Szczesny: “Il mio futuro? Decide l’Arsenal. La Roma è stata la scelta migliore”

Wojciech Szczęsny, portiere della Roma e autore di una grande stagione, è l’obiettivo di mercato di diversi club, italiani e non. Primo fra questi sicuramente è il Napoli, che lo ha individuato come papabile sostituto di Pepe Reina. Il polacco a fine stagione tornerà all’Arsenal, club proprietario del suo cartellino. Solamente dopo il suo ritorno in Inghilterra potrà essere stabilito il suo futuro, ad oggi estremamente incerto. Szczęsny ha rilasciato un’interessante intervista a “The Guardian”, dove parla del domani, di Totti e dei motivi del suo addio ai “Gunners”. Ecco come esordisce: “Dopo un periodo di incertezza riguardo la decisione presa ho accumulato fiducia in me, ho conosciuto nuovi allenatori, giocatori e tattiche. Mi sento più maturo e pronto dal punto di visto tecnico-tattico. Roma è stata la decisione migliore che abbia mai preso”. Poi continua:

Totti – “Profonda stima per lui come calciatore ma soprattutto come uomo. Il modo in cui viene trattato qui a Roma, il potere che ha, non si è mai visto nel calcio. È una persona eccezionale, umile; raggiungere questo status senza montarsi la testa è esemplare. È stato incredibile condividere lo spogliatoio con lui”.

Sull’esperienza a Roma – La cosa più grande che prendo da questi due anni a Roma è il fatto che sono cresciuto come un portiere. Bisogna sempre aumentare i livelli, gli standard. Ho assorbito una conoscenza più grande del calcio, il lato tattico. Non mi vedi con quel sangue agli occhi che avevo da giovane. Non è che non lo sento, ma tatticamente si è più consapevoli di quando essere coinvolti, quando lasciare che i difensori si recuperino. Noi calciatori non firmiamo contratti da 10 anni. Un club può volerti un giorno e non quello successivo. Guardate Hart: per era forse il migliore della Premier, poi cambi manager e due settimane dopo ti trovi in prestito al Torino”.

Ancora su HartÈ la vita dei calciatori di oggi, ci ho parlato molto quando ha firmato. Abbiamo lo stesso agente, quindi sappiamo di dover tenere i nostri segreti. Ha fatto bene, non è stato semplice perché è passato da una squadra che lotta per tutti i trofei ad una di metà classifica. È passato da incassare due/tre tiri a partita a otto/dieci”.

Sul futuro – “Quando penserò al 2017-18 prenderò una decisione. Prima spetta all’Arsenal, poi a me. Voglio prendermi il mio tempo, liberare la testa da questa stagione e poi concentrarmi sulla cosa migliore da fare”.

Sull’esperienza a Londra – “Quando sono arrivato all’Arsenal ero in una borsa di studio e guadagnavo 80 sterline a settimana lontano dalla mia famiglia. Non avevo molti soldi per fare altro. Stavo spesso a casa, ricordo i primi due o tre anni: allenamento, casa e dormire. Qui sono arrivato con la mia vita ed è completamente differente. Ora sono un uomo sposato. Prima potevo solo chiamare mia madre e dirle “mi manchi”, non avevo i soldi per comprarle un biglietto. Che ne penso di Roma? C’è tanta buona energia, le persone stanno fuori al sole”.

La Juventus“Vorrei la vittoria in Champions per la Juventus per diversi motivi. Prima di tutto per poter dire di aver perso il campionato solo contro la squadra migliore in Europa, mi farebbe sentire meglio. E poi per Buffon, lo meriterebbe”.

Su Lobont“Guardiamo tanti film sulla concentrazione e non sul calcio. È un’amicizia vera, non siamo soltanto compagni di squadra”.

Roma e Arsenal a confronto“Per 10 anni ho giocato nel club che amavo. La cosa che emerge è che, anche se quando si perde fa male allo stesso modo, quando si vince non c’è lo stesso sapore. Non direi mai che do meno alla Roma di quanto farei all’Arsenal, è solo l’emozione ad essere diversa”.

Sull’Arsenal – “Quando ho potuto ho visto ogni partita. È dura per i tifosi dell’Arsenal vedere questa stagione dolorosa. Essere 1500 miglia distante aiuta. Il campionato dell’Arsenal è stato deludente, così come la Champions. I tifosi dell’Arsenal sperano nella finale di Fa Cup per salvare la stagione. Tengo le dita incrociate”.

Sul campionato – “È stata una stagione tesa, siamo stati vicini alla vetta ed ogni partita negli ultimi tre mesi è stata come una finale. L’incertezza sul mio futuro è spossante. Non sai cosa accadrà o quali saranno le opzioni e questo spinge nel subconscio, vuoi rendere bene così da non rimanere senza opzioni. C’è un po’ di adrenalina, non sai chi ti sta osservando. Non è piacevole ma è motivante”.

L’obiettivo“Sono cresciuto più di quanto speravo. Ora penso che con il giusto lavoro, la giusta attitudine, posso andare lontano. Voglio essere il migliore ed ora mi sento un po’ più vicino a riuscirci”.

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