Amarcord. Roma – Juventus 1931: 5-0 alla Juve capolista. La partita che diventò un film

a cura di Massimiliano Spalluto
Il duello con la Juventus, la sfida più sentita dal tifoso giallorosso fin dai primi passi dell’A. S. Roma.
Siamo all’inizio degli anni Trenta, nasce l’epopea degli “Eroi di Campo Testaccio”, un gruppo che non ha raccolto trofei ma ha dato vita a battaglie epiche che ancora oggi riecheggiano tra gli appassionati dei resoconti storici. Una di queste partite memorabili risale al 15 marzo 1931, giocata contro la Juventus prima in graduatoria, siamo alla quinta giornata del girone di ritorno.
La società capitolina ha appena 3 anni e mezzo di vita ed in quest’annata si trova a combattere per il titolo. Insieme al Bologna è la prima inseguitrice dei bianconeri, momentaneamente ad una distanza di cinque punti.
Si tratta del secondo campionato a girone unico, la Roma è affidata alla guida tecnica di Herbert Burgess. Per allestire una formazione in grado di opporsi allo strapotere delle società del nord il suo vulcanico presidente Renato Sacerdoti non ha badato a spese: arrivano il portiere Guido Masetti, Renato Bodini, Raffaele Costantino ed altri giocatori che arricchiscono una rosa già competitiva.
Tutto è pronto per lo scontro al vertice tra le due compagini, la “Tana dei lupi” è stracolma di sostenitori accorsi per incoraggiare i ragazzi di Burgess. La Roma si presenta davanti al suo numeroso pubblico con: Masetti, De Micheli, Bodini, Ferraris, Bernardini, D’Aquino, Costantino, Fasanelli, Volk, Lombardo, Chini.
Di fronte la Juventus schiera: Combi, Rosetta, Caligaris, Barale, Varglien, Vollono, Munerati, Cesarini, Vecchina, Ferrari, Orsi. A dirigere la gara il signor Carraro di Padova. La svolta dopo pochi minuti; è il 6° quando Costantino cede a Volk che mette in moto Lombardo.
L’attaccante giallorosso scaglia una sassata imprendibile per Combi, Roma in vantaggio. I padroni di casa dominano ma i bianconeri hanno una reazione nell’ultimo quarto d’ora della prima frazione, cogliendo un palo con Vecchina al 44°. Inizia la ripresa e l’iniziativa torna alla Roma che al 6° passa ancora. Fallo di Varglien ai danni di Ferraris, punizione. È lo stesso Ferraris a calciare, palla a Costantino, traversone in area per la testa di Volk che spedisce in rete.
La Juve vede sfuggire la gara e perde la testa. Cesarini abbatte Fasanelli al 9°, accorre Ferraris in difesa del suo compagno e la conclusione, facilmente intuibile, dice che le due squadre restano in dieci: espulsi entrambi. È il 17° quando Costantino batte una punizione, il suo spiovente in area trova Lombardo pronto alla deviazione di testa. A Combi battuto, le veci del portiere le fa Caligaris… ma esagera.
Infatti si immedesima troppo nel ruolo e devia col pugno, rigore. Bernardini non sbaglia, è il 3-0! Per pochi secondi c’è il ritorno in campo di Ferraris, entra per abbracciare il “Professore”, autore della rete della sicurezza.
Per i tifosi romanisti è festa grande, la capolista paga dazio sul mitico terreno del Testaccio. La rassegnazione è diffusa tra gli ospiti e fa perdere lucidità; così può accadere che al 34° Caligaris svirgoli un rilancio servendo involontariamente Fasanelli che, solo davanti a Combi, non ha difficoltà ad infilare la quarta segnatura per la sua squadra. Caligaris è cotto ed al 40° commette l’ultima ingenuità, dettata dalla frustrazione: fallo su Volk già a terra in area, espulsione diretta. Per la Roma un calcio di punizione a due, senza esito.
Il quinto gol, però, arriva poco dopo. Autore al 43° Bernardini sugli sviluppi di un corner. Termina così questa gara trionfale che resta, dopo quasi 90 anni, il successo più rotondo fatto registrare dalla Roma sulla Juventus. 5-0, un punteggio da ricordare! E quale miglior modo per celebrarlo e poterlo tramandare ai posteri se non trasformare questa performance sportiva in un film? Ci ha pensato il regista Mario Bonnard pochi mesi dopo, il titolo dell’opera non lascia dubbi sulla fonte d’ispirazione: “Cinque a zero”.
La trama è semplice, è una classica commedia leggera a lieto fine impreziosita, per il tifoso romanista, dalla presenza di alcuni “attori” che non passano inosservati: Volk, Masetti, Ferraris, Bernardini, Chini, Mattei, Eusebio, Dugoni e Fasanelli. Tutti chiamati ad interpretare, davanti alla cinepresa, il ruolo a loro più congeniale: quello dei campioni della squadra protagonista del primo lungometraggio dedicato al gioco che sta rapidamente conquistando un’immensa popolarità.
Al termine del torneo 1930 – ’31 la Roma si dovrà accontentare del secondo posto, complici anche decisioni arbitrali che finiscono per compromettere il cammino dei ragazzi del presidente Sacerdoti.
Il 5-0 alla Juventus, tuttavia, parla di un gruppo capace di dare severe lezioni di calcio anche a chi, negli albi d’oro, risulteranno i primi della classe.

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