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3 Roma-Torino: le pagelle dei tifosi

  • 21 Aprile 2016
  • Flavia Miglietta
  • · Rubriche

pagelle dei tifosi

a cura di Flavia Miglietta

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Mattia, 24 anni, Roma
SZCZESNY 6+: PARA. Incolpevole sui due gol, ma para 2 conclusioni di cui una insidiosa, ma comunque da 30 metri.
MAICON 6+: Se reggesse 90 minuti ai livelli in cui è capace di giocare quando sta bene e il fisico regge, la sua partita sarebbe arrivata secondo me al 7,5. Ci teniamo una buona prestazione dove spinge, si propone e cerca le sue percussioni. Non so se oggi possiamo chiedergli di più.
MANOLAS 5,5: Un pò molle e spaesato nelle ultimissime uscite, errore grave il fallo da rigore che ci porta in svantaggio. Segna un gol decisivo e da lì ritrova una grinta che sembrava perduta. Mantienila! La sufficienza non la merita.
RUDIGER 6: Come il compagno, sembra anche lui un pò spaesato, ma offre sempre grinta e voglia di fare. Il posto da titolare del futuro insieme a Manolas, non è comunque in discussione.
PALMIERI 6+: Fa quello che gli chiede il mister e si cala nella parte. Copre e sale costantemente. Partita sufficiente.
KEITA’ 7: A me è piaciuta molto la sua partita. Non ho altro da dire.
FLORENZI 6+: Oggi in campo si vede, per fortuna. Fa di tutto per farsi vedere, cambiando posizione più volte, nell’arco della partita. Più quantità che qualità, oggi.
NAINGGOLAN 7: Meno bello del solito, ma ognipresente lo stesso. Tocca innumerevoli palloni e c’è sempre sempre sempre sia in fase offensiva che di ripiegamento.
SALAH 6: Comincia bene, puntuale e preciso negli inserimenti e negli scambi, poi va calando ed alla fine non incide nemmeno oggi, nel modo che uno come lui potrebbe fare.
PEROTTI 8: Una prestazione non perfetta e “della vita” come quella precedente con l’Atalanta, ma ottima anche oggi. Tiene viva la Roma quasi da solo, sembrerebbe.
EL SHAARAWI 6: Non incide, ma c’è, gioca, ci prova e si vede.
DZEKO 6: Entra e la sua presenza si sente e si vede davvero, stavolta. Grazie al suo ingresso otteniamo la profondità che ci voleva sicuramente, lui si muove bene.
PJANIC senza voto: Per lui un passaggio fatto bene è routine. Non gli regalo un 6,5 che non ha bisogno di ottenere per fare vedere chi è e che è pervenuto. Oggi non c’è, Spalletti non lo rischia.
TOTTI 8: Io do i meriti a Spalletti per la sua LETALE gestione. In tutti i sensi, fuori e dentro al campo. Meno di 10 minuti, gol del pareggio e del sorpasso. Per lui non bisogna aggiungere altro, se non “avanti così”.
SPALLETTI 5,5: Il risultato finale alza il suo voto, ma fino a 10 minuti dalla fine la prestazione è stata sottotono e deludente e la Roma stava perdendo. Sappiamo che la prestazione non rispecchia il suo lavoro in settimana, ma ripeto, la prestazione è stata insufficiente. Sei il più forte per noi e ti sosteniamo.
Arbitro 4: Per colpa anche dei suoi assistenti incompetenti, ci mancano due rigori all’appello.
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Roberto, 53 anni, Roma
Szczesny 6, Florenzi 5,5, Manolas 6, Rudiger 6, Palmieri 5,5, Keita 6,5, Nainggolan 7, Salah 5,5, Perotti 6, El Shaarawy 6, Dzeko 6, Pjanic 6, Totti 8, Spalletti 6,5 . Arbitro: 3
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Flavia, 41 anni, Roma
Difesa: il secondo gol preso è preoccupante. Da rivedere. Voto 5
Centrocampo: Keità un monumento, Nainggolan un guerriero. Florenzi un pò in affanno. Voto 6
Attacco: 3 gol anche oggi. DI certo, questo reparto non è un problema per la Roma. Voto 7
Totti: 5 minuti, 2 gol. Tre punti per la Roma. Voto? Di più.
Spalletti: 7. La gestione del Capitano fa discutere molto ma i fatti gli danno ragione. Se la Roma è al terzo post, il merito è sopratutto suo che ha ridato vita ad una squadra da elettroencefalogramma piatto.
Arbitro: tra lui e gli assitenti di porta hanno fatto, come si dice a Roma, ‘na caciara. Voto: 4

0 Roma-Torino 3-2; Il post partita: le dichiarazioni di Spalletti, Nainggolan e Totti

  • 20 Aprile 2016
  • Andrea Fagnano
  • · Campionato · News

Al termine della sfida dell’Olimpico contro i granata, vinta in rimonta grazie alla doppietta di Francesco Totti, hanno parlato i protagonisti del match. Di seguito le dichiarazioni del tecnico giallorosso Luciano Spalletti…

Luciano Spalletti a Premium Sport: “Una vittoria fondamentale soprattutto in funzione degli altri risultati, con dentro questo finale diamantato. Speravo che Totti battesse la punizione perché lo sa fare, invece è andato tra i difensori e ho visto questa spaccata a chiudere verso la porta. È stato bellissimo il boato dello stadio. Ha fatto quello che gli avevo chiesto anche l’altra volta, è una risorsa importantissima. È difficile questa gestione ma con lui in campo non soltanto i giocatori hanno una spinta emotiva impressionante, ma anche l’Olimpico è nostro con lui in campo. Loro avevano fiato e corsa in 6-7-8 calciatori e la mia valutazione è diversa, se ho bisogno di qualità con una squadra che si chiude Totti è il meglio che c’è. Secondo posto? Questa gara era difficile, venivamo da due pareggi in cui a livello di carattere non siamo stati al top, invece ribaltare questa partita ci ridà entusiasmo e magia, la nostra è una squadra di qualità e deve giocare con impeto ed entusiasmo. Il problema è che tra quello che è il ruolo dell’allenatore e la storia di questo calciatore ci sono una serie di situazioni di cuore buttato in campo che non la fa essere pari. Io divento sempre quello cattivo ma scelgo per vincere, anche sbagliando. Non l’ho messo in partite che abbiamo vinto ma in cui avevo bisogno di corsa, se gli altri si chiudono lui ha quella qualità di mettere palle telecomandate, come stasera con Dzeko. È corretto fare una valutazione come quella che sto facendo: avevamo pareggiato, la squadra stava bene e sono tante le valutazioni. A lui va bene? Non tanto, ma avere un equilibrio in campo non so se si riesce. Però ci si può provare. Non stiamo attraversando un momento bellissimo nel fiato e nella condizione mentale, il Torino sta molto bene e hanno ritrovato forza. A volte ci si allungava e non si riusciva a far salire i terzini”.

