spogliatoio, analisi solo successivamente ed è venuto fuori un discorso molto bello, una presa di coscienza della situazione attuale. Non bisogna buttare via tutto in 5 minuti per questa sconfitta, la sconfitta dà fastidio, ci vede tre punti più lontani dalla Juventus, poi ci sono altre considerazioni da fare che vanno tutte a favore di questi ragazzi. Deve rimanere intatta l’autostima che devono avere in quello che hanno fatto e possono fare, perché è giusto così. Stanno lavorando in modo corretto, noi facciamo vedere quasi tutto, se uno vede l’allenamento di ieri e descrive quello che è successo si rende conto dell’entusiasmo del gruppo e della voglia di andare a trasferire l’amarezza della sconfitta verso la vittoria assoluta col Chievo”.

Cosa si aspetta dalla Roma?
“Prima di tutto mi fa piacere evidenziare il buon lavoro di Maran, lui è una persona di sostanza. È un allenatore da campo, di quelli veri, insegna. Molti giocatori intorno alla palla, squadra corta, fuorigioco alto, Pellissier, Meggiorini, Floro Flores, Inglese, ci sono attaccanti forti, c’è Birsa. Dobbiamo essere attenti sulle verticalizzazioni improvvise e a dar seguito in velocità all’azione, loro ti saltano addosso se fai un possesso con poca qualità. In quei 5 minuti che non bisogna buttare all’aria tutto c’è anche l’imposizione di vincere questa partita, che entra dentro un’analisi complessiva, che faremo quando mi chiederanno del contratto”.

Sulle dichiarazioni a France Football.
“Le ho dette 20 giorni fa a un collega che ha riportato abbastanza bene. Ho detto le stesse cose che ho detto precedentemente, siete voi che gli avete dato un taglio diverso. Nel calcio usa così, ci sto a dover avere l’imposizione di vincere perché si ha a che fare con una buona squadra, però poi si fanno gli inventari, si arriva a un certo punto e si guarda se la squadra segue, è attenta ed è nelle condizioni di dare il giusto risultato per quella che è la forza di come è composta. Ad esempio, prendiamo ora: si arriva a dicembre e si analizzano i sei mesi o l’annata. In confronto alle migliori squadre europee, secondo me se si valutano le 36 partite, si ha 81 punti, si va a vedere che rispetto a Bayern, Tottenham, i due Manchester, Arsenal, Napoli, PSG, Atletico Madrid stiamo in media se non sopra. Ci sono presupposti per andare avanti, poi si rifanno analisi. Bisogna vincere questa partita col Chievo, o la mettete voi o la metto io, diventa fondamentale. Di conseguenza questa analisi va fatta in considerazione della partita, però siccome la conferenza stampa c’è ora, dico che bisogna fare i complimenti a questi ragazzi. Poi è chiaro che ci sono risultati che fanno male, ma in generale lavoriamo in modo corretto. Quando si arriva a fine anno bisogna fare l’inventario, si guarda quello che si è portato a casa, i presupposti di crescita. Qual è la cosa scandalosa? Altrimenti lo dico in un altro modo, visto che non ho vinto nulla facciamo 5 anni di contratto. Mi sembra più scorretto, io sono abituato a dover portare a casa un risultato, voi scrivendo dovete rincorrere un risultato o scrivete tanto per scrivere? Si va per partito preso o per  dare vantaggio ai propri interessi? Mi voglio augurare che non sia così”.

Su Mario Rui e Gerson.
“Mario Rui non è pronto per giocare, sta lavorando bene. Gerson è quel calciatore che è stato preso di mira, ma ha un quindicesimo della responsabilità per la sconfitta di Torino. Se me lo spiegate, se ne parla meglio. Può giocare nel suo ruolo. Qual è il suo ruolo? Per gli allenamenti che ho dico che è un centrocampista offensivo, sulla fascia come ha giocato a Torino, senza permettere mai un cross al suo dirimpettaio, non ha concesso niente. Mi sarei aspettato questa guerra se fosse successo come la partita precedente, che Alex Sandro si fosse inserito, avesse fatto una percussione, avesse fatto gol, avesse messo una palla sulla testa. Se non avesse preso l’ammonizione l’avrei tenuto in campo, cambiando il risultato viene fuori una partita diversa, è stato ammonito, diventa una partita rischiosa e lo levo. Ma casomai la colpa datela a me, non lo citate come una colpa per distruggerlo, è un ragazzo. Avevate già provato con Emerson e lui si è tirato fuori”.

Szczesny ha detto che bisogna essere uomini. In che senso questa squadra è ragazzina?
“In alcuni momenti abbiamo fatto vedere un volto diverso rispetto al valore della squadra. Potrei dire che siamo stati ragazzini a Cagliari, sono punti da non perdere. Oppure siamo stati ragazzini nel finale a Bergamo, visto come si era messa e quello che avevamo dimostrato, un’intenzione di gioco, di personalità e di tranquillità nella ricerca come avevamo fatto vedere nel primo tempo, nel secondo tempo non abbiamo dato seguito. È quello che è venuto fuori nell’analisi di domenica. Non dovevamo perdere punti a Cagliari, a Bergamo. Non dobbiamo perdere punti domani sera. Perdere con la Juventus ci può stare, abbiamo perso in modo degno, nel secondo tempo c’è stata una reazione, ha fatto qualcosa in più, ha cercato di mordere alta, di soffocare, è chiaro che ti sbilanci e rischi. È una forzatura che va fatta, penso sia un po’ riferito a questi cali che a volte ci sono stati. Abbiamo detto in modo diverso, lui lo ha sintetizzato ma mi sembra che ci possa stare. Bisogna fare risultati soprattutto con le squadre che sono inferiori al nostro potenziale, poi magari metterci qualche grande risultato come abbiamo fatto”.

