Amarcord. “28 aprile 2002: prima volta all’Olimpico per il Chievo, l’abbraccio dei tifosi ad Aldair”

di Massimiliano Spalluto

È il giorno del primo inedito scontro di campionato all’Olimpico tra Roma e Chievo, il 28 aprile del 2002. Con molta probabilità, la compagine romana scenderà in campo per l’ultima volta davanti al suo pubblico con lo scudetto sulla maglia. Gli uomini di Capello, infatti, sono i campioni in carica, il gruppo che nella passata stagione ha saputo cogliere un meritatissimo successo tricolore dopo diciotto anni di attesa.

La classifica, ora, vede i nerazzurri primi, tallonati dalla Juve seconda e dalla Roma in terza posizione. È il penultimo turno di un torneo che sta per essere deciso al fotofinish, visto che le tre dominatrici dell’annata sono strette in una forbice di appena 3 punti. I

In questa domenica si prospetta anche l’addio per uno dei calciatori più amati dal popolo giallorosso: Aldair Nascimento Do Santos, più semplicemente Aldair o, con maggiore confidenza ed affetto… “Pluto”. Il difensore sta per lasciare la Roma dopo ben dodici anni di militanza. Arrivato per volontà del presidente Dino Viola nell’estate del 1990, l’asso brasiliano si rivela uno dei pochi titolari inamovibili in tutto il decennio Novanta, arrivando ad essere determinante anche nella stagione dello scudetto.

La curva espone degli striscioni per il suo guerriero protagonista di tante battaglie: “Aldair:12 anni di onore e fedeltà per una curva che mai ti dimenticherà!”, “Aldair… Eroe senza tramonto!”, il tutto accompagnato da tanti cori, intonati per salutare un campione vero, dentro e fuori dal campo.

Le formazioni, la Roma schiera: Antonioli, Panucci, Samuel, Aldair, Cafu, Tommasi, Emerson, Lima, Delvecchio, Batistuta, Montella. Il Chievo si oppone con: Lupatelli, Moro, D’Anna, Legrottaglie, Lanna, Eriberto, Corini, Perrotta, Franceschini, Marazzina, Corradi. Arbitro Collina della sezione di Viareggio. Partono all’assalto i giallorossi, con un orecchio alla radiolina ed un occhio rivolto spesso al tabellone. Al 25° angolo battuto da Cafu, sponda di testa di Emerson ed ultimo tocco, sempre di testa, di Montella che scavalca Lupatelli e porta in vantaggio la Roma.

Al 30° un contrasto con Emerson costringe Perrotta ad uscire dalla gara, prende il suo posto Barone. 34° un altro corner battuto da Cafu, questa volta dalla parte opposta rispetto a quello del primo gol. Palla in area e nuovamente Montella di testa spedisce nello stesso angolo irraggiungibile per l’ex compagno Lupatelli, 2-0. Inizia la ripresa, tra gli ospiti in campo Manfredini, rimane negli spogliatoi Franceschini. Al 5° l’”Aeroplanino” firma la sua tripletta personale trasformando un rigore, ottenuto per l’atterramento di Batistuta ad opera di D’Anna. Vola alto Vincenzino, anche se dagli altri campi le notizie non sono buone… ma c’era da aspettarselo.

Tra i veneti l’ultimo cambio: Lorenzi rimpiazza Corini. All’11° Batistuta scavalca Lupatelli in uscita ma il suo pallonetto viene respinto dalla traversa. Raccoglie Delvecchio che al volo, in scivolata, spara in rete. Ben oltre la linea respinge Legrottaglie.

La “Goal-Line Technology” non esiste ancora ed il segnalinee ha un abbaglio colossale nel considerare la sfera ancora giocabile. Poco male, almeno questa volta. Al 20° scontro fortuito Eriberto – Lima, ne fa le spese il gialloblu che è costretto a lasciare il campo; sostituzioni già completate, gialloblù quindi in dieci. Il Chievo non si arrende, si lancia in avanti, ma la mira oggi è davvero pessima.

Si giunge così al 29°, Emerson riceve palla a centrocampo ed effettua una cavalcata per vie centrali. Si libera in dribbling di un paio di difensori, entra in area e batte Lupatelli in uscita, rete spettacolare! Intanto anche Capello effettua i suoi cambi: prima Zebina prende il posto di Panucci e poi Cassano rileva Montella.

È proprio il nuovo entrato di Bari, al 36°, a chiudere il match e la goleada giallorossa. Lupatelli respinge come può una punizione di Batistuta, ad un paio di metri da lui è pronto Cassano a mettere dentro, 5-0. Negli ultimi minuti passerella per Aldair che esce tra gli applausi del suo pubblico; dodici anni in giallorosso sono un’eternità ed il brasiliano, con la sua serietà, professionalità ed umiltà ha saputo meritarsi l’affetto della tifoseria giallorossa, tutta in piedi per rendergli omaggio. Sul terreno lo rimpiazza Siviglia.

La partita termina qui, lacrime e saluti per Aldair, portato in trionfo verso i suoi tifosi. Per il campionato, invece, Inter, Juve e Roma devono vivere l’ultima giornata, quella che passerà alla storia come il “5 maggio interista”, con la sconfitta nerazzurra all’Olimpico contro la Lazio, malgrado la sfida si svolga davanti ad un pubblico compiacente. La Juve si impone ad Udine e la Roma a Torino contro i granata, conclusione: classifica stravolta, l’Inter che fa un salto all’indietro dal primo al terzo posto e cede uno scudetto su cui pochi avrebbero fatto ancora affidamento. Per il tifoso romanista, invece, una piacevole sorpresa: Aldair rinnova per un altro anno con la Roma.

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