(VIDEO – FRANCESCO TOTTI IN ZONA MISTA: “Com’è stato? Bello bello”)

Radja Nainggolan a Premium Sport: “Sicuramente c’è stata festa per la vittoria perché è arrivata all’ultimo. Abbiamo pressato alti gli ultimi 25 minuti e abbiamo portato a casa una vittoria molto molto difficile. Poi siamo contenti tutti per i due gol di Francesco ma tutti lo conoscono se lo fa in una partita o in mezzora o in cinque minuti per noi è uguale e siamo felici. Io ho sempre detto che lasciamo stare l’età, la voglia c’è e i piedi ci sono, quindi se lui sta così e ci aiuta a vincere le partite rimane un giocatore importante. Le partitine a carte? Ne abbiamo parlato, non abbiamo giocato a carte ma vabbè, scrivono sempre le stesse cose, abbiamo sbagliato magari su un’altra cosa ma rimane tra di noi. Mia figlia ha cantato il coro di Totti? E’ una piccola portafortuna perché contro il Bologna non c’era e oggi invece abbiamo vinto, sta portando bene. Ci scherziamo su ma l’importante è sempre vincere tutte le settimane, oggi contano i tre punti e il distacco sull’Inter, non conta se è meritato o no, adesso giochiamo col Napoli in casa e si l’importante è aver messo più sicurezza sul terzo posto. Londra tua figlia? Io a queste cose nemmeno ci penso, sono cose che leggo da voi perché non so niente e sono felice qua, do tutto me stesso per questa squadra tutte le settimane perché anche io vorrei vincere qualcosa. Io ovunque gioco cerco di dare il mio contributo poi se il mister mi mette più avanti è perché mi vede anche come giocatore di combinazione, ci provo, sto cercando di farlo e posso migliorare ancora. Mi sto allenando da trequartista, spero di non perdere quello che ho fatto prima a livello difensivo e poi se riesco ad aggiungere qualche gol e assist in più è meglio per la squadra”.

 

21 Roma-Torino 3-2: gol zampati (Video – Audio)

  • 20 Aprile 2016
  • Flavia Miglietta
  • · Gol Zampati


Manolas:

http://www.carlozampa.it/wp-content/uploads/2016/04/Roma-Torino-1-1-Manolas.mp3

Totti:

http://www.carlozampa.it/wp-content/uploads/2016/04/Roma-Torino-2-2-Totti.mp3

Totti:

http://www.carlozampa.it/wp-content/uploads/2016/04/Roma-Torino-3-2-Totti.mp3

Video con immagini:

Link al video realizzato da Mediaset: http://www.video.mediaset.it/video/sportmediaset/calcio/zampa-pazzo-di-totti_612036.html

0 Serie A. Roma-Torino 3-2. Entra Totti, doppietta e rimonta. I giallorossi passano all’Olimpico!

  • 20 Aprile 2016
  • Andrea Fagnano
  • · Campionato · News

totti

Una reazione per continuare a nutrire speranze di secondo posto, e mantenere a dovuta distanza l’Inter dal terzo. Questo cerca la Roma di Spalletti che questa sera è scesa in campo contro il Torino, nella giornata infrasettimanale valida per la 34a di Serie A Tim. Dopo l’infuocato post di Bergamo, il tecnico di Certaldo lascia in panchina De Rossi, Pjanic, Digne e Dzeko schierando un 4-3-3 con Szczesny in porta; linea difensiva con il rientrante Maicon, Manolas, Rudiger e la sopresa Emerson Palmieri. Diga di centrocampo ricoperta da Nainggolan, Keita e Florenzi dietro al tridente leggero Salah, El Shaarawy, Perotti. il tecnico granata Giampiero Ventura risponde con un 3-5-2 con Padelli tra i pali, Maksimovic, Glik e Moretti in difesa. Peres e Silva le due ali con Baselli, Gazzi e Obi al centro del campo. Coppia d’attacco Belotti-Martinez.

IL PRIMO TEMPO

L’arbitro Calvarese di Teramo fa partire la gara con i giallorossi che attaccano da Curva sud verso Curva Nord. Subito pericoloso il Torino che dopo uno svarione difensivo di Manolas va al tiro con Martinez, Szczensy parte in ritardo  ma la sfera termina sull’esterno della rete. La Roma si fa vedere al 7′ quando Maicon, si accentra dalla fascia destra per poi soprendere tutti con una trivela che Padelli devia successivamente in calcio d’angolo. Al 10′ è buona la trama Maicon-Nainggolan che porta al mancino di Salah, tiro smorzato e palla che svivola alla sinistra del portiere granata. Primo quarto al piccolo trotto per le due formazioni, Salah ed El Shaarawy regalano qualche lampo, granata che puntano sulle ripartenze di Peres e gli inserimenti di Belotti. Al 24′ arriva la prima vera occasione della gra. La squadra di Ventura riparte velocissima con Peres, assist del brasiliano per Martinez defilato sulla sinistra che salta Manolas, ma davanti a Szczesny spedisce la sfera un metro alta sopra la traversa del portiere polacco. Manovra spenta quella dei giallorossi, ma riaccesa dall’inserimento di Nainggolan al 26′. Sul passaggio di Salah  il belga non inquadra la porta con il mancino dal limite dell’area di rigore. Al 30′ arriva un palo di Belotti, conclusione dai 20 metri che scheggia il legno alla destra di Szczesny che susseguente mormorio generale del pubblico, cosciente di una Roma in difficoltà. Al 33′ il complicato momento si trasforma in verità. Calvarese assegna un penalty per i granata dopo un contatto tra Manolas e Belotti in area di rigore. Ed è proprio l’attaccante di Ventura a trasformare qualche secondo dopo portando avanti la squadra di Ventura. La squadra di Spalletti risponde al 40′ sempre con un tiro da fuori di Nainggolan. Padelli si supera e con la mano destra manda in corner la potente conclusione angolata. Proteste del pubblico e della Roma al 42′ quando Glik colpisce la sfera con il gomito in area di rigore granata, Calvarese lascia correre concedendo solo il corner ai giallorossi. Termina in svantaggio il primo tempo per la Roma con molteplici proteste per il mancato rigore assegnato e una prestazione opaca