È vero che Perotti ed El Shaarawy hanno espresso perplessità a giocare a destra?
“Sì, loro si trovano meglio dall’altra parte. Se glielo chiede, lo dicono anche a lei. Di solito si fa così per la palla imbucata, il gioco di Zeman ha insegnato questo. Io non sono molto d’accordo, ma c’è da fare opera di convinzione e farli trovare in situazioni diverse, di là non ci hanno mai giocato ma non è dipeso da questo. Dipende dal ruolo che ho, e dal fatto che avevo dei calciatori mezzi e mezzi che non avrebbero finito la partita, Bruno Peres era rischioso farlo giocare anche 15′, Salah non sarebbe durato. Dovevo far passare 30-40 minuti di partita con palla addosso e in questo Gerson è bravissimo, in futuro se impara a perdere qualche palla di meno può diventare uno dei due davanti alla difesa, l’abbiamo fatto anche con Pizarro. Ha meno attenzione, più responsabilità per la delicatezza del ruolo. È meno leggero per la perdita di palla davanti alla difesa o da trequartista”.

Circolano voci riguardo acquisti. Di cosa ha bisogno la Roma?
“Nel tentare di fare l’inventario si sentirà anche i giocatori, se qualcuno vuole andare. Tenere quelli che hanno giocato poco forzandoli li fa scontenti, può creare problemi. Ci si mette mano, ci si confronta, visto quello che ci è successo, forse un centrocampista, se capita giusto, lo potremmo fare. Poi per il resto ci sembra una situazione tranquilla. Non faremo scelte strane”.

Dicendo “vincere qualcosa” intende letteralmente o no?
“Dopo oggi non ne parlo più, a fine anno si guardano gli elementi che ci sono per continuare. Viene febbraio, viene marzo e si parla con la società, si guardano gli elementi per poter andare avanti. Ho firmato un contratto anche 10 anni fa, quando sono andato via lo avevo per altri due, sono arrivato sesto e sono dovuto andare via. Da parte vostra c’era la presa di coscienza che questa squadra potesse fare di più. Poi ho chiesto diverse volte allo Zenit, nessuno mi ha chiesto niente della Roma. Voi siete gli stessi, gli allenatori che sono stati qui vincono da altre parti e voi li massacrate. È segno che le cose si modificano. Si arriva vicino a quella data lì, si fanno le analisi corrette. Abbiamo determinato gli elementi per andare avanti o no? Chi è quello scomodo? Se non vinco è giusto far posto a un altro. Per scrivere avete obiettivi? Sono meno riconosciuti, voi siete sempre gli stessi”.

Ci sono similitudini tra lei e Sarri. Ma c’è una differenza che non mi spiego: Sarri gioca sempre allo stesso modo, mentre lei studia di più l’avversario e modifica la squadra. 
“Prima ero più con lui come scelte, ero più rigido. Questo lo puoi fare piano piano, quando hai costruito la squadra. Le caratteristiche dei giocatori diventano abbastanza importanti, ci sono giocatori che fanno meglio delle cose e peggio altre, c’è da convincerli. Lui è bravo, quando mi chiedono se Sarri ha detto bene quando parla di noi, io dico che quando parlano di Sarri penso al gioco del Napoli e lo apprezzo per il gioco. È il più bravo di tutti, è chiaro che quando è così limpido il segnale che vuoi mandare c’è la possibilità di riconoscere quello che fai, anche se la ripetitività e il farlo bene annullano prese di posizioni differenti al gioco che fai. Non c’è la perfezione completa, tenta di sfruttare un difetto. Lui mette tutto quando lavora con la sua squadra. Mi sono ammorbidito, sono andato a cambiare qualche situazione tattica, dettata anche dagli infortuni. Abbiamo cominciato con la difesa a quattro, poi ci si è messo anche il quinto. In difesa si sono quasi tutti infortunati, in base agli infortuni non ho doppioni classici. Nel mettere dentro altri giocatori ho modificato qualcosa. Penso che entrambe abbiano difficoltà, ma il gioco del Napoli è più definito. Il possesso palla metterà in difficoltà il Real Madrid, li costringerà a fare qualcosa a cui non sono abituati. Se non vinco niente, firmo per altri 5 anni”.

Dal 2001 la Roma è arrivata seconda 8 volte, perché non si vince? Cosa manca?
“Secondo me siamo stati bravi ad arrivare secondi, le insidie sono tante. Proviamo a fare qualcosa di più, bisogna tenere l’asta più alta possibile. I giocatori devono ragionare per migliorarsi sempre, accettare la considerazione dura del risultato e del lavoro fatto. L’Italia ha bisogno di questo, di professionalità, manca professionalità, i giocatori lo devono sapere. Il rispetto verso chi lavora, l’educazione a essere condizionato nella tua vita nella professione che fai. Poi arrivi in fondo e c’è un altro più bravo. È difficile quando sono così perfetti e riescono a sfruttare quello che hanno a disposizione. Qualche risultato doveva essere diverso, per quanto mi riguarda il lavoro della Roma è molto dignitoso, si dovrà sottolineare dopo il Chievo”.

Il secondo posto che tipo di stimolo rappresenta? Si valutano i risultati o il lavoro che ha portato a quei risultati?
“Si valuta tutto, i risultati, la posizione in classifica, la crescita o il peggioramento dei calciatori. Si valuta come si relaziona la squadra con l’allenatore, se c’è un obiettivo comune, un punto d’arrivo che tutti vogliono, che la traccia è bella delineata. Si parla il più possibile e poi tutti ci rendiamo conto del lavoro. Si valutano tutte le scelte”.

