0 Popolo Giallorosso – puntata del 18/10/2021
Aspettando Roma-Sassuolo
Aspettando Roma-Sassuolo
Una bella chiacchierata con Benedetto del Roma Club Trapani.
Ciao Benedetto, grazie per la cortesia e disponibilità. Da dove nasce la vostra passione per la Roma?
Alcuni di noi sono nati o hanno vissuto a Roma da piccoli. Per i trapanesi la passione per la magica nasce sicuramente dalle emozioni che suscitano da sempre il suo tifo caloroso e i suoi colori
Ci raccontate la giornata tipica del vostro roma club quando gioca la Roma?
Negli anni abbiamo alternato la visione delle partite nei vari locali o in sedi temporanee, siamo ancora alla ricerca di una sede definitiva anche se non sarà facile perché implica delle spese e un impegno da parte di tutti
Il ricordo più bello legato alla Roma?
Le due targhe consegnate a Totti, una per i 20 anni di carriera e l’altra come socio onorario del RC Trapani “Francesco Totti” consegnata a Catania durante una trasferta. Incontrare Il Capitano è sempre un’emozione indescrivibile
Qual’è la trasferta che più vi è rimasta impressa e perchè?
Detto che per noi sono tutte trasferte, anche a Roma, siamo molto legati alle trasferte di Palermo e Catania per la partecipazione collettiva e l’atmosfera che si respirava nella nostra terra, ma anche ad un Roma – Juve (1-0 Totti) che per noi è stata la prima in massa all’Olimpico e ovviamente all’addio di Totti…indimenticabile
Nella meravigliosa terra siciliana ci sono molti tifosi di Juve, Inter e Milan. Com’è la convivenza con i tifosi di altre squadre?
Il desiderio di creare un club è nato anche per quello, una convivenza con gli altri tifosi nei vari locali della città non era il massimo della vita essendo in minoranza
Il momento attuale della Roma: ci sono tifosi preoccupati ed altri fiduciosi. Voi in che parte state?
Una via di mezzo, ma tendente al pessimismo perché conosciamo le annate che iniziano con questa depressione collettiva della squadra, purtroppo risolvibile solo con una scossa che riporti entusiasmo. Personalmente penso che basti poco alla Roma per tornare su in classifica, nel lungo periodo però servirà sicuramente lo stadio, fondamentale per essere competitivi a certi livelli
In vista di Milan-Roma, abbiamo contattato la gentilissima Monica Colombo, giornalista che segue le vicende della squadra rossonera per il Corriere della Sera
Secondo Lei, dopo la partita di Napoli dove il Milan ha evidenziato un calo fisico dopo un primo tempo esaltante, che tipo di tattica userà il tecnico rossonero per dosare le forze dei suoi giocatori?
Più che questione di calo fisico mi è sembrato che contro il Napoli dopo aver trovato due gol, pur bellissimi, ma senza grande pressione, il Milan abbia proposto di nuovo lo stesso gioco dell’anno scorso. Con interpreti diversi, l’Atalanta che pur non ha campioni, contro la Roma all’Olimpico a tratti ha imposto il proprio gioco. Il Milan nel secondo tempo al San Paolo si è impaurito e ha subito il cambio di ritmo della squadra di Ancelotti. Aveva messo in campo un solo nuovo acquisto, Higuain. Domani sera schiererà dall’inizio Caldara al fianco di Romagnoli. Di certo la manovra beneficerà dell’esordio stagionale di Calhanoglu che con le sue accelerazioni può creare scompiglio sulla corsia di sinistra.
Dal punto di vista tecnico il mercato del Milan ha soddisfatto le aspettative o è rimasto qualche tassello in sospeso per puntellare la squadra?