IL SECONDO TEMPO

La seconda frazione di gara riparte senza sostituzioni da ambo le parti. Sembra non subire modifiche anche l’atteggiamento dei capitolini he appaiono lenti e macchinosi sia nella fase di possesso che di non possesso. Al 56′ Florenzi accende una piccola luce con un destro al volo dai 25 metri, la sfera viene deviata e scende improvvisamente, Padelli devia in corner. Proprio sul corner arriva il secondo tocco di mano di Glik nell’area piccola, Calvarese lascia nuovamente correre tra le ancor più accese proteste dei tifosi, accompagnate da quelle di Spalletti e della squadra giallorossa. Nel frattempo il tecnico giallorosso si gioca la carta Dzeko al posto di Emerson Palmieri, Ventura risponde al collega inserendo Molinaro al posti di Silva. Il pubblico si scalda e fa bene perchè al 65′ Manolas svetta di testa sul calcio d’angolo battuto da e insacca la rete del pareggio che fa esplodere i tifosi giallorossi. La squadra di Spalletti si galvanizza e spinta dall’Olimpico va alla ricerca del gol della rimonta. Al 71′ Ventura si gioca la carta Vives, fuori il centrocmapista granata Baselli. I minuti corrono e anche le minime speranze di rimanere sulle tracce del Napoli sembrano svanire. Spalletti si affida a Miralem Pjanic che entra al 79′ al posto di El Shaarawy. Dopo un minuto l’Olimpico viene gelato dalla seconda rete granata. Traversone basso di Vives dalla destra, la sfera attraversa tutta l’area di rigore fino ad arrivare sui piedi di Martinez che a porta sguarnita insacca l’1 a 2. Roma spezzata in due e Spalletti fa entrare il capitano Francesco Totti. Il calcio è incredibile ma fino a questo punto non pensavamo. Il veterano prima anticipa tutti in area di rigore insaccando la rete del pari e poi batte per la seconda volta Padelli sul calcio di rigore finalmente assegnato da Calvarese. La Roma rimonta e vince 3-2 mantenendo così i 4 punti di distacco dal Napoli e allungangando di tre sull’Inter.

DALLO STADIO OLIMPICO – @ Andrea Fagnano

IL TABELLINO – ROMA-TORINO 3-2 (35′ rig. Belotti, 66′ Manolas, 81′ Martinez, 86′, 89′ rig. Totti)

ROMA (4-3-3): Szczesny; Maicon, Manolas, Rüdiger, Emerson Palmieri (59′ Dzeko); Florenzi, Keita (86′ Totti), Nainggolan; Salah, Perotti, El Shaarawy (80′ Pjanic)
A disp.: De Sanctis, Castan, Torosidis, Digne, Zukanovic, De Rossi, Strootman, Vainqueur, Iago Falque.
All. Luciano Spalletti

TORINO (3-5-2): Padelli; Maksimovic, Glik, Moretti; Peres, Baselli (72′ Vives), Gazzi (90’+5 Edera), Obi, Silva (63′ Molinaro); Belotti, Martinez.
A disp.: Ichazo, Castellazzi, Bovo, Zappacosta, Farnerud, Jansson, Candellone.
All. Giampiero Ventura

0 Serie A. Aspettando Roma-Torino. Le ultime curiosità sul match dell’Olimpico

  • 20 Aprile 2016
  • Andrea Fagnano
  • · Campionato · News · Rubriche

roma - torino

Il prossimo avversario sulla strada della Roma di Spalletti è il Torino di Giampiero Ventura. La partita è valida per la 34^ giornata di Serie A e si disputa allo Stadio Olimpico di Roma. I giallorossi sono alla ricerca dei tre punti che mancano da due partite per continuare la corsa al secondo posto e mantenere a dovuta distanza l’Inter di Mancini. I granata, quasi sicuramente salvi, giocheranno senza particolari pressioni e per questo possono rappresentare delle insidie per la Roma.

LA ROMA – In casa Roma c’è la tensione legata alla lite tra Totti e Spalletti nel post-partita di Bergamo, ma la squadra deve reagire per rispondere alla vittoria del Napoli e arrivare allo scontro diretto del 25 aprile con l’opportunità di portarsi a -2 dagli azzurri. Il tecnico di Certaldo spedirà in panchina Dzeko e Totti, nonostante il gol del pareggio con l’Atalanta, per dare spazio al tridente leggero formato da Salah, Perotti ed El Shaarawy che hanno fatto le fortune della Roma nelle ultime giornate di campionato.

PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3): Szczesny; Florenzi, Manolas, Rudiger, Emerson Palmieri; Pjanic, Keita, Nainggolan; Salah, Perotti, El Shaarawy. A disposizione: De Sanctis, Castan, Maicon, Zukanovic, Torosidis, Digne, Strootman, Iaqo Falqué, De Rossi, Vainqueur, Džeko, Totti. Allenatore: Luciano Spalletti

BALLOTTAGGI: Emerson Palmieri-Digne, Pjanic-Maicon

DIFFIDATI: Digne, Pjanic, Keita e Džeko

INDISPONIBILI: Gyömber (recupero dalla frattura dell’alluce del piede destro) e Uçan (contusione alla gamba sinistra)

IL TORINO – I granata arrivano alla sfida con la Roma decisamente rimaneggiati, complici le assenze per infortunio di Immobile, Maxi Lopez, Benassi, Acquah e Avelar. Gli uomini di Giampiero Ventura hanno raccolto nelle ultime cinque partite 17 punti in campionato, con 2 pareggi e 3 vittorie di fila. L’allenatore del Torino, per la partita con i giallorossi, punterà sulla coppia d’attacco Belotti-Martinez nel suo 3-5-2.

PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2): Padelli; Maksimovic, Glik, Moretti; Bruno Peres, Baselli, Vives, Obi, Molinaro; Martinez, Belotti. A disposizione: Castellazzi, Ichazo, Bovo, Jansson, Gaston Silva, Zappacosta, Farnerud, Gazzi, Candellone, Edera. Allenatore: Giampiero Ventura

BALLOTTAGGI: Vives-Gazzi

INDISPONIBILI: Avelar, Acquah, Benassi, Immobile e Maxi Lopez

di Riccardo Casoli

0 Conferenza stampa. Spalletti: “Con l’Atalanta abbiamo fatto ragionamenti diversi. Ventura maestro di calcio. Totti? Ieri abbiamo messo a fuoco quello che era venuto fuori”

  • 19 Aprile 2016
  • Andrea Fagnano
  • · Campionato · News

spalletti

Dopo il deludente pareggio ottenuto a Bergamo contro l’Atalanta, la Roma tornerà in campo domani sera contro il Torino nella sfida valida per la 34a giornata di Serie A TIM. Il tecnico giallorosso Luciano Spalletti, ha presentato il match dell’Olimpico nella consueta conferenza stampa di vigilia. Ecco lesue dichiarazioni:

“Lobont out, ieri ha subìto una botta al gomito destro. Gyömbér rientra in gruppo, Digne ok, Pjanic va valutato oggi, però la valutazione la facciamo in gruppo, hanno fatto lavoro a parte. Tutti a disposizione gli altri, Pjanic ha un affaticamento agli adduttori, ieri le sensazioni sono state buone, oggi va valutato in gruppo, poi c’è l’allenamento di oggi e il risveglio di domattina”.