Come sta El Shaarawy? Gioca Vermaelen domani?
“El Shaarawy ha avuto un problema all’adduttore, lo ha tenuto nascosto per farci vedere che c’era. È un ragazzo eccezionale, ha qualità assoluta, va sostenuto caratterialmente, ci sono delle cose che gli piace fare, delle piazzole che gli piacciono di più e di meno. Gli piace prendere il pallone esterno, se gli fai fare l’Insigne gli piace di meno. Lui la vuole sui piedi e passare con la sua tecnica. La squadra deve essere di là, se gliela butti addosso ti ritorna. Le considerazioni sono queste, deve migliorare come lotta, come qualità, finalizzazione, fa vedere le sue qualità rientrando col destro, col mancino meno. Chi ha qualità assoluta su tutto il piede, usa l’altro un po’ di meno. A destra dovrebbe andare più per il cross, se n’è cominciato a parlare ma bisogna metterla in pratica, avendo una prima punta forte fisicamente, bravo dentro l’area a prendere posizione, se la mettiamo col piede buono si crossa meglio, si ritorna un po’ indietro ma si può giocare sia sul taglio che sull’apertura. Se vai sul fondo il cross è a uscire, su cui il difensore è avvantaggiato. La palla verso la porta basta toccarla o sfiorarne la  traiettoria, il portiere viene disturbato e la palla va dentro la sola. Quando la palla è a uscire, i difensori che sono abituati fisicamente a toccarti, a disturbarti crea grossi problemi, perché va incocciata forte. Spesso se non sei pulito, se non sei da solo il difensore ti limita molto. Però Vermaelen può darsi che giochi”.

“Il mio vino si chiama Bordocampo, in onore di Cherubini, bordocampista (ride, ndr)”.

0 Roma-Crotone. Spalletti: “La rosa non è corta. Totti dal primo minuto? Possibile”

  • 20 Settembre 2016
  • Flavia Miglietta
  • · Rubriche

Dopo la sconfitta di Firenze i giallorossi torneranno in campo domani all’Olimpico contro il Crotone. Alla vigilia del primo turno infrasettimanale della stagione, ha parlato in conferenza stampa il tecnico della Roma Luciano Spalletti. Ecco le sue parole:

Secondo alcuni quotidiani la rosa è corta, secondo lei?

“No, non è corta. Bisognerebbe averli tutti a disposizione ma non è corta ed è di qualità”.

Cosa si aspetta da Salah?
“Io faccio sempre un discorso di squadra. Salah ha bisogno di un po’ di entusiasmo e questo dipende anche dal gioco della squadra. Se noi cresciamo i giocatori molto offensivi e tecnici ottengono un contributo. Gli attaccanti hanno un peso superiore rispetto agli altri, perché devono fare gol. Sotto l’aspetto della determinazione ci tiro dentro anche gli altri, dobbiamo essere più velenosi”.

Pallotta?
“Il presidente è eccezionale, è il tipo che a me piace avere. Ha questo entusiasmo di migliorare la Roma, lo vediamo dall’impegno. Riesce a trasferire simpatia a chi ha davanti. È camaleontico, nello spogliatoio è in un modo, a cena uno showman. Da uno come lui io ci comprerei la macchina usata. È innovativo, basta vedere che ci ha fatto giocare a calcio in un campo di baseball”.

Finita la punizione di De Rossi? Si aspettava di più da lui in queste tre partite senza fascia?
“Si è finita, ha fatto bene a ricordarmelo. Mi aspettavo quanto ha fatto perché ha giocato bene. Se domani gioca gli darò la fascia”.

Nainggolan sta bene?
“Ci sta succedendo a livello di squadra. Non abbiamo fatto benissimo, nell’ultima partita ho visto dei segnali importanti. Nel discorso post Firenze ho iniziato dicendo che stiamo sulla strada giusta, dobbiamo continuare a fare così. Dobbiamo rafforzare il nostro possesso palla e essere più determinati. Nell’ultima gara ho visto cose positive, se ci metteremo qualcosa in più riavremo la nostra Roma. Nainggolan è forte quindi a farne a meno ci pensi sempre due volte, però abbiamo una rosa ampia quindi può riposare qualche volta”.

Lei si sente di confermare la speranza di Pallotta sul fatto che lei resti alla Roma?
“Questo è un discorso che lo dirà il lavoro che riusciremo a fare insieme. Quello che evidenzieranno i comportamenti di squadra. Il futuro è in questo momento qui, io debbo prendermi delle responsabilità e che le prende nella direzione giusta”.

Sta studiando una soluzione diversa per El Shaarawy che sembra essere al momento meno incisivo?
“Noi abbiamo bisogno di comandare il gioco perché da quella qualità riusciamo a far fare quel passettino in più ai nostri giocatori offensivi, riusciamo a infondergli più fiducia e a essere più tranquilli. Il primo passo è a livello collettivo. È con il nostro comportamento che possiamo cambiare la nostra vita e i risultati. Non è uno soltanto a doverlo fare. El Shaarawy è un giocatore di fascia che esprime qualità e tecnica addizionate a velocità ed esplosività, quando entra con le spalle girate alla porta è bravo se indirizza subito il controllo di palla e parte; però gli si può trovare spazio anche da altre parti. Secondo me riesce a esprimere il massimo sia sulla fascia sinistra che sulla destra, anche se lui preferisce la sinistra”.

Gerson a che punto è con l’adattamento?
“Ha delle qualità, poi bisogna vedere se riesce a metterle subito in evidenza in una squadra come la nostra. Bisogna dargli la possibilità di inserirsi. Ha qualità offensiva però non lo puoi mettere con le spalle girate perché non è rapidissimo. Ha corsa e resistenza però la fase difensiva deve migliorarla. La collocazione va fatta in maniera corretta, quando l’ho fatto giocare a Plzen non ha fatto male, però la squadra non ha funzionato al meglio e ho preferito cambiare. Gli va dato un po’ di tempo”.

Vuole commentare Corvino su Dzeko?
“So che gli ha risposto Sabatini. Corvino è un grande professionista, con quello che ha detto sminuisce la bella prestazione della Fiorentina perché stimola le persone ad andare a rivedere gli episodi fondamentali della partita, e se uno va a rivedere gli episodi fondamentali diventa tutto più chiaro. Per Dzeko basta andare a vedere le sue performance e si accorge che ha queste qualità qui”.

