La Roma: prima assoluta in quarantena – di Dario ’40

Non occorre andare molto indietro nel tempo per verificare la rispondenza del titolo alla realtà della Roma; infatti, subito dopo le vacanze natalizie di fino anno 2019, quando ancora la pandemia da Covid-19 non aveva preso possesso della nostra quotidianità, la Roma, avvertendone per prima il diffondersi, si era posta in autonoma quarantena come, peraltro, dimostrato dalle tante sconfitte subite nella fase post festiva.
Nella fase 2, così istituzionalmente definita, sembrava che il picco giallorosso si stesse allontanando, almeno così sembrava, dopo la sofferta vittoria con la Sampdoria ma, subito dopo, nell’incontro con il Milan, proprio nella Regione più colpita dal virus, la Roma si è immediatamente uniformata all’andamento epidemico della Lombardia.
Ma noi, fedeli alla nostra quarantena, non abbiamo fatto eccezione e siamo rimasti coerenti alla stessa. Indubbiamente, almeno in questo, siamo i primi assoluti anche per il fatto che rispettiamo puntualmente le distanze di sicurezza dagli altri che sono abissali da quanti ci precedono nella classifica.
Purtroppo non viene condiviso il nostro intento dalle compagini che ci seguono le quali, non avvertendo la necessità di mantenere debita distanza precauzionale dalla Roma, si stanno sempre più ostinatamente avvicinando recandoci il pericolo di un contagio.
Più che le mascherine o altri dispositivi di protezione per evitare di cadere nell’anonimato calcistico, dovremmo mettere in campo quella determinazione, quella volontà di vittoria che troppo spesso sono latenti nelle nostre prestazioni.
Quello è un virus solo nostro.
Analizzato ironicamente e dolorosamente l’argomento pandemico, vorrei essere supportato nel mio fantozziano intendo che è quello di rivolgermi alla trasmissione televisiva “Chi l’ha visto” per sapere che fine abbia fatto l’evanescente proprietà della Roma, ovvero anche di quel signore texano che aveva proposto la sua acquisizione.

Buona Roma a tutti i Romanisti in forzata e non meritata quarantena.
Dario ’40

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