Come si spiega i due pareggi consecutivi? Ritiene ci possa essere stato un calo di concentrazione post-rimonta?
“A volte dei momenti in cui le cose non girano bene possono esserci, bisogna che la squadra abbia delle ricerche continue, di gestire la partita, nella lotta, nel duello perdiamo qualità in base alle scelte che faccio. Per cui ci vorrebbe il premio quando fai le cose fatte bene come successo contro il Bologna, quando crei situazioni importanti. Se non riesci poi a fare gol, gli altri si chiudono, diventa una partita un po’ più muscolare e in questo perdiamo qualcosa. Stiamo parlando della partita di Bologna. Con l’Atalanta ho fatto un ragionamento diverso, mettendo una squadra un po’ più fisica, l’Atalanta è forte sulle palle inattive, sa sfruttare la fisicità, sa andare sulla riconquista della palla di nessuno, portare a casa situazioni incerte. Poi hanno anche ripartenza e contropiede, dovevamo stare più attenti. Abbiamo fatto ragionamenti diversi, non siamo riusciti a sfruttare fino in fondo nessuno dei due ragionamenti, ma la squadra ha fatto buone cose sia contro il Bologna che a Bergamo. Mi aspettavo più esperienza dopo il 2-0, avevo fatto una scelta in base a cui la squadra fosse più esperta, invece i fatti non mi hanno dato ragione. Non penso ci saranno scorie, ci sono momenti criticabili e momenti esaltabili, siamo andati sul 3-3 e abbiamo avuto la palla per il quarto gol”.

Problemi fisici? Che tipo di partita di aspetta col Torino?
“Le difficoltà ci son state dal punto di vista degli equilibri, se non saremo più bravi avremo le stesse difficoltà. Il Torino sa compattarsi molto bene e sa ripartire, riconosce la palla giocata in verticale, i movimenti delle punte sono a memoria, Ventura è un maestro di calcio, oltre a essere una persona eccezionale. Sa dare l’impronta del suo stile, il suo modo di lavoare, alle sue squadre. Il fatto di essere al Torino evidenzia che sa convincere tutti con il lavoro sul campo, dobbiamo stare attenti alle cose che abbiamo detto, se ci riusciamo possiamo vincerla, ma dobbiamo essere bravi”.

La vicenda Totti può essere motivo di disturbo o può essere trasformata in qualcosa di positivo?
“I motivi di distrazione succedono negli spogliatoi, questo non è così. Da un punto di vista nostro è tutto a posto, lavoriamo in funzione del Torino, non parliamo più di quanto accaduto. Ieri abbiamo messo a fuoco quello che era venuto fuori, è chiaro che devo intervenire sulle regole e la moderazione che devo usare per quanto riguarda i messaggi forti che vengono dati verso la squadra. Ma è tutto a posto”.

La Roma ha fatto meno punti senza Keita. Perché non ha giocato con Bologna e Atalanta? È difficile sostituirlo?
“Devo riprendere quello che ho detto. Devo moderare quelli che sono i messaggi che vengono mandati. Keita ci ha fatto fare quei punti e gli altri non contano? Non è vero, una squadra non dipende da un giocatore. Qui mi posso rifare a quello che è venuto fuori di Totti dopo il terzo gol, di quello che volevo dire. Quando mi viene posto il messaggio che deve assorbire la squadra che il pareggio l’ha fatto Totti o che la Roma è questo o che la Roma non avrebbe fatto risultati senza Keita. Ci sono altri giocatori che fanno contrasti, che sanno giocare la palla come Seydou, nel caso di Totti c’è una giocata di Dzeko, una giocata eccezionale di Perotti, ci sono due contrasti spezzagambe di El Shaarawy ed Emerson, una palla riconquistata fa Florenzi, e poi c’è il grandissimo gol di Totti. Perché levare i meriti della giocata di Perotti e dire che dipende solo da una cosa? Non è corretto, è distorcere la cosa che è successa, voler spostare demeriti a uno o a un altro, questo non lo accetto, sono attento anche a questo”.

La Roma soffre di una crisi di autolesionismo?
“Sono cose che possono succedere, dover intervenire o dire qualcosa. Sono tutte persone importanti, credono di dirle in funzione di una crescita, di un mettere a posto, di dare un messaggio. Nell’intervenire si commettono degli errori, si fanno scelte sbagliate per obiettivo o per tempistica, ma le intenzioni sono quelle di far bene. Il giorno dopo, con meno nervosismo, ci si accorge, e da persone che vogliono perseguire il solco che è stato tracciato, dove dentro ci sono regole, principi e obiettivi, verso la vittoria della Roma”.

Dopo la partita ha detto che si disperdono le attenzioni verso la squadra e verso la famiglia. A cosa ha fatto riferimento?
“Si sta parlando solo di Totti perché è uno di quelli che ha fatto la storia della Roma. Io tento di trovare altri 4-5 Totti, mi ci vogliono. Trovarli, crescere o far crescere altri 4-5 giocatori di questo livello. È un discorso che riguarda lo spogliatoio e lo dico dentro allo spogliatoio. Nella testa bisogna avere poche cose, il giorno sono sempre 24 ore, ho provato a fare due ore di straordinario ma non sono arrivato a 26. In 24, ne devi dormire 7-8, usare 3-4 per allenarsi e recuperare. Le fette diventano più strette e c’è bisogno di attenzione. Se riguardo il primo gol preso a Bergamo… è quello che ci frega, siamo disattenti. Quello fa parte del mio lavoro, mi hanno chiamato per far rispettare delle regole, dei principi, per cercare di vincere tutte le partite, tutte non le abbiamo vinte ma qualcuna sì e si tenta di andare avanti, anche se in base a quello che leggo sembra che si sia sbandato totalmente, invece abbiamo sempre il volante in mano”.

Ha detto che Roma è un posto eccezionale per lavorare, senza farsi alibi. Lo è ancora o è diventato difficile lavorare, pensando a cosa ha detto su Dzeko?
“Non ho parlato di ambiente, c’è qualcuno che lo mette in contrapposizione, è sotto gli occhi di tutti. L’ambiente per me rimane uguale, The Roma Way è uguale. Dove sembrava che fosse tutto all’aria, a vedere quello che ho letto e quante volte mi ha telefonato Gianni (l’ufficio stampa, ndr) dopo la partita, sono venuto prima a lavorare. Ho tentato di organizzare meglio, era segno che dovevo fare qualcosa di più, quello che questo ambiente mi mette a disposizione”.

È stato scritto che Totti salva la Roma perchè è una sintesi giornalistica…
“È diverso da Totti è la Roma. Che salva la Roma sono d’accordo, se poi ci si mettono quei 3 contrasti stroncagambe di altri calciatori siamo perfetti”.