Qual’è il maggior difetto della Roma? Totti giocherà dal primo minuto?
“Bisogna concentrarsi sulla qualità del possesso palla. Bisogna comandare la partita così si riesce a fare la differenza, in particolare con gli uomini offensivi. Bisogna riportare qualche palla di meno dal nostro portiere, stazionare di più nella metà campo avversaria. Questo è quello su cui stiamo lavorando di più, però vedo dei miglioramenti importanti. Vedo l’interesse dei calciatori a quello che diciamo e la voglia di mettere in pratica la traccia che gli diamo. Totti può giocare dall’inizio come tutte le partite. Io scelgo come ho sempre fatto”.

 

0 Fiorentina-Roma. Spalletti: “Dobbiamo trovare l’equilibrio. Ambiente ideale per lavorare”

  • 17 Settembre 2016
  • Flavia Miglietta
  • · Rubriche

Dopo l’impegno di giovedì in Europa League, la Roma torna in campo in occasione del posticipo della 4a giornata di Serie A contro la Fiorentina. In vista della gara del Franchi, il tecnico giallorosso Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa alla vigilia, ecco le sue parole:

“Nura, Mario Rui e Rüdiger indisponibili. Vermaelen dopo la partita di Cagliari ha avuto un fastidio. Poi è partito con la Nazionale dove ha fatto degli allenamenti. Non ha giocato la prima, mentre nella seconda è sceso in campo con gli antidolorifici. Tornato a Roma ha avuto ancora più fastidio, lo abbiamo provato in Repubblica Ceca ma ha ancora questo fastidio, quindi se lo utilizziamo si ricomincia da capo. Rüdiger nelle prossime settimane lavorerà con la Primavera e tra 15-20 giorni vedremo se potrà allenarsi in maniera più vera”.

La qualità maggiore della Fiorentina resta il possesso palla?
“Loro sono rimasti gli stessi, hanno una squadra forte ed un allenatore forte e stimato in una piazza non facile come quella di Firenze. Loro giocano un buon calcio fatto di possesso palla per vincere le partite e andare a far gol, di conseguenza soffrono in fase difensiva ma è normale. Chi vuole giocare bene a pallone e vuole portare calciatori nell’area di rigore avversaria si scopre un po’. Big match? Si, quello stadio crea un’atmosfera particolare, ma anche gli altri avversari contro cui abbiamo giocato evidenzia che qualsiasi partita diventa difficile. Ieri la Samp ha rifatto una bella partita, una squadra giovane, costruita ora, che evidenzia le insidie del nostro campionato. È un campionato livellato, devi essere bravo tu a far vedere le differenze. Inoltre la Fiorentina è fra le candidate alla parte alta della classifica, se ne trarrà quindi una difficoltà maggiore. Noi dobbiamo ricercare equilibrio nella prestazione senza alti e bassi”.

spalletti

A Plzen una Roma meno efficace nell’ultimo passaggio. Bisogna lavorare sulla tattica o sulla testa?
“Io rivedo sempre le partite, a Plzen la squadra ha avuto la stessa difficoltà. Non riesce a gestire e comandare la partita, delle fasi di buon calcio ci sono stati, più di quelle che credevo. Poi andiamo sotto la linea perché non riusciamo a riempire la partita delle componenti che ci vogliono. Sicuramente bisogna essere più precisi nella semplicità, non troviamo i passaggi facili che ci danno poi quella copertura che ci permette di essere quelli che gestiscono. Proprio perché sembra facile, i nostri giocatori evitano quei passaggi, ma la chiave è proprio quella. Questa rete di passaggi che sembrano banali ma non danno riferimento agli avversari, diventano fondamentali. È stata la chiave dell’anno scorso, per il momento non ce la siamo portata dietro. A questo dobbiamo pensare principalmente adesso”.

Salah come sta vivendo questa vigilia? Lui riempie la partita?
“Salah vive tutto allo stesso modo. È una persona perfetta, ha sempre il sorriso sulle labbra. Qua fa finta di non capire gli parlo in fiorentino e si gira subito, quindi conosce tutto, è uno sveglissimo. È rimasto attaccato alla Fiorentina ma è contento di stare a Roma, nella partita metterà tutta la sua qualità. Lui riempie sempre la partita perché attacca di continuo la linea difensiva, oltre ad avere la qualità dei gol, è imprevedibile palla al piede. Esce da delle situazioni che non ti aspetti, quindi non serve dargli troppe indicazioni altrimenti si rischia di limitarlo. È bravo ad andare dietro la linea difensiva. Iturbe, per fare un esempio, ha più bisogno di indicazioni per sapere cosa fare. Salah ha più talento nel fare le cose e va lasciato libero. Nel suo comportamento di riempimento dovrebbe lottare qualche pallone in più, soprattutto quando riceve palla addosso e l’avversario è alle costole, di solito riesce a liberarsi. Quando invece ha l’avversario proprio addosso e deve contrastare forse può migliorare, come magari potrebbe fare gol anticipando di testa nonostante la statura. Però è un giocatore sicuramente affidabile”.

Appena arrivato ci chiese di smettere di parlare dell’ambiente Roma. È della stessa idea ora?
“Della stessa idea sull’ambiente e sulla squadra. Io mi deformerò a fine anno se dovrò, siete voi che ogni tanto… La squadra è forte e nei giocatori ci credo, continuerò a seminare perché secondo me quando semini bene da qualche parte qualcosa nasce. Io ho detto che Iturbe è rimandato, non ho buttato via Iturbe. Per me vanno bene questi qui fino a fine anno, è la rosa che ho voluto e mi soddisfa. Roma ambiente ideale per lavorare, chiaro che poi bisognerebbe riuscire a far maturare l’entusiasmo che ti supporta e sopporta sempre. I giocatori, messi in un ambiente ideale per lavorare, riescono a dare quel qualcosa in più. Diversamente vivere sempre nel dubbio e nelle esasperazioni diventa più difficile, allora li servirebbe più carattere. Qualcuno lo sa però poi non riesce ad opporsi nella maniera corretta, di conseguenza bisogna indicargli la strada. Bisogna vincere ma c’è anche la strada di lavorare nella maniera corretta, dove lasci dei paletti per indicare la strada. Ci deve essere un modo di fare per determinare il futuro”.