Considerando i vincoli del fair play finanziario e l’impossibilità di ‘sfidare’ la Uefa con maxi investimenti la rosa con gli otto elementi arrivati si è rinforzata. Resta il dubbio che manchi una mezzala di spessore. Bakayoko è un centrocampista di rottura, bravissimo se schierato in una mediana a due come si è visto nel Monaco arrivato alla semifinale di Champions. E’ questa la lacuna a mio avviso. Poi Biglia nel ruolo di regista ha deluso. Da vedere se quando Montolivo avrà recuperato dall’infortunio al polpaccio potrà dargli il cambio, considerando che i suoi rapporti con Gattuso si sono incrinati dopo la mancata convocazione nella tournèe estiva. Chiaro messaggio per mandarlo via. Ora che è rimasto, va recuperato.
Durante l’estate hanno tenuto banco le vicende societarie relative al fondo proprietario del Milan. A suo avviso queste voci, compreso il rischio (scampato) di non poter giocare l’Europa League, hanno condizionato la preparazione fisica e soprattutto psicologica dei calciatori?
Le voci del passaggio societario non hanno condizionato la preparazione dei giocatori. Casomai possono aver creato inquietudine in Gattuso che era molto legato a Mirabelli. Nella società precedente, in preda al caos più assoluto, l’allenatore era il padre padrone del Milan. Tanto che gli fu rinnovato il contratto a Pasqua, quando ancora non era chiaro se i rossoneri fossero in grado di agguantare il sesto posto. Ora con una società forte, e dirigenti stimati e riconosciuti è il tecnico a rappresentare l’anello debole della catena. Per lui questa stagione sarà un bell’esame di maturità. Maldini ha deciso che era giusto concedergli un’altra chance.
A suo avviso, ci si aspettava il flop del proprietario cinese? Adesso invece, con il fondo Elliot, si hanno prospettive per far tornare il Milan ai vertici del calcio italiano ed internazionale?
Il flop del Milan di Yonghong Li era preventivabile considerando i misteri che hanno avvolto la sua persona e le sue proprietà, i ritardi con cui sono sempre avvenuti i pagamenti e il rispetto delle scadenze. Elliott era convinto di subentrare a ottobre, data di scadenza dei debiti del presidente cinese con il fondo americano. Invece il passaggio di proprietà è avvenuto prima. Con il fondo Elliott la proprietà è solida, c’è la volontà di investire ma anche di rispettare le regole. Se si sono fidati Maldini e Kakà che pur erano stati avvicinati dalla dirigenza precedente, fidiamoci anche noi. Sono la miglior polizza assicurativa per Elliott.
Flavia Miglietta
Aspettando Roma-Sassuolo
In vista del match che vedrà di fronte Roma e Atalanta, abbiamo contattato Simone Masper, giornalista sportivo del quotidiano di Bergamo che ci ha aggiornato sulla squadra allenata da Gian Piero Gasperini.
Simone, grazie per la cortesia e disponibilità.
Secondo Lei l’Atalanta, tra cessioni e acquisti, si è indebolita o rinforzata rispetto alla passata stagione?
Mi fa piacere poterti rispondere e mi dispiace che Carlo Zampa non possa più fare le sue radiocronache (meglio un collega dichiaratamente di parte che tanti finti giornalisti-tifosi)
Innanzitutto, l’Atalanta si è rinforzata. Mister Gasperini ha chiesto più volte d’intervenire alla società in estate, anche sul finale di mercato, ma le mosse dei dirigenti a parer mio sono state ottime. L’unica nota dolente è il fatto di non aver sostituito Caldara: Djimsiti e Mancini offrono meno garanzie come ricambio ai tre centrali titolari. Sugli esterni è cambiato poco e quelli presente migliorano di partita in partita, vedremo dove giocherà l’esterno argentino Rigoni arrivato proprio da pochissimo a Bergamo. A centrocampo Pasalic potrà dare respiro a de Roon e Freuler, ma anche giocare alle spalle due punte. Non dimentichiamo che Ilicic è ancora fuori e mai come per questa stagione l’Atalanta può contare su tante valide alternative, su tutti Zapata.
Avendo iniziato prima la stagione con i preliminari di Europa League, secondo lei è un vantaggio per l’Atalanta in vista della partita di lunedì, dal punto di vista fisico e psicologico?
