Logo

CARLO ZAMPA

Segui Carlo su:
  • Home
  • A Tutto Zampa
    • L’impronta di Zampa
    • Forum
    • Youtube “Zampato”
    • Facebook
    • Twitter
  • Redazione

Pubblicità


—

—

—

Categoria: 3 domande con…

0 Tre domande con… Luigi di Biagio

  • 15 Novembre 2012
  • Flavia Miglietta
  • · 3 domande con...

(Si ringrazia l’ufficio stampa della FIGC per la collaborazione)

Mister, grazie per la Sua disponibilità. Ecco le nostre tre (più una) domande:

Ultimamente si parla, forse anche troppo, dei metodi di allenamento di Zeman, tecnico che lei conosce bene. Che ricordi ha delle sedute di allenamento che faceva con il Mister durante la sua permanenza a Roma?

“Erano anomali nel suo genere ma a me piaceva lavorare tanto per essere pronto a scendere in campo la domenica. Se ti devo dare una risposta ti dico si, erano duri ma danno i frutti desiderati. D’altronde i calciatori devono lavorare e l’allenamento fa parte del mestiere”

 

Per questioni anagrafiche, lei lavora con ragazzi molto giovani. Che tipo di allenatore è? Si ispira a qualcuno come modello, non da imitare ovviamente ma dal quale prendere spunto?

“Ho avuto la fortuna di avere grandi allenatori durante la mia carriera tra i quali Mazzone, Zeman e Sacchi. Cerco di prendere spunto dal lato migliore di ognuno di loro. Ogni allenatore ha i suoi pregi e difetti. A me piace far giocare la mia squadra all’attacco e puntando sul possesso palla. Allenando una nazionale ho poco tempo a disposizione con i ragazzi quindi i miei allenamenti si basano soprattutto sul gioco con la palla ma questo non vuol dire lavorare di meno, anzi…”

 

Nella Roma di Zeman nel ruolo che fu di Di Biagio gioca attualmente Tachtsidis. Come lo vede questo giocatore?

“Secondo me è un ottimo giocatore, deve sicuramente capire alcuni meccanismi del gioco di Zeman ma le caratteristiche per coprire quel ruolo le ha sicuramente. Come centrale di centrocampo io vedo benissimo anche Daniele (De Rossi – ndr) anche se so che il Mister lo vede come mediano. Ma Daniele è un giocatore talmente bravo che può ricoprire più ruoli anche se io, ripeto, lo vedo come centrale”

 

L’ultimissima… ci racconta il suo ricordo più bello legato alla Roma?

“Già aver giocato nella Roma è un ricordo bellissimo. Di episodi ce ne sono tanti, dovendone citare uno sicuramente la mia doppietta realizzata contro il Milan quando vincemmo cinque a zero” (03/05/1998 Roma-Milan 5-0 – reti: Candela, Di Biagio (r), Di Biagio, P. Sergio, Delvecchio – ndr)

 

intervista realizzata da Flavia Miglietta

0 Tre domande con… Eusebio Di Francesco

  • 13 Novembre 2012
  • Flavia Miglietta
  • · 3 domande con... · Rubriche

Mister, grazie per la Sua disponibilità.

Lei conosce bene Mister Zeman avendo trascorso due anni insieme nella Capitale. C’è un ricordo particolare legato al Mister che Le torna in mente?

“Ce ne sono tanti, sarebbe riduttivo trovarne solo uno in particolare. Ammiro la sua schiettezza, la sua capacità di trovare sempre la parola giusta al momento giusto. Ma un episodio particolare è quando perdemmo una sfida con lui in piscina, eravamo convinti che lui non riuscisse a fare due vasche sott’acqua, invece ci strabiliò portandoci via anche qualche soldino perchè avevamo scommesso io e qualche mio collega, tra cui Di Biagio, ed altri che adesso non ricordo”

Nella nuova Roma di Zeman chi copre il ruolo di Di Francesco? Vede qualche giocatore che rispecchia le sue caratteristiche?

“Attualmente vedo che ci gioca Pjanic, sicuramente più tecnico di me magari, con meno capacità di corsa e di inserimento. Però ritengo che Marquinho essendo sia mancino che destro ha la caratteristiche che avevo io quando giocavo nella Roma”

Abbiamo avuto modo di vedere una partita del suo Sassuolo da quando ne ha preso la guida tecnica. Abbiamo notato che la sua squadra punta sul possesso palla cercando spesso verticalizzazioni. In qualche modo la sua esperienza con Zeman ha influenzato il suo modo di allenare e di preparare atleticamente e tecnicamente le sue squadre?

