Roma-Sassuolo. Spalletti: “Nessun infortunato, giusto qualche acciacco”

Il tecnico giallorosso Luciano Spalletti si presenta come di consueto in conferenza stampa alla vigilia del match di campionato, dove domani sera i giallorossi ospiteranno il Sassuolo all’Olimpico. Ecco le sue dichiarazioni:

Sugli infortunati
Cose particolari non ci sono. Ho visto buonissime intenzioni e grande disponibilità a rimettere a posto quello che può venire fuori da una sconfitta del genere. La pesantezza dei duelli, degli scontri, quando tu esci sconfitto, fanno ancora più male, ci sono molte botte da rimettere a posto. Ci sono giocatori usciti malconci, ma infortuni veri e propri non ce ne sono. L’allenamento di oggi diventa fondamentale. Per il resto non ci sono situazioni particolari.

Si torna in campo due giorni dopo l’eliminazione in Coppa. Può essere complicato ridare subito motivazioni ai ragazzi?
Secondo me bisogna raccontarsi la verità ed essere obiettivi. Ci si confronta, bisogna essere realisti e bisogna analizzare quello che è successo. La sensazione è di non avere niente in mano, di aver perso tutto, di non avere quasi più niente in mano, nel risveglio della mattina, ma come ho detto prima bisogna analizzare nella maniera corretta la cosa. La prestazione è quella lì, le potenzialità della squadra sono quelle lì. E’ vero che ti viene a mancare questa competizione di grande spessore e di grande livello, ma è stata dettata da una partita che tu avevi meritato. E’ la partita che io volevo che avessero giocato, e l’hanno fatto bene. Poi viene anche fuori che questi risultati ti lasciano senza fiato, ma i discorsi devono essere fatti corretti. Questo è il livello di calcio che noi possiamo giocare. Se fai 25 tiri in porta, segno che la squadra ha giocato bene. Poi ha concesso qualcosa nel finale, dove forse ci siamo fatti prendere un po’ troppo da quello che poteva essere il tempo restante. Se noi faremo partite del genere porteremo a casa tante vittorie e rimarremo per molto tempo in Europa. Questa è la sostanza dei fatti.

Un giudizio sul Sassuolo e su Di Francesco?
Prima di tutto Di Francesco lo conoscete meglio di me. E’ un ragazzo serio, professionale. Quest’anno ha avuto un momento dove è stato un po’ in difficoltà, però ha una squadra forte. Secondo me quello che è successo quest’anno è una cosa normale e che viene determinata da quello che è stata la qualità che hanno espresso lo scorso anno. Non è semplice rimanere a quei livelli lì. Ci sono anche gli altri. Per cui ci può stare che abbiano questo momento dove le cose non vanno tutte al posto giusto. Ci sono giocatori che abbiamo guardato anche noi come Defrel, hanno Berardi, hanno dei nazionali, hanno un gioco di squadra.

Manolas e Rudiger sono ottimi difensori. Hanno dei margini di miglioramento e cosa deve fare un allenatore per dare qualità nel possesso palla?
Secondo me ci sono degli spunti corretti in quello che dici, degli spunti di confronto, di dialogo. Spesso quando poi si va a parlare di comandare la partita, si vede che le squadre forti cominciano da dietro. I portieri sanno giocare con i piedi, Mascherano nel Barcellona è diventato difensore, come De Rossi per noi in alcune situazioni. Nella Juventus c’è Bonucci, Fazio, Rudiger e Jesus lo sanno fare, ma si deve migliorare. Rudiger durante la preparazione si è fatto male, Fazio, Vermaelen, Peres, Jesus sono arrivati a ridosso dell’inizio del campionato, Jesus forse a Pinzolo, Mario Rui si è fatto male, devi pensare poi come andarci a lavorare. Nel periodo iniziale siamo andati in difficoltà e abbiamo preso qualche gol di troppo che giustamente voi ci avete fatto notare. Ora per esempio la difesa è tutt’altra. Quando le partite sono così ravvicinate, tu non ti alleni, solo in maniera singola. Se non fai 10 vs 10, nella situazione reale, dove ci sono le distanze, il numero di giocatori, i reparti, il ritmo. Alberto De Rossi è disponibile ogni volta a mandarmi qualche giocatore. Sennò è sempre un allenamento che gli manca qualcosa.

Cosa è cambiato, come è cambiato lei nell’ultimo mese e mezzo. Siamo passati dall’ossessione alla vittoria a quello che giovedì sera ha detto ‘sono io che porto sfiga’…
Io non sono sfigato, ho raggiunto un livello di vita e di professione che poi sia corretto o scorretto, il livello è quello lì. La sfortuna non può togliermi niente. Spero che questo lo sia anche per te, che tu abbia raggiunto un livello professionale dove la fortuna o la sfortuna non ti tolga niente, spero che ti possa determinare qualcosa di più di quello che hai raggiunto. Professionalmente ho raggiunto quel livello lì. Che ti piacciano o no, sono quelli lì i miei risultati. Io sono apposto, a me la sfortuna non mi può togliere niente. La fortuna e la sfortuna hanno una connessione con il sudore, con l’impegno. Tu fai la psicanalisi tutti i giorni, vi vedo in difficoltà. Oggi avete chiesto aiuto all’artiglieria pesanti, avete mandato agenti sotto falso nome. Siete sempre a tentare di vedere che luna ho, ad ascoltare chi vi pare per fare poi un’analisi a me. A volte invece di articoli sportivi mi sembrano oroscopi. Durante la settimana mi rimetto in pari, li rileggo tutti. Io sono una persona fortunatissima, spero che la possa avere anche tu.

Su Lotito presidente della Lega di B?
Voglio parlare di calcio e sono anche attrezzato. Se tu vuoi ti posso dire le presenze di Ricci in campionato. E’ un giocatore forte, oppure le presenze in Europa League, 20 in campionato 7 in Europa League.

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