Dal 2005 al 2009, tante volte si erano viste sintesi giornalistiche per cui Totti salvava la Roma, e tante puntualizzazioni sull’eccessiva personalizzazione non le ricordiamo. Questo cambio di rotta avviene per quale motivo?
“È quello che ho detto prima, devo trovare altri Totti, è un po’ cambiato sotto l’aspetto della gestione della partita  totale. Devo trovare altri calciatori forti come lui e nel farlo devo moderare questi messaggi che vengono mandati alla squadra, è giusto che vengano dati meriti alla squadra. È stato scritto ugualmente di Totti durante la serie di vittorie, scriviamo anche di qualcun altro, la contrapposizione con Dzeko mi fa intervenire, Totti è forte a prescindere, non c’è bisogno di dire che Dzeko deve andare via. Faccio l’allenatore, devo far rispettare le regole, vedere quello che succede negli spogliatoi, che viene detto e preso come obiettivo, se si prendono obiettivi sbagliati devo dire le cose corrette. Lei mi può dire se ho detto delle cose che non stanno in piedi, nel gol di Totti a Bergamo, secondo me è più bella la palla che ha giocato dopo, la squadra ce l’ha come idea, lui la gioca. Perché non citare la grandissima giocata di Perotti? Quella vale tantissimo, di Perotti ne abbiamo bisogno, Francesco l’ho fatto giocare poco probabilmente, ma lo tengo in considerazione altrimenti non l’avrei fatto giocare quando la squadra ne aveva bisogno. Per me è stato messo in condizione di usare la sua classe, sarebbe stato più brutto se lo avessi messo dopo un risultato di 3-0. Io lo uso dove ho da ribaltare una partita e lui per poco non c’è riuscito, gli sarei montato in testa”.

Non vede un abbassamento dei toni eccessivo?
“Lei sembra che abbia degli interessi in questa causa. Io dico che c’è un Capitano e una squadra. Io guardo la squadra, quando faccio la formazione, e non ho né padre, né madre, né figli, ho solo un obiettivo: la vittoria della Roma. Io faccio scelte solo per questo, se si analizza quello che ho fatto è quello, molte partite la squadra le ha vinte senza Totti, gli altri calciatori hanno un valore e lo devo tener presente. Mi dispiace per Francesco se la interpreta diversamente, ma dico delle cose sane, come in questa settimana c’erano quelli di Coverciano, i discorsi son quelli che l’allenatore in campo è senz’anima e sceglie la formazione per vincere. Se mi dite sempre che non lo faccio giocare, se la squadra ha vinto ha vinto, bravi agli altri e mi dispiace per Totti, lo vedo che vorrebbe giocare e che si sta allenando anche bene, e finché ci sono io si fa così. Regole, principi, obiettivi, fino in fondo per la vittoria per la Roma. Anche scelte. Quando ho bisogno, Francesco lo faccio giocare e sono contento se lui mi ribalta il risultato insieme alla squadra”.

Ha detto che sarebbe rimasto con la possibilità di competere per lo scudetto. Sta preparando la prossima stagione…
“A vedere il ritiro c’è andato Domenichini. Io dovevo fare una cosa con mia figlia, sono arrivato alle 11, lui non c’era, è arrivato e gli ho detto di non dirmi nulla perché c’era la conferenza. Il topo è Marco Domenichini, lo schiaccio (ride, ndr)”.

Si può sciogliere la riserva? A Bergamo Digne non stava male?
“Io non volevo dire Digne… la disattenzione è questa: c’è Manolas che entra con la guida della palla, De Rossi è nella sua posizione e Manolas va a forzare l’azione. Rüdiger è oltre il suo avversario come linea di perdita di palla, è oltre 3-4 metri, Digne è oltre il suo avversario. Loro facevano la copertura, coprono il passaggio, non marcavano e basta da dietro. Loro lo marcavano davanti, in quel momento lì Manolas fa il passaggio e si perde palla, ci sono Digne e Rüdiger che sono oltre gli avversari, ma quando entra Manolas c’è Zukanovic che si apre anche lui, c’è un momento che Borriello resta a Manolas, De Rossi, Zukanovic che va per puntare l’avversario, e i due terzini sono davanti agli esterni. È una cosa che la mia squadra non può fare. Io non ho detto Digne. Quando c’è la perdita di palla resta scoperto un fianco e non possiamo ridare equilibrio scivolando con la linea. Dove andiamo? Stiamo 2-0 per noi! È un equilibrio che va mantenuto. Digne poi riparte e nel recuperare la posizione, la fa riconquistare un paio di volte, poi quando deve fare lo scatto con D’Alessandro, e probabilmente è per la botta presa, laggiù la palla non si recupera come la immaginavano, trova lo spiraglio e ci fa un gol che non dobbiamo prendere. Dico che è una disattenzione, è il momento che porta palla Manolas che è il modo sbagliato di ragionare. Dobbiamo mantenere un equilbrio, quello è il momento peggiore della partita, quando c’è il cambio di possesso. C’è l’inversione a dover ricomporre la squadra, a dover fare una cosa che non eri pronto, è un momento pericolosissimo. Con dei calciatori lo dobbiamo fare, con altri ci dobbiamo aspettare quello che è successo. Io non ho detto di Digne, ho detto di squadra. La scelta era quella lì, giocando Zukanovic centrale e Rüdiger a destra, di andare sulla fisicità, nel mezzo c’è Borriello che è straordinario ma ha delle qualità che puoi toccare, non è come le punte del Carpi. Lui gliela giocano addosso, ha quella qualità lì, mi sembrava a posto e non è stato così, se viene fuori una gestione di questo tipo è segno che l’allenatore ha ancora da dire qualcosa alla squadra. Se non succedono cose che riguardano la proprietà rimango qui, sono un dipendente della società, rimango qui”.

Lei fu fischiato contro il Palermo, dopo l’episodio di Bergamo che accoglienza si aspetta?
“E che cambia per me? Pensi che mi faccia intimorire da quello che mi trovo fuori? Secondo me ci vogliono altri 7-8 anni”.

Lei ha un approccio opposto rispetto a quello amorevole di Garcia…
“Nella scelta della formazione non ho sentimenti, scelgo in base a chi mi fa vincere. Se un calciatore ha bisogno di una cosa e posso farla, la faccio. Nella scelta della formazione non ho anima. Voglio vincere, ho solo questo come obiettivo. Voglio bene ai giocatori, cerco di instaurare un contatto, mi piace toccarli, li abbraccio, qualcuno l’ho anche baciato”.

Comunicativamente sono strategie opposte…
“Io lo dico. Dico anche che voglio distribuire meriti giusti, secondo me, per quelli che hanno un impegno giusto. Non voglio bene a tutti allo stesso modo. Voglio più bene a chi arriva in orario, a chi si impegna sempre, a chi si cura i tacchetti, a chi sta attento ai dettagli. Faccio questa distinzione e basta”.

Non ritiene che ci sia tantissima durezza e che sia nocumento alla Roma?
“Muro contro muro, se viene fuori e lui mi telefona chiedendomi se ho picchiato Totti nel corridoio e io non ho incontrato nessuno e si parla solo di questo. Perché scrivi così?”.

Perché c’erano giocatori dell’Atalanta…
“Che vuol dire? Bisogna fare nomi e cognomi. Altrimenti io chiedo cosa facevi tu vicino a un garage… diciamo la verità, penso ci siano anche per voi delle regole, spero ci siano. Come si fa a tirare fuori che ho messo le mani addosso? Non è stato scritto? Dentro allo spogliatoio è una cosa mia, che io posso, ho nella mia facoltà, di manifestare un mio dissenso per quello che è stato la gestione della partita. Mi son dovuto difendere, fare un comunicato. Non c’è stato nessun contatto, ho parlato dentro lo spogliatoio della gestione della partita, menomale che siamo riusciti a pareggiare e lì ci ha messo del suo Francesco con quel gol lì insieme agli altri. Ma non offendo nessuno, vedo che qualcuno si risente. È un’analisi corretta della partita”.