Ci sono stati errori individuali in fase difensiva. Il lavoro da lei indicato viene recepito? Hai invitato Pallotta nel tuo ristorante di Firenze?
“Abbiamo preso qualche gol di troppo, però abbiamo fatto anche cose fatte bene. Di gol ne abbiamo segnati ma su questo non sento parlare nessuno. La difesa ha un’importanza effettiva nell’economia del gioco di squadra, ma per come sono stati presi i gol interessa di più la mancanza di fiducia e la non tranquillità. Se prendo il gol subito per colpa di Jesus che hai tirato in ballo, vedo che ha giocato queste due partite anticipando il recupero su un colpo che aveva preso. È stato disponibile però non è al meglio. Per la presa di posizione che fa, dimostra che non è tranquillo, non dipende dal lavoro della linea difensiva o la qualità del giocatore. Il momento che stiamo attraversando lo porta a commettere la banalità. Questo riguarda anche altri episodi. La troppa tensione ha causato errori che non dobbiamo commettere. Bisogna far riconoscere che servono i pensieri giusti e la fiducia da picchettare per il futuro. Che poi è il mio lavoro. Anche questa deve essere una loro ricerca, oltre al risultato e alla vittoria, una costante di chi lavora nella Roma quella di dare forza per il futuro. Ovviamente chi ha commesso delle banalità che non gli appartengono possono fare meglio. Può giocare a sinistra (Jesus, ndr)? Può farlo con altre caratteristiche perché è veloce e ha piede. Non ha grandi qualità di scelta ma ha piede, se poi deve dribblare e mettere la palla filtrante è un altro discorso. Quello possono farlo Florenzi e Peres. Sul colpo di testa invece non può concedere vantaggi all’avversario perché è forte. La marcatura deve essere una sua qualità. Pallotta se li sceglie da solo i ristoranti dove andare a mangiare”.

Nelle ultime 3 partite ha riproposto davanti i 3 piccoli, poi però ha sempre inserito nell’intervallo Dzeko. Sta pensando di far diventare titolare Dzeko?
“Sono divisioni alle quali pensate voi, questo è un modo per dividere la squadra. Io penso alla formazione dello scorso anno perché ha fatto vedere di essere stata una formazione che ha dato profitti. Poi però la penso anche con Dzeko perché porta sostanza fisica. Con lui diventiamo più possenti e crea altre possibilità. Tutte hanno due o tre in avanti con quella fisicità, noi solo uno. SI tratta di momenti, se è stato fuori a Plzen è per averlo fresco a Firenze. È all’inverso del suo pensiero. Poi Salah e El Shaarawy hanno fatto bene. Abbiamo la nostra rosa e io devo infondere fiducia. Piantare fiducia perché qualcosa nascerà e su quello nascerà il resto. Attualmente dobbiamo solo trovare un equilibrio di sostanza dentro la partita senza subire o creare alti e bassi dove non riusciamo ad evidenziare di essere una squadra forte. Questo si ottiene attraverso la semplicità, passaggi semplici e continui, senza portare palla. Poi allo step successivo e si ricrea la stessa possibilità, fino la linea difensiva che poi bisogna superarla. In quello però i nostri giocatori sono maestri, lo dicono i numeri, lo dicono i gol”.

Si è chiesto perché perde concentrazione durante la partita? Il portiere ha deciso?
“Mi sembra di dover dare la stessa risposta. Abbiamo fatto bene a lunghi tratti e male in altri. Molto bene con la Samp in dei momenti e malissimo in altri. A Plzen uguale fino al gol, poi abbiamo avuto un calo. La chiave però è nelle cose semplici. Facciamo il passaggio che uno non reputa importante. I portieri sono due calciatori normali, nel calcio moderno ragiono come se fossero due giocatori normali. Poi se glielo chiedi ti dicono che avrebbero piacere nel sapere chi è il titolare, ma anche i terzini ragionano così. Poi ci sono dei momenti dove puoi cambiare, come ho fatto l’altro giorno, probabilmente sbagliando. Ma le intenzioni sono sempre quelle, di trovare una strada, di tracciare il futuro, poi si traggono le conclusioni. Per me sarà sempre uguale, abbiamo avuto un momento difficile uscendo dalla Champions ma c’è ancora un lavoro da fare per rendere migliore la Roma”.

Con Totti la squadra è cambiata, è possibile vederlo dal primo minuto? La rosa è più competitiva dello scorso anno?
“Totti si può vedere dal primo minuto, quando è entrato ha fatto bene il suo lavoro. Questo non vuol dire a Firenze ma in generale. La rosa è più competitiva, mi piace di più. Fino a fine anno non mi deformo”.