Per tutti potevano essere un ostacolo, invece è conveniente partecipare ai Preliminari di Europa League: zero amichevoli inutili, subito match veri dove oltre a far crescere la condizione si allena la tensione nervosa e la differenza nel match con il Frosinone si è vista. Naturalmente la testa è già a Copenaghen e ci sta, perché da quella partita dipende il futuro prossimo e non solo dei nerazzurri. Essere eliminati dopo un simile cammino e dopo due annate gloriose sarebbe un bel macigno anche dal punto di vista mentale.
Gasperini, dovendo fare turn over tra Europa e Campionato, secondo lei , in questo momento, è mentalmente più rivolto alla competizione europea o al campionato stesso?
Ripeto, la concentrazione è sul match in terra danese, partendo da un ottimo 0-0 a Reggio Emilia: Papu Gomez e compagni non verranno di sicuro a Roma per trovare il Papa, ma potrebbe esserci turnover.
Per curiosità: a Bergamo come hanno preso la vendita dei diritti televisivi non per squadra ma per fascia oraria?
A Bergamo negli anni i tifosi ne hanno viste di tutti i colori senza battere ciglio anche in campionati deludenti e non facendo mai mancare il loro sostegno allo stadio, che grazie agli inaspettati risultati degli ultimi due anni è quasi pieno solo con gli abbonati. Qua si va all’Atalanta e la si vive come fate voi a Roma con lo stesso attaccamento e i diritti tv sono proprio l’ultimo argomento di una tifoseria che sta sognando ad occhi aperti da due anni.
Flavia Miglietta
Oggi siamo andati a conoscere Tania, Liuba, Alex e Roman, fondatori del Roma Club San Pietroburgo.
Da dove nasce la vostra passione per la Roma?
Ognuno di noi ha la sua storia. Certo che Roman si è innamorato della Roma quando ha visto l’adesivo con Totti e il suo nome Roma. Alex ricorda che dopo il film “Ultrà” per lui era chiaro che esiste solo la Roma. Tania ha visto a caso il gol di Batistuta alla tv ed è bastato per l’amore a prima vista. Liuba da piccola amava città di Roma e ha cominciato di tifare la squadra che si chiama come la città. Comunque tutti noi siamo d’accordo che non sei tu a scegliere la squadra ma è la squadra che ti sceglie. Soprattutto la squadra così speciale come la Roma, non è la scelta ovvia per i tifosi stranieri
Ci raccontate una giornata tipica del vostro club quando gioca la Roma?
Nostra giornata tipica non è molto diversa da quelle di altri fanclub: da mattina ascolti i cori della Sud, poi ti metti la maglietta e vai al pub a vedere ‘na partita con altri romanisti russi o turisti italiani che ci trovano tramite social mentre stanno in giro a San Pietroburgo. Il nostro fanclub è un po’ diverso da tanti perche non era fondato da romani trasferiti in Russia, siamo tutti russi (o giallorussi come diciamo) innamorati della Maggica. Ultimamente puntiamo a fare nostra giornata tipica più vicina alla squadra: andiamo spesso in trasferta per la Roma (cioè partite fuori Olimpico anche se per noi dalla Russia ogni partita è la trasferta!). E possiamo dire che siamo numero 1 in Russia, abbiamo fatto più trasferte di altri russi, una di noi ne ha 50!
Hai qualche suggerimento da dare alla Roma per essere più vicina ai Roma Club sparsi nel mondo?
Sarebbe bello di fare il tour in Russia come la Roma fa in Stati Uniti. Poi vogliamo avere qualche mappa di tutti i club della Roma nel mondo così quando stai in giro puoi sempre trovare dove e con chi vedere le partite. Poi abbiamo sempre il problema di visto per essere più vicino alla Roma, a volte non si riesce di farlo in tempo dopo che escono i gironi della CL. Poi a Borisov, ad esempio, per il visto non sono venuti tanti italiani che hanno preso i biglietti in curva ospiti. E tanti romanisti russi, ucraini e bielorussi sono rimasti senza biglietti perchè il nostro settore era sold out a Roma. Il club deve pensare delle situazioni così secondo noi. Altra cosa è che la Roma potrebbe fare qualcosa per i piccoli, la Juve in Russia ha la sua scuola. La Roma potrebbe organizzare almeno qualche torneo per i calciatori piccoli qui da noi.