Si aspettava una reazione diversa da Dzeko?
“Bisogna essere sintetici: Dzeko è Dzeko. Da qui in avanti dipende da lui, mi fa vedere di essere quella punta che è, come attenzione a livello calcistico, bene. Non me lo fa vedere? Guardo quello che fa e uso quello che fa. Bisogna che ci dica che forza ha. Son lì a guardare, faccio quello che non ha sentimento. Bisogna fare risultati e bisogna avere uno che abbia quella forza lì, sono lì a guardare”.

Sembra che si trovi meglio ad avere un partner d’attacco, è possibile valutarlo in futuro in un’altra veste?
“È un’osservazione corretta, si guardano i dettagli. Dei dubbi li ho, un calciatore come lui, che è importante come lui, che debba dipendere da mettergli un altro differente vicino, è una cosa che non posso pensare. Non devo fare la formazione prendendo un reparto tutto insieme o nessuno. Devo mettere 11 calciatori che devono funzionare. Nella partita di domenica, qualche cosa, se la vedi bene, la trovi dal punto di vista tattico, Salah faceva più l’attaccante, lo volevamo far giocare col centrale e non col terzino, Dramé, loro hanno tenuto Dramé più stretto perché Salah faceva la punta, spostato un po’ alla sinistra di Dzeko. Non era aperto a fare l’estermo, volevamo farlo giocare contro il centrale, loro di questo hanno cercato di ovviare portando Dramé a fare il centrale, poi l’hanno lasciato andare quando perdevano, ma spesso a destra entravamo partendo in bandierina tra Gomez e Dramé. Dzeko doveva essere messo nelle condizioni di far bene, non penso che Dzeko abbia bisogno di un partner, penso che è il difetto che si ha noi italiani, anziché assorbire quelli che vengono, cerchiamo di dargli le nostre a loro. E lui ha fatto così, anziché portarci un po’ del suo calcio inglese, lui ha sbagliato ha prendere l’idea che gli abbiamo dato. Dzeko ci deve far vedere che è Dzeko, perché non c’è più tempo”

0 Serie A. Roma-Torino, arbitra Calvarese. I precedenti con i giallorossi.

  • 18 Aprile 2016
  • Andrea Fagnano
  • · Campionato · News

calvarese

Sono stati resi noti i nominativi degli arbitri che dirigeranno la 34a giornata di Serie A Tim. Sarà Gianpaolo Calvarese della sezione di Teramo l’arbitro della sfida tra Roma-Torino, in programma mercoledì alle 20:45 allo Stadio Olimpico. I giallorossi hanno incontrato l’arbitro abruzzese in sette occasioni, per un totale di quattro vittorie, l’ultima di queste al Mapei Stadium contro il Sassuolo per 2-0, e tre sconfitte, l’ultima all’Olimpico contro l’Atalanta sempre per 2-0. Di seguito i precedenti nel dettaglio:

30/03/2013 Palermo – ROMA 2 – 0
25/09/2013 Sampdoria – ROMA 0 – 2 BENATIA – GERVINHO
12/01/2014 ROMA – Genoa 4 – 0 FLORENZI – TOTTI – MAICON – BENATIA
18/10/2014 ROMA – Chievo 3 – 0 DESTRO – LJAJIC – TOTTI (r.)
16/03/2015 ROMA – Sampdoria 0 – 2
29/10/2015 ROMA – Atalanta 0 – 2
02/02/2016 Sassuolo – ROMA 0 – 2 SALAH – EL SHAARAWY

1 Atalanta-Roma: le pagelle dei tifosi

  • 18 Aprile 2016
  • Flavia Miglietta
  • · Campionato · Rubriche

pagelle dei tifosi

a cura di Flavia Miglietta
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Flavia, 41 anni, Roma
Difesa: 4 a tutti, unica eccezione per Digne che, oltre a segnare, era già infortunato in occasione del primo gol dei bergamaschi. Per tutti gli altri una giornata da dimentiare, portiere compreso.
Centrocampo: 5. A salvarsi è, come sempre, Nainggolan che lotta su ogni pallone. I suoi compagni di reparto non lo coadiuvano e, nel caso specifico di De Rossi, rallentano anche la manovra. Florenzi sbaglia molti cross, troppi passaggi e sembra spaesato e spompato.
Attacco: 7. Tre gol fatti, altrettanti mangiati. Gli errori di Dzeko sono grotteschi. Ottimo primo tempo per Salah, più in ombra nella ripresa. Perotti spazia su tutto il fronte d’attacco e cerca sbocchi per colpire la serrata difesa avversaria. Il migliore della Roma è lui.
Capitolo a parte per Totti, voto 7,5: entra, segna e da a Dzeko un pallone che andava solo spinto in rete. 15/20 minuti del Capitano sono pure calcio. Peccato per l’età anagrafica.
Spalletti 6: a mio avviso cambiare formazione inserendo De Rossi e Zukanovic e cambiando ruolo a Florenzi ha creato confusione, senza contare che Daniele appare goffo ed impacciato e rallenta molto la manovra. Preoccupante il calo di tensione dopo il doppio vantaggio e, soprattutto, dopo aver subito il terzo gol da Borriello. C’è molto da lavorare ma questo il tecnico lo sa non bene ma benissimo.
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Mattia, 24 anni, Roma
SZCZESNY S.V.; Senza Voto.
RUDIGER 5,5: Non sorprende da terzino come aveva fatto nelle precedenti uscite in quella posizione, ma soprattutto soffre come tutto il reparto difensivo.
MANOLAS 5: Premettiamo che rimane il NOSTRO LEONIDA, ma oggi merita un insufficienza grave perchè soffre tantissimo contro L’ATALANTA, insieme a tutto il reparto difensivo, anche lui. Proprio confusionario.
ZUKANOVIC 5,5: Regge bene nel primo tempo dove tra l’altro di testa le prende tutte lui, ma sul terzo gol sbaglia (insieme agli altri), ma in maniera decisiva, in quanto in marcatura su Borriello c’è lui.
DIGNE 6,5: Bella prestazione convincente su tutta la fascia, finchè è stato in campo. Lo esento da colpe sul gol dove era impossibilitato a rientrare per problemi fisici. Bel gol dove non ha esitazioni nello sfruttare la possibilità di battere a rete con il piede non suo. Ancora una volta RISCATTATO.
FLORENZI 4,5: Purtroppo non pervenuto oggi, merita un insufficienza grave anche lui. Mezzo voto in più per l’assist del pareggio.
DE ROSSI 6: E’ un rientrante da un infortunio e in fase di riassestamento. E’ scolastico nel giro palla e MAESTRO nell’interpretazione del ruolo. Prestazione pienamente sufficiente in mezzo ad una quasi debacle della squadra.
NAINGGOLAN 7: Uno dei pochi LUCIDI, oggi. Sempre presente, si vede costantemente in mezzo al campo, difende e offende. Incedibile per sempre.
SALAH 5: Voto severo da parte mia per lui perchè nonostante è un POSSIBILE costante pericolo per le difese, non è la prima volta che non incide in partite dove uno con le sue qualità deve incidere. L’Atalanta per Salah (come per la Roma), deve essere un avversario morbido. Devi fare di più.
PEROTTI 9.5: Partita STORICA, UNICA, PERFETTA. Migliore dei migliori, è presente OVUNQUE e per 95 MINUTI. La Roma di stasera è quasi solo Diego Perotti. Ringrazio Dio e Sabatini per averlo fatto arrivare a Roma. Prestazione CLAMOROSA.
DZEKO 4,5: Primo tempo “tranquillo”, ha fatto il suo in maniera convincente, fino all’errore. Dopo aver sbagliato la conclusione la sua prestazione è andata spegnendosi. Io non difendo l’indifendibile. La fiducia rimane, è li e me la tengo per me, ma è più giusto, credo, che Dzeko dimostri che i tifosi e chiunque debba e possa avere fiducia in lui. Si deve guadagnare la considerazione e l’ammirazione che si è guadagnato nella sua carriera lontano da Roma. Forza Edin, svegliati e cancella la paura di segnare che a questo punto secondo me tu hai.
PALMIERI 6: Entra a frittata già fatta e gestisce il suo lavoro in maniera sufficiente. Prova anche una grande conclusione rivelatasi insidiosa per Sportiello.
EL SHAARAWY 5,5: Entra con tanta voglia di fare, ma non riesce ad incidere nel lecito traffico atalantino. Partecipa comunque ad un tentato (si fa per dire) arrembaggio finale.
TOTTI 8: In poco più di 10 minuti è stato il migliore in campo (se non fosse per Perotti) segnando il gol del pareggio con una precisione e FREDDEZZA letale, e regala anche 2 assist per il vantaggio (uno non concretizzato da Zdeko, l’altro bloccato in partenza per un fallo di Edin). Assolutamente INCREDIBILE.
Stasera il cuore rischia di superare la ragione, RINNOVO?
SPALLETTI 5: La prestazione non gli da ragione (con tanto di cambi nell’11 di partenza) e anche i cambi dicono che Totti può giocare un pò di più e con lui in campo siamo stati molto più pericolosi. Entralo prima quand’è così!
Ora voglio coerenza e “cattiveria” nelle dichiarazioni e in settimana e non parole di compassione per i giocatori. Zero alibi, come hai detto tu, e avanti per questa strada. Lavorare!
Sempre Forza Roma !
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1 Atalanta-Roma: il POST PARTITA. Le dichiarazioni di Spalletti, Nainggolan e Borriello

