Intervista a Carlo Zampa realizzata da “Fantacalciamo”

Di seguito riportiamo l’intervista realizzata a Carlo Zampa dalla redazione di Fantalciamo (http://www.facebook.com/photo.php?fbid=464434006941654&set=a.416604921724563.117540.118456264872765&type=1&theater)

D) Ciao Carlo, grazie mille per la disponibilità! Cominciamo dalle basi: come e quando hai deciso di voler intraprendere la carriera di giornalista sportivo ed in particolare di radio/telecronista?

R) Da piccolo ero abbonato alla Roma, avevo la Junior Club, poi col tempo mi sono spostato in tribuna Tevere ed andavo allo stadio con il registratore commentando da solo le partite. Una volta tornato a casa e mi riascoltavo per sentire i miei errori e cercare di non commetterne ancora.

D) Che tipo di “gavetta” bisogna fare prima di poter arrivare a certi livelli, come hai fatto tu?

R) A quei tempi c’era l’esclusiva della Rai e noi eravamo pionieri nel fare le radiocronache. Le difficoltà erano notevoli perché non avevamo ancora il tesserino dell’ordine dei giornalisti e soprattutto non c’erano i cellulari per trasmettere…. Io mi sono sempre tenuto aggiornato, studio i calciatori delle altre squadre, guardo le notizie sui principali quotidiani e siti di informazione. La mia fortuna è la gente che mi segue e che da anni mi sostiene e mi ascolta. Non posso che esser grato a loro se oggi sono a questi livelli.

D) Sei soddisfatto della tua carriera fino ad ora? Hai qualche rimpianto o qualche sogno nel cassetto particolari?

R) Non ho rimpianti, ho avuto la fortuna di raccontare le gesta della Roma nell’anno del suo terzo scudetto e questo è sicuramente il massimo per uno speaker. Il sogno del cassetto è ovviamente la conquista di una Coppa Campioni e spero che prima o poi al popolo giallorosso la Roma possa regalare questa infinita gioia; in un contesto del genere poco importa chi la racconta, l’importante è esserci, viverla e gioire nella veste di tifoso romanista.

D) Ovviamente non si può parlare della tua carriera senza citare la squadra del tuo cuore…te la senti di provare a spiegare ai nostri lettori cosa significano per te Roma e la Roma?

R) Per me Roma rappresenta un senso di appartenenza, un amore sconfinato per questa città e per i suoi colori, il giallo e rosso. Sono romanista da sempre, mio padre giocava nella Mater col grande Fulvio Bernardini e quindi la Roma ha sempre fatto parte della mia vita.

D) A tal proposito, cosa si prova ad esser stato lo speaker ufficiale dell’Olimpico per tanti anni? “The Voice” resta pur sempre “The Voice”…

R) Orgoglioso e felice di quella esperienza per la quale ringrazierò sempre il Presidente Franco Sensi per la meravigliosa opportunità che mi ha dato.

D) Se dovessi domandarti il tuo ricordo più bello ed il tuo ricordo più brutto della tua carriera di radio/telecronista al seguito della Roma, cosa ci diresti?

R) Potrei essere banale ma sicuramente il ricordo più bello è legato a Roma-Parma del 17 giugno 2001 per ciò che ha rappresentato per tutti noi tifosi della Roma. Un brutto momento fu Verona-Roma, ultima giornata del campionato della stagione 1999-2000. Il motivo lo potete immaginare…
Altri due ricordi brutti sono legati agli infortuni del nostro Capitano. Il primo si riferisce al suo grave incidente in campo nel febbraio del 2006, l’anno dei mondiali in Germania. Allo stadio si respirava un clima surreale perché la gravità dell’infortunio di Francesco si era subito capita. Il secondo mi è rimasto impresso perché, in concomitanza dell’orario della partita, una persona a me cara lottava tra la vita e la morte e quando Francesco, da lei adorato, si infortunò in maniera preoccupante ho subito pensato che il peggio fosse accaduto. Ed infatti, a fine partita, ho avuto la triste notizia… Era il 19 aprile del 2008.

D) Ora un paio di curiosità…numero uno: tutti i tifosi sono scaramantici, tu hai qualche rito particolare prima/dopo/durante le gare? Ricordo di aver letto di un fatidico cornetto Algida
nell’intervallo…

R) Tutto vero. Nell’anno dello scudetto dovevo mangiare un cornetto Algida all’intervallo e questo portava fortuna alla Roma. Ricordo, in particolare, la partita a Torino contro la Juve, quando pareggiammo con i gol di Nakata e Montella. Non era una stagione da cornetto Algida eppure David Rossi, che conosceva questa mia scaramanzia, fece i salti mortali per portarmelo ed i risultati si sono visti. La cronaca del secondo tempo l’ho fatta mentre mangiavo il gelato ed al gol di Vincenzino è volato tutto, cornetto compreso.

D) La seconda: com’è nato il tuo celebre modo di esultare, che è un po’ il tuo marchio di fabbrica?

R) Mi sono sempre ispirato ai cronisti brasiliani, per me i migliori a raccontare e a far vivere le partite… naturalmente io l’ho personalizzato in modo spontaneo.

D) Cosa ne pensi dell’operato di questo anno solare della nuova dirigenza giallorossa? Cosa ti ha soddisfatto e cosa no?

R) Non va dimenticato che la nuova proprietà ha salvato la Roma dal fallimento. E’ un lavoro di ricostruzione che ha bisogno di tempo, gli investimenti sono stati fatti, anche se non tutti hanno dato i
risultati sperati. E’ positivo lo sforzo fatto dai dirigenti per venire il più possibile incontro alle esigenze dei tifosi e per me Franco Baldini è una certezza di professionalità, serietà e passione. 

D) E dell’attuale rosa? Chi ti convince e chi manderesti dietro la lavagna?

R) Di questa rosa attuale sono più soddisfatto rispetto a quella della passata stagione. Siamo passati da Josè Angel a Balzaretti, tanto per citare un esempio, e la differenza si vede. E’ presto per bocciare qualcuno, la Roma sta ancora imparando i meccanismi di Zeman e sicuramente dobbiamo ancora migliorare. Per me, comunque, il numero uno è sempre il nostro Capitano, indiscusso leader di questa squadra nonché immenso fuoriclasse.

D) Ora ti chiedo un tuo pensiero sul nostro campionato in generale: una volta era considerato il più bello del mondo, oggi fatichiamo a raccoglier consensi per molti motivi, i giocatori fuggono, gli stadi sono vuoti. Tu cosa ne pensi? Quali sono le cause della malattia del calcio italiano e cosa si potrebbe fare per porvi rimedio?

R) La crisi economica sta condizionando in modo determinante il campionato italiano, che ha perso molti giocatori di valore attratti dai soldi degli sceicchi e dei magnati stranieri. Bisogna lavorare sui settori giovanili per coltivare in casa i giocatori del domani e trovare al proprio interno le migliori risorse da sfruttare per garantire un futuro alla società.

D) Ultima domanda: un pronostico secco sulle prime posizioni di campionato e sulla posizione che potrebbe ricoprire la Roma, fermo restando che per dare giudizi è certamente presto.

R) … Diciamo che il campionato non lo vince la Lazio. La Roma, invece, spero faccia una stagione degna del suo nome, del suo Capitano e dei suoi tifosi.

D) Grazie mille, un saluto a te e grazie ancora da tutta la redazione e dai fan di Fantacalciamo!

R) Grazie a voi e sempre Forza Roma!

 

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