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CARLO ZAMPA

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Tag: Luis Enrique

0 Monchi, arrivano i consigli di Luis Enrique: “Gli direi di andare all’Olgiata, anche se…”

  • 27 Aprile 2017
  • Flavia Miglietta
  • · News · Primo Piano 2

@FCBarcelona

Al termine del successo contro l’Osasuna, l’ex allenatore giallorosso (ora in forza al Barcellona) Luis Enrique, ha parlato in conferenza stampa anche dell’arrivo di Monchi nella Capitale. Queste le sue parole:

“A Monchi consiglierei di andare all’Olgiata, anche se i romanisti lo ammazzarebbero… E’ lì che ho vissuto io quando ero alla Roma. Monchi sa di calcio, ha già raccolto una sfida interessante con un club ambizioso che vuole crescere ulteriormente. Roma è una città molto esigente come Siviglia ed è il posto giusto per lui. Vorrei che avesse successo anche lì, sarebbe importante per lui come spagnolo e per la Roma vorrebbe dire lottare per il titolo e far parte delle grandi d’Europa“.

0 Mercato Roma. Monchi: “Luis Enrique mi piace. Con la Roma non è ancora chiusa”

  • 4 Aprile 2017
  • Flavia Miglietta
  • · Primo Piano 2

Dopo le dichiarazioni di ieri, il ds del Siviglia Monchi, prossimo all’addio con il club andaluso, ha parlato del suo futuro e del suo possibile approdo alla Roma, deviando però così il discorso: “Quando troverò un accordo con un nuovo club lo farò sapere. La Roma è lì, ci sono stati dei contatti, ma non è ancora chiuso. Li ho incontrati a Londra e il problema è che si è venuto a sapere”.

Il club giallorosso nei prossimi giorni dovrà risolvere anche il caso sul prossimo allenatore, in attesa che Spalletti dia una risposta definitiva alla società. Intanto Monchi si ‘sbilancia’ su un allenatore che Roma conosce molto bene: “Luis Enrique? Sarei cieco a dire che non mi piace, i risultati sportivi sono eccezionali e non so se Spalletti resterà, non ho approfondito così tanto con la dirigenza”. Infine Monchi parla ancora del possibile futuro nella capitale: “Dopo il derby tracceremo una linea e parleremo anche del mio contratto”, ha detto a ‘El Partitazo de Cope’.

0 Il Barcellona compie l’impresa, ma Luis Enrique pensa al suo passato: “Saluto tutti i romanisti” (VIDEO)

  • 9 Marzo 2017
  • Flavia Miglietta
  • · News · Primo Piano 2 · Rubriche

@FCBarcelona

Tributo o stoccata? E’ questo l’interrogativo che il web si pone dopo le parole del tecnico del Barcellona Luis Enrique, che al termine della storica remuntada compiuta ieri ai danni del Psg in Champions League ha parlato ai microfoni di Mediaset Premium, nominando i suoi ex tifosi ai tempi della Roma.

“Saluto tutti i romanisti, che sicuramente saranno felici di veder vincere qualcosa”: queste le parole dell’allenatore spagnolo, che lasciano più di un dubbio. Qualcuno ha anche ipotizzato che si tratti di una tacita carica in vista della sfida di ritorno in Coppa Italia contro la Lazio, per la quale i giallorossi sono chiamati anch’essi a compiere una mezza impresa. Qual è la verità?

http://www.carlozampa.it/wp-content/uploads/2017/03/Post-partita-Barcellona-Psg-lo-sfottò-ai-romanisti-di-Luis-Enrique.mp4

0 Tre domande con Angelo Mangiante – Sky Tv

  • 20 Luglio 2015
  • Flavia Miglietta
  • · 3 domande con...

di Flavia Miglietta

1) Lei ha avuto modo di seguire da vicino la Roma di Luis Enrique, di Zdenek Zeman e di Rudi Garcia. Che differenze ha notato nei tre allenatori e nella gestione delle partite da bordo campo? Ha qualche ricordo particolare riguardo a loro tre?

Tre allenatori molto differenti tra loro. 
Luis Enrique mi aveva colpito fin dalla prima volta. Si sapeva tutto di lui come calciatore ma pochissimo come allenatore proveniente dal Barcellona B. Mi colpì nel carattere, nelle idee innovative, nel saper comunicare in campo e fuori. Uno molto reattivo e presente a bordocampo. Potenzialmente un predestinato, cosa che poi ha dimostrato, ma bruciato dall’inesperienza nel suo primo anno in una piazza come Roma e da un ambiente che non ha avuto la forza di aspettarlo.
Zeman è stato un tentativo opposto. Dal calcio nuovo a uno già sperimentato nei pregi e nei difetti. Dal calcio di possesso, ragionato, a quello verticale giocato a ritmi frenetici. Una filosofia metabolizzata poco e spiegata poco anche da bordocampo in cui Zeman interviene pochissimo. Una luna di miele finita lanciandosi i piatti addosso dopo pochi mesi.
Garcia è forse il connubbio tra le due filosofie precedenti. Un anno sorprendente, uno con alcuni errori e questo che è l’anno della verità. Un allenatore molto presente a bordocampo. Si fa sentire, sa spiegare bene le indicazioni in corsa, vuole essere un punto di riferimento anche durante i 90′. Un carattere tosto anche in campo.

2) riguardo il mercato la tifoseria della Roma appare divisa in due parti: da un lato gli ottimisti che reputano ci sia ancora tempo sufficiente per concludere gli acquisti, dall’altro abbiamo tifosi delusi da un apparente immobilismo. Lei che sensazioni (e notizie) in merito e come risponderebbe sia ad una “fazione” che all’altra?

Sto dalla parte degli ottimisti. C’è ancora più di un mese e Sabatini ha le mani su talmente tanti tavoli che si giocherà i suoi jolly al momento più adatto per rafforzare la formazione. Il giudizio sul mercato va comunque spostato al 31 agosto. Solo a bilancio finale tra acquisti/cessioni e saldo complessivo si può dare un giudizio definitivo

3) se dovesse fare un bilancio di questi 4 anni di gestione americana nella Roma, come sarebbe? Ci motiva la risposta?

Il giudizio è positivo. Hanno movimentato tante risorse economiche sul mercato, incrementato brand e marketing. Un Club proiettato al futuro con una gestione che ha fatto uno sforzo molto manageriale come figure professionali rispetto al passato. L’ultimo salto di qualità sarà lo Stadio. Opportunità di crescita per la città e il calcio italiano. Chi si oppone lo fa solo per piccoli interessi personali. In un Paese normale il Progetto Stadio sarebbe accolto con più consenso.

Domanda 3+1:

Quando un giornalista da una notizia e la stessa non ha poi riscontro nella realtà, come si torna ad essere credibili in toto per gli ascoltatori, ben sapendo che spesso una notizia “bucata” ha più “memoria” di dieci notizie poi rivelatesi esatte?

Sulle notizie si può anche sbagliare ogni tanto. Sbaglia un gol un grande centravanti figuriamoci se un giornalista non può sbagliare un nome in formazione il giorno prima o nell’anticipare una notizia di mercato. Se il lavoro è fatto con scrupolo, professionalità, dedizione e buonafede, chi ti ascolta o ti legge se ne accorge dopo 5 minuti. Ma nessuno è infallibile. Guai a sentirsi bravi o a prendersi troppo sul serio. Ogni giorno puoi scivolare. Ogni giorno c”è un esame più o meno grande da superare rimettendosi in discussione.

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