Qui Trigoria, Spalletti in conferenza: “La matematica non ci condanna, finiamo al meglio la nostra corsa”

A ventiquattr’ore esatte dalla sfida pre-pasquale contro un’Atalanta orfana del Papu Gomez, mister Spalletti ha parlato a Trigoria in conferenza stampa. Tanti i temi trattati, dal closing del Milan all’agognato rinnovo contrattuale. Ecco come ha risposto alle domande dei cronisti presenti:

All’andata vinse l’Atalanta, come è cambiata la Roma?
“Abbiamo fatto un percorso di crescita, alcune cose non sono ancora perfette. In quella partita abbiamo sbagliato il secondo tempo, il finale, non abbiamo sfruttato gli episodi a differenza dei nostro avversari. E’ una partita che nasconde diverse insidie, sono stati costanti nel campionato, ci sarà bisogno di una grande Roma ma sono convintissimo che ci faremo trovare pronti”.

Quanto pesa l’assenza di Gomez?
“Pesa molto perché è un grandissimo calciatore, un campione da grande squadra. Nonostante si dicano le stesse cose, per noi se manca il Papu è un vantaggio”.

Sul passaggio di proprietà del Milan ai cinesi.
“I cinesi sono una realtà del calcio mondiale, vogliono dare forza e visibilità al loro paese con il calcio. Hanno un’economia che gli permette di investire, possono dare prospettive nuove al loro paese. Hanno preso una società come il Milan dove Berlusconi è stato un rivoluzionario per il calcio moderno, ha dato il là a una visibilità e a un marketing maggiore. Questo dice che loro sono proiettati verso il futuro. E’ difficile ricreare un altro Milan come quello dell’era Berlusconi e ci potranno anche riuscire, ma quello rimarrà sempre il Milan di Berlusconi. E’ marchiato a fuoco. Loro ci hanno preso anche personaggi e giocatori importanti, anche alle altre squadre che avevano talenti mondiali. E’ una bella cosa, se con il nostro calcio creiamo interesse a livello mondiale per gli imprenditori è segno che abbiamo ancora una qualità da esportare”.

C’è la sensazione che sia difficile competere contro una squadra così forte in ogni reparto come la Juve?
“La Juve ha giocato una partita perfetta con il Barcellona, per certi versi incredibile concedendo il minimo a una squadra che ha talenti e qualità offensiva come nessuno. Dove gli altri si sono presi il vantaggino è venuta fuori la qualità del campione, come Buffon o un difensore. Hanno avuto una completezza di comportamento che ha determinato una grandissima partita. Loro hanno fatto vedere una gestione e un modo di affrontare tutto il campionato, la squadra, Allegri, la società. Si sono preparati la strada su tutto, hanno evidenziato una traccia da percorrere all’inizio e la stanno portando avanti nel migliore dei modi. Noi abbiamo fatto il nostro dovere, anche il Napoli. Nel confronto hanno avuto la meglio ma abbiamo fatto vedere che c’è un modo per provare a stare a ruota a questo battistrada che è la Juve. Non danno sensazioni di flessione, non sappiamo se arriveranno in fondo in Champions e se questo potrà creargli problemi in campionato. Ci sono le motivazioni, il numero dei giocatori che sentendosi in due competizioni alimenta la possibilità di essere utilizzati, mentre se poi hai meno partite qualcuno può essere più scontento sentendosi più riserva. E’ un discorso che si può valutare solo strada facendo, non possiamo dire cosa sarà nel futuro andando avanti in entrambe le competizioni”.

La consapevolezza che si può diminuire il gap con la Juve può condizionare positivamente il suo futuro alla Roma?
“Il mio contratto non è nell’uovo di Pasqua, ne possiamo aprire quanti ne volete ma non ci sarà. Ancora la matematica non ci vede fuori e noi rimaniamo concentrati e applicati per finire il meglio possibile la nostra corsa”.

Su Palmieri e De Rossi.
“Non verrà convocato Palmieri, De Rossi si sta curando e dobbiamo vedere in allenamento cosa riuscirà a fare e i miglioramenti. Spero di averlo a disposizione, è un calciatore importante per cui faremo di tutto per recuperarlo”.

Su Gomez e Kessie?
“Preferirei parlare dei miei giocatori e i miei sono meglio di quelli degli altri. Posso dire che il Papu è uno dei calciatori che ho guardato in precedenza anche ai tempi dello Zenit. E’ forte, mi piace, lo avrei voluto con me se ci fosse stata la possibilità ma abbiamo preso altri giocatori di cui siamo contenti. Kessie è un altro giocatore forte, se la Roma riuscirà a farlo diventare un suo calciatore si mette in casa la possibilità di essere più forte di quello che è. Lo sanno tutti e l’Atalanta fa vedere la sua qualità di saper individuare giocatori di livello. Complimenti al lavoro di Gasperini e a tutta l’Atalanta”.

Ha detto che se vince un trofeo rimane.
“Lei può cercare di metterla come vuole, ormai si va in fondo al campionato. Se la stimolano i contratti ci sono altri contratti che sono più importanti del mio”.

C’è per lei l’equivalente di un trofeo? Ad esempio, un abbraccio particolare o una chiamata della dirigenza?
“Esiste un modo di ragionare, di essere coerente, per come ho vissuto queste due stagioni. Esiste quello, un percorso fatto dove fai delle valutazioni e ti rendi conto delle cose e te ne immagini altre, poi arrivi alle conclusioni e dici quello che sarà. Tenendo conto di tutto, non fregandosene di niente, per quello che mi riguarda si va in fondo al campionato. Di contratto è importante quello di De Rossi, perché è un giocatore forte, se non li hai li devi andare a cercare e se va via guadagni niente ma se lo vuoi ritrovare spendi molto. Si corre il rischio dello stesso pentimento dei dirigenti del Milan con Pirlo alla Juve. Daniele può fare ancora campionati importanti, queste sono le cose importanti per dare seguito alla società. Di allenatori ce ne sono tantissimi bravi, anche più giovani di me”.

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