  • 17 Aprile 2016
  • Andrea Fagnano
  • · Campionato · News

Al termine della vittoria/pareggio/sconfitta contro i bergamaschi, hanno parlato i protagonisti della gara dallo Stadio Atleti Azzurri d’Italia. Di seguito le dichiarazioni dei protagonisti

Luciano Spalletti a Premium Sport: “Abbiamo perso equilibrio, non siamo sul pezzo. A volte perdiamo anche la testa”. Non punta il dito contro Dzeko: “Soffre il paragone con Totti, è demotivato, ma certamente può fare meglio. Abbiamo perso l’equilibrio, ci sono stati continui ribaltamenti di fronte. Non riusciamo a rimanere applicati, in alcuni momenti perdiamo la testa, non andiamo a prendere le posizioni giuste in maniera preventiva: mentre gli altri sanno che giocano contro di noi e alla prima occasione sanno che è quella che devo sfruttare, perché potrebbero non essercene altre. Questo è l’atteggiamento giusto. Dzeko soffre del paragone con Totti, dualismo che fa la piazza: tutti vogliono Totti e di conseguenza Dzeko non devo giocare. Totti è un grandissimo, Dzeko anche, questo è il messaggio che deve passare. Il dualismo lo demotiva un pochino e certamente può fare meglio di quello che ha fatto oggi. Abbiamo vinto 9 partite giocando anche senza Totti, quindi va bene così. Va bene anche che Totti entra e fa un assist oppure un gol: io metto in campo la squadra per vincere, ogni volta, non faccio una questione di quello o quell’altro giocatore”.

Radja Nainggolan a Sky Sport: “Penso che oggi abbiamo sbagliato tanto come squadra quindi penso che vincere 2-0 e poi farti recuperare e andare sotto, ci è andata bene che non abbiamo perso. Potevamo perdere con altri gol come vincere con altri gol. Ci è mancata la cattiveria sotto porta e penso che il pareggio ci sta sia stretto che bene per come si era messo il risultato. Oggi abbiamo cercato di fare la partita, magari ci siamo rilassati sul 2-0 ed è stato un errore da parte nostra. Mentre cercavamo il 3-0 abbiamo subito il 2-1 e il pubblico caldo qua ha reso la partita più difficile per noi. Comunque dobbiamo essere soddisfatti, anche per aver ottenuto un punto solo, perché stavamo perdendo. Siamo andati a +4 dall’Inter, potevano essere di più però, peccato. Totti può darci ancora una mano e oggi l’ha dimostrato. Ora aggrappiamoci a questo, perché lui vuole dimostrare le sue qualità e noi insieme a lui”

Marco Borriello a Sky Sport: (riguardo Dzeko) “Devo dire la verità: ho visto un grande attaccante che ha giocato bene, ha trovato difficoltà solo in fase di finalizzazione. Ci vuole solo un po’ di adattamento, dategli fiducia e tornerà a fare gol, parla il suo curriculum. Totti sta facendo parlare il campo. Anche lui ha 39 anni ma lo vedo asciutto e dimagrito. Ma finché fa queste prestazioni perché deve smettere? E’ un giocatore che sta facendo e che fa. Ha fatto un assist domenica e oggi ha segnato: cosa deve fare di più? Per il bene del calcio italiano e dei tifosi giallorossi mi auguro che continui a giocare ancora un paio di anni”

0 Serie A. Atalanta-Roma 3-3. Giallorossi salvati da Totti, i capitolini guadagnano solo un punto dal 2° posto..

  • 17 Aprile 2016
  • Andrea Fagnano
  • · Campionato · News

La Roma è scesa in campo sul terreno di gioco dello Stadio Atleti Azzurri d’Italia, nel lunch match valido per la 33^ giornata di Serie A. I giallorossi vogliono approfittare dello scontro diretto tra Napoli ed Inter, vinto nell’anticipo dai nerazzurri  2-0, per pressare e andare a tre punti dai partenopei. I bergamaschi cercano invece una vittoria tra le mura amiche per rimanere lontani dalla zona retrocessione e avvicinarsi alla quota salvezza distante di solo 4 lunghezze. Luciano Spalletti rinucia a Pjanic, Keita ed El Shaarawy schierando un 4-2-3-1 con Szczesny tra i pali, linea difensiva ricoperta da Digne, Manolas, Zukanovic e Rudiger terzino destro; Diga di centrocampo composta da De Rossi e Nainggolan a protezione dei tridente Florenzi, Perotti, Salah dietro l’unica punta Edin Dzeko. Reja risponde con un 4-3-3 con Sportiello in porta, Paletta, Toloi, Masiello e Drame in difesa. Centrocampo con Migliaccio, Kurtic e Freuler dietro al tridente formato da Gomez e i due ex della gara D’Alessandro e Borriello. Piove a Bergamo e i giallorossi in campo con indosso la maglia bianca e calzoncini rossi, padroni di casa con la consueta divisa nerazzurra.

