“La Roma che vorrei…” di Carlo Zampa

Se Szczesny non avesse fatto un miracolo a fine partita su colpo di testa di Bonucci, oggi parleremmo di una vittoria buttata al vento pur avendola strameritata. Chissà, può essere il segnale di un cambiamento, di una svolta in questa stagione che deve vedere la Roma protagonista, sia perchè dopo cinque anni di gestione americana è arrivato il momento di vincere qualcosa, sia perchè si è ormai azzerato il gap tecnico che divide i giallorossi dai suoi eterni rivali.

E pensare che Rizzoli, negando un solare rigore alla Roma per un fallo subito da Florenzi in area dopo appena pochi secondi dall’inizio della gara, ha fatto di tutto per ricordarci chi è che comanda e chi ha potere in questo calcio malato, dove la FGCI non ha la forza nè il coraggio di imporre la validità della sentenza che revoca due scudetti alla società di Agnelli. Quando la Nazionale è andata a giocare allo juventus stadium la Federazione si è solo preoccupata ipocritamente di coprire gli stemmi col numero 33. Della serie “occhio non vede, cuore non duole”….

Se ci fosse stato il Sassuolo o il Carpi o il Frosinone sono certo che il penalty sarebbe stato assegnato. C’è chi giustifica il direttore di gara perchè non in condizione di vedere bene la dinamica dell’azione, ma allora a cosa servono i giudici d’area dopo che la “gol line technology” li ha anche esonerati dall’incombenza di decidere se un pallone ha oltrepassato interamente la linea di porta? Per non parlare poi del solito Chiellini graziato, pur avendo reiteratamente commesso falli passibili di sanzione. Malgrado tutto, per fortuna, questa volta la giusta e sacrosanta recriminazione passa in secondo piano di fronte alla splendida vittoria della Roma, conquistata sul campo con dedizione, voglia, impegno e determinazione.

Certo non è stato tutto rosa e fiori, molto c’è ancora da fare e da lavorare, ma questa è la Roma che vorrei sempre vedere in campo, con lo spirito giusto per affrontare ogni avversario, di rango o meno. Solo così si ottengono i risultati, solo così si può fermamente credere di riuscire a vincere un trofeo in questa stagione. Il campo è sempre il giudice supremo e si possono anche avere battute a vuoto, c’è modo e modo di perdere o pareggiare una gara, ma giocando sempre così nessuno potrà recriminare o criticare la squadra e il tecnico. E poi noi le vittorie le otteniamo e ce le sudiamo sempre sul campo…. La vittoria di ieri ha fatto bene alla squadra, ai tifosi, al morale, al calcio….

E poi oggi, è lunedì…..

2 commenti

  • Marco ha detto:

    Buongiorno Carlo, condivido la tua analisi soprattutto per quanto riguarda i torti arbitrali che puntualmente subiamo; purtroppo abbiamo l’abitudine di recriminare quando le cose vanno male, mentre “sorvoliamo” sugli errori del sestetto arbitrale quando vinciamo e così facendo veniamo tacciati di essere piagnoni mentre, soprattutto con le cosiddette grandi, siamo sempre artefici di casi particolari, nella fattispecie domenica un rigore a 30″ dall’inizio contro la Juve….chissà perché nun se po’ da a prescindere!
    Vorrei approfittarne per esprimerti il mio sostegno relativamente alle accuse che ti hanno rivolto per la tua telecronaca (a proposito di piagnoni!!): voci come la tua, come quella di Alvino per il Napoli o giornalisti come Gramellini per il Torino rappresentano quell’essere tifoso sì parziale (non vedo come possa essere altrimenti) ma che al 90′ sa riconoscere eventuali meriti dell’avversario.
    P.S.: se non hai ancora definito un soprannome per Digne posso suggerirti quello di un moschettieri (fai tu) oppure Asterix (vista la somiglianza e l’erba che brucerà correndo sulle fasce)?
    Un caro abbraccio Marco

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