Ha cambiato idea sull’utilizzo di Totti? Cambierà qualcosa a Firenze?
“Purtroppo Francesco viene usato in maniera sbagliata, anche lui lo avverte. Perché io non voglio togliergli niente. Io l’anno scorso ho parlato chiaramente a Totti e poi si è partiti per un percorso. La squadra ha iniziato a far bene senza di lui che recuperava da un infortunio. Io voglio riuscire a trovare altri riferimenti, voi no. Usate questa cosa per spaccare la Roma, si sa che quando si da troppo potere a una persona sola succede questo. Non sento parlare bene di niente: la società non va bene, l’allenatore non va bene, l’ambiente uguale. Ci sarà una cosa che vi va bene dentro la Roma? Pallotta ha speso dei soldi su delle cose solide che resteranno. Francesco più di dire che è un genio cosa devo dire? Poi ha un’età e va gestito, ma anche lui deve darmi una mano a far crescere altri giocatori importanti. Lui deve diffondere questo modo di pensare di squadra, voi no. L’anno scorso ci ha dato un contributo fondamentale, come quest’anno. Ma anche il resto della squadra, quando uno scrive che è solo merito suo fa vedere da che parte sta. Io devo far vedere che vado in una direzione, ma il fine può essere diverso dagli obblighi. Francesco è straordinario ma la Roma non vincerà mai niente se è solo Francesco Totti. Infatti da quella Roma che ha vinto con altri calciatori straordinari, poi non si è vinto niente. Lui ha vinto tanto ma da solo non basta per far vincere una squadra. Non va mischiata la passione degli sportivi, loro è giusto che facciano quello che vogliono. Noi abbiamo il dovere di trascinarli dentro in un corpo solo di entusiasmo. La Roma deve essere anche altre cose, ne parlavo con lui a colazione perché si allenerà non con la squadra, e gli ho dato questa concessione perché parteciperà ai funerali della zia. Abbiamo parlato di queste situazioni, delle cose tirate in ballo da Nainggolan, si fa così. Io non ho niente contro Totti, ho iniziato da quest’anno che non vedo Totti come all’ultima stagione, lo dirà il campo. Voi mi volete attribuire una responsabilità che non ho. Io posso anche dirle che smetto quando smette Totti. Lei come risponde? (il giornalista non risponde, ndr). Io ho solo un anno e secondo me bisogna smettere se non si portano i risultati. Se io non faccio vittorie devo smettere, però visto che mi vuole mettere in bocca se ho cambiato idea. Nessuno ha riconosciuto i meriti della squadra, perché abbiamo vinto anche a prescindere da Totti. Il record di punti nel girone di ritorno l’ha determinato la Roma. Io le dico che se Totti continuerà a giocare sarò ancora l’allenatore della Roma, se Totti non gioca non sono l’allenatore della Roma”.

 

0 Viktoria Plzen-Roma 1-1. Spalletti: “Il gol era evitabile. C’era la possibilità di prendere la partita”

  • 15 Settembre 2016
  • Flavia Miglietta
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Dopo il pareggio alla Doosan Arena contro il Viktoria Plzen, il tecnico giallorosso Luciano Spalletti ha commentato la prima sfida della Roma in Europa League. Ecco le sue parole ai microfoni Sky Sport:

“Bisogna fare di più e meglio. La partita si era messa a favore e si poteva gestire. Loro hanno avuto una reazione fatta di forza e fisicità. C’erano le possibilità di prendere la partita, ma è andata su un piano fisico e di ripartenze e il Plzen ha avuto vantaggio da questo. Non abbiamo preso un gol che non potevamo evitare. Era evitabilissimo. Poi le partite sono queste. In questi campi se non sei bravo a prendere in mano la situazione loro sono bravi a dare tutto dal punto di vista del carattere e della fisicità. Bisogna avere un po’ più di tranquillità nel gestire le situazioni perché bisogna fare di più. Iturbe? Non è un ultimatum, l’ho fatto giocare come altri perché mi aspettavo delle risposte ma sono rimandati alla prossima. Dovevamo crederci fino in fondo, in mezzo al campo dovevamo gestire di più la partita, è lì che dovevamo fare di più. Pigrizia? È una cosa che si può accettare. Alcune palle sui piedi ci facevamo anticipare, alcune palle perse non eravamo compatti per recuperarle. Alcune volte sui rilanci lungo siamo rimasti in fuorigioco. È un aggettivo che si può accettare e bisogna trovare continuità. Si parla di riempire la partita. In alcuni elementi ma in questa partita soprattutto, tutti devono dare di più. Non riusciamo a fare questo pieno di comportamenti individuali dentro la partita. Gerson? Ha fatto tutto sommato una buona gara. Però essendo la prima è quello che è scusato di più. Non ha fatto male. Diciamo che quelli che giocano di meno devono sfruttare di più la situazione. Nel nostro calcio non ci sono cinque partite per entrare nei meccanismi di squadra. Ci sono cinque minuti in cinque allenamenti. Dobbiamo fare di più, soprattutto chi gioca meno deve sfruttare l’occasione. Deve essere visibile la voglia e l’intensità”.

 

0 Viktoria Plzen-Roma. Spalletti: “Totti? Un genio ma va gestito. Dobbiamo migliorare in difesa”

  • 14 Settembre 2016
  • Redazione CZ
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La Roma si appresta ad iniziare la sua avventura in Europa League. I giallorossi sono già a Plzen dove domani sera affronteranno la squadra di Roman Pivarnik nel primo match del girone E. Alla vigilia del match ecco le parole del tecnico Luciano Spalletti accompagnato dal difensore Federico Fazio:

La Roma giocherà complessivamente 7 partite in 22 giorni. Occasione per vedere qualche calciatore che ha giocato meno?
“Si, secondo me quest’anno abbiamo più di 11 titolari. La squadra è stata allestita per poter cambiare senza usurare sempre gli stessi. Faremo giocare chi ha giocato di meno. L’importante è giocare sempre un buon calcio e provare a vincere le partite”.

La squadra è stata preparata per la Champions. Che ruolo ha nella stagione la partecipazione in una diversa competizione come l’Europa League?
“Penso che la Champions sia la competizione più pregiata. Come ci ricordava lei, l’abbiamo persa. Anche L’Europa League è importante. Diventa bellissima con l’andare avanti alle fasi finali. Noi ci dobbiamo tenere ancora di più”.

C’è un trend negativo per la Roma: nelle ultime 32 partite europee la squadra ha subito 31 gol. Sulla difesa c’è da lavorare ancora?
“Sì è vero, in difesa dobbiamo migliorare sia per i dati che ci ha ricordato sia per quello che è il comportamento evidente. Siamo stati costretti a cambiare spesso giocatori in difesa. Alcuni poi sono arrivati all’ultimo. Dobbiamo comunque fare meglio. È uno dei reparti sul quale stiamo lavorando forte. È importante avere una difesa forte e compatta. Domani ci sarà la possibilità di avere altri giocatori nuovi tipo Fazio. Lo dobbiamo far giocare perché è serio e un giocatore molto buono. Nel contesto della partita non sarà affiatatissimo con gli altri ma la difesa sarà ugualmente nuova per certi aspetti”.