“Più tecnicamente che atleticamente. Sicuramente lui è uno di quelli che mi ha lasciato tantissimo in particolar modo nella parte di possesso, nello sviluppo della manovra. Ovviamente voglio una mia identità. L’errore sarebbe volerlo imitare, io questo non lo voglio fare. Da lui prendo spunto da quello che sono stati i suoi insegnamenti ma non voglio imitarlo perché le cattive imitazioni non vengono mai bene secondo me”

Per ascoltare l’audio dell’intervista cliccare: VN-20120807-00011

Si ringraziano per la collaborazione il Mister Eusebio di Francesco ed il responsabile dell’Ufficio Stampa del Sassuolo Calcio, Massimo Paroli

Intervista realizzata da Flavia Miglietta

 

0 Tre domande con… Giovanni Baglioni

  • 9 Novembre 2012
  • Flavia Miglietta
  • · 3 domande con...

Ciao Giovanni, grazie per il tempo che ci dedichi. Veniamo a noi…

Da dove nasce questa tua passione per la Roma? Hai dei ricordi particolari, da bambino, legati alla squadra giallorossa?

Nasce dai miei genitori, un pizzico di più da mio padre. Non credo che fosse un tifoso sfegatato, forse si è… “incattivito”, bonariamente intendendo, più nel tempo.
Ricordo che da bambino mi portò ad una partita casalinga della Roma. Mi pare fosse stato un 1 a 1 tutt’altro che esaltante. Le immagini che ricordo sono quasi più delle gradinate, e dell’ellisse di cielo attraverso la copertura dell’Olimpico, piuttosto che del gioco sul prato verde.

 

Che tipo di tifoso sei? Passionale, irascibile, antisportivo, intrattabile quando si perde… oppure?

Nell’adolescenza sono stato più focoso, e frequentatore degli stadi, sempre rimanendo però tremendamente rabbuiato dagli episodi di violenza e di irrazionalità ai quali capita di assistere.
Quando il famigerato derby di quasi dieci anni fa venne sospeso grazie alla follia collettiva dei tifosi (accecati dal lato più oscuro del tifo); quando fummo tutti costretti a quella triste transumanza respirando lacrimogeni, quando per la prima volta nella sua vita portavo la mia ragazza di allora ad assistere ad una partita di calcio dal vivo, con l’orgoglio (della condivisione di quella passione) che poi divenne vergogna; allora ho deciso di non mettere più piede in uno stadio. Salvo poi riavvicinarmi molto gradualmente nel tempo. Ora di fronte alla partita mi “avveleno” discretamente, diciamo anche molto. Ma sono sempre io, divertendomi, a cavalcare la mia passione, e non mi faccio mai dominare da essa.

 

Da che mondo e mondo la scaramanzia ha sempre fatto parte del tifo. Tu hai qualche rito scaramantico da seguire quando gioca la Roma?

Una volta indossavo sempre dei calzini giallorossi. Purtroppo questo rito lo seguivo in un periodo piuttosto sfortunato, e allora per scaramanzia inversa lo evito rigorosamente.

 

Sei un eccezionale chitarrista, ti è mai capitato che la Roma influenzasse i tuoi brani durante la composizione e/o esecuzione degli stessi?

Ancora no, ma ricordo di aver completato un mio brano a Valencia mentre ascoltavo la radiocronaca di una nostra vittoria in Supercoppa sull’Inter.
In un’intervista rilasciata lo scorso anno hai dato la tua piena fiducia a Luis Enrique. Chiaramente parlare dopo è facile ma ora come ora confermi la tua scelta sul tecnico asturiano?

Be’, avendogli dato fiducia, parlare dopo, per me, ora, è difficile. Più che altro mi infastidiva questo modo di tanti, me compreso, approcciarsi al calcio che da un giorno all’altro fa passare i suoi interpreti da campioni a brocchi, da geni ad incompetenti. Desideravo solo che ci fosse il tempo per valutare il suo operato. E purtroppo ce ne è stato a sufficienza per valutare il suo operato come piuttosto deludente.

 

Concludiamo con Zeman… siamo reduci da prestazioni altalenanti, rimonte subite, tanti gol fatti e tanti subiti. Pensi che ci sia ancora da tribolare prima di vivere una stagione senza abuso di cardioaspirina?

C’è sempre da tribolare. Ma la felicità dei nostri quando si abbracciano dopo un gol mi fa quasi commuovere. Sentirmi accomunato a loro nella voglia e nella determinazione è ciò che più mi da gioia. Ne vale la pena… Per ora!

 

Curiosità… ma nessuno ti ha mai scambiato per Balzaretti???

Ti basti sapere che spesso dico “ma che cavolo di cross ho fatto?! Perché non l’ho messa sul secondo palo!?!”… Vedi tu…

 

 

(nella foto Giovanni Baglioni e Carlo Zampa)

intervista realizzata da Flavia Miglietta

Page 4 of 4« 1 2 3 4

© 2022 carlozampa.it - testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma. Registrazione n° 299/2012 del 08/11/2012 - isogare.it - Diritti Riservati | Sito web realizzato da Andrea Giannini Designer.