IL PRIMO TEMPO

L’arbitro Irrati fa partire la gara con i giallorossi disposti con un  4-3-1-2 che attaccano da Curva Sud verso Curva Nord. E’ buono l’avvio della squadra di Spalletti che richiede dalla panchina profondità verso Edin Dzeko. Al 5′ si fa vedere l’ex di turno Marco Borriello, azione solitario e conclusione smorzata da fuori area, la sfera scivola sul fondo alla sinistra di Szczesny. Si difende invece l’Atalanta con un 4-5-1 in fase di non possesso. Al 13′ Gomez si inserisce centralmente, la difesa giallorossa si apre ma il destro dell’argentino termina troppo alto sopra la traversa. Al quarto d’ora arriva la prima vera occasione per la Roma. Dzeko serve un assist arretrato dalla sinistra, sulla ribattuta Perotti scarica un tiro potente che sfiora il legno sopra Sportiello. Traversone insidioso al 19′ di Drame, il pallone attraversa tutta l’area di rigore allontana succesivamente in corner da un colpo di testa di Digne. Al 22′ è proprio il terzino francese a portare in vantaggio i giallorossi. Uno due con Perotti in area di rigore e destro all’angollino che batte Sportiello. L’Atalanta risponde con un croos pericoloso di D’Alessandro ma sul contropiede, Salah parte in velocità sulla destra, serve Nainggolan al limite dell’area che con il piatto destro insacca il 2-0 per la squadra di Spalletti. Si mette nel migliore dei modi il match per la Roma, ma al 32′ ci pensa l’ex D’Alessandro ad accorciare le distanze. Contropiede della squadra di Reja finalizzato dall’esterno nerazzurro. Subito dopo la rete dei padroni di casa, Digne è costretto ad uscire dal campo per un fastidio muscolare, al suo posto entra Emerson Palmieri. La Roma rischia di perdere il comando della gara e Zukanovic viene ammonito per un intervento scomposto in scivolata su Gomez. Black out giallorosso che arriva al 37′ quando l’altro ex Marco Borriello sigla il clamoroso pareggio. Corner dalla sinistra finalizzato di testa dall’attaccante ex Carpi. A cinque minuti dallo scadere della prima frazione chance colossale per Edin Dzeko che smarca bene Sportiello ma spara alto il sinistro con gran parte della porta sguarnita. Il bosniaco prova a farsi perdonare un minuto dopo con una mezza rovesciata col destro, Sportiello vola e devia la sfera in calcio d’angolo. Termina così 2-2 il primo tempo con i giallorossi rimontati dalle due reti di D’Alessandro e Borriello.

IL SECONDO TEMPO

La ripresa riparte senza sostituzioni nell’intervallo e al 49′ accade l’incredibile. Ripartenza di Gomez che salta Rudiger e serve a Borriello l’assist vincente per il terzo gol dei padroni di casa e la doppietta personale della punta nerazurra. Al 51′ Emerson Palmieri si fa vedere con una missile dai 30 metri, Sportiello si distende e devia la sfera in calcio d’angolo. Al 53′ Spalletti si gioca il secondo cambio con l’inserimento di El Shaarawy al posto di Zukanovic. Florenzi torna terzino destro destro con Rudiger che scala in posizione centrale al fianco di Manolas. Al 61′ Borriello può addirittura firmare il 4-2 ma spreca col sinistro il tap in davanti a Szczesny, conclusione alta sopra la traversa. La squdra di Reja è micidiale in contropiede e anche cinque minuto è Sczesny a salvare le minime speranze della Roma, parata d’istinto provvidenziale e deviazione in corner, sul tiro a botta sicura col tacco mancino sempre di Borriello. Altra occasione per Dzeko al 72′, sul cross basso dalla sinistra di Perotti il bosniaco non si coordina  nel migliore dei modi e spara alto il possibile 3-3. Un minuto dopo Perotti punta la difesa bergamasca, rientra sul destro ma il tiro potente sorvola la traversa di Sportiello. Reja effettua il suo primo cambio togliendo D’Alessandro, al suo posto entra Raimondi. Ultimo quarto d’ora di speranza per i capitolini che dal 77′ si affidano al capitano Francesco Totti, entrato al posto di De Rossi. Al minuto 81 proprio Totti allarga per Florenzi sulla destra, traversone basso per Dzeko poco incisivo sulla deviazione. Stading ovatione per Borriello a sette minuti dal 90′, al suo posto entra Pinilla. E’ sui piedi di Nainggolan l’altra opportunità per agguantare il pareggio ma il Ninja calcia alto sulla ribattuta. Qualche secondo dopo mischia furibunda in area dirigore Atalantina, la sfera termina sui piedi di Francesco Totti che con il destro insacca il 3-3 all’angolino. Dzeko si divora il clamoroso 3-4 davanti a Sportiello, forse sbilanciato da Toloi al momento del tiro. Nulla di fatto nei 5 minuti di recupero. Termina 3-3 allo Stadio Atleti Azzurri con la Roma salvata dal veterano Francesco Totti. I giallorossi guadagnano solo un punto dal secondo posto e perdono due punti dall’Inter sempre più vicina.

@ Andrea Fagnano

IL TABELLINO – ATALANTA – ROMA 3-2 (23′ Digne, 27′ Nainggolan, 33′ D’Alessandro, 37′ Borriello, 50′ Borriello)

ATALANTA (4-3-3): Sportiello; Masiello, Toloi, Paletta, Dramé; Kurtic, Migliaccio, Freuler; D’Alessandro (75′ Raimondi), Borriello (82′ Pinilla), Gomez.
A disp.: Turrin, Bellini, Brivio, Cherubin, Conti, Djimsiti, Gagliardini, Gakpé, Monachello, Pinilla, Radunovic, Stendardo.
All. Edoardo Reja

ROMA (4-3-3): Szczęsny; Rüdiger, Manōlas, Zukanović (54′ El Shaarawy), Digne (34′ Emerson); Florenzi, De Rossi (77′ Totti, Nainggolan; Salah, Džeko, Perotti.
A disp.: De Sanctis, Torosidīs, Maicon, Castán, Keita, Vainqueur, Pjanić, Strootman, Totti, Sadiq.
All. Luciano Spalletti
Diffidati: Digne, Keita, Pjanic

@ Andrea Fagnano

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