I fan vogliono vedere alcune delle stelle della Roma. Totti giocherà?
“Non posso promettere niente. Sarà la partita a dire quel che succederà. Non ho solo Totti di forte. Non posso promettere a tutti di giocare. Francesco è un genio del calcio. Il talento è colui che fa le cose che gli altri non riescono a fare mentre il genio è colui che riesce a fare le cose che il talento non riesce a fare. Per cui è sempre un piacere vederlo. C’è solo poi il fatto dell’età che ha. Questo dispiace perché bisogna essere bravi a saperlo usare”.

Come sta Vermaelen? Domani giocherà con il rombo?
“Vermaelen è a disposizione ma rischiare di farlo giocare subito potrebbe creare problemi in vista della prossima partita. Se gli si da una tempistica diversa lo si potrà avere per tutte le partite. La mia intensione è quello di non farlo partire titolare. Lo stesso Jesus ha un problemino alla caviglia. Anche Manolas ha giocato tutta la partita. Devo valutare. Casomai lo metterò durante la partita. Può dipendere da quello che sarà lo stato di Jesus. Questo dolore un po’ gli rimane. Vedremo che dirà l’allenamento di oggi. L’intenzione sarebbe Jesus a sinistra, Fazio e Manolas. Per quanto riguarda la tattica di squadra, forse domenica per la prima volta abbiamo rivisto il nostro calcio nel secondo tempo. Il rombo lo sappiamo fare e lo possiamo fare. Per quello che abbiamo visto ci può far ritrovare il calcio della Roma. Chiaro che loro con il 4-4-2 ti porteranno a sgranare lateralmente. Proveremo a far questo anche domani. Loro sanno stare dentro la partita. Ci sarà da vedere chi è più bravo. Ci vorrà più della disponibilità di domenica di De Rossi, Strootman e Nainggolan. Sembrerà stupido ma la Roma del primo tempo ha corso di più rispetto a quella del secondo tempo. Se si tiene la linea difensiva alta la corsa diminuisce, se la linea è bassa la corsa aumenta. Questa idea di stare dentro con quel modulo servirà come del resto essere disponibili a correre nel modo giusto”.

Riguardo alle parole di ieri di Nainggolan: è possibile che la squadra trovi molte difficoltà se fischiata?
“Spesso si dice che lavorare a Roma è particolare. Si, a Roma è partcolare perchè è tutto doppio: ci vuole un cuore più grosso. Dobbiamo raddoppiare l’impegno ed essere bravi noi a far partecipare il pubblico. Totti è straordinario, ma io voglio altri giocatori con la sua personalità”.

Le parole di Federico Fazio:

“E’ una competizione molto importante. L’ho vinta tre volte e dobbiamo cominciare domani con la prima partita e competere in tutte le partite. Sono tutte finali. Sto molto bene. Mi sono allenato bene. In questi primi mesi posso dire che a Roma sto bene, la squadra è competitiva e i compagni molto disponibili. Sto provando a parlare in italiano (ride ndr)”.

Vista da fuori la Roma sembra subire troppo in fase difensiva. I motivi?
“Non è solo una questione di difesa. Dobbiamo lavorare in tutti i reparti. Siamo 11 giocatori quelli che giocano, dobbiamo lavorare coma una squadra. È molto importante cominciare con 3 punti questa competizione”.

Cosa vi ha chiesto il mister?
“La cosa principale è che chi vince la competizione va di diritto in Champions. Dobbiamo vincere”.

Conosci qualcosa del Viktoria Plzen?
“Ho giocato al Siviglia sempre in Champions o in Europa League. È molto importante per questa squadra questa competizione. Anche la partita la considererà importante. Affrontare poi la Roma creerà in loro molte motivazioni. Noi dobbiamo subito imporre il gioco per prendere i 3 punti”.

 

 

0 Roma-Sampdoria. Spalletti: “Dobbiamo fare passi in avanti. L’Olimpico vuoto ci indebolisce. Ok De Rossi”

  • 10 Settembre 2016
  • Flavia Miglietta
  • · Rubriche

Vigilia di campionato in casa Roma. I giallorossi affronteranno domani pomeriggio la Sampdoria allo Stadio Olimpico, in occasione della terza giornata di Serie A TIM. Il tecnico giallorosso Luciano Spalletti ha presentato la sfida contro i blucerchiati in conferenza stampa, ecco le sue dichiarazioni:

“Partirei dalla situazione degli ultimi giorni, ringraziandovi per i messaggi che mi avete mandato e dei pensieri che ho ricevuto in questa vicenda. Quello che mi è successo mi spinge a essere ancor più sensibile nelle cose che facciamo, specie per chi è malato di cancro, ci farò più attenzione. Rüdiger, Nura e Mario Rui sono indisponibili, Vermaelen sarà testato oggi, va tenuto sotto controllo. De Rossi e Perotti sono disponibili”.

Come ha trovato la squadra?
“Ho avuto quello che ho avuto, devo rivedere oggi i calciatori che sono tornati dalle nazionali, un po’ di fatica ce l’hanno sicuramente come mi hanno detto i miei collaboratori. Salah ha recuperato, questi allenamenti post nazionali servono un po’ per riprendersi, oggi sono tutti a disposizione e importante sarà il messaggio che si lascia oggi e la valutazione di tutto il lavoro individuale che hanno sviluppato, quanto hanno giocato con le nazionali. In generale, posso dire che ho visto che la squadra è dispiaciuta per l’ultimo risultato, ma i miei sanno che bisogna resistere in determinati casi per arrivare alle vittorie, spesso le vittorie arrivano opponendosi a momenti come questi, la testa deve guardare in quella direzione lì, non ho dubbi a riguardo. I calciatori ormai li conosco, a parte chi è arrivato da poco”.

