Ruediger e la passione per il romano: “La prima cosa che ho appreso? ‘Bella ci'”

L’arcigno n. 2 giallorosso Antonio Ruediger quest’oggi ha risposto sul profilo Facebook del club capitolino alle domande dei tifosi attraverso l’hastag #AskRuediger. Ecco cos’ha detto:

Quando eri giovane ti ispiravi a qualche giocatore?
“No, non guardavo gli altri perché giocavo in attacco da giovane. Seguivo Thierry Henry. Se giocavo come lui? Quasi (ride, ndr). È una leggenda, mi sarebbe piaciuto giocare come lui”.

Quando hai deciso di diventare difensore?
“C’è stato un momento in cui erano forti Maldini, Nesta e Cannavaro. In quel momento ho capito che mi sarebbe piaciuto diventare un difensore”.

Il match più difficile della tua carriera?
“Quando ho giocato in nazionale contro la Spagna. Gli spagnoli sanno bene giocare a calcio, anche contro il Barcellona è stata dura”.

In questa stagione?
“Per me è stata quella col Milan, 1-0. Partita molto difficile, è stata una battaglia”.

Il tuo piatto preferito in Italia?
“Mi piace molto la carbonara, ma senza pancetta, perché non mangio il maiale”.

Hai mai pensato di diventare un cantante?
“No, non ho una bella voce. Conosco i testi, ma potete sentirlo, la mia voce non è intonata (ride, ndr)”.

Qual è la tua canzone preferita?
“Ora è una canzone di un cantante africano, mi piace muovermi”.

Sei il miglior ballerino nello spogliatoio, ti hanno sfidato?
“Nessuno può sfidarmi, sono il migliore (ride, ndr)”.

Qual è la prima parola che hai imparato di italiano?
“Se devo essere onesto? Vaff… e insomma sapete il resto. Poi bella ci (ride, ndr)”.

Il tuo videogioco preferito?
“PES17, al momento. Gioco solo a quello, non mi piace Call of Duty. Quando ero giovane giocavo a PES e non ho mai smesso”.

Con quale squadra giochi?
“Non mi prendo mai nel videogioco, quindi non scelgo mai la Roma”.

Come hai trascorso le vacanze?
“Non sono il tipico tedesco, le mie origini sono della Sierra Leone: l’ho visitata a Natale perché i miei genitori provengono da lì”.

Visiti molto la Sierra Leone?
“Dipende se ho tempo, la scorsa estate è stata piena. Quando ho tempo ci vado”.

Che rapporto hai con Mario Rui?
“L’ho conosciuto quando venne espulso contro di noi. Mi colpì allo stomaco e fu mandato via. Sei mesi dopo è diventato un calciatore della Roma, poi ci siamo entrambi infortunati e abbiamo iniziato a conoscerci. È un bravo ragazzo, abbiamo un ottimo rapporto. So che non ha la patente, al momento gli faccio da tassista (ride, ndr). Ogni tanto lo prendo e mi assicuro di essere più forte di lui (ride, ndr). Sul campo mi ha colpito, fuori è diverso”.

Con chi ti trovi meglio?
“Con tutti, ma sto molto bene con Edin Džeko con il quale parlo tedesco. Mi trovo bene anche con Strootman”.

Cosa ti piace di più di Roma?
“Le persone, sono molto simpatiche e calde, in Germania sono più fredde. Poi amo il cibo, il tempo è incredibile, ora la notte fa freddo ma va bene lo stesso”.

Guarderai Salah in Coppa d’Africa?
“Certamente, lo conosco molto bene, spero che vinca, nonostante ci mancherà per parecchio tempo”.

Com’è stato recuperare dall’infortunio?
“Prima dell’infortunio ero in grande forma, avrei giocato l’Europeo. Un infortunio del genere è sempre difficile, per recuperare bisogna riacquistare peso e allenarti duramente. Ora sto bene”.

Quali sono le differenze tra la Serie A e la Bundesliga?
“Quando giocavo in Germania pensavo che la Serie A non fosse niente di speciale, anche perché era scesa nel ranking. Giocandola invece mi sono reso conto della difficoltà, come quella col Genoa che non è stata facile. In Germania non sono così bravi nella tattica, in Italia poi si corre molto. Penso che le partite siano più sporche che in Germania”.

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