Amarcord. Udinese – Roma 1981: la Roma di Falcao, Viola e Liedholm continua a stupire…

È il 5 aprile del 1981, la Roma di Liedholm, Viola e Falcao gioca ad Udine contro una squadra pronta a non concederle nulla, visto che è risucchiata nella lotta per non retrocedere.
È la nona giornata di ritorno, dopo questa gara ne mancano sei al termine del torneo. Nessuno, ad inizio annata, avrebbe scommesso una somma impegnativa puntando sulla Roma capolista a questo punto della stagione. Sono trascorsi decenni dal 1942, l’anno dello scudetto, e da allora i migliori piazzamenti in campionato sono stati 2 terzi posti, nel 1955 e nel 1975.
La Roma di Falcao, però, sorprende tutti! Troppo bella da vedersi, spettacolare e grintosa da conquistare meritatamente la vetta e da permettere al tifoso romanista di sognare qualcosa di bello, che ormai manca da quasi quarant’anni.
L’Udinese viene messa così in campo dal suo allenatore Enzo Ferrari: Della Corna, Gerolin, Tesser, Fanesi, Billia, Fellet, Cinello, Miani, Neumann, Miano, Zanone.
Di fronte la Roma con: Tancredi, Spinosi, Romano, Turone, Falcao, Bonetti, Conti, Di Bartolomei, Pruzzo, Ancelotti, Scarnecchia. Dirige l’incontro il signor Pieri di Genova.

Subito aggressivi i padroni di casa, protagonista Cinello che, nel primo quarto d’ora di gioco, impegna più volte Tancredi in difficili interventi, tra cui anche un palo colto al 5°. Al 22°, però, la Roma decide di fare sul serio e punge.

Affondo sulla sinistra di Romano che si libera con un tunnel di Fanesi, cross in area per la testa di Pruzzo che spedisce alla destra di Della Corna, è il vantaggio giallorosso.
Nell’elevazione, però, il bomber si procura uno stiramento alla coscia. Dopo dieci minuti è costretto a lasciare spazio all’esordiente Luca Birigozzi. Al 36° Cinello, sempre lui, infila la porta di Tancredi, ma la sua rete viene annullata per evidente fuorigioco. Inizia la ripresa e, dopo il prevedibile assalto iniziale dei padroni di casa, gli uomini di Liedholm chiudono il match. È Turone, al 21°, a cedere palla a Falcao in area.
Il brasiliano aggancia e di destro batte Della Corna in uscita. Entra Bacci al posto di Miani; nella Roma De Nadai rileva Conti alla mezz’ora. La partita non ha altro da dire,0-2 il punteggio conclusivo. La Roma esce dall’impianto di Udine con due punti meritati e mantiene la vetta solitaria davanti a Juve e Napoli staccate di una lunghezza.
L’Udinese naviga in cattive acque, malgrado ciò in casa aveva un’imbattibilità che durava dalla prima di campionato, quando venne sconfitta sonoramente dall’Inter di Eugenio Bersellini, fu uno 0-4 ed era il 14 settembre 1980.
I friulani, tuttavia, alla fine riuscirono ad evitare la retrocessione; al terzultimo posto finirono ben in cinque, oltre ai bianconeri ecco l’Avellino, il Como, l’Ascoli ed il Brescia. Le “rondinelle” erano penalizzate dalla differenza reti negli scontri diretti e si aggiunsero a Perugia e Pistoiese già retrocesse.
Per la Roma, invece, le ultime sei giornate furono vissute con l’ansia dello scontro diretto con la Juve del 10 maggio, il 28° turno. Si rivelerà uno 0-0 riassumibile con un nome: Turone.
Sì, fu la partita dell’ormai storico gol annullato a Maurizio “Ramon” Turone, il punto che avrebbe cambiato decisamente il finale di quella stagione, se la matematica non è un’opinione.
La storia avrebbe potuto dire qualcosa di diverso ma, come disse il grande presidente Dino Viola: “Tra noi e la Juve è sempre questione di centimetri”…

 

Di Massimiliano Spalluto

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