Che rapporto ha con Giampaolo? Cosa ha portato alla Sampdoria?
“È facile avere rapporto con lui, ha grandi valori umani e calcistici, abbiamo passato insieme serata a confrontarci, riesce a plasmare una squadra in modo che seguano il suo modo di vedere il calcio, un modo moderno che passa sotto il concetto di squadra che passa attraverso delle misure di squadra. Basta vederli giocare durante le prime partite e si vede che c’è la sua mano, nonostante la Sampdoria sia stata allenata da un altro grande tecnico come Montella, ma si vede già la mano di Giampaolo. Siamo amici, per cui posso dire di tutto (ride)”.

A nome di tutti i colleghi condoglianze anche da parte della redazione di Sky
Grazie

E’ riproponibile la presenza di Florenzi e Bruno Peres?
Secodno me è abbastanza facile il discorso, cerco di fare una sintesi: Florenzi può o meno fare il terzino? Si tratta sempre di quello che ho detto prima, ancora dobbiamo fare passi in avanti. Abbiamo perso un po’ quella che è la distanza di squadra, non ruisciamo a essere compatti come prima. Ci sono molti ingredienti perché se riesci a essere corto c’è un modo di ragionare diverso. Florenzi può fare benissimo il terizno, è chiaro che quando fai scelte del genere la squadra deve comandare il gioco. Se tu hai due terzini di spinta è inutile che stai a aspettare gli altri. Se dai la maggiorparte la possibilità agli avversari e fai le scelte per attaccare è un controsenso. Possono convivere con la squadra nei terzini bassi, noi dobbiamo giocare all’attacco e tenere palla noi. uella è la nostra qualità, sopratutto la loro. Poi quello che ho detto prima, le distanza sono fondamentali. Per larghezza rimane sempre 60 metri: puoi stringere la squadra, mettendo dentro l’esterno ma il campo rimane 60 mentri. Per lunghezza da 110 lo puoi portare a essere 55 perché si gioca in 40 metri e puoi reggere la squdra corta. Dobbiamo fare passi in avanti. Le msiure della squadra sono fondamentali. Come le maglie della divisa

Baldissoni ha parlato della possibilità di lasciare l’Olimpico
In questo caso qui non ho imparato niente, la penso come lui. Ha detto il mio pensiero, questa questione riguarda sopratuttto la società però non so poi se alludi alla presenza degli spettatori. L’Olimpico vuoto è dannoso per la squadra e ti rafforza meno e toglie di più. I meno e i più sono quei segnetti che usiamo nelle azionim tipo Saplletti meno e si capisce subito se ha fatto bene o male. LOlimpico vuoto ti rafforza meno e ri indebolisce di più. Per la società è un tema caldo e se verrò coincolto ridirò la mia e la penso come Baldissoni

Le parole di Allegri su Pjanic?
Facciamo meno di quello che fanno in nazionale e alla Juve. Se fanno più carichi di lavoro, noi facciamo meno. Non so come lavorano loro, tengo in considerazione tutto. Metteremo le telecamere, vedete dalla mattina alla sera quello che facciamo: basta essere attento e vedere. Ti colleghi su Roma Tv e vedi. Io non so quello che fa Allegri, lo copierei volentieri visto che vince. Noi abbiamo il nostro di lavoro che facciamo con coerenza e professionalità. Come lavora la Roma nei loro confrornti non lo so: corsa, resistenza, pallone, calci da fermo, rimesse laterali, palla sopra quando si chiudono. C’è libertà di parola”.

Florenzi sembra il dodicesimo uomo
E’ un discorso corretto che si può fare, si può contrapporre anche che è bravo ovunque e si può mettere dove vuole. In questo momento qui va valutato anche nei confronti della squadra per questa sua duttilità di fare tutto e deve farlo bene. In previsione della nostra struttura, di Ruediger che sta facendo passi importanti, per il  momento, cerco di tenere tutto in considerazione. A volte si difende, a volte si attacca. Si è allungata un po’ la misura della nostra squadra e non dobbiamo farlo: dobbiamo riprendere subito le nostre distanze. Florenzi sa benissimo sforare oltre la linea offensiva, quello che subisce a volte in difesa lui lo crea ai difensori avversari

Da domani iniziano 8 giorni impegnativi
Tutte le cose che ci riguardano hanno un valore importante, qualsiasi situazione ha un valore per il risultato. Il modo di stare insieme, di allenarsi, invogliarsi, di fare l’allenamento: quello che ora diventa fondamentale è riuscire ad essere una squadra con una misura giusta di sviluppare le azioni, di stare dentro il campo. Vogliamo essere più compatti, corti, continui nel ricercare quello che vogliamo attuare. Lo scorso anno dopo un inizio così e così ci siamo riusciti a fare questo e allora poi è stato facile esaltarsi. Quando una squadra si allunga così è più difficile aiutare un compagno, perché sono tanti metri. Diventa difficile muovere spesso la palla perché bisogna fare i lanci invece degli spostamenti della stessa. Questo sarà il tema di oggi al rientro, un’analisi di quella che è stata la nostra piccola storia di quest’anno. E’ già un momento per poterne parlare per analizzare le partite. Non dobbiamo andare a Cagliari e giocare la palla buttata e basta, dobbiamo manovrarla da dietro perché la nostra qualità ci impone di fare questo. Qualità che poi ti porta ad avere successo nel confronto. Pochi passaggi mirati, poca qualità, poche personalità nel gestire le situazioni dove ti pressano. La corsa è un  valore nell’analisi della partita e tu metti molta qualità però poi il 100% lo raggiungi con altre cose. Se decidono di pressarti ti pressano e questo deve essere un vantaggio per noi, non una difficoltà. Non siamo giocatori da Roma e nn sono un allenatore da Roma, l’ultimo spezzone di partita ha evidenziato questo. Si è rifatto come abbiamo fatto lo scorso anno, la palla ci brucia e spesso si perde in questo tentativo. Quello che mi da più fastidio è che spesso abbiamo rinunciato e questo non mi garba per niente

 

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