Il tuo ricordo più bello legato alla Roma?
Per tutti è sempre la prima partita della Roma all’Olimpico come per Alex era Roma Cagliari in 2010. Tania era fortunata a vedere il suo primo derby in Curva Sud dopo che è tornata allo stadio dopo quel anno e mezzo di silenzio. Roman ricorda la sua prima trasferta a Borisov. Liuba nomina la trasferta a Rotterdam come più sofferente ma emozionante.
Ti dico quattro nomi, dimmi il primo aggettivo che ti viene in mente per descriverli:
Daniele De Rossi – Fedele
Gabriel Omar Batistuta – Unico
Franco Sensi – Vero
Dimitri Alenichev – Rossobianco (per noi russi è sempre più associato con lo Spartak di Mosca perche ha giocato poco alla Roma).
La Roma di mister Spalletti ospita il Genoa di Ivan Juric nell’ultima giornata di Serie A. E’ un match dal sapore particolare perchè sancirà l’addio di Francesco Totti e probabilmente anche quello del tecnico di Certaldo. La sfida, con calcio d’inizio alle 18.00, viene diretta da Tagliavento.
LA ROMA – Luciano Spalletti, contro il Genoa, si prepara a mandare in campo la migliore formazione, per non lasciare nulla al caso nella corsa al secondo posto. Tra i pali Szczesny, linea difensiva composta da Rudiger, Manolas, Fazio ed Emerson. In mezzo al campo, a fare da diga, De Rossi e Strootman. Sulla trequarti si rivede Nainggolan, affiancato ai lati da Salah ed El Shaarawy, pronti a fornire supporto a Dzeko. Francesco Totti, nell’ultima sfida da giocatore della Roma, sembra destinato dunque a partire dalla panchina, ma ancora non tramontano le speranze di vederlo dal 1′.
PROBABILE FORMAZIONE (4-2-3-1): 1 Szczesny; 2 Rudiger, 44 Manolas, 20 Fazio, 33 Emerson; 16 De Rossi, 6 Strootman; 11 Salah, 4 Nainggolan, 92 El Shaarawy; 9 Dzeko.
A disp.: 19 Alisson, 18 Lobont, 15 Vermaelen, 3 Jesus, 13 Peres, 21 Mario Rui, 7 Grenier, 30 Gerson, 5 Paredes, 10 Totti, 8 Perotti.
All.: Spalletti
BALLOTTAGGI: El Shaarawy-Perotti, Dzeko-Totti
INDISPONIBILI: 24 Florenzi (rottura del legamento crociato del ginocchio)
DIFFIDATI: 16 De Rossi, 5 Paredes
SQUALIFICATI: –
IL GENOA – Il Genoa in sedicesima posizione a quota 36 punti, arrivano nella capitale dopo aver conquistato la salvezza nello scorso turno di campionato, grazie alla vittoria contro il Torino. L’allenatore Ivan Juric deve fare i conti con i problemi fisici di Simeone: al suo posto è pronto il giovane Pellegri.
A disp.: 83 Rubinho, 38 Zima, 24 Munoz, 10 Ntcham, 94 Cataldi, 16 Beghetto, 32 Morosini, 99 Ninkovic.
All.: Juric
BALLOTTAGGI: Lamanna-Zima, Biraschi-Munoz, Cofie-Cataldi, Cofie-Ntcham, Hiljemark-Rigoni, Pellegri-Simeone
INDISPONIBILI: 1 Perin (rottura crociato del ginocchio), 9 Simeone (problemi alla caviglia), 27 Pandev, 51 Pinilla e 30 Rigoni
DIFFIDATI: –
SQUALIFICATI: 5 Izzo (6 mesi)
Arbitro: Tagliavento (sez. Terni)
Guardalinee: Di Liberatore-Lo Cicero
IV Uomo: Peretti
Addizionali: Di